Q u a d e r n i a c p www.quaderniacp.it bimestrale di informazione politico-culturale e di ausili didattici della A s s o c i a z i o n e C u l t u r a l e P e d i a t r i www.acp.it I bambini e la scuola gennaio-febbraio 2008 vol 15 n°1 Poste Italiane s.p.a. - sped. in abb. post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art 1, comma 2, DCB di Forlì - Aut Tribunale di Oristano 308/89 La Rivista è indicizzata in EMBASE Q u a d e r n i a c p Quaderni acp bimestrale di informazione politico-culturale e di ausili didattici a cura della Website: www.quaderniacp.it A s s o c i a z i o n e C u l t u r a l e P e d i a t r i Genuary-February 2008; 15(1) Direttore Internet Giancarlo Biasini La rivista aderisce agli obiet t ivi di diffusione gratuita on-line della letteratura medica 1 Editorial Direttore responsabile ed è pubblicata per intero al sito Genetic diseases, complex disabilities Franco Dessì web:www.quaderniacp.it and a health district model e-mail: [email protected] Redazione Quaderni acp Comitato editoriale Maurizio Bonati Indirizzi 3 Update to practice Amministrazione Antonella Brunelli Pasquale Causa; in memoriam Associazione Culturale Pediatri Sergio Conti Nibali via Montiferru 6, 09070 Narbolia (OR) Promotion of reading in family; Nicola D’Andrea Tel. 078357401; Fax 0783599149 support to the parenting Luciano De Seta e-mail: [email protected] Pasquale Causa Michele Gangemi Direttore Stefania Manetti Giancarlo Biasini 8 Research Laura Reali corso U. Comandini 10, 47023 Cesena Hospital Paediatricians’ and nurses’ sensitivity Paolo Siani e-mail: [email protected] in pain prevention and therapy. A survey Francesca Siracusano Luciano de Seta et al. Ufficio soci Federica Zanetto via P. Marginesu 8, 07100 Sassari Parental practice for preparation Cell. 3939903877, Fax 0793027471 Collaboratori of powdered infant formula e-mail: [email protected] Francesco Ciotti Claudia Carletti, Adriano Cattaneo Stampa Giuseppe Cirillo Stilgraf 20 Info Antonio Clavenna viale Angeloni 407, 47023 Cesena Luisella Grandori 22 A window on the world Tel. 0547610201 Caring for children affected by HIV/AIDS report Luigi Gualtieri e-mail: [email protected] Manuela Pasini Red Italo Spada Quaderni acp è pubblicazione Ugo’s candies: an experience in Uganda Antonella Stazzoni iscritta nel Registro Nazionale della Stampa n° 8949 Emilio Canidio Organizzazione © ASSOCIAZIONE CULTURALE PEDIATRI 26 From literature to practice Giovanna Benzi ACP EDIZIONI NO PROFIT Guidelines for asthma in comparison. A critical analysis of two guidelines Progetto grafico for asthma in children Ignazio Bellomo LA COPERTINA Roberto Buzzetti L’immagine riproduce “Chiusi fuori scuola” Programmazione Web (1895), Emilio Longoni, olio su tela. Collez io- 30 Learning from a case Gianni Piras ne privata. Serious shock following an oral dose of cefaclor Fortunato Pannuti, Marco Maglione, QUADERNI ACP. NORME EDITORIALI.Sulla rivista possono essere pubblicati articoli riguardanti argo- menti che siano di ausilio alla professione del pediatra: ricerche svolte nell’area delle cure primarie, casi clinici Luciano de Seta educativi, scenari clinici affrontati con metodologia EBM o secondo le modalità della medicina narrativa, revisioni su problemi di importanza generale e di ricerca avanzata, schede informative per i genitori. Sono inoltre graditi 33 Personal accounts articoli riguardanti aspetti di politica sanitaria, considerazioni sull’attività e sull’impegno professionale del pediatra, Concentrating family planning services riflessioni su esperienze professionali. I testi devono pervenire alla redazione ([email protected])via e- and differentiating their activities mail o via posta su floppy disk in via Marginesu 8, 07100 Sassari. Devono essere composti in Times New Roman corpo 12 e con pagine numerate. Le tabelle e le figure vanno inviate in fogli a parte, vanno numerate progressiva- Massimo Farneti, Oscar Rossi mente, titolate e richiamate nel testo. Scenari, casi clinici, esperienze e revisioni non possono superare le 12.000 battute, riassunti compresi. Gli altri contributi non possono superare le 17.000 battute, salvo accordi con la reda- Health assistant in the pathway zione. Le lettere non devono superare le 2.500 battute; qualora siano di dimensioni superiori, possono essere ridot- of birth within health planning services te dalla redazione (chi non fosse disponibile alla riduzione deve specificarlo nel testo). Il titolodeve essere coerente in Valle d’Aosta, Italy rispetto al contenuto del testo, informativo, sintetico. La redazione si riserva il diritto di modificare titolo e sottotitolo Assistenti Sanitari dell’articolo. Gli AA vanno indicati con nome e cognome. Va indicato: Istituto/Sede/Ente/Centro in cui lavorano gli AA e l’indirizzo e-mail dell’Autore (indicato per la corrispondenza). Gli articoli devono essere corredati da un riassuntoin italiano e in inglese dell’ordine di 500-800 battute. Il riassunto deve essere possibilmente strutturato. 37 Vaccinacipì Nel caso delle ricerche va necessariamente redatto in forma strutturata distribuendo il contenuto in introduzione, Papillomavirus Vaccine: materiali e metodi, risultati e discussione (struttura IMRAD). La versione in inglese del riassunto può essere modifi- what is happening, what should be said cata a giudizio della redazione. Alla fine del riassunto vanno inserite 3-5 parole chiavein italiano e in inglese; si Luisella Grandori consigliano gli AA di usare parole chiave contenute nel MESH di Medline. La traduzione in inglese di titolo, rias- sunto e parole chiave può essere fatta dalla redazione. La bibliografia deve essere redatta in ordine di citazione, tutta in caratteri tondi e conforme alle norme pubblicate nell’Index Medicus. Il numero d’ordine della citazione va 38 Books inserito tra parentesi. Nel caso di un numero di Autori superiore a tre, dopo il terzo va inserita la dicitura et al. 40 Informing parents Esempio per le riviste e per i testi Preparation of powdered infant formula (1) Corchia C, Scarpelli G. La mortalità infantile nel 1997. Quaderni acp 2000;5:10-4. Sergio Conti Nibali (2) Bonati M, Impicciatore P, Pandolfini C. La febbre e la tosse nel bambino. Roma: Il Pensiero Scientifico Ed, 1998. Le citazioni vanno contenute il più possibile (entro 10 voci) per non appesantire il testo. Della letteratura grigia (di 41 Moovies cui va fatto un uso limitato) vanno citati gli Autori, il titolo, chi ha editato l’articolo, la sede e l’anno di edizione. Il