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Principi di critica testuale PDF

145 Pages·1978·3.243 MB·Italian
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D'ARCO SILVIO AVALLE ,._ PRINCIPI DI CRITICA TESTUALE SECONDA EDIZIONE RIVEDUTA E CORRETTA EDITRICE ANTENORE • PADOVA MCMLXXVIII INDICE GENERALE AVVERTENZA VII INDICE DELLE SIGLE IMPIEGATE NEL TESTO IX PRINCIPI DI CRITICA TESTUALE I o. Introduzione. L'analisi delle forme e la critica del testo 3 1. Principi generali 21 2. Storia della tradizione 3 3 3. Costituzione del canone 65 4. Costituzione del testo 9 5 INDICE TOPOGRAFICO DEI MANOSCRITTI 127 INDICE DEI NOMI 132 INDICE DEGLI AUTORI E DELLE OPERE 134 INDICE ANALITICO DEL CONTENUTO 136 INDICE ANALITICO DEL CONTENUTO (in ordine alfabetico) a cura del dott. Giancarlo Alessio 138 AVVERTENZA Quesw manuale è nato da un seminario di critic11 del testo 1cnuto a Torino nd 1969-r970. Lii materia, disposta secondo l'ordine nlfobetko della rcrminnlogi,1 relativa, i: entnlla poi :1 for pan(" di un « Piccolo les:-ico della critica testuale ». I .'idea era di compier-e un primo inventario linguistico dclfa critica del Lesto sulle linee giiì inJit:arc ndb tcrz.1 Appendice, « L'imma• 11ine della trasmissione manoscrit1.J nell11 critica testuale», della mi,1 Ldta,1tw,1 111t•die1,11le i11 linv1,1 d'o,- 11ell11 .rrw u11d1zion<' 111t1110saitt11 (Torino ri:,61, pp. 18,-1,i(ù DMo che nncht· in qnl:sro ùlmpo si procede per estrapolttzinnc dn rt•,iJr!i lisid1e \'i~ibili. si era pens:110 che un ,1ppn1,Lin tc·rn1in11logil·1> Jdla nos1r:1 scicmrn, proprio nclh1 misura in cui consente di im.livi du:ire con maggiore immcdi:nezza la serie di « modelli », gc ne:ilogkP, tìu<li;:iali.-. fisico e cosi vi,1. chi:: ne cnsti111i~mnu i fond:1men1i teorici. facilitasse il compito, oramai ritenuto indi lazionabile, di rivederne i presupposti pratici e metodologici. La m:1teri.1, in p.irtc ritoccata ed ampli,ita, è ora disposta ~r-r,,ndo l'ordine delle operazioni rnm1l'~Si: con l.1 « rc:sLitu! ÌP textus ». per cui il Lessico si è m1,forrnam, contrariamente :1llc mie previsioni, in Manuale. Dcll'imf,nstazione primitiva è rim.isto però, ineljminabile o qu(1si. il sottofondo linp1istico terminologico. Di qui l'attenzione partkol.ire al probknrn dei " modelli », i:, quel che pÌl'i conta, la proposta, già nllorn for mulata, di trnslitterare la terminologia corrente in sistemi di ~egni pi,i formalizzati. Molto probabilmente qualche lettore si interroghcrù sul valore di quesl.1 proposrn, soprnttutto se si tien presente che gli strumenti impiegati (provenienti da1la teori:i delle funzioni - insiemistic:i. grllfi, e-re. - ed in genere dalla matematicn - r,rohithilità, c~kolo comhinatrwio -l non contribuiscono e-erto ;1 modificare <li moltn l',1sset10 loAico e i rroc-edimcnti tradizionali della nostra scienza. Le motivazioni VII in effetti sonu cumpkramcnte diverse. fase si legano alla que stione linguistica degli ostacoli che una terminologia sostan zi.ilmcnte .rntropomorfirn come qudla trndizionale frappone di ~atto alla :-oluzionc di wluni problemi rimasti insoluti (o qua si), quale ad esempio 4uclln della « contaminazione » ( dr. 2.9., 3.3. e 4.3.). Proprio alla luce di tali problemi il lettore benevolo ci perdonerà quindi l'impiego di materiale ricavato dalle scienze