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Prima lezione di psicologia dell’educazione PDF

181 Pages·2011·1.463 MB·Italian
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Universale Laterza 916 Carugati.indd 1 01/03/11 11.22 PRIME LEZIONI uLtIMI vOLuMI PuBBLICAtI Diritto Scienza politica di Paolo Grossi di Gianfranco Pasquino Letteratura greca Storia moderna di Franco Montanari di Giuseppe Galasso Archeologia Medicina di Daniele Manacorda di Giorgio Cosmacini Sociolinguistica Letteratura italiana di Gaetano Berruto di Giulio Ferroni Archeologia orientale Sociologia del diritto di Paolo Matthiae di Vincenzo Ferrari Grammatica Metodo storico di Luca Serianni a cura di Sergio Luzzatto Storia delle relazioni  Psicologia della comunicazione internazionali di Luigi Anolli di Ennio Di Nolfo Relazioni internazionali Letteratura di Luigi Bonanate di Piero Boitani Filosofia morale Storia contemporanea di Eugenio Lecaldano di Claudio Pavone Sociologia Sulla televisione di Arnaldo Bagnasco di Aldo Grasso Fisica Filosofia di Carlo Bernardini di Roberto Casati Carugati.indd 2 01/03/11 11.22 Felice Carugati Prima lezione di psicologia dell’educazione Editori Laterza Carugati.indd 3 01/03/11 11.22 © 2011, Gius. Laterza & Figli Prima edizione 2011 www.laterza.it Questo libro è stampato  su carta amica delle foreste, certificata  dal Forest Stewardship Council Proprietà letteraria riservata  Gius. Laterza & Figli Spa,  Roma-Bari Finito di stampare   nel marzo 2011 SEDIt - Bari (Italy) per conto della   Gius. Laterza & Figli Spa ISBN 978-88-420-9538-5 È vietata la riproduzione, anche  parziale, con qualsiasi mezzo  effettuata, compresa la fotocopia,  anche ad uso interno o didattico. Per la legge italiana la fotocopia   è lecita solo per uso personale purché non danneggi l’autore. Quindi ogni  fotocopia che eviti l’acquisto   di un libro è illecita e minaccia   la sopravvivenza di un modo   di trasmettere la conoscenza. Chi fotocopia un libro, chi mette a  disposizione i mezzi per fotocopiare,  chi comunque favorisce questa  pratica commette un furto e opera   ai danni della cultura. Carugati.indd 4 01/03/11 11.22 L’unico periodo in cui la mia educazione si è interrotta è stato quando andavo a scuola George Bernard Shaw I miei problemi sono iniziati con la prima educazione. Andavo in una scuola per insegnanti disagiati Woody Allen Io la tenevo la penna in mano, secondo me leggere e scrivere, non è tanto difficile, quello che è più difficile a scuola è scancellare! Marco Paolini La macchina del capo Carugati.indd 5 01/03/11 11.22 Carugati.indd 6 01/03/11 11.22 Premessa L’avventura comincia Mettiamo le carte in tavola: le citazioni paradossali di Shaw, Allen e Paolini ci servono per suggerire al lettore un avvicinamento lieve ad un argomento serio e ricco di implicazioni teoriche e pratiche, rilevanti soprattutto in questo periodo, in Italia e non solo. Per documentarsi, è sufficiente consultare gli indici di volumi italiani, francesi o di lingua inglese, oppure gli indi- ci di riviste che abbiano nel titolo Educazione, per trovarsi di fronte ad un catalogo di temi che spaziano fra motiva- zione, apprendimento, insegnamento (compreso appren- dimento e insegnamento a distanza – le cosiddette nuove tecnologie), epistemologie ingenue, dinamiche emotive nelle classi, educazione ai media e molto altro ancora. E allora ecco le carte in tavola: scegliere un punto di vista all’interno del catalogo, un percorso che si collochi al crocevia fra discipline psicologiche quali la psicologia generale, sociale, dello sviluppo, e che si avventuri nel mondo delle dinamiche che caratterizzano da oltre un se- colo i processi e i risultati della socializzazione e dell’inse- gnamento in famiglia e nei sistemi scolastici. È per seguire questo percorso che sono stati scelti i temi dei capitoli che seguono. Carugati.indd 7 01/03/11 11.22 vIII Premessa Il percorso è caratterizzato dalla prospettiva socio-co- struttivista1 che, nel corso del XX secolo, ha solidamen- te documentato in quale misura i processi di sviluppo e di insegnamento-apprendimento possono essere meglio compresi se si tiene conto della rete di relazioni sociali proprie della vita quotidiana in famiglia, negli asili nido e scuole dell’infanzia, nelle scuole di ogni ordine e grado e nelle organizzazioni extra-scolastiche. Parlare di relazioni sociali porta inevitabilmente a chie- dersi quale sia la loro