RASSEGNA DEGLI ARCHIVI DI STATO anno LXIII - n. 1 roma, gen./apr. 2003 Ministero per i beni e le attività culturali, Direzione generale per gli archivi, Servizio documentazione e pubblicazioni archivistiche, Roma. Direttore generale per gli archivi: Salvatore Italia, direttore responsabile. Direttore del Servizio documentazione e pubblicazioni archivistiche: Antonio Dentoni- Litta. Comitato di redazione: il direttore generale per gli archivi, presidente, Paola Carucci, Antonio Dentoni-Litta, Ferruccio Ferruzzi, Cosimo Damiano Fonseca, Guido Me- lis, Claudio Pavone, Leopoldo Puncuh, Isabella Ricci, Antonio Romiti, Isidoro Soffietti, Giuseppe Talamo. Segretaria di redazione: Ludovica de Courten. Redazione: Antonella Mulè De Luigi, Mauro Tosti-Croce. La corrispondenza va indirizzata a Rassegna degli Archivi di Stato, Ministero per i beni e le attività culturali, Direzione generale per gli archivi, Servizio documen- tazione e pubblicazioni archivistiche, via Gaeta, 8/a, 00185 Roma, tel. 06492251 / fax 064882358. Sito Internet: http://www.archivi.beniculturali.it/Divisione_V Posta elettronica: [email protected] I manoscritti, anche se non pubblicati, non si restituiscono. È vietata la riprodu- zione, totale o parziale, degli articoli pubblicati, senza citarne la fonte. Gli articoli fir- mati rispecchiano le opinioni degli autori: la pubblicazione non implica adesione, da parte della rivista, alle tesi sostenute. Vendite e abbonamenti: Istituto poligrafico e Zecca dello Stato, Funzione editoria, Libreria dello Stato, piazza G. Verdi 10, 00198 Roma, tel. 85081 - fax 85084117 (versamenti in c/c postale 387001, Istituto poligrafico e Zecca dello Stato o richiesta contrassegno). Un fascicolo € 28,00, abbonamento annuo € 65,00; estero: € 41,00 e € 93,00. Fascicolo doppio o arretrato, prezzo doppio. NORME INTERNAZIONALI PER LA DESCRIZIONE ARCHIVISTICA INTRODUZIONI: FRANCESCA RICCI, Gli standard internazionali di descrizione archivistica: dalle origini alla seconda versione di ISAD (G), p. 11; STEFANO VITALI, Un ciclo che si chiude: la seconda edizione di ISAAR (CPF), p. 46; FRANCESCA RICCI, Le Linee guida per l’elaborazione e la presentazione di strumenti di ricerca, p. 57 ISAD(G): GENERAL INTERNATIONAL STANDARD ARCHIVAL DESCRIPTION. SECOND EDITION 59 ISAAR(CPF): INTERNATIONAL STANDARD ARCHIVAL AUTHORITY RECORD FOR CORPORATE BODIES, PERSONS AND FAMILIES. SECOND EDITION 191 GUIDELINES FOR THE PREPARATION AND PRESENTATION OF FINDING AIDS 335 VERSAMENTI, TRASFERIMENTI, DEPOSITI, DONI E ACQUISTI: 2000-2001 350 NOTIZIARIO BIBLIOGRAFICO Archivio comunale di Trecenta. Inventario della sezione separata (1730- 1958), a cura di M.L. Mutterle e A. Zagato (p. 400); G. Bonfiglio-Dosio, La politica archivistica del Comune di Padova dal XIII al XIX secolo (p. 402); 1734-1861. I Borbone e la Calabria. Temi di arte, architettura, urbanistica, a cura di R.M. Cagliostro (p. 403); Codice diplomatico longobardo, a cura di L. Schiaparelli e C. Brühl, IV/2. I diplomi dei duchi di Benevento, a cura di H. Zielinski (p. 405); D. D’Alterio, Roma 1903, sciopero generale. Azione diretta e crisi del riformismo nella capitale durante la prima età giolittiana (p. 407); A. Fiori, Il filtro deformante. La censura sulla stampa durante la prima guerra mondiale (p. 408); A. Ganda, Un bibliotecario e archivista moderno. Profilo biobibliografico di Tommaso Gar (1807-1871) con carteggi inediti (p. 415); A. Meyer, Felix et inclitus notarius. Studien zum italienischen Notariat vom 7. Bis zum 13. Jahrhundert (p. 418); S. Miscellaneo, Il Monte di pietà di Belluno e il suo archivio, a cura di P. Conte (p. 422); A.A. Mola, Storia di Cuneo. 