cosiddette esatte, e potrà giudicare della opportunità della nuova terminologia, anche se qui applicata con intendimenti logico-for mali piu che strettamente matematici. Ringrazio a questo proposito il collega della Facoltà di Scien ze Pascal Dupont (animatore assieme ad altri valenti collabo ratori del primo seminario di matematica, 1970-1971, presso la Facoltà di Lettere di Torino), che ha avuto la pazienza di rivedere alcuni paragrafi del manuale e m'ha permesso di pre cisare ulteriormente il mio pensiero su non pochi altri proble mi. Pel resto, come il lettore potrà sincerarsene immediata mente, la trattazione è delle piu semplici e non implica piu che una conoscenza a livello elementare dei principi della ma tematica « moderna ». AVVERTENZA ALLA SECONDA EDIZIONE Questa seconda edizione non presenta novità sostanziali nei confronti della prima. Sono state corrette le sviste e colmate le lacune piu rilevanti; si è aggiornata la bibliografia; è stato infine aggiunto in appendice, su richiesta di non pochi benevoli lettori, un indice analitico del contenuto ( a cura del dott. Giancarlo Alessio che ringrazio qui pubblicamente per la sua pazienza). Torino, marzo r977. \'lii INDICE DELLE SIGLE IMPIEGATE NEL TESTO Per abbreviare le citazioni nel testo si dànno qui di séguito le indicazioni bibliografiche delle opere ricordate più frequente mente, facendole precedere dall'anno della loro pubblicazione. Le singole voci sono disposte in ordine cronologico; in ordine alfabe tico per nome d'autore invece le opere comparse in un medesimo anno, e con esponente progressivo dopo l'anno a seconda delle edizioni. Nd testo i rinvii saranno costituiti dal cognome (con la lettera o le lettere iniziali del o dei nomi agglutinate al cognome, ad es. GPasquali per Giorgio Pasquali) dell'autore seguito dall'an no (con il relativo esponente, quando necessario) in cui l'opera che si cita è stata pubblicata. Nel caso che si diano più opere di un autore in uno stesso anno. la cifra dell'anno sarà rreceduta dal la prima parola del titolo (es. GContini, Rapporti 1970). 1926 QuENTIN, dom Henry, Essais de critiq11e /extzu:lle (Ecdotiqzu:). Paris, pp. 179. 1927 MAAS, Paul, Textkritik, Leipzig (Parte VII della Collezione GERCKE-NORDEN, Ei11/eit1111g in dic Altert11mwissenscha/t, Voi. I, 3" edizione). Seconda edizione, Leipzig 1950; Terza edizione, Leipzig 1957; Quarta edizione, Leipzig 1960, pp. 34- 1928 BÉDIER, Joseph, La tradition man11scrite du « Lai de !'ombre». Réflexio11s sur l'art d'éditer /es a11cie11s textes, in «Romania», LIV, pp. 161-196 e 321-356. 1934 PASQUALI, Giorgio, Storia della tradizione e critica del testo, Firenze [Prima edizione]. IX 1949 DAIN, Alphonse, Les ma11uscrits, Paris, pp. 180 [Prima edizio ne]. 1950-1951 H1LL, Archibald A., Some Postulates /or Distributio11al Study of texts, in « Studies in Bibliography » (Papers of the Bi bliographical Society of the University of Virginia), III, pp. 63-95. 1952 MAAS, Paul, Critica del testo, trad. dal tedesco di Nello MARTI NELLI, presentazione di Giorgio PASQUALI, Firenze, pp. xvr-63 [Prima edizione], 19522 PASQUALI, Giorgio, Storia della tradizione e critica del testo, Fi renze, pp. xx1v-529 [Prima ristampa 1962]. 