Relazione e alterità

102 Pages·2019·1.72 MB·Italian

by  Daniela Calabrò, Silvia Dadà (a cura di)

Zeugma | Lineamenti I saggi raccolti nel presente volume si concentrano, C. MD. C
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temi trattati sono la questione dell’identità, quella on
del soggetto, il comune e il tra noi. 0]
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4. A cura di Giuseppe Pintus
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Con saggi di Daniela Calabrò, Silvia Dadà, Carmelo 4.
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Meazza e Massimo Villani. 2
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17/ Collana diretta da:
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o Massimo Adinolfi e Massimo Donà
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7.2 Comitato scientifico:
3
1 Andrea Bellantone, Donatella Di Cesare,
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s Ernesto Forcellino, Luca Illetterati,
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d Enrica Lisciani-Petrini, Carmelo Meazza,
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P Gaetano Rametta, Valerio Rocco Lozano, Rocco Ronchi,
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Zeugma | Lineamenti di Filosofia italiana
19 16 - Proposte
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Daniela Calabrò, Silvia Dadà,
9 Carmelo Meazza, Massimo Villani
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7. Relazione e alterità
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7/ Pubblicazioni del Centro di ricerca di Metafisica e Filosofia
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n delle Arti dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano
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a [I © 2019, IPNrSoCprHieItBà BleOttLerEaTriHa r EiseDrvIZatIaO dNiI, Roma.
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o Inschibboleth società cooperativa sociale,
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B via G. Macchi, 94 - 00133 - Roma
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m - www.inschibbolethedizioni.com
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or e-mail: [email protected]
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M Zeugma
a
m ISSN: 2421-1729
Al n. 16 - agosto 2019
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b ISBN – Edizione cartacea: 978-88-5529-050-0
d
e ISBN – Ebook: 978-88-5529-051-7
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nt Copertina e Grafica:
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nt Ufficio grafico Inschibboleth
o
C Immagine di copertina:
© Ica Spanu e Antonio Salis, Casa d’artista, Sennori (SS)
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Se l’Europa fa segno:
19 per una fenomenologia dello straniero
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dr I primi “vagiti” dell’indagine filosofica, ma non solo filosofica,
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P sono stati favoriti dal confronto con lo xenos, lo straniero. In tal
a [I senso, culla perfetta della cosiddetta civiltà furono le coste lam-
n
g bite dal Mediterraneo e dall’Egeo, aree di incontro/scontro tra
o
ol xenoi, la cui vitalità nel pensare fu risvegliata anche dalla con-
B
di statazione che ogni tentativo di autoriflessione e costruzione
v.
ni della propria identità non poteva se non risultare dinamicamen-
U
m - te stimolato da un esterno non perfettamente combaciante.
Dobbiamo partire, se vogliamo comprendere a fondo la posta
u
or in gioco di tale necessario e imprescindibile confronto, da due
di
Stu tra i più importanti e suggestivi dialoghi platonici: il Simposio
er e il Fedro. Qui, infatti, la questione dell’altro da sé, dello xenos,
Mat viene efficacemente pensata. Se è vero che l’immagine offerta
a dal Simposio sulla relazionalità è tutta orientata a difendere
m
Al il processo di liberazione dalle relazioni umane che il filosofo
y
b deve realizzare, il Fedro annuncia una tensione nuova, che di-
d
e fende un ideale di vita in cui l’attività intellettuale ha bisogno
s
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e di essere condivisa per essere davvero tale e in cui l’altro di-
c
ac venta, restando altro, lo specchio nel quale intravedere il sé.
nt Una visione di pensiero, questa, più problematica e critica, che
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ont rivisita il motto delfico del “conosci te stesso” alla luce di una
C
relazione con un centro esterno che non è accidentale al darsi
dell’identità, ma suo necessario controcanto.
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Ma il luogo più straordinario della riflessione platonica sul con-
9 cetto di xenos lo troviamo nelle Leggi1.
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2/2 Qui, il controcanto è rappresentato dalla figura di un’assenza,
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7/ quella di Socrate, che infatti non compare; in sua vece, Platone
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n ci presenta lo straniero ateniese quale interlocutore principa-
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0] le del dialogo. Allo xenos viene assegnato il compito decisivo,
18 quello del filosofo.
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4. Filosofo è dunque lo straniero. Estranea è la filosofia rispetto
0
2 alla polis, alla comunità politica. Ma, e questo ci sembra essere
7.
3 di radicale importanza, Zeus viene indicato da Platone come
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s divinità protettrice degli stranieri (Zeus Xenios). Inizia, da qui,
s
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dr una decisiva riflessione sulla relazione della comunità politica
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a con l’esterno e su come sia possibile mantenere pure e inalte-
P
a [I rate le leggi della polis quando la comunità, aprendosi verso
n l’esterno e interagendo con esso, inevitabilmente produce me-
g
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ol scolanze e alterazione dei costumi. Quella che sembra essere
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di un’impasse è invece il punto di forza della riflessione platonica
v. sullo statuto dello straniero e sulla regolamentazione e acco-
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U glienza di tutti gli xenoi secondo le leggi stabilite (philoxenia)2.
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u Gli stranieri, inoltre, possono essere capaci di introdurre il prin-
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di cipio del mutamento nella comunità politica, superando così la
u
St fissità strutturale che per definizione caratterizza i nomoi e che
er ne impedisce il perfezionamento. Insomma, è anche allo stra-
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M niero che Platone affida il compito del perfezionamento delle
ma leggi della polis e quindi della sua stessa evoluzione, e ciò avvie-
Al ne durante quello che viene denominato Il Consiglio notturno3.
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d Qui, gli ambasciatori della città (i theoroi) incontrano gli xenoi
e
ss (anthropoi theioi) che sono in grado di offrire miglioramen-
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nt 1. Cfr. Platone, Leggi, VIII, 850A-850D.
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C 2. Cfr. ivi, 952D-953E.
3. Cfr. ivi, 960B-969D.
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