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Prima lezione di letteratura italiana PDF

187 Pages·2009·0.751 MB·Italian
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Ferroni_xp7.qxp:Ferroni 30-03-2009 13:49 Pagina i Universale Laterza 895 Ferroni_xp7.qxp:Ferroni 15-04-2010 15:58 Pagina ii PRIME LEZIONI ULTIMI VOLUMIPUBBLICATI Paleografia Storia delle relazioni di Armando Petrucci internazionali di Ennio Di Nolfo Sul linguaggio di Tullio De Mauro Letteratura di Piero Boitani Neuroscienze Storia contemporanea di Alberto Oliverio di Claudio Pavone Letteratura latina Sociologia di Antonio La Penna di Arnaldo Bagnasco Estetica Fisica di Sergio Givone di Carlo Bernardini Diritto Scienza politica di Paolo Grossi di Gianfranco Pasquino Letteratura greca Storia moderna di Franco Montanari di Giuseppe Galasso Archeologia Medicina di Daniele Manacorda di Giorgio Cosmacini Sociolinguistica Letteratura italiana di Gaetano Berruto di Giulio Ferroni Archeologia orientale Sociologia del diritto di Paolo Matthiae di Vincenzo Ferrari Grammatica Metodo storico di Luca Serianni a cura di Sergio Luzzatto Ferroni_xp7.qxp:Ferroni 30-03-2009 13:49 Pagina iii Giulio Ferroni Prima lezione di letteratura italiana Editori Laterza Ferroni_xp7.qxp:Ferroni 15-04-2010 15:58 Pagina iv © 2009, Gius. Laterza & Figli Prima edizione 2009 Terza edizione 2010 www.laterza.it Proprietà letteraria riservata Gius. Laterza & Figli Spa, Roma-Bari Finito di stampare nell’aprile 2010 SEDIT - Bari (Italy) per conto della Gius. Laterza & Figli Spa ISBN 978-88-420-8966-7 È vietata la riproduzione, anche parziale, con qualsiasi mezzo effettuata, compresa la fotocopia, anche ad uso interno o didattico. Per la legge italiana la fotocopia è lecita solo per uso personale purché non danneggi l’autore. Quindi ogni fotocopia che eviti l’acquisto di un libro è illecita e minaccia la sopravvivenza di un modo di trasmettere la conoscenza. Chi fotocopia un libro, chi mette a disposizione i mezzi per fotocopiare, chi comunque favorisce questa pratica commette un furto e opera ai danni della cultura. Ferroni_xp7.qxp:Ferroni 30-03-2009 13:49 Pagina 1 Prima lezione di letteratura italiana Ferroni_xp7.qxp:Ferroni 30-03-2009 13:49 Pagina 2 Ferroni_xp7.qxp:Ferroni 30-03-2009 13:49 Pagina 3 1. L’Italia e la sua letteratura 1. Letteratura e identità nazionale La letteratura sfugge ad ogni definizione troppo recisa e determinata: al suo spazio si possono ascrivere tutte le for- me che la parola umana assume quando si stacca dall’uso più immediato, dalla funzione primaria di scambio all’in- terno di specifiche comunità linguistiche. Già nell’ambito dell’oralità la parola può tendere a vari livelli a svincolarsi dall’immediatezza, a svolgere funzioni culturali anche molto articolate, a creare occasioni di conoscenza e di in- trattenimento pubblico, a dar corpo a sentimenti colletti- vi, a costruire testi memorizzabili, forme e modelli varia- mente riutilizzabili. Nel passaggio alla scrittura tutte que- ste forme si affidano alla lettera (donde appunto il termi- ne letteratura), danno luogo a qualcosa che resta nelle car- te, che si stacca dalla voce e dalla diretta presenza perso- nale, con una possibilità di circolazione in spazi anche di- stanti e di permanenza al di là del breve giro delle vite umane. Così la più fragile ed effimera parola umana, in tutti i modi in cui cerca di dar voce ad esperienze indivi- duali e sociali, in tutte le forme culturali da essa elaborate, può acquistare una persistenza, svolgersi in un dialogo, an- che conflittuale, tra generazioni diverse e lontane, che pos- sono a loro volta cercare nuove modalità e nuove forme di manifestazione di sé. Nei termini più generali si può dire che nella letteratu- Ferroni_xp7.qxp:Ferroni 30-03-2009 13:49 Pagina 4 4 Prima lezione di letteratura italiana ra rientrino tutte le forme culturali che assume una lingua, in cui si riconosce la continuità di una comunità, la sua persistenza, il suo sviluppo storico, la memoria delle espe- rienze determinanti di un insieme sociale, l’articolarsi dei modi di percepire il mondo, l’espressione degli affetti, dei sentimenti, dei contrasti che vi hanno luogo (con l’evolu- zione, l’arricchimento della stessa lingua, i suoi contatti con lingue diverse). Solo l’avvento delle tecnologie della comunicazione (a partire dal secondo Ottocento) ha co- minciato a ridurre il rilievo di queste funzioni della lette- ratura, facendo sorgere forme e codici di tipo del tutto nuovo, molti dei quali non hanno però potuto fare a me- no di appoggiarsi sulla letteratura, di assumere comunque la letteratura dentro di sé. Come partecipi di una comunità nazionale il cui primo, più immediato segno di riconoscimento è dato dalla lingua che chiamiamo italiana, troviamo nella letteratura in lin- gua italiana il più ampio e ricco deposito della coscienza collettiva, il fittissimo insieme delle forme in cui essa si è cercata, manifestata, espressa, esaltata, contestata, ecc. At- traverso la storia e le opere della nostra letteratura vedia- mo in atto il senso del nostro essere ‘divenuti’, la tradizio- ne che ci ha costituito, la memoria delle esperienze di co- loro che ci hanno preceduto, l’ambiente e il paesaggio che si sono andati definendo nel tempo, l’articolarsi della no- stra lingua in una molteplicità di forme e di possibilità, che ancora agiscono sul suo stato presente. È del tutto natura- le, quindi, che ogni individuo di lingua madre italiana o che si senta partecipe del paese Italia, nell’avvicinarsi alla letteratura, e tanto più nel porla come oggetto di studio, consideri in primo luogo quella di lingua italiana; non è nemmeno possibile un adeguato contatto con le letteratu- re straniere senza aver acquisito una prima familiarità con la letteratura nazionale, e specificamente con il suo spes- sore linguistico. Il senso di appartenenza all’Italia, la co- scienza italiana più libera e aperta al dialogo con il mon- do, non può prescindere dalla considerazione di ciò che la Ferroni_xp7.qxp:Ferroni 30-03-2009 13:49 Pagina 5 1. L’Italia e la sua letteratura 5 letteratura è stata per l’Italia, del rilievo determinante che essa ha avuto per l’affermazione della stessa identità italia- na. E se oggi quell’identità viene messa in discussione dal più becero particolarismo, dal più ottuso egoismo locali- stico, tra rapacità economica e terrore del diverso, essa può essere ritrovata e affermata con forza nel contatto con l’intera storia della nostra letteratura, con l’ampiezza del suo sguardo sul mondo e la forza dei suoi grandi scrittori. La questione del rapporto tra letteratura e identità ita- liana è d’altra parte all’ordine del giorno: molto diffusa, ormai con un carattere di luogo comune, è l’asserzione se- condo cui per un grande tratto della storia italiana la man- canza di uno Stato unitario sia stata a lungo supplita dalla letteratura. Non potendo riconoscersi in uno Stato cen- tralizzato, frantumata tra Stati diversi e sotto il dominio straniero, l’Italia avrebbe trovato una sua ideale unità en- tro la comunità dei letterati, partecipi di un valore comu- ne affidato proprio alla lingua e alla letteratura, e più spe- cificamente ad una lingua letteraria capace di imporsi ege- monicamente sui diversi centri della penisola. Momento effettivamente ‘fondante’ di questa unità tutta letteraria andrebbe riconosciuto nel primo Cinquecento, nel perio- do più turbinoso delle guerre d’Italia, quando gli Stati ita- liani perdevano la loro autonomia e il paese finiva sotto il controllo straniero: proprio allora, in una cultura animata da un fortissimo impegno modellizzante, volta a costruire, in un originale dialogo con l’antico, nuove forme e generi ‘moderni’, l’elaborazione teorica di Pietro Bembo avreb- be consegnato agli scrittori italiani un modello di lingua capace di circolare come elegante e raffinato strumento di comunicazione in tutti i centri della penisola, al di là del suo stato di frantumazione. Sarebbe cresciuta così un’Ita- lia dei letterati, come una sorta di paese immaginario: in questa Italia gli scrittori potevano sentirsi membri di una comunità separata, sulla base di valori linguistici, formali e ideologici sostanzialmente condivisi, entro la quale si so- spendeva e cancellava la reale e dolorosa disgregazione po-

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