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Pink Floyd. Musica per immagini PDF

192 Pages·2017·2.529 MB·Italian
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A N T O N I O P E D I C I N I È una proprietà specifica della musica dei Pink Floyd quella di evocare immagini P I N K F L O Y D interiori nella mente dell’ascoltatore. Secondo Roger Waters, è proprio questo il A motivo profondo del loro successo: la creazione di immagini in grado a loro volta N T di generarne altre. Ma l’immagine suonata non può non avere un concreto sup- ON I porto visivo, in primo luogo dal vivo: ed ecco allora gli spettacolari e mastodontici O P impianti scenografici utilizzati nei concerti più famosi dei Pink Floyd, il trionfo E D della spettacolarizzazione della musica rock per un gruppo per tanti versi lontano I C I dall’incarnazione degli stereotipi del music business. Importante anche l’evolu- N I MUSICA PER IMMAGINI zione delle copertine dei loro album, che a partire da atom heart mother si distaccano dal convenzionale prototipo degli inizi psichedelici, incentrato sulle fisionomie dei musicisti, per approdare, anche grazie all’apporto creativo di Storm Thorgerson, P all’utilizzo sistematico di immagini emblematiche, volutamente surreali e di dif- I N ficile decodificazione. Ma è nel rapporto con la settima arte, che attraversa tutta K la parabola artistica della band, che l’interazione pinkfloydiana fra musica e im- F magine trova la sua massima espressione: dai primi esperimenti con Peter Whi- L tehead nella Swinging London delle origini alla doppia collaborazione con Barbet O Y Schroeder per More e La Vallée, dal rapporto con l’Antonioni di Zabriskie Point alla D produzione del mitico Live at Pompeii, per culminare nell’epopea watersiana di The Wall (album, show e film, per la regia di Alan Parker): questo libro compie per M la prima volta una lunga carrellata sull’universo immaginifico del gruppo, senza U S trascurare di indagare il tema anche nelle produzioni soliste di Waters e in quelle IC A dei “nuovi Floyd” di Gilmour. P E R I M Antonio Pedicini M A Nato a Napoli nel 1976, ha studiato regia, sceneggiatura, montaggio ed effetti speciali a Roma. G Molteplice e varia la sua attività: ha all’attivo romanzi, saggi, così come cortometraggi, lavori IN cinematografici e sceneggiature. Stregato sin dall’adolescenza dalla musica dei Pink Floyd, ha I pubblicato diversi contributi critici su «Cymbaline», organo del Pink Floyd Fan Club. € 16,50 ISBN 978-88-6231-488-6 9 788862314886 Cover layout: Bruno Apostoli MusicaXimmagini DEF.qxp_Layout 1 24/11/17 17:06 Pagina 3 antonio pedicini pink floyd musica per immagini MusicaXimmagini DEF.qxp_Layout 