percorso redazionale è così strutturato: a) assegnazione dell’articolo in forma anonima a un redattore e a 42 Born to read un revisore esterno che lo rivedono secondo una griglia valutativa elaborata dalla rivista; b) primo re-invio agli Autori, in tempo ragionevole, con accettazione o restituzione o richiesta di eventuali modifiche; c) elaborazione del 44 ACP News manoscritto dalla redazione per adeguarlo alle norme editoriali e per renderlo usufruibile al target dei lettori della rivista. Deve essere dichiarata la provenienza di ogni fornitura di strumenti, attrezzature, materiali, aiuti finanziari 45 Letters utilizzati nel lavoro. È obbligatorio dichiarare l’esistenza di un conflitto d’interesse. La sua eventuale esistenza non comporta necessariamente il rifiuto alla pubblicazione dell’articolo. La dichiarazione consente alla redazione (e, in caso di pubblicazione, al lettore) di esserne a conoscenza e di giudicare quindi con cognizione di causa quanto contenuto nell’articolo. Quaderni acp 2008; 15(1): 1-2 Malattie genetiche e disabilità a elevata complessità assistenziale Convegni SIMGePeD e modelli di distretto Redazione di Quaderni acp Parole chiaveDisabilità. Genetica. Distretto di Assistenza Individuale (PAI), da rea- attiva 24 ore su 24, capace di gestire lizzare ovviamente a livello distrettuale. strut ture complesse. Qualcuno – come Il 17 e 24 novembre 2007 si sono tenuti Ma proprio qui nasce il problema: chi è Me ri diano Sanità – esprime questa esi- in 14 città italiane i Convegni in contem - lo Spoke? genza parlando della necessità di “Livelli po ranea dal titolo “Assistenza, formazio- La ragionevole tentazione del documen- differenziati di assistenza domiciliare”. ne e ricerca nelle malattie genetiche e/o to è di responsabilizzare il pediatra di Ba sti pensare al bambino “technology disabilità a elevata complessità assi - libera scelta, ma difficilmente una perso- dependent” (gastrostomia, PEG, tra - stenziale in età evolutiva. Riflessioni, na può essere uno Spoke, semmai un cheostomia, respirazione assistita do - pro poste e impegni”, promossi dalla Patient Manager, mentre lo Spoke è una miciliare, ossigeno-dipendenza) che non SIMGePeD (Società Italiana Malattie realtà organizzativa più o meno comples- può ricevere assistenza solo da un di- Genetiche Pediatriche e Disabilità Con - sa. Il PLS può essere effettivamente un stretto dedicato alle cure primarie. Il di - genite) con il comune obiettivo di discu- Patient Manager, e noi consideriamo che stretto ha bisogno, perché si realizzi l’i - tere, all’interno delle singole realtà re - in effetti potrebbe e vorrebbe esserlo, ma potesi della SIMGePeD, di maggiori gionali, un documento sottoscritto da 57 alla condizione che abbia strumenti e competenze e della capacità di compren- Società Scientifiche e Associazioni di possibilità di gestione di risorse per orga- dere queste nuove funzioni sia dal punto Geni tori/Pazienti (www.icbd.org/docu- nizzare un intervento multidisciplinare di vista me dico che manageriale. Per menti/modelloAssistenzialeCon.doc). calabile nel distretto e che costa in perso- esempio, senza registri delle patologie Il documento intersocietario affronta un ne e in risorse finanziarie. complesse, non si riuscirà a fare nessun ampio gruppo di circa 3000 malattie ra- Questa possibilità oggi il PLS non l’ha e budget nel quale collocare le risorse assi- re dell’età evolutiva di natura congenita il DDL Turco collegato alla Finanziaria stenziali strumentali e di personale; sen- con disabilità fisica e/o cognitiva a ele- 2008, per ora, non sembra accordarglie- za utilizzare la classificazione ICF (In - vata complessità assistenziale. le. Vedremo la delega; nel frattempo le ternational Classification of Func tio ning, Per queste malattie non esiste una terapia unità di pediatria (art. 6) sono “modalità Disability and Health), riconosciuta da risolutiva. L’unica soluzione possibile, organizzative” che nell’ambito del di - 191 Paesi come la nuova norma per clas- per garantire una migliore qualità di vita stret to sanitario devono “garantire l’as - sificare la salute e la disabilità, sarà mol- ai bambini e alle loro famiglie, sta in sistenza tutti i giorni della settimana nel - to difficile attualizzare un linguaggio co - un’ass istenza multidisciplinare integrata le 12 ore diurne”e la cosa finisce lì. Non mune attorno a questi problemi. A essa si tra centri ospedalieri di eccellenza e sembra proprio che il medico delle cure riferisce anche l’art. 1/3 della Leg ge risorse socio-sanitarie territoriali, basata primarie sia il centro del sistema capace Delega in materia di protezione so ciale e sui bisogni specifici del bambino e della di gestire risorse. Nessun cenno alla col- cura delle persone non autosufficienti. famiglia. Secondo la SIMGePeD il mo - laborazione/integrazione con altre figure Insomma, il distretto non potrà diventare dello assistenziale proposto e, al momen- e strutture di alcun tipo che doveva esse- il “secondo pilastro del SSN” – come to attuale, non ancora calato nelle realtà re garantita dal POMI con il DM 24 apri- vuole il Mi nistro – rimanendo solo area territoriali, riguarda circa 50.000 bambi- le 2000, di cui abbiamo discusso più vol- di cure primarie. ni o adolescenti. te su Quaderni acp. In assenza di questa rivoluzione nel pen- Il problema è in verità antico e riguarda Ma c’è di più: nel DDL collegato alla siero medico e organizzativo (speriamo l’assistenza alle malattie croniche e non è finanziaria 2008 il Distretto “assicura… nei decreti delegati), il bambino rimarrà cambiato dai tempi della ricerca del - l’erogazione dell’attività di assistenza in cura al centro specialistico e la fami- l’ACP in collaborazione con la Regione pri maria… e della emergenza sanitaria”. glia continuerà a mantenere il cordone Emilia-Romagna e il “Mario Negri”. Tutto qui, mentre le competenze del di - ombelicale con il centro (talora senza… Si tratta della collocazione dell’assisten- stretto, se si vuole ottenere a quel livello dolore da parte di questo). za sanitaria, sociale ed educativa nel di - una buona assistenza alle patologie com- Non ci si può nascondere che l’Italia dei stretto per rendere le famiglie meno lega- plesse, non possono essere quelle del distretti non ha modelli organizzativi te nel quotidiano ai Centri specialistici e vec chio di stretto degli anni Ottanta con sperimentati, ma solo una discreta confu- più vicine alla loro realtà territoriale. sole competenze primarie, a