origine e le loro funzioni. A noi evoca subito il postulato sociale2 della genesi degli strumenti co- gnitivi, delle funzioni psichiche superiori (nella terminolo- gia di vygotskij). La locuzione postulato sociale individua una posizione presente in autori operanti già nella seconda metà del XIX secolo e poi più sistematicamente a partire dai primi decenni del XX. Secondo il postulato sociale la mente, ovvero l’insieme degli strumenti cognitivi, è il ri- sultato di una costruzione sociale. Non possiamo qui det- tagliare le complesse vicende di questo approccio teorico3: esse attraversano tutto il XX secolo e si concretizzano in programmi di ricerca di cui vedremo nei prossimi capi- 1 W. Doise, Constructivism in social psychology, in «European Journal of Social Psychology», 1989, 19, 5, pp. 389-400; F. Carugati, M. Gilly, The multiple sides of the same tool: cognitive development as a matter of social construction of meaning, in F. Carugati, M. Gilly (a cura di), Everyday life, social meanings and the social construction of cognitive functioning, numero speciale dell’«European Journal of Psychology of Education», 1993, vIII, 4, pp. 345-354; F. Carugati, Dalle variabili extra-logiche al conflitto socio-cognitivo nello studio del pensiero, in «Studi Urbinati», 1983, B2, LvI, pp. 135-150; A.-N. Perret-Clermont, F. Carugati, Learning and instruction, Social-cogni- tive perspectives, in N.J. Smelser, P.B. Baltes (a cura di), International Encyclopedia of Social and Behavioral Sciences, Elsevier Science, Am- sterdam-New York 2001, pp. 8586-8588. 2 W. Doise, Livelli di spiegazione in psicologia sociale, Giuffrè, Milano 1989 (ed. or. 1982). 3 Il lettore interessato può consultare F. Carugati, P. Selleri, Psico- logia dell’educazione, il Mulino, Bologna 20052. Carugati.indd 8 01/03/11 11.22 Premessa IX toli le principali linee di sviluppo. In ogni caso, almeno fin dagli inizi del XX secolo, quando le condotte sociali adulte e quelle infantili erano spesso studiate da un mede- simo autore, la tesi dell’origine sociale degli strumenti co- gnitivi era ampiamente dibattuta attraverso nozioni quali quelle di imitazione, suggestione, adattamento e conflitto. Pensiamo ad autori quali Cattaneo, Binet e Baldwin4. È soprattutto con Baldwin, in un quadro culturale influen- zato dalla teoria dell’evoluzione darwiniana, che vengono poste le basi non solo per una riflessione sui fondamenti sociali della conoscenza, resa autonoma dal dibattito filo- sofico secolare precedente, ma anche per i primi risultati di ricerche empiriche appropriate. Sulla pista tracciata da Baldwin si impegneranno vygotskij, Wallon e Piaget, pro- ponendo, come è noto, specifici contributi5. 4 J. Baldwin, Mental development in the child and the race, Mac- millan, New York 1895; A. Binet, T. Simon, Le développement de l’intelligence chez l’enfant, in «Année Psychologique», 1908, 14, pp. 1-94; A. Binet, La suggestibilité, Schleicher Frères, Paris 1900; C. Cat- taneo, Dell’antitesi come metodo in psicologia sociale, in «Il Politec- nico», 1864, 20, pp. 262-270. 5 Ricordiamo il vivace dibattito fra Piaget e Wallon attorno agli anni ’50, e i commenti critici, purtroppo a distanza (fra gli anni ’30 e gli anni ’60), fra vygotskij e Piaget: vygotskij ebbe infatti la possibilità di conoscere gli scritti di Piaget solo fino alla sua morte nel 1934, mentre Piaget, a causa della censura operata sull’opera di vygotskij lungo tutta la prima metà del XX secolo, intervenne episodicamente soltanto nel 1962, conoscendo qualche estratto della versione ingle- se, pubblicata quell’anno, del volume Pensiero e Linguaggio. Inoltre, negli anni ’30, G.H. Mead (Mente, Sé e Società, Ed. Universitaria, Fi- renze 1966 [ed. or. 1934]) sostenne che il pensiero si costruisce grazie alla pratica della conversazione di gesti (non verbali e poi verbali) fra partner e alla loro relativa interiorizzazione come insieme di simboli significativi. E ancora A.R. Lurija (Storia sociale dei processi cognitivi, Giunti-Barbera, Firenze 1976 [ed. or. 1974]), ispirandosi esplicita- mente a vygotskij, illustra i cambiamenti nei modi di ragionamento che accompagnarono le grandi trasformazioni sociali e le campagne di alfabetizzazione di adulti in Uzbekistan negli anni ’20. Tuttavia, per ragioni diverse, questo postulato ha dato luogo a filoni di ricerca che Carugati.indd 9 01/03/11 11.22

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