Smarrirsi tra le strade di un paesino della California. Un indirizzo scarabocchiato malamente sul taccuino, la missione scoraggiante di spiegare a una ragazza iperadrenalinica la differenza tra un banale aspirapolvere e l'innovativo Purificatore d'aria Cyclone. Ritrovarsi di colpo nel bel mezzo di una veglia funebre, davanti a un cadavere disteso in un congelatore della Coca-Cola tra i cubetti di ghiaccio e le lattine di birra in fresco. Fin qui Earl, rappresentante di elettrodomestici ex cantante, potrebbe ancora sperare di uscirne così come c'è entrato. Senonché il morto è il fratello di Dan Brown, un biker schizzato come un "dobermann con un tumore al cervello", con un ampio passato di risse e vita di strada alle spalle. Dan vuole che Earl canti sulla tomba di Buddy, e lo aiuti a inseguire l'assassino.
Ma anche Earl sta inseguendo qualcosa: una terra, la Pomona Valley, dove il suo bisnonno aveva creato i primi aranceti. Ma soprattutto, sta inseguendo lei, Pomona Queen. Pomona Queen è nello stesso tempo un'idea e una ragazza con un coltello in mano. È una visione incantata dagli occhi tristi e dai capelli rossi. È la follia e la speranza, la caduta e il sogno di un nuovo inizio. Pomona Queen è il miraggio inafferrabile che si profila al fondo di questa America rurale, intrisa di nostalgia e spinta dalle contraddizioni economiche verso un rapido declino.
In una scrittura che potrebbe essere una versione letteraria del cinema dei fratelli Cohen, Kem Nunn fotografa con scanzonata ironia un mondo fatto di violenza e disillusione, passando con disinvoltura dai toni grotteschi alle riflessioni esistenziali. Un romanzo ori the road vibrante e malinconico, seconda opera dell'autore di Surf City.