meno che sione fra i vari territori anche nella stes- Il documento della SIMGePeD adotta il non ci sia una radicale revisione del si - sa regione. Non si può pensare a un mo- modello di collegamento “Hub and Spo - gnificato del termine “cure primarie”. E dello unico per grandi città e per aree ke” fra centro specialistico (Hub) e pe - per la stessa ragione non può essere un montane, ma è su questo che occorre riferia (Spoke) per la gestione del Piano piccolo di stretto, ma una grossa struttura discutere se si vogliono fare piccoli passi Per corrispondenza: e-mail: [email protected] 1 editoriale Quaderni acp 2008; 15(1) avanti. L’ACP cercherà di contribuire al Manca vano, al Convegno, le I sti tuzioni e tire una buona assistenza distrettuale a - dibattito ma, prima di avere il chiarimen- i giornalisti (pur presente, co me modera- gire come elemento di pressione perché to dai decreti delegati, dovremo aspetta- tore, un giornalista di Rai 3 regione). questi problemi siano affrontati. L’im - re che il DDL passi nelle due Camere che pres sione di una mancata sensibilità al hanno già frenato altri DDL del Ministro. A Vicenza il Convegno è stato organiz- problema è assai diffusa. E senza dimenticare che il prossimo go - zato in collaborazione con l’ACP re gio - verno non avrà più un ministro della sa - nale veneta, partendo da una riflessione Qualche speranza, in tal senso, è venuta lute, ma alla salute sarà addetto uno dei interna ai gruppi ACP sul ruolo del terri- dal Convegno di Roma dove è stato Pier viceministri. torio nella disabilità complessa che rima- Paolo Mastroiacovo, presidente della ne il problema dei problemi. Accanto alla SIMGePeD, a presentare la proposta di L’ACP è stata invitata solo in alcuni con- presentazione del documento interso - modello assistenziale. vegni della SIMGePeD, di cui diamo cietario, è stata commentata la bozza Il dott. Donato Greco, direttore del CCM qual che notizia. del pia no socio-sanitaro veneto, in cui le e Capo del Dipartimento prevenzione e In Campania, a Salerno, ci si è concen- ma lattie rare hanno un discreto spazio. comunicazione del Ministero della Sa lu - trati sulla migrazione del bambino con No te vole la presenza dei genitori che te, alla presenza della dott.ssa Maura malattia complessa e disabilità e sulle hanno offerto, durante la tavola roton- Cos sutta, Consigliere del Ministro della mo tivazioni che spingono le famiglie a da, un con tributo costruttivo in chiave Salute Livia Turco, ha ricordato che è in mi grare. Le associazioni di famiglie han - narrativa. cammino un “Progetto bambino” e che no ancora una volta espresso le persi- L’ACP veneta ha in programma un corso personalmente trasformerà gli estensori stenti difficoltà incontrate nell’accesso di formazione sulle problematiche del del documento in un gruppo di lavoro, anche ai centri di riferimento attualmen- bambino con disabilità complessa, che per sottoporre il documento e le conse- te presenti (i centri per la riabilitazione ha ricevuto ottimi commenti dai genitori. guenti linee-guida (forse sarebbe stato campani sono tutti privati) e hanno sotto- meglio parlare di “linee di indirizzo”) lineato le problematiche relative alla A Milano ci si è concentrati sui temi dei alla Conferenza Stato-Regioni come pro- comunicazione da parte degli operatori. costi, delle risorse e della verifica degli posta di “modello di sistema”. Secondo il Le proposte messe in campo sono state outcome di formazione. Il sistema infor- nostro modesto parere il problema non si quelle di accreditare dei centri di riferi- matico dovrebbe partire da diagnosi co - risolverà se non all’interno di un model- mento per la gestione di malattie com - dificate in modo uniforme e non con lo complessivo di distretto nel quale ples se. Dun que una discussione che ha codici differenti a seconda delle sedi, co - calare il progetto e non un’atten zione al ripercorso problemi antichi e assolu - me attualmente ancora succede in Lom - progetto stesso come entità singolare. tamente non ri solti. Difficile pensare che bardia. È stato sottolineato il ruolo delle Quindi attendiamo di sapere cosa c’è lo schema proposto dalla SIMGePeDab - famiglie e delle associazioni (“i veri dietro le parole “modello di sistema”. bia qualche possibilità di essere attuato, esperti della quotidianità”) nella promo- almeno per ora, in Campania. Da nota- zione attiva del funzionamento dei servi- Per concludere: le giornate della re che a Sa lerno non era stata invitata zi. Attenzione ha avuto, anche qui, la SIMGePeD sono state un eccellente sti- l’ACP che in Campania lavora da anni centralità del distretto dove si collocano molo in una situazione ferma, opaca e concretamente su questi temi. Una con- le figure di riferimento competenti con stagnante. Secondo la visione di questa clusione incomprensibile. tutte le criticità comunicative tra i vari rivista, difficile è risolvere il problema attori coinvolti. I passi fondamentali an - all’interno di moduli organizzativi Anche in Calabria, a Reggio, sono state cora da compiere, quindi, sono oltre a monadici che riguardino solo le patolo- sottolineate la difficoltà delle famiglie e quello organizzativo quello culturale e gie rare, croniche, complesse. Solo l’op portunità della presenza delle asso- operativo personale. Si tratta di prerequi- all’interno di una or ganizzazione distret- ciazioni dei genitori nei presidi di riferi- siti nel percorso verso una vera “rete” as- tuale che sia capace di non limitarsi a mento regionali (ne sono stati individua- sistenziale che in Lombardia, come altro- occuparsi di cure primarie il problema ti 4). L’intervento comune con protocolli ve, è molto carente. può essere affrontato con qualche possi- clinici concordati fra i centri interregio- bilità di risolverlo. Ci auguriamo che la nali e il territorio-distretto è stato valuta- In Emilia-Romagna, a Bologna, c’è stata SIMGePeDsia di questo avviso. to come estremamente precario in quan- una vivace discussione proprio sugli to non esistono collegamenti stabili e aspetti distrettuali, con riferimento a si - PS (29-01-2008) consolidati tra strutture ospedaliere-uni- tuazioni locali e nazionali. Si è avuta La crisi di governo allontanerà, natural- versitarie e territorio, se non legati alla l’impressione che neppure regioni con mente, ancora di più il cammino parla- buona volontà dei singoli. Dato, que sto, un sistema organizzativo evoluto siano mentare di ogni Progetto per la soluzione non facilmente modificabile per la man- oggi in grado di affrontare compiutamen- dei problemi di funzionamento del di - cata intesa fra aziende in concorrenza (se te il problema dell’assistenza alle patolo- stretto sanitario.u non in opposizione) e quindi per la diffi- gie complesse a livello distrettuale e che coltà alla nascita di Di partimenti transa- sia compito della SIMGePeD(“proposte ziendali e che si occupino di fasce di età e impegni” recitava il titolo dei conve- e quindi anche di bambini e adolescenti. gni) e di tutti coloro che vogliono garan- 2 Quaderni acp 2008; 15(1): 3-7 Pasquale Causa; in memoriam Ripubblichiamo, in questo numero, l’ultimo arti- colo di Pasquale Causa comparso su Quaderni acp di luglio-agosto 2007. L’idea dell’articolo venne da un gruppo di studio che Pasquale tenne a “Tabiano 2004” il cui titolo generale era “Sarà vero che?”