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Poeti latini (e neolatini): note e saggi filologici PDF

308 Pages·1994·10.303 MB·Italian
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ALFONSO TRAINA POETI LATINI (E NEOLATINI) NOTE E SAGGI FILOLOGICI IV PÀTRON EDITORE pf E p ,. p 4( , ‘\" /‘Ì / (*zr CiT} ^ f? *. !s*j;,& J ‘(x/ ‘ ^ ( ;_L'./ i e ALFONSO TRAINA POETI LATINI (E NEOLATINI) NOTE E SAGGI FILOLOGICI IV SERIE PATRON EDITORE BOLOGNA 1994 Copyright © 1994 by Pàtron editore via Badini 12, 40050 Quarto Inferiore - Bologna 1 diritti di traduzione e di adattamento, totale o parziale, con qualsiasi mezzo sono riservati per tutti i Paesi. È inoltre vietata la riproduzione, anche parzia- le, compresa la fotocopia, anche ad uso interno o didattico, non autorizzata. Prima edizione, novembre 1994 Ristampa 543210 1998 1997 1996 1995 1994 Opera pubblicata con il contributo del Ministero della Pubblica Istruzione, fondi 40%. PRIMA CHE IL LIBRO SCIENTIFICO MUOIA II libro scientifico è un organismo che si basa su un equilibrio delicato. Gli clevati costi iniziali (Ic ore di lavoro necessarie all'autore, ai redattori, ai compositori, agli illustratori) sono ricuperati se le vendite raggiungono un ccrto volumc. La fotocopia riducendo le vendite contribuisce alla crescita del prezzo ed elimina alla radice la possibilità economica di produrre nuovi libri, soprattutto scientifici. Per la legge italiana la fotocopia é lecita solo per uso personale purché non dan- neggi l'autore. Quindi ogni fotocopia che eviti l'acquisto di un libro è illecita. La fotocopia non soltanto è illecita, ma minaccia la sopravvivenza di un modo di trasmettere la scienza. Chi fotocopia un libro, chi mette a disposizione i mezzi per fotocopiare, chi comunquce favorisce questa pratica è nella situazionc di chi raccoglie un fiore di una specie protetta: forse sta per cogliere l'ultimo fiore di qucsta specie. Stampato nello Stabilimento Editoriale Pàtron 40050 Quarto Inferiore - Bologna INDICE Prefazione .............sres seseesntsatnee nee eeeen pag. Dal Büchner al Dahlmann (ancora sui frammenti dei poeti latini) .. » Sul problema dell'astratto nel teatro latino arcaico .......... » Note plautine ............. sssn » 8. La pezza da piedi (Bacch. 929) .. » «Ed é subito pera»: il pranzo del parassita (Pomponio, fr. 80 sg. Ribb.?, 76 sg. Frass.) .. » Experdita (Varr. At. 7 Mor., Büchn.) ..« » Soror alma (Verg. Aen. 10,439) .. » Audentes fortuna iuvat (Verg. Aen. 10, 284). Per la storia di un proverbio ............. n » Per un commento al libro X dell'Eneide ............................. » Il libro XII dell'Eneide ........................ » Virgilio in Pascoli ................. n » Appendice I - L'Enciclopedia Virgiliana ..........................— » 115 Appendice II - Bilancio di un'Enciclopedia ....................... » 123 Appendice III - Le troppe voci di Virgilio ......................... » 139 Appendice IV - «Parole» di Virgilio ......................). » 151 Orazio e Aristippo. Le Epistole e l'arte di convivere ........ » 161 6 Indice Appendice V - /n Aristippi praecepta relabor ....................... pag. 187 La linea e il punto (ancora sul carpe diem) ........................ » 191 Il pesce epico (Hor. sat. 2,2,39). .. » 197 Orazio in Boezio ................. sss n » 2205 La figlia del vento (Carmen de Iona, 29) .. » 215 Hominem exuere (Postilla a Rosvita, Pafn. 12,5) ................ » 219 Imitatio virgiliana e clausole anomale nel De partu Virginis del Sannazaro ................... r » 225 Il Codro di Ezio Raimondi ................. .....n... .. » 233 Un umanista risuscitato: la Gigantornachia di Fabio Bari- gNnani —— » 239 In margine alle Res Romanae del Pascoli ........................... » 249 Esegesi pascoliane ................. sst » 259 3. Il Contrasto di Myricae: Pascoli e d'Annunzio ....... » 259 4. La speranza di Giugurta: Pascoli e Baudelaire ..... » . 263 5. Un sintagma virgiliano: «l'aria soffiava luce di ba- leni» (M, Digitale purpurea, 67) ................. sss » 267 6. Ancora su Contrasto di Myricae ..................s.s.s. » 27 7. Il lamento della vaporiera (M., La via ferrata, 7-8) » — 273 8. Il canto e la luce (PP, /l transito, 7) ........................ » 276 Appendice VI - Giuseppe Albini latinista .......................... » 281 Appendice VII - I miedi conti con Pascoli ......................... » . 289 Indice degli idionimi ...................... r » 301 Indice verbale ................. . eeseeeeeeeeeeee n nesa n n a nnunnen » 305 PREFAZIONE «Lo so che è l’ora, lo so che è tardi, ma ancora un poco lascia che guardi». Pascoli La presente silloge comprende lavori pubblicati nell’ultimo set- tennio (qualcuno in corso di stampa, per i cronici ritardi), tutti dove- rosamente riveduti e aggiornati, come i precedenti !. Mi riservo, se ne avrò il tempo, di estrarne quelli di argomento plautino, virgiliano e oraziano, e di convogliarli in volumi omogenei (e perció di piü facile circolazione), prima che venga l'ora di dire, terenzianamente: satias me tenet studiorum istorum ?. Bologna, settembre 1993 ! Ho csitato a ristampare L'Enciclopedia Virgiliana e Bilancio di un'Enciclopedia, appesantiti da aridi clenchi bibliografici: me ne ha convinto l'importanza dell'opera e l'ampia cerchia dci suoi fruitori. ? Sono grato a Patrizia Paradisi, che mi ha alleviato la correzione delle bozze. DAL BÜCHNER AL DAHLMANN (ANCORA SUI FRAMMENTI DEI POETI LATINI) 1. Stagione d’oro, questa, per i poeti latini frammentari, sulla scia di due importanti pubblicazioni come l’attesa edizione di K. Büchner (Leipzig 1982) e le due miscellanee del compianto V. Tandoi (Disiecti membra poetae, Foggia, I 1984, II 1985) !. Vi si affianca una serie di puntuali contributi, di vario valore, di H. Dahlmann (- D.): gli ul- timi, dello scorso anno, (Zu Fragmenten rómischer Dichter IIJ, «Akad. Mainz», Abhandl. Geistl. Klasse, 1987, 6, pp. 79)2, analizzano ben trenta frammenti distinti in tre gruppi: di Ovidio, di incerti (p. 203 sgg. Büchn.), di Settimio Sereno. Il prestigio dell'autore e l'occasione d'integrare la mia rassegna dell'edizione büchneriana ? m'invogliano a darne notizia particolareggiata. 2. I! gruppo piü compatto e omogeneo è quello dei primi undici frammenti di Ovidio, esaminati secondo l'ordine e la numerazione del Büchner (coincidenti col Morel). Naturalmente il D. cita anche le ! Le aveva precedute, dieci anni prima, la Poesia latina in frummenti, a cura di F. Della Corte, Genova 1974. ? ] primi duc fascicoli, pubblicati nella stessa sede, sono rispettivamente del 1982 e 1984. Inoltre il D. ha dedicato piccole monografie a singoli autori frammentari. Ne ho tenuto conto ncl lavoro di cui alla nota seguente. ? Dal Morel al Büchner. In margine alla nuova edizione dei Fragmenta poetarum Lati- norum, «Riv. di filol.» 113, 1985, 96-119, ampliato e aggiornato in Poeti latini (e neola- tini), II, Bologna 1989, 35-66. 10 Dal Büchner al Dahlmann edizioni ovidiane contenenti i frammenti, quelle di Owen (Oxford 1915) e Ehwald-Lenz (Leipzig 1932), ma non la piü ricca e recente, P. Ovidii Nasonis Halieutica, Fragmenta, Nux, ed. F. W. Lenz, Torino 1955-1956?, benché segnalata nella Bibliografia del Büchner, 144. Il che non é stato senza conseguenze, come vedremo. Per i frr. 1-4 (pp. 5-13) non vedo novità testuali o esegetiche. Ció non vuol dire che la lettura di queste pagine sia inutile. C'é quasi sempre qualcosa da lucrare, diciamolo subito, nelle ben documentate annota- zioni del D., anche quando divagano: cosi a p. 5 sulla distribuzione delle forme Pléiás, Plejás * e Pliás, a p. 12 sg. sull'uso del singolare Furia, a p. 22 sul topos del bis mori, etc. I primi due frammenti sono gli unici superstiti dei Phaenomena. Nel fr. 1 il D. difende il tràdito sed contro l'allettante congettura sex di Heinsius, accolta dal solo Owen 5: gli avrebbe fatto gioco il passo di Germanico, Arar. 259 (septem traduntur numero, s e d carpitur una), opportunamente recato da Lenz ad loc. Il fr. 2 beneficia di alcuni riscontri col proemio di Arato e di un'analisi metrica dove, a mio parere, si abusa del termine 'dieresi bucolica', da riservare, con J. Sou- biran $, ai casi di forte pausa sintattica, pena la perdita della sua espressi- vità: qui ce ne sarebbero due consecutive in tre versi. Il fr. 4, apparte- nente agli Epigrammata, è giocato sulla enantiometria di due omofoni, o meglio omografi: cur ego non dicam, Füria, te füriam? Perció non mi pare pertinente l'accostamento al gioco paretimologico di Mart. 6, 17 Füriu- s/fur: avrei piuttosto ricordato Epigr. Bob. 41, 4 (für füriose). 