1700-2000. Terra di frontiera ed Europa (p. 423); S. Pavone, Le astuzie dei gesuiti. Le false istruzioni segrete della Compagnia di Gesù e la polemica antigesuita nei secoli XVII e XVIII (p. 424). LIBRI RICEVUTI 429 NORME INTERNAZIONALI PER LA DESCRIZIONE ARCHIVISTICA Con la presentazione della seconda versione di ISAAR (CPF) nell’ambito del XV Congresso internazionale degli archivi (Vienna, agosto 2004), il Comi- tato per gli standard di descrizione del Cia ha portato a compimento il lungo processo di definizione delle norme per la descrizione, alla cui più che decen- nale elaborazione ha partecipato attivamente la comunità archivistica italiana con il sostegno dell’Amministrazione statale. La «Rassegna degli Archivi di Stato», che di tale attività ha dato puntuali resoconti, ritiene adesso di fare cosa utile pubblicando, nel testo originale inglese affiancato dalla traduzione ufficiale in italiano, la seconda versione di ISAD (G) e ISAAR (CPF) nonché un ulteriore documento prodotto dal Comita- to allo scopo di fornire indicazioni in merito all’elaborazione e presentazione di descrizioni archivistiche conformi ai due standard. I testi delle norme sono preceduti da saggi introduttivi che danno conto del dibattito scientifico e delle tappe principali che hanno portato alla loro redazione. Rassegna degli Archivi di Stato, LXIII (2003), 1 8 Francesca Ricci Gli standard internazionali di descrizione archivistica fino a ISAD(G) 2 9 INTRODUZIONI 10 Francesca Ricci Gli standard internazionali di descrizione archivistica fino a ISAD(G) 2 11 GLI STANDARD INTERNAZIONALI DI DESCRIZIONE ARCHIVISTICA: DALLE ORIGINI ALLA SECONDA VERSIONE DI ISAD(G) 1. Dalla Conferenza di Ottawa alla costituzione della Commissione Ad Hoc sugli standard di descrizione archivistica dell’ICA Nell’ottobre del 1988, su iniziativa di Harold Naugler (funzionario del National Archives of Canada e, in seguito, Segretario dell’ICA Automation Committee), il National Archives of Canada e il Consiglio internazionale degli archivi, organizzarono congiuntamente, ad Ottawa, un incontro di esperti nella descrizione archivistica, in vista del XII Congresso internazionale degli Archivi che doveva tenersi a Montréal nel settembre 1992. All’incontro presero parte archivisti inviati da quindici paesi diversi: D.R. Castonguay, V. Chabot, J.E. Dryden, J. Grimard, K.M. Haworth, H. MacNeil, H. Naugler, H.L.P. Stibbe J. Thacker D.R. Webwe, (Canada), Deng Song Dian (Cina), G. Brunel (Francia), M. Cook, M. Procter, D.L. Thomas (Gran Bretagna), Gurmeet Singh (India), P. Carucci (Italia), H.Z. Yahaya (Malesia), V. San Vicente (Messico), P. Horsman (Olanda), W. Werner (Repubblica federale tedesca), Marane Fall (Senegal), J. Dahlin (Svezia), D. Bearman, S.G. Thibodeau, B.R. Tucker (USA), S. Njovana (Zimbawe)1. Dal confronto tra le diverse realtà nazionali emerse chiaramente la neces- sità di una attenta riflessione sul complesso rapporto tra standard descrittivi e automazione, e sullo scambio di informazioni, a livello nazionale ed interna- zionale, tra istituti e banche dati diversi. Il Canada come sede dell’incontro non fu scelto a caso: quella comunità archivistica, infatti, aveva, già negli anni precedenti, dato vita ad un esteso dibattito sulle finalità degli standard, creato un’apposita struttura organizzativa con lo scopo di svilupparli e compreso a pieno l’influenza positiva che un chiaro orientamento sulle norme avrebbe potuto esercitare sulla gestione delle informazioni e sulla creazione di un sistema informativo archivistico naziona- le; su queste premesse, l’Association of Canadian Archivists e l’Association 1 Gli interventi presentati sono raccolti nel volume Toward International Descriptive Stan- dards for Archives. Papers presented at the ICA Invitational Meeting of Experts on Descriptive Standards. National Archives of Canada, Ottawa, 4-7 October 1988, K.G. Saur, Munchen - New Providence - London - Paris, 1993. 