1957 AvALLE, d'Arco Silvio, Una « editio variorum » delle canzoni di Peire Vidal, in Studia Ghisleriana, Pavia, pp. 57-78 (P11bb!ict1- zio11i del Collegio Ghislieri in Pavia e dell'Associazione Alunni. Serie Il, voi. II « Studi Letterari»). 1957 CASTELLANI, Arrigo, Bédier avait-i! raison? La méthode de Lachma1111 dans les éditions de textes du moyen age, Fribourg, pp. 62. 19582 MMS, Paul, Critica del testo, Firenze, pp. xv1-63. Ri~tampe del 1•i<i,. 1966 (ripn·,duzione della I ed., compresi gli crrmi). 1958 MAAS, Paul, Textual Criticism, trad. Barbara FLOWER, Oxford ( tra d. della terza edizione della T ext!::ritik ). 1959 DEARING, Vinton A., A Ma1111al o/ Textua/ Analysis, Berkeley and Los Angeles, pp. rx-ro8. 1961 AvALT E, d'Arco Silvio, L1 lcttcratur,? iiicdicv,dc in lii1g11,1 d'oc nella SIia tradizione manoscritta, Torino, pp. 228. 1961 MARICHAL, Robert, La c1 itiq11c des textes, in L'Histoire et ses méthodes, sous !a direction de Chnrles SAMARAN, Paris, pp 12.1-7- 1366. (Encyclop/dir de la Pléi"'fr, voi. XI). 1963 TIMPANARO, Sebast.iano, La genesi del metodo de! Lach111a1111, Firenze, pp. vn1-q5. 19642 DAIN, Alphonse, Les 111111111scrils, Paris, pp. 197. 1966 DEARING, Vinton A., Some Ro11tiilcs /or Text11d/ C1iticism, in « TransJcLions of the Bibliographical Society. 'The Library' », London, December, pp, 309-317. X r967 BRAMHILLA AGENO, Franca, L'<·,/nione aitica dei testi volgari, Parma, Vol. 1, pp. r33. Voi. II, pp. 136. r967 DEARING, Vinton A., Som,• Notes 011 G,·11ealogical iviethods i11 T,·.\·t11al Criticism, in « No\'um Testamcntum », IX, 4, pp. 278- 297· r968 Cmn1Nl, Gianfranco, Scavi alessia11i, in Li11g11istic<1 e Filofogù1. 0111<1ggio a B,·1zve111ilo Terraci11i, Milano, pp. 57-95. 1968 DEARING, Vinton A., Abaco-Text11al Criticism, in « The Papers of the Bibliographical Society of America », 62, +, pp. 547-578. 1968 GRIFFITH, John G., A Ta:wm,mic St11dy o/ the JvI111111sc1ipt Tra ditio11 of ]11ve11al, in « Museum Helveticum », 25, fase. 2. pp. ror-r38. r968 MAM. Paul, Postilla rdrospettit•a, rrad. di Luci:1110 CANFORA, in « Bdfagor,,, XXIII, fas,. III, pp. ~51.'1-360 (dal« Rùck:blik if/16 » Jdla tcrz:1 t;ÙÌ7.iune della "i'(·xtkritik). 1968 REYNOLDS, Leighton D. e W1LSON, Nigel G., Scribes ami Scholars, Oxford. 1968 FROGER, dom Jacques, La critiq11e d<'s textes et srm 1111to11111tirn tio11, Paris, pp. xxn-280. 1969 FRANKEL, Hermann, Testo critico e critic,1 del testo, trad. di Lu ciano CANF\IJ<A. Nora di C. F. Russo, Firenze, pp. xrv-90 1969 1'1.n1u1.,ns. Leighton lJ. e \\:'11.~flN, Nigd G., C,ipi:;t: e /ilolov. L, tr.iJhùm,• dà d,1:;.1ici ,J,dl'A11tichit;i al Ri11,ucimc11to, traJu .t.ione di M. rEKN,\IU Col'! Ullll prcme,s,1 tli G. 811.L-1~'!1\'[CH, P,1d!l va, pp XVl-20I 1969 Gt!lfFITM. Joh11 G., Numerica/ Taxonomy a11d ,unt.- Primary M11- m1saipls o/ 1/.,,• Gospels, in « Journal of Theok,gkal Studies », ].0, pp. 389-406, 1970 CoNTINI, Gianfranco. Rapporh fra la filologia (,:11111,· critica te stuale) e la li11guisti<"11 rom1111:;<1, in Actele ce/11i de-111 XII-bi Con gres Intema(ional dc Li;;gvistici'i fi Filologie Ro111,micù, Bucure~ti, voi. I, PP- 47-65. 1970 VARVARO, Alberto, Critica dei testi c/<1ssica e rom,111za. Problemi c11mtmi cd esperienze divc·1·se, in « Rendiconti ddl'Acrndemia di Archeolug1a, Lettere e Hdle Arti <li Napoli», voi. XLI', pp. 73- rr7. XI CONTINI , Gi.a nIf •r anco , L a . « V•1. t1a .» .f raU11 cese «u rdiio s,za nRt.'iA/Jf,,r.1s.s-ioM » a le- l'arte di pubb irnre i tesfl a11t1c 11, in 11 aug tioli, Firenze, pp. 343-374· li ·t ·ca del testo, Tori- 197O AVALLE, d'Arco Silvio, l11trod11zio11e a a cri I no, pp. VIII-Il9- . f . La critieil testuale com,: sstu d.