1l congiun- tivo cur ... dicam è dubitativo (più che potenziale), e non lo appoggerei con le citazioni di Ovid. am. 1, 10, 11 (cur sim mutatus quaeris?) e am.? 2, * C'é una certa incoerenza nell'uso del grafema j, generalmentce evitato, ma cfr. Jovi (p. 9; lovis 32), Janus (59), Junonis (65). Si direbbe che il D. riservi occasional- mente la j ai tconimi. 5 [Ma ora da D. R. Shacklceton Bailcy nella recensione al D. («Gnomon» 61, 1989, 440), da Anna Pasquazi, Sui due frammenti dei «Phaenomena» di Ovidio, «Giorn. ital. filol.» 41, 1989, 40 sg., e, con particolarc autorità, da E. Courtney, The Fragmentary Latin Poets, Oxford 1993, 308 (che riporta sex al Poliziano).] 6 (Ponctuation bucolique et liaison syllabique en grec et en latin, «Pallas» 13, 1966, 21 sgg.) ? [Non ars; ibid. anche ars (3, 10, 45) è da correggere in am. (come facevano sospettare i tre numeri), e (am.) 2, 1, 53 in 2, 11, 53. Anche altrove ci sono citazioni da rettificare (p. 10 Aen. 6, 856 in 855; 26 Ovid. Fast. 5, 273 in 4, 273; 29 Varr. 1, 1, 5, 72 in ling. Lat. 5, 72), da completare (46 Liv. 39, 13 in 39, 13, 12, dove per altro non si parla di Bacchae ma di viri; ibid. Suet. Caes. 44 in 44, 4), da omologare (Cicerone è citato ora con libro, capitolo e Ancora sui frammenti dei poeti latini 11 2, 7 (et, cur non liceat, quaerenti), che sono evidenti interrogative indi- rette 8. Assai piü incisivo l'intervento sui faleci del fr. 5 (pp. 14-18): at si contuleris eam (Heinsius, etiam codd.) /acernae, / conspectu melioris obruatur (citato da Quint. inst. 12, 10, 75: sed evanescunt haec atque emoriuntur comparatione meliorum, ut lana tincta fuco citra purpuras placet, at — obruatur, ut Ovidius ait). Al posto di lacernae il Gallaeus (S. Gallé) nell'edizione quintilianea di P. Burman? (Leidae 1720) propose Lacaenae (= Laconica purpura), accettata secondo il D. solo dalla oxoniense quintilianea di M. Winterbottom. Non è esatto: La- caenae hanno anche il Lenz e il commento di R. G. Austin al l. XII di Quintiliano (Oxford 1948'); la sua recente, meritata fortuna si deve a una nota di A. E. Housman (citata sia dal Lenz che dallo Austin), Fragmenta poetarum, «Class. Rev.» 49, 1935, 167 (= The Classical Papers, Cambridge 1972, 1246), che, senza conoscere il pre- cedente del Gallaeus, la ripropose con ottimi argomenti. Al D., che, ignorando lo Housman, mantiene lacernae, fa invece difficoltà «die kurze Messung der Endsilbe» di contuleris, dove la metrica richiede una lunga: per allungare la sillaba, sostituisce a eam la congettura Tyriae dell'Aldrovandus (accolta nelle edizioni quintilianee di G. L. Spalding e di E. Bonnell), suffragandola al solito con copiosi con- fronti. Ma il testo tràdito è metricamente impeccabile, conservando contuleris l'originaria -i- dell'ottativo, ancora attestata in epoca augu- stea !0; Ovidio, secondo Neue-Wagener III, 428 sg., ne ha piü di una ventina di esempi fra congiuntivo perfetto e futuro secondo, cfr. ars paragrafo, pp. 50 c 64, ora con libro e paragrafo, pp. 61 e 67, ora con libro e capitolo, p. 71; le Menippee varronianc sono citate ora secondo l'edizionc canonica del Buccheler, p. 48, ora sccondo la recente ma dcludente di Astbury, pp. 46 e 47), da aggiornare (Carisio non è mai citato sccondo il Barwick). Non c'é da scandalizzarsene, comce altrove se n'é scandalizzato il D. («Gnomon» 59, 1987, 445).) 5 [Non sempre concordo con le valutazioni sintattiche del D., per es. a p. 67, nel chiamare «congiuntivo finale» la relativa consecutiva di dignus qui.] ? Non Burmann, come si legge due volte anche a p. 6. 10 Cfr. F. Sommer, Lateinische Laut- und Formenlehre, Heidelberg 1948, 583 (ivi altre occorrenze di questo antico scambio quantitativo fra congiuntivo perfetto e fu- turo secondo); F. Volimer, Zur Geschichte des lateinischen Hexameters. Kurze Endsilben in arsi, «Sitz. Baycr. Akad.» 1917, 3, 13 (citato da D. con uno sbrigativo «trotz der Bemerkung von F. Vollmer») e 23 sg. Del resto il contuleris ovidiano puà benissimo

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