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Protocolli di studio in TC spirale multistrato PDF

61 Pages·2010·4.19 MB·Italian
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Protocolli di studio in TC spirale multistrato Vol. 5 • Urgenze Indice I Luigia Romano Protocolli di studio in TC spirale multistrato Vol. 5 • Urgenze Indice III LUIGIAROMANO Direttore U.O.S.C. Radiologia Generale e P.S. A.O.R.N. Cardarelli Napoli ISBN 978-88-470-1571-5 e-ISBN 978-88-470-1572-2 DOI 10.1007/978-88-470-1572-2 © Springer-Verlag Italia 2010 Quest’opera è protetta dalla legge sul diritto d’autore, e la sua riproduzione è ammessa solo ed esclusivamente nei limiti stabiliti dalla stessa. Le fotocopie per uso personale possono es- sere effettuate nei limiti del 15% di ciascun volume dietro pagamento alla SIAE del com- penso previsto dall’art. 68, commi 4 e 5, della legge 22 aprile 1941 n. 633. Le riproduzioni per uso non personale e/o oltre il limite del 15% potranno avvenire solo a seguito di speci- fica autorizzazione rilasciata da AIDRO, Corso di Porta Romana n. 108, Milano 20122, e-mail [email protected] e sito web www.aidro.org. Tutti i diritti, in particolare quelli relativi alla traduzione, alla ristampa, all’utilizzo di illu- strazioni e tabelle, alla citazione orale, alla trasmissione radiofonica o televisiva, alla regi- strazione su microfilm o in database, o alla riproduzione in qualsiasi altra forma (stampata o elettronica) rimangono riservati anche nel caso di utilizzo parziale. La violazione delle norme comporta le sanzioni previste dalla legge. L’utilizzo in questa pubblicazione di denominazioni generiche, nomi commerciali, marchi registrati, ecc. anche se non specificatamente identificati, non implica che tali denomina- zioni o marchi non siano protetti dalle relative leggi e regolamenti. Responsabilità legale per i prodotti: l’editore non può garantire l’esattezza delle indicazioni sui dosaggi e l’impiego dei prodotti menzionati nella presente opera. Il lettore dovrà di volta in volta verificarne l’esattezza consultando la bibliografia di pertinenza. 9 8 7 6 5 4 3 2 1 Layout di copertina: Simona Colombo, Milano Impaginazione: C & G di Cerri e Galassi, Cremona Stampa: Arti Grafiche Nidasio, Assago (MI) Stampato in Italia Springer-Verlag Italia S.r.l., Via Decembrio 28, I-20137 Milano Springer fa parte di Springer Science+Business Media (www.springer.com) IV Indice Prefazione Le condizioni cliniche di emergenza-urgenza costituiscono un campo del- l’imaging radiologico estremamente ampio e variegato e di difficile inqua- dramento diagnostico, giacché i sintomi clinici “precoci” sono spesso assenti, di scarsa intensità o fuorvianti e le indagini di laboratorio mostrano altera- zioni solo tardivamente e comunque spesso comuni a più condizioni morbose. In questo difficile scenario clinico, spetta alla Radiologia la diagnosi tempe- stiva che costituisce l’elemento essenziale per poter intraprendere il più ido- neo trattamento terapeutico che spesso è immediato e multidisciplinare. Il presente volumetto, attraverso le illustrazioni di casi clinici di urgenza riguardanti differenti condizioni morbose, intende enfatizzare l’importanza della TCMS, e in particolare dell’utilizzo di protocolli di studio multifasici con impiego di mezzo di contrasto ad alta concentrazione e flusso, al fine di poter effettuare una valutazione diagnostica accurata. Solo attraverso tale ap- proccio metodologico è a nostro avviso possibile scomporre i segni radiolo- gici nelle varie fasi di studio, per consentire l’individuazione dei più subdoli e precoci e di favorirne l’esaltazione, fornendo una “road map” chiara e ine- quivocabile, indispensabile per una diagnosi accurata e tempestiva, ottenibile in pochi minuti come l’emergenza impone, dando tutte le indicazioni per la scelta del trattamento terapeutico più idoneo. Ringrazio particolarmente tutti gli Autori per aver aderito con molto en- tusiasmo a questo progetto, scegliendo i casi clinici più significativi che la pratica quotidiana riserva nell’attività di Pronto Soccorso. Napoli, dicembre 2009 Luigia Romano Indice V Indice NOZIONI TECNICHE DI BASE Introduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3 Protocollo di studio con TCMS nelle urgenze . . . . . . . . . . . . . 