. Il titolo suo era: “Sarà vero che sappiamo consigliare di leggere libri?”. Gli era stato detto di fare una simulazio- ne del “come fare” in ambulatorio. Lui e Megi Clerici (fungeva da mamma nell’ambulatorio) fecero la loro simulazione; la sera prima gli avevo fatto le quattro raccomandazioni di sem- pre: metti l’orologio, attento ai tempi, ascoltati, non divagare. Egli ascoltava paziente con la fac- cia di chi pensava: “ma le so, queste cose le so, il problema è farle”. Il gruppo, numeroso, si divertì. C’è chi, come Stefano Gorini, ci ha scrit- to per ricordarcelo. Si decise di farne un articolo molto pratico per i pediatri con qualche premes- sa teorica. Poi con la solita scherzosa raccomandazione “non sbrodolarti” cominciò la trat- tativa sulle dimensioni. Chiese sette pagine (ne aveva quattro di soli appunti!); ne offrii tre. La trattativa continuò, tempo dopo, in casa sua, davanti a un Kounellis per il quale si era sbancato, e poi nella sua “stanza della musica”; ma era una specie di gioco, come in un suk, che ci divertiva. Qualche giorno prima della consegna, la solita e-mail provocatoria: “La bibliografia va contata come testo?”. Poi arrivarono le quattro pagine che ripubblichiamo. C’era tutto: era piano, semplice, scorrevole. C’era proprio tutto, il tutto di uno che aveva capito. Rileggetelo pensando a quanto ha fatto e faticato per aiutarci a capire. Giancarlo Biasini Gruppo nazionale di coordinamento Nati per Leggere Pasquale ha sperimentato la promozione della lettura in uno dei contesti più difficili dal punto di vista dei servizi bibliotecari, dove ha ricercato e si è inventato strategie per supe- rare le carenze organizzative e strutturali con le quali doveva fare i conti. Con grande caparbietà ha messo a punto una sua personalissima modalità di relazione con le famiglie che, se accolte e accompagnate in un loro particolare percorso di scoperta della lettura, possono regalare un futuro migliore ai propri figli. Uno degli argomenti che lo ha maggiormente appassionato è stato la valutazione e la scelta dei libri adatti ai diversi stadi evolutivi dei bambini in età prescolare. La sua preoccupazione di mettere a disposizione dei genitori, soprattutto di quelli meno attrezzati o in ogni caso meno inclini a leggere e a frequentare librerie e biblioteche, libri di buona qualità che non fossero frustranti dal punto di vista grafico per essere troppo innova- tivi o spiazzanti: è qualcosa che ci ha fatto molto discutere, ma al contempo ha consentito che affinassimo i nostri criteri di selezione. Pasquale ha avuto la capacità di coniugare lo studio e l’approfondimento alla pratica quoti- diana, rileggendola e dandole un nuovo significato. Facendolo, ha messo a disposizione dei suoi colleghi pediatri e di tutti gli operatori di “Nati per Leggere” alcuni interventi di gran- dissimo interesse. L’articolo qui pubblicato ne è un esempio evidente. Giovanna Malgaroli, Associazione italiana biblioteche Gruppo nazionale di coordinamento Nati per Leggere 3 Quaderni acp 2008; 15(1): 3-7 La promozione della lettura in famiglia nel contesto del sostegno alla genitorialità Pasquale Causa Pediatra di famiglia, ACP Campania Abstract Il sostegno alla genitorialità Promotion of reading in family, support to the parenting I genitori sono spesso disorientati e vul- The promotion of the reading in family contextual at an action of support to the par- nerabili di fronte al compito educativo enting has greater probabilities to increase the attitude of parents to read. The fami- per la grande quantità di informazioni, lies which greater time must be devoted are those that would’t read, or they would read spesso tra loro contraddittorie, prove- late and with formality that the pleasure of their child don’t arouse to the reading. In nienti da fonti diverse, sovente contrap- these families an intervention that favours a good relationship between child and par- poste ai saperi tradizionali della famiglia ents can increase the effectiveness of the message. A good attachment represents a pro- e che, come tali, rendono non facile tro- tective factor for children with social disadvantage. To work on the parenting brings vare una propria linea di orientamento e to a meaningful improvement in the relationship of the paediatrician with the family di educazione [14]. La nascita di un that can be reflected in the clinical activity. figlio e la sua crescita nei primi anni di Quaderni acp 2007; 14(4): 173-176 vita sono particolari momenti evolutivi Key words Family literacy. Books. Reading promotion. Family. Paediatrician. della famiglia, nei quali è presente una Competent parenting. Attachment notevole flessibilità a rivedere i propri vissuti e ruoli (per esempio se stessi nel La promozione della lettura in famiglia contestualizzata in un’azione di supporto alla rapporto con i propri genitori). La nasci- genitorialità ha maggiori probabilità di aumentare l’attitudine dei genitori a leggere. ta di un figlio è un evento che riattiva nei Le famiglie cui va dedicato maggior tempo sono quelle che non leggerebbero o leg- genitori aspetti poco elaborati delle pro- gerebbero tardi e con modalità che non suscitano il piacere del bambino alla lettura. prie relazioni infantili. Tra genitori e In queste famiglie un intervento che favorisca una buona relazione tra bambino e bambini viene a crearsi un’area di genitori può aumentare l’efficacia del messaggio. Un buon attaccamento rappresenta “mutualità psichica” nella quale le rap- un fattore protettivo per i bambini con svantaggio sociale. Lavorare sulla genitoria- presentazioni genitoriali vanno a condi- lità porta a un significativo