12 Francesca Ricci des archivistes du Québec avevano dato vita al Working Group on Archival Descriptive Standards (poi Planning Committee on Descriptive Standards) del Bureau of Canadian Archivists. Risultato del lavoro del Working Group era stata la pubblicazione, nel 1985, del rapporto intitolato Toward Descriptive Standards2 che, analizzando la poca sistematicità e coerenza delle descrizioni archivistiche correnti, aveva proposto una metodologia per lo sviluppo e l’applicazione di standard di descrizione (per tutti i livelli di ordinamento e tutti i supporti) ed indicato tre obiettivi prioritari per il lavoro del neo-costituito Planning Committee on Descriptive Standards e degli archivisti canadesi in genere. Il primo risultato da raggiungere grazie al un nuovo standard doveva es- sere una maggiore presa di coscienza di alcune implicazioni della teoria archivistica in ambito descrittivo. Ciò derivava anche dall’adozione della definizione di descrizione archivistica proposta da M. Cook («archival de- scription is an accurate representation of what we have, so that users can find, as independently as possible, what they are looking for»), che comportava la responsabilità, da parte degli archivisti, di «represent in their descriptions a very complex structure that accurately represents the arrangement of the records or evidences of an individual, families and corporate bodies»3. Il secondo risultato da perseguire con la collaborazione della Canadian Library Association e della Association pour l’Avancement des Sciences et des Techniques de la Documentation, era stata l’adozione esplicita di uno schema di presentazione dei dati mutuato dal modello bibliografico del- l’International Standard Bibliographic Description (ISBD)4 (come «the most suitable structure in which to place archival descriptions»5) ed, in particolare, delle Anglo-American Cataloguing Rules (AACR2)6. Terza ed ultima racco- mandazione fu l’invito ad introdurre anche tra gli archivisti di lingua inglese il concetto di fondo d’archivio (inteso come insieme dei documenti prodotti, raccolti o conservati da un singolo soggetto produttore) e il principio del respect des fonds, tipici della teoria archivistica europea, superando la pratica americana fondata sul concetto di record group/collection (inteso come 2 Toward Descriptive Standards. Report and Recommendations of the Canadian Working Group on Archival Descriptive Standards, Ottawa, Bureau of Canadian Archivists, 1985. 3 Cfr. K.M. HAWORTH, Standardizing Archival Description in Canada, in «Archivi e Computer», I (1991), 1, pp. 13-17, ed in particolare, pp. 14-15. 4 Elaborato dall’International Federation of Library Associations and Institutions (IFLA) a partire dagli anni Settanta e giunto ormai ad un elevato stadio di diversificazione per tipologie bibliografiche descritte. Cfr. INTERNATIONAL FEDERATION OF LIBRARY ASSOCIATIONS AND INSTITUTIONS, ISBD(G): General International Standard Bibliographic Description, ed. italiana a cura dell’Istituto centrale per il catalogo unico delle biblioteche italiane e per le informazioni bibliografiche, Roma, ICCU, 1999. 5 Cfr. K.M. HAWORTH, Standardizing Archival Description in Canada… cit., p. 15. 6 Anglo-American Cataloguing Rules, 2nd edition, 1988 revision, a cura di M. GORMAN e P.W. WINKLER, Ottawa-Londra-Chicago, Canadian Library Association-Library Association Pub- lishing Limited-American Library Association, 1988 (AACR2).
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