3 Protocollo di studio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4 Bibliografia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7 PROTOCOLLI DI SCANSIONE Fistola artero-porto-biliare post traumatica del fegato . . . . . . . . . 10 Ittero ostruttivo da linfangioma cistico dello spazio pararenale anteriore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12 Ipertensione polmonare da shunt artero-arterioso del circolo polmonare . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 14 Aneurisma di graft venoso aorto-coronarico . . . . . . . . . . . . . . . . . . 16 Diverticolo colico sanguinante . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 18 Emopneumoperitoneo da lesione del pericardio e del diaframma da arma bianca . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 20 Volvolo intestinale su ernia paraduodenale sinistra . . . . . . . . . . . . 22 Aneurisma dell’arteria iliaca destra fistolizzato in ansa di tenue 24 Fistole arterovenose intraspleniche post-traumatiche . . . . . . . . . . 26 Ostruzione meccanica dell’intestino tenue da ileo biliare . . . . . . . 28 Tumore stromale del tratto gastrointestinale digiunale sanguinante . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 30 Ileo meccanico dell’intestino tenue da fitobezoario . . . . . . . . . . . . 32 Lesione iatrogena dell’arteria diaframmatica destra da termoablazione di nodulo epatico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 34 Lesione traumatica dell’emidiaframma destro . . . . . . . . . . . . . . . . . 36 Malformazione arterovenosa polmonare . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 38 Aneurisma dell’aorta addominale con fistola aorto-cavale . . . . . . 40 Sanguinamento da ulcerazione del retto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 42 Invaginazione ileo-colica complicata da ischemia intestinale . . . 44 Ulcera iuxtapilorica perforata . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 46 Angiodisplasie parietali del colon sigmoideo . . . . . . . . . . . . . . . . . . 48 Addome acuto da morbo di Crohn . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 50 Pseudoaneurisma traumatico da stiramento dell’arteria glutea 52 Sanguinamento attivo nel contesto di un ematoma del dorso . . . 54 Indice VII Elenco degli Autori STEFANIADANIELE GIOVANNARUSSO Dirigente U.O.S.C. Dirigente U.O.S.C. Radiologia Generale e di P.S. Radiologia Generale e di P.S. A.O.R.N. Cardarelli, Napoli A.O.R.N. Cardarelli, Napoli NICOLAGAGLIARDI MARIANOSCAGLIONE Dirigente Resp. U.O.S., U.O.S.C. Direttore Dipartimento di Diagnostica Radiologia Generale e di P.S. per Immagini A.O.R.N. Cardarelli, Napoli Presidio Ospedaliero Pineta Grande Castel Volturno, Caserta STEFANELLAMEROLA Dirigente U.O.S.C. GIACOMOSICA Radiologia Generale e di P.S. Direttore Dipartimento di Diagnostica A.O.R.N. Cardarelli per Immagini Presidio Ospedaliero Pineta Grande SILVANANICOTRA Castel Volturno, Caserta Dirigente U.O.S.C. Radiologia Generale e di P.S. AMELIASPARANO A.O.R.N. Cardarelli, Napoli Dirigente U.O.S.C. Radiologia Generale e di P.S. ANTONIOPINTO A.O.R.N. Cardarelli, Napoli Dirigente U.O.S.C. Radiologia Generale e di P.S. CIROSTAVOLO A.O.R.N. Cardarelli, Napoli Dirigente U.O.S.C. Radiologia Generale e di P.S. GIANLUCAPONTICIELLO A.O.R.N. Cardarelli, Napoli Dirigente U.O.S.C. Radiologia Generale e di P.S. MICHELATANGA A.O.R.N. Cardarelli, Napoli Direttore Dipartimento di Diagnostica per Immagini LUIGIAROMANO Presidio Ospedaliero Pineta Grande Dirigente U.O.S.C. Castel Volturno, Caserta Radiologia Generale e di P.S. A.O.R.N. Cardarelli, Napoli DANIELAVECCHIONE Dirigente U.O.S.C. STEFANIAROMANO Radiologia Generale e di P.S. Dirigente U.O.S.C. A.O.R.N. Cardarelli, Napoli Radiologia Generale e di P.S. A.O.R.N. Cardarelli, Napoli GIUSEPPERUGGIERO Dirigente U.O.S.C. Radiologia Generale e di P.S. A.O.R.N. Cardarelli, Napoli Indice IX NOZIONI TECNICHE DI BASE Introduzione 1 Introduzione Le condizioni cliniche di emergenza-urgenza che riguardano il paziente acuto sono definite in base alle modalità di insorgenza e alla sintomatologia o, in caso di trauma, allo specifico meccanismo che ha potenzialmente generato lesioni di organi e strutture anatomiche. Il grado di severità viene inoltre cor- relato all’alterazione dei parametri vitali valutati in base alle linee guida del- l’Advanced Trauma Life Support[1]. Nella gestione del paziente acuto, il fattore tempo costituisce il punto no- dale più importante [2] e