miglioramento nel rapporto del pediatra con la famiglia zionare il comportamento del bambino. che può riflettersi nell’attività clinica. Parole chiave Promozione della lettura in famiglia. Libri. Pediatra di famiglia. Questo, sulla base delle interazioni ripe- Genitore competente. Attaccamento tute con le principali figure di accudi- mento (caregiver), costruisce la propria rappresentazione di sé, dell’altro e del Imparare a leggere è un compito faticoso to nell’ambito delle cure primarie pedia- mondo esterno; per questo i genitori perché implica una maturità composta da triche aumenta l’attitudine dei genitori a hanno una fondamentale importanza nel- capacità motorie, percettive, mnemoni- leggere in famiglia [5]. Le evidenze sul l’organizzazione della personalità del che e spazio-temporali, a esordio preco- rapporto tra qualità dell’attaccamento e bambino. Il caregiver e il bambino, sep- ce nella vita del bambino [1]. competenze emergenti, già analizzate in pur distinti nella loro individualità perso- Leggere libri al bambino è riconosciuto un precedente articolo, mostrano quanto nale e di ruolo, sono in ugual misura atti- essere il mezzo più semplice ed efficace sia importante sostenere la famiglia pre- vi partner co-costruttori della stessa inte- per favorire l’apprendimento della lettu- cocemente nello sviluppo di una buona razione. Tra i protagonisti di questa inte- ra [2]. Due metanalisi forniscono dati relazione con il proprio bambino, non razione esiste una circolarità di influen- statisticamente significativi sul rapporto limitando l’intervento al solo consiglio zamenti e adattamenti reciproci che ren- tra lettura, sviluppo del vocabolario, svi- di leggere al bambino [6]. Bus e van dono la diade genitore-bambino o la tria- luppo della competenza fonologica e Ijzendoorn, analizzando il rapporto tra de mamma-papà-bambino una unità di apprendimento della lettura [3-4]. Queste attaccamento madre-bambino e livello funzionamento interattivo. Si crea una evidenze scientifiche hanno favorito ne - socioeconomico, hanno messo in luce forte interdipendenza tra lo sviluppo gli anni ’90 lo sviluppo di programmi di che un buon attaccamento rappresenta un della funzione genitoriale e lo sviluppo promozione della lettura in diversi Paesi: fattore protettivo per i bambini con svan- psicologico e fisico del figlio. Un nume- Stati Uniti con Reach Out and Read taggio sociale [7]. ro sempre maggiore di operatori ricono- (ROR) e Regno Unito con Book start L’obiettivo di questo articolo è fornire al sce alla genitorialità una centralità nei (BS). Su questa scia in Italia, nel 2000, Pediatra di Famiglia (PdF) indicazioni e rapporti con la famiglia, tanto che si è è stato avviato il progetto Nati per strumenti per collocare la promozione andato progressivamente affermando il Leggere. Le esperienze di ROR e BS della lettura ad alta voce in un contesto concetto di genitore competente (compe- mostrano, in particolare, che un interven- più ampio di sostegno alla genitorialità. tent parenting). Per corrispondenza: e-mail: [email protected] 4 Quaderni acp 2008; 15(1) Le azioni a supporto della genitorialità sturbi del sonno e dell’alimentazione ancora più importante della reale possono dividersi in due grandi catego- che, insorgendo precocemente, vanno a esperienza di allattamento al seno. rie: azioni universali, rivolte a tutte le interessare i primi scambi comunicativi Cruciale è valutare la modalità di ali- famiglie; azioni specifiche, per le fami- tra genitori e bambini e a interferire con mentazione in termini di coinvolgi- glie a rischio. l’immagine genitoriale interna. Diffi - mento e ricchezza dell’esperienza: Le azioni universali sono quelle che pos- coltà forti in queste aree monopolizzano molte caratteristiche importanti e pro- sono essere messe in atto da tutti gli ope- l’attenzione dei genitori e spesso creano prie della situazione dell’allattamento ratori del settore materno-infantile (corsi al pediatra senso di impotenza, soprattut- al seno possono essere rintracciabili di preparazione al parto; accoglienza del - to quando sono particolarmente persi- anche quando si usa il biberon (per la famiglia dal momento dell’ingresso in stenti e invasive. esempio, lo sguardo reciproco del ospedale per il parto e rooming-in; atti- I bilanci di salute sono per il pediatra la bambino e della madre) [11]. vità del pediatra di famiglia). La maggior migliore occasione per operare nel senso (cid:2) Da 2 mesi e mezzo a 5 mesi e mezzo parte dei genitori non segue i corsi di del supporto alla genitorialità. Garantire, l’interazione sociale “faccia a faccia”, preparazione pre-parto e quelli di loro soprattutto nelle prime visite, un’at mo - senza giocattoli o altri oggetti, rappre- che hanno un primo figlio, o quelli che sfe ra “empatica” permette al genitore di senta la finestra clinica successiva. Il hanno un figlio dopo molti anni dal pre- percepire come interagisce con il proprio bambino è in grado, per esclusione o cedente, chiedono aiuto al pediatra anche figlio. Lo sviluppo del bambino, secondo di proposito, di mostrare nel gioco per questioni apparentemente banali. Il Stern, progredisce per salti discontinui “faccia a faccia” le sue piene capacità PdF svolge naturalmente un ruolo di sup- che danno luogo a nuove capacità socia- sociali e affettive, sollecitandone il porto alla famiglia, anche se spesso con li, affettive, motorie e cognitive, con una corrispettivo nei genitori. una impostazione unidirezionale e com- conseguente riorganizzazione della sua (cid:2) Da 5 mesi e mezzo a 9 mesi è il gioco portamentista che non aiuta i genitori ad interazione con i genitori. comune con oggetti l’attività da osser- affrontare i cambiamenti che la nascita di vare. Il bambino ha una buona coordi- un figlio comporta nell’ambito del Osservare l’interazione nazione occhio-mano e, con essa, nucleo familiare. Il supporto alla genito- madre-bambino un’avida curiosità per il mondo inani- rialità può essere svolto con modalità Ogni processo nella competenza interat- mato. In questa situazione l’inte ra zio ne molto diverse a seconda della sensibilità tiva fornisce al pediatra una diversa ma dre-bambino subisce una pro fonda e del percorso formativo professionale “finestra clinica” che costituisce un modificazione: la diade si trasforma in del pediatra. Per facilitare i genitori nei punto sensibile per osservare l’evo lu - una triade (madre, bambino e mondo cambiamenti vanno messe in campo abi- zione delle