·f,o 'd i strru tture, CONTINI, Gian rnn~o. . . J •li I d' in Atti del JI Congrt·sso I 111t•rn,1zw11<1le e t1 o,uta la rana 1 Storia del Diritto, Firenze, pp. u-23. LAUfER, Rugcr, Introd11<"1io11 à !a textologie. V éri(tcatio11, établis- 1 97 2 umcr1!, édit/011 des text,•J, Pans, pp. 159. AvAI..I.F., d'Arco Silvio, La Cr;tic,1 tesJuale, in Grwtdriss der 1973 roll/,/IIÌSChe11 Litera111rc11 des Mittt'l,1lten, Band I, Hcidelberg, pp. 538-558. -42 REYNOLDS, Leighton D. e WILSON, Nigel G., Copisti e filologi. 1973 La tradizione dei classici dall'antichità ai Tempi Modemi, tradu zione di M. FERRAR! con una premessa di G. BILLANOVICH, secon da edizione riveduta e ampliata, Padova, pp. xx-280. 1974 TIMPANARO, Sebastiano, Il laprns freudiano. Psicanalisi e critica testuale, Firenze, pp. VIII-214. 1975 BRAMBII.LA AGENO, FrancJ, L'edòo11c critica dei testi volgari, Padova, pp. 289. N.B. Per una bibliografia ragionata della critica del testo dr. RMarichal 1961, pp. 1360-1366. XII PRINCIPI DI CRITICA TESTUALE O. INTRODUZIONE L'ANALISI DELLE FORME LETTERARIE E LA CRITICA DEL TESTO 0.1. Dato (D) in quanto testo e processo (P) in quanto tradizione. 0.2. Analisi del processo. 0.2.1. Conseguenze di una insufficiente ana lisi del processo (esempio pratico: La vie de saint Alexis anglonor manna). 0-3- Ipotesi inversa: mancanza di uno o più elementi (codici) del processo in quanto tradizione. 0.3.1. Esempi pratici: La vie de saint Alexis. 0.3.2. Bonvesin da la Riva. 0.3.3. I Proverbia pseudoia coponici. 0,4, Tradizioni basate su codici tardi. 0,4,1. Esempio pra tico: il Cantar de mio Cid. 0.5. I due processi. o.6. Come si ricava il processo (P,) che unisce l'originale (0) ai codici non « descripti ». 0.7. Come si ricava il processo (P,) che sta alla base dell'edizione (Dc). o.8. Impossibilità di utilizzare il concetto di funzione: (a) per il re cupero dell'originale (0) e (b) nel caso di tradizioni contaminate. 0.8.1. Un esempio (G. Guinizzelli, Al cor gentil, vv. 1-2) di rapporto funzionale fra P, e Dc: (a) descrizione dei P,. 0.8.2. (b) conseguenze sui Dc. 0.9. Dc "' O. o.r. Il patrimonio letterario, filosofico, scientifico, etc., su cui si fondano i valori permanenti di una cultura può essere trattato da due diversi punti di vista. Innanzi tutto esso ci si presenta come un dato (D) a cui ricÒrriamo per informazioni e modelli di comportamento tanto sul pia no culturale quanto su quello più genericamente pratico. Sotto questo rispetto esso non implica apprezzamenti di sorta sul modo in cui si è costituito. Esso si situa sincro nicamente sull'asse dell'osservatore e viene trattato come qualcosa di fisso e di immutabile. Dal punto di vista dia cronico tale patrimonio ci si presenta invece come un _p_Io - cesso (P), vale a dire come qualcosa che si è venuto mo èlifìcando -nel tempo, per cui il dato si pone come punto estremo di una linea che può anche non coincidere con l'originale (0) (avremo modo di ritornare su questo concetto più di una volta). 3

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