la necessità di contrarre al massimo il tempo dia- gnostico ha portato alla continua ricerca di tecnologie che consentano di abbreviare il tempo necessario per l’esecuzione delle prestazioni radiologi- che, con un simultaneo incremento della qualità delle immagini. Un ritardo diagnostico relativo alla necessità di un immediato intervento chirurgico è la maggiore causa di morte evitabile e la rapida identificazione delle lesioni che possono compromettere la vita costituisce l’obiettivo primario del “trauma care” [3, 4]. Nell’ultimo decennio la TC ha avuto un ruolo sempre più importante nella valutazione diagnostica delle condizioni di emergenza-urgenza trau- matica e non traumatica e, a seguito dello sviluppo delle apparecchiature multidetettore (TCMS), si è registrata una progressiva variazione dei pro- tocolli di studio in tali patologie del distretto toracico, addominale e pelvico [5]. Protocollo di studio con TCMS nelle urgenze Viene incannulata una vena periferica (preferibilmente la basilica di de- stra, per i minori artefatti da indurimento del fascio fotonico generati sulle strutture mediastiniche) con un’agocannula da 18 G. Il paziente viene po- sto sul lettino della TC con gli arti superiori abdotti, a meno che non ab- bia gravi fratture di uno o entrambi i cingoli scapolari che controindicano tale posizione oppure sia necessario uno studio TC anche dell’arto supe- riore. In questo caso, l’arto di interesse è in adduzione, mentre l’altro viene abdotto. Durante l’esecuzione dello studio il paziente ha il catetere vesci- cale, il sondino naso-gastrico, è intubato e collegato al respiratore auto- matico o, se cosciente, collegato tramite mascherina a una fonte di ossigeno; vengono costantemente monitorati l’ECG, il ritmo cardiaco e la frequenza cardiaca. Introduzione 3 Protocollo di studio Parametri di scansione dello studio TCMS con apparecchiatura 64 strati – tempo di rotazione di 0,35-0,5 s – lunghezza di copertura del volume da esaminare fino a 200 cm – collimazione pari a 0,625 mm – velocità del tavolo: 175 mm/s – noise index: 25 Modalità di utilizzo del mdc Il mdc utilizzato è ad elevata concentrazione di iodio (Iomeprolo 400 mg/ml, Bracco Imaging Italia) per ottimizzare la visualizzazione della branche arte- riose di III e IV ordine e lo stravaso attivo del mdc e per ottimizzare la fase parenchimografica degli organi e della parete dei visceri cavi. Il volume di mdc è correlato al peso del paziente, ma comunque non supera in genere i 120 ml. Il flusso del mdc è pari a 4-5 ml/s ed è seguito da 40 ml di soluzione salina al flusso di 3 ml/s. Tecnica di utilizzo del protocollo multifasico Scansione pre-contrasto: comprende l’addome e la pelvi. Fase arteriosa:ottenuta con il bolus tracking (ROI posizionata all’altezza dell’aorta toracica discendente con valore soglia pari a 100 HU) con volume esteso al torace-addome-pelvi. Fase portale:ottenuta con un tempo totale di ritardo di 35 s dalla fase arte- riosa, estesa all’addome e alla pelvi. Fase parenchimografica o escretoria: ottenuta con un tempo di ritardo di 180 s dalla fase portale, con volume esteso all’addome ed alla pelvi. L’importanza dell’utilizzo delle tre fasi [6] è basata sulla possibilità di evi- denziare durante la fase precontrastografica la presenza di emoperitoneo (iper- denso) e di differenziare il sangue dalle raccolte non ematiche-ipodense (bile, urina, ascite, fluido di origine intestinale). È inoltre importante per l’imme- diata identificazione della sede dei coaguli sentinella al fine di definire suc- cessivamente la fonte emorragica [7]. In questa fase, il riempimento retrogrado della vescica consente di identificare in caso di trauma la presenza di lacera- zioni extraperitoneali, intraperitoneali del viscere o combinate. La fase arteriosa e le successive consentono di differenziare gli pseu- doaneurismi dalle raccolte di mdc dovute a stravaso emorragico attivo, i san- guinamenti di origine arteriosa da quelli di origine venosa e di evidenziare 4 Introduzione

Description:
La TC spirale multistrato rappresenta attualmente la metodica diagnostica di riferimento per le condizioni cliniche di emergenza-urgenza traumatiche e non traumatiche del distretto body. La possibilit? di far riferimento ad apparecchiature a 16 o 64 file di detettori con acquisizioni volumetriche ot
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