interazioni madre-bambino degli oggetti) e per il bambino prende lità nell’ascolto e nell’osservazione, [10]. Vengono, di seguito, descritte que- essendo la relazione con una famiglia un avvio la fase che riguarda la natura unicum non esattamente riproducibile ste finestre cliniche e le azioni e osserva- della realtà oggettuale [10]. L’osser va - con altri genitori. Cruciale è l’ascolto, il zioni da mettere in atto nelle visite dei zione di come il genitore e il bambino passaggio da “dire” a “farsi dire”, con la primi 24 mesi di vita del bambino, perio- gestiscono la direzione, il tempo, formulazione di domande appropriate, do nel quale si instaura anche una forte l’attenzione, l’elaborazione, la struttu- che permettano una conoscenza appro - relazione tra il pediatra e i genitori, che ra, il cambiamento di argomento e il fondita delle informazioni che la fami- condiziona il lavoro futuro con quella disimpegno dal gioco permette di rive- glia ha o pensa di avere e una descrizio- famiglia. lare la natura dei loro rapporti. E siste ne di cosa fa, cosa ha già fatto, cosa ha (cid:2) Da 0 a 2 mesi i comportamenti inte- una stretta relazione tra l’atten zio ne del intenzione di fare e cosa pensa di poter rattivi più importanti riguardano la bambino e il livello della stimolazione. fare la mamma. Solo a questo punto regolazione del ciclo dell’alimenta- Se quest’ultimo è troppo bas so, è come diventano possibili un intervento infor- zione, del ciclo sonno-veglia e del se il bambino non lo av vertisse e, se mativo, che aggiunga notizie compatibili ciclo di attività del bambino. Secondo pure l’avverte, l’interesse che gli susci- e assimilabili, e una proposta di compor- Winnicott il prototipo di tutto il pren- ta è di brevissima durata; se il livello di tamenti che possano essere accettati e dersi cura del bambino è il tenerlo in stimolazione è troppo alto, cerca inve- attuati dal genitore [8]. braccio (holding o contenimento): c’è ce di evitarlo, allontanandosene o met- Supportare i genitori valorizzandone e una profonda differenza fra un bambi- tendosi a piangere perché altri lo aiuti- facendone crescere le capacità aiuta il no che è tenuto in braccio abbastanza no a farlo cessare. Se invece la stimola- PdF nel suo lavoro: un genitore compe- bene e un bambino che non lo è [10]. zione avviene a un livello moderato, tente è anche capace di osservare il suo L’esperienza del prendere in braccio il l’attenzione verrà più facilmente ri - bambino e reggere il disagio psicologico bambino riesce naturale a una madre chia mata e si manterrà a lungo. Questa delle malattie intercorrenti, con una ridu- che sa quali sono i bisogni del suo modalità di ri sposta è co mune per zione delle consultazioni da “acuto bana- bambino e che ha vissuto bene la fase quan to riguarda sia gli aspetti di cui u - le”. Inoltre può ridurre l’incidenza di sin- in cui in larga misura “lei è il bambi- no stimolo si com pone (in ten sità, com - tomi e distorsioni che derivano da pro- no” e “il bambino è lei”. La manipola- plessità, grado di contrasto o di no vità), blematiche molto spesso inconsce dei zione del lattante è, secondo Win ni - sia i va ri tipi o generi di stimolo (vi- ge nitori. Pensiamo alla frequenza dei di - cott, un indice della qualità delle cure sivo, uditivo, tattile, cinestesico) [12]. 5 Quaderni acp 2008; 15(1) (cid:2) Da 10 a 12 mesi sono due gli eventi dai 6 mesi in poi, della introduzione del - valutare la modalità di stimolazione evolutivi che forniscono finestre clini- libro tra gli oggetti del bambino, quando del bambino e spiegare ai genitori che, che. la coordinazione occhio-mano gli con- leggendo al bambino, ne vengono Il bambino comincia a mostrare i com- sente di afferrare un libro. favoriti lo sviluppo del linguaggio e la portamenti caratteristici dell’attacca- Le osservazioni e le azioni che si posso- capacità attentiva. Il bambino presta mento e separazione grazie alla cre- no mettere in atto nelle visite dei primi attenzione a libri con azioni della sua scente capacità di allontanarsi e torna- 24 mesi di vita del bambino possono vita quotidiana, accompagnate da illu- re dalla madre. L’osservazione di come essere sintetizzate come segue: strazioni che vanno indicate e nomi- il genitore e il bambino negoziano (cid:2) Intorno ai 6 mesi il pediatra potrebbe nate. l’andare e il venire, l’allontanamento e affrontare questi temi: (cid:2) Tra i 18 e i 24 mesi il pediatra potrebbe: il ritorno, può fornire indicazioni utili - valutare come procede lo svezza- - promuovere la lettura, sottolineando al pediatra. La seconda finestra è mento e parlare di alimentazione che a questa età il bambino può man- l’avvento dell’intersoggettività: il come esperienza sensoriale, non solo tenere l’attenzione a una storia sem- bambino inizia a rendersi conto che la in termini nutrizionali; plice; madre può avere “cose in mente”, e - sostenere la madre a proseguire un - verificare se ci sono disturbi della anche lui. I contenuti della sua mente e consapevole allattamento al seno; alimentazione e del sonno. quelli della madre possono essere gli - chiedere se i genitori stimolano il (cid:2) Dopo i 2 anni è opportuno continuare stessi o essere diversi. È qui in gioco la bambino con parole, canzoncine e a verificare la modalità di stimolazio- negoziazione di ciò che costituirà suoni. Molti genitori, parlano sponta- ne del bambino, comunicando ai geni- l’universo condivisibile dei fenomeni neamente con i propri figli fin dai pri- tori che il bambino, oltre ad amare i mentali: ciò che può essere pubblico, missimi giorni e le loro parole contri- libri già conosciuti, può progressiva- ciò che deve restare privato, ciò che è buiscono a dare forma e significato a mente essere interessato a libri con un ciò che accade. I bambini imparano condivisibile contenuto linguistico più complesso. ben presto a “rispondere” e i genitori (cid:2) Da 18 a 24 mesi altri due eventi evolu- devono ricorrere al proprio intuito per tivi forniscono finestre cliniche: I libri utilizzabili cercare di capire quello che il bambi- l’apprendimento del linguaggio, simile no vuole, al fine di tradurlo in azioni e (cid:2) Tra i 6 e 12 mesi un libro con imma- al l’apprendimento del gioco con gli parole adeguate; gini che possa attrarre il bambino. og getti, e l’aumento della mobilità e - proporre l’inserimento del libro tra Guarda che faccia è il libro creato capacità fisica, con la necessità di gli oggetti della vita quotidiana del appositamente per questa fascia di età porre limiti. Porre limiti non è un pro- bambino grazie al suo nascente inte- (Giunti editore, euro 5,90). cesso in cui si fissano e si applicano resse verso cose da afferrare e mani- (cid:2) Tra i 12 e 15 mesi un libro con una sto- delle regole, ma ne implica la negozia- polare. ria sequenziale di azioni che il bambi- zione. La maggior parte delle volte (cid:2) Intorno ai 9 mesi il pediatra potrebbe no conosce. Per esempio Vola uccelli- genitore e bambino interagiscono in affrontare con i genitori il tema del- no(Edizioni EL, euro 3) o L’uccellino un’a rea confusa e i bambini si dimo- l’allontanarsi dal bambino per favorir- fa…(Babalibri, euro 3). strano incredibilmente capaci di indi- ne la capacità di separazione (la viduare le aree confuse e di condurvi i (cid:2) Tra i 18 e 30 mesi, un libro con una mamma c’è, anche se è uscita), valu- genitori. Le negoziazioni rivelano la storia semplice per l’intervento. Per tare come i genitori stimolano il bam- struttura e il funzionamento della rela- esempio Voglio la mia mamma bino. Questa azione può essere fatta (Giunti editore, euro 5,90). zione. osservando cosa avviene inserendo un libro nel setting del bilancio di salute Una buona maniera di comprendere La promozione della lettura e parlando della importanza che essi come il genitore stimola il bambino, e nell’ambito del sostegno “leggano” al bambino, indicando le se e quanto considera il libro un vali- alla genitorialità figure del libro e dando a esse un do strumento per la sua crescita, è Un intervento che avviene in un contesto nome. osservare cosa succede interponendo- lo sulla scrivania tra il pediatra e la in cui il genitore è stato “preparato” alla (cid:2) Tra i 12 e i 15 mesi il pediatra potrebbe: madre con in braccio il bambino, importanza della relazione con il bambino - verificare come procede la separa- mentre vengono registrate in cartella e nel quale il genitore esprime liberamen- zione madre-bambino e la capacità del le informazioni inerenti al tipo di libro te come si relaziona con il bambino con- bambino di internalizzazione della adatto all’età del bambino in quel sente di individualizzare le azioni e ridur- madre, osservando come reagisce a momento.Solo poche osservazioni. re la ripetitività del messaggio. una breve separazione dalla madre e Aver condiviso con i genitori l’importan - chiedendo come dorme; (cid:2) Se una madre reagisce dicendo al pro- za di entrare in empatia con il bambino, - affrontare la necessità del bambino prio figlio “guarda! un libro come per favorirne la crescita nei suoi diversi di avere una figura di riferimento, quelli che teniamo in casa”, si posso- aspetti, facilita enormemente la proposta, importante se la mamma lavora; no spendere poche parole sulla pro- 6 Quaderni acp 2008; 15(1) mozione della lettura, rinforzando la cura al pari dell’informazione e delle [2] National Academy of Education. Becoming a “buona condotta” della madre. azioni prettamente sanitarie [13]. Il sup- nation of readers. Washington DC: National Academy of Education, 1985. porto alla genitorialità migliora l’ap proc - (cid:2) Se la madre aiuta il bambino a pren- [3] Scarborough H, Dobrich W. On the efficacy dere il libro, ma non lo aiuta a guar- cio comunicativo e relazionale pediatra- of reading to preschoolers. Dev Review 1994;14: bambino-famiglia e fornisce informazio- 245-302. darlo, è importante capire se il genito- ni per individuare e seguire situazioni [4] Bus A, van Ijzendoorn M, Pellegrini A. Joint re considera il libro non ancora adatto book reading makes for success in learning to read: problematiche. Sostenere la genitorialità al bambino, o se ha difficoltà a condi- a meta-analysis on intergenerational transmission presuppone che il pediatra sia capace di videre con lui anche altre azioni. Nel of literacy. Rev Educational Res 1995;65:121-31. corso della conversazione il pediatra osservare la relazione madre-bambino: al [5] Causa P, Manetti S. Evidenze degli effetti della di là delle predisposizioni personali, la promozione della lettura nelle cure primarie. deve trovare il modo di comunicarle Quaderni acp 2003;10:42-6. formazione in questo ambito sembra che il bambino si coinvolge in azioni, [6] Causa P, Barberio C. Stili di attaccamento e indispensabile e dovrebbe essere inserita giochi, libri, se il genitore mostra di sviluppo della “emergent literacy”. La lettura con- es sere interessato a condividerli con nel curriculum dello studente in medici- giunta nella relazione madre-bambino e nello na. La promozione della lettura, se svolta sviluppo cognitivo. Medico e Bambino 2005; lui. nell’ambito dell’osservazione delle inte- 23:483-7. (cid:2) Se il bambino cerca di afferrare il [7] Bus A, van Ijzendoorn M. Mothers reading to razioni tra genitore e bambino, aiuta il their 3-years-olds: the role of mother-child attach- libro mentre la madre resta indifferen- pediatra nella valutazione della relazione ment security in becoming literate. Reading Re- te, va dedicato più tempo a questa genitore-bambino a partire dai 6 mesi di search Quaterly 1995;30:998-1015. famiglia, perché probabilmente la vita. Le visite svolte dal PdF sono un [8] Gangemi M, Quadrino S. Il counselling in qualità delle interazioni tra madre e pediatria di famiglia. Milano: UTET, 2000. osservatorio privilegiato per valutare la [9] Stern D. Mothers’ Emotional Needs. Pediatr bambino è scarsa. relazione madre-bambino e consentirgli 1998;102:1250-2. A fine visita comunque è opportuno di leggere, contenere e rispondere effica- [10] Stern D. La costellazione materna. Bollati Bo- motivare alla madre la presenza di un cemente ai bisogni espressi dalla fami- ringhieri editore, 1995. libro davanti al bambino, mostrando [11] Winnicott D. I bambini e le loro madri. Cortina glia. Tutti gli operatori che svolgono anche brevemente come condividere editore, 1987. azioni di promozione della lettura devono [12] Stern D. Le prime relazioni sociali: il bambino con il bambino la lettura congiunta del aumentare l’attenzione alla relazione e la madre. Armando editore, 1979. libro e delle sue immagini. genitore-bambino, evitando di ridurre il (13) Gangemi M. La “Carta di Firenze” è un impe- messaggio a mera prescrizione. u gno dell’ACP. Quaderni acp 2005;12:185. [14] Mantovani S, Picca M, Giussani M, et al. L’os - Conclusioni servazione e la valutazione della relazione madre- La promozione della lettura è di per sé un bambino da parte del pediatra di famiglia: proposta intervento di supporto alla genitorialità. Bibliografia di uno strumento e di un percorso di formazione. [1] Causa P. La lettura ad alta voce. Lo sviluppo In: Carli L. La genitorialità nella prospettiva del- La promozione della funzione genitoria- delle competenze che costituiscono la capacità di l’attaccamento. Linee di ricerca e nuovi servizi. le dovrebbe essere considerata tempo di leggere. Medico e Bambino 2002;21:611-5. Franco Angeli editore, 2002. 7 Quaderni acp 2008; 15(1): 8-14 Sensibilità dei pediatri e delle infermiere alla prevenzione e terapia del dolore in ospedale Indagine conoscitiva a cura del Gruppo Ospedaliero ACP Luciano de Seta, Franca Parizzi, Giovanna Patrucco, Leopoldo Peratoner, Mauro Pocecco, Corrado Rossetti Gruppo ospedaliero dell’Associazione Culturale Pediatri Abstract per gli aspetti psico-sociali della salute Hospital Paediatricians’ and nurses’ sensitivity in pain prevention and therapy del bambino e della famiglia dell’Ac ca - A survey by the ACP Hospital Group de mia Americana di Pediatria (AAP) ha The feeling that in Italy the prevention and treatment of acute pain due to procedures pubblicato un statementsul trattamento e and acute physical pain are not adequately considered has induced the Authors to pro- la prevenzione del dolore: dal dolore cor- mote a survey aimed at acquiring knowledge on this subject. A questionnaire was sent relato a procedure diagnostiche e tera- to 200 hospital paediatric hospital units representative of all Italian regions. Results peutiche al dolore post-operatorio; da refer to the 110 units that answered the questionnaire. Usually the prevention of pain quello associato ai traumi a quello delle due to procedures is not adopted and where it is done there is a lack of adherence to malattie acute [3]. Dal 2001, epoca di international guidelines. Only 17% of wards have clinical protocols for the treatment of pubblicazione di tale raccomandazione acute pain. Sedation during endoscopy procedures in gastroenterology is usually dif- dell’AAP, la cultura della prevenzione e fused and well done. Acute physical pain is treated adequately but opioids are not usu- terapia del dolore non doveva essere ally used, especially in post surgery pain. It is then necessary to increase paediatricians’ profondamente cambiata anche nei Paesi and nurses’ sensitivity towards the adoption of good practices for pain treatment. It di lingua anglosassone se, tra il 2003 e il seems also necessary the use of national guidelines and the inclusion of specific train- 2004, sono comparsi su importanti rivi- ing programs in Paediatric post graduate schools and in hospitals. ste di medicina generale –il British Me- Quaderni acp 2008; 15(1): 8-14 dical Journal[4] e JAMA[5] e di Pe dia - Key wordsPain. Procedures. Acute pain. Survey tria [6] –alcuni articoli che hanno affron- tato il problema, sottolineando come il La sensazione che in Italia la prevenzione del dolore da procedure e il trattamento del dolore del bambino non sembri ricevere dolore acuto fisico in ospedale non siano adeguatamente trattati, ha indotto gli Autori l’attenzione di cui ha bisogno e che i lat- a promuovere un’indagine conoscitiva tesa a comprendere quale sia lo stato della pre- tanti ricevono minori trattamenti degli venzione e del trattamento del dolore acuto nel bambino nel nostro Paese e quale sia adulti per la stessa situazione dolorosa. È la sensibilità dei medici e delle infermiere che a qualunque titolo hanno in cura i bam- certo che, nonostante i notevoli mi glio - bini, dal neonato sano all’adolescente. È stato inviato un questionario ai responsabi- ramenti realizzati negli ultimi venti anni, li di 200 reparti di pediatria largamente rappresentativi di tutte le regioni italiane. I soprattutto per quanto attiene la cono- risultati si riferiscono ai 110 reparti che hanno risposto al questionario. In generale scenza dell’immaturità del sistema ner- la prevenzione del dolore da procedure è poco attuata e, negli ospedali in cui è prati- voso, pochi sono gli studi clinici “evi- cata, lo è in maniera scarsamente aderente alle linee-guida internazionali. Solo nel dence based”. E che ancora poco si cono- 17% dei reparti sono presenti protocolli per la terapia del dolore. La sedazione nelle sce sugli effetti a lungo termine del dolo- procedure diagnostiche endoscopiche in gastroenterologia è, invece, più diffusamente re breve, come quello del dolore dopo e meglio attuata. Il dolore fisico acuto è trattato in maniera discretamente adeguata, intervento chirurgico. ma gli oppioidi trovano pochissimo spazio soprattutto nel dolore post-chirurgico. Si Recentemente so no comparsi su due au - ritiene, pertanto, necessario migliorare la sensibilità dei pediatri e delle infermiere torevoli riviste di medicina generale e di all’uso delle pratiche antidolore anche attraverso l’approntamento di linee-guida pediatria due articoli di ag gior namento nazionali e l’inclusione di programmi di formazione specifici nelle Scuole di Spe cia - sulle procedure di sedazione nei bambini lizzazione in Pediatria e negli ospedali. che, tra l’altro, riferiscono come le so cie - Parole chiaveDolore. Procedure. Dolore acuto. Indagine tà scientifiche internazionali di diverse branche della medicina (dagli odontoiatri Molti cambiamenti sono intervenuti nel - concludevano che “a partire dalla 24ª ai ga stroente ro logi, dai neuroradiologi ai la prevenzione e terapia del dolore nel settimana di età gestazionale sono pre- me dici di PS) di numerosi Paesi abbiano bambino da quando, in anni ormai lonta- senti le basi anatomiche e fisiologiche prodotto linee-guide per la prevenzione ni, su importanti riviste internazionali, si per la percezione del dolore” [2]. del dolore da procedure [7-8]. Nono - affermava che raramente i bambini ri - Sebbene si conosca ormai molto sull’ef- stante ciò si ha la sensazione che, nel no - chiedono terapia antalgica, perché tolle- ficacia e la sicurezza della prevenzione e stro Paese, l’adozione di pratiche antido- rano molto bene il dolore [1]. Solo nel del trattamento del dolore nel bambino e lore durante le procedure diagnostiche e 1987, infatti, Anand e Hickey, sulla base nel neonato, scarsa è la ricaduta nella l’appropriato trattamento del dolore a - di ricerche controllate e in doppio cieco pratica clinica. Nel 2001 la Commissione cuto siano abbastanza lontani da una cor - Per corrispondenza: Luciano de Seta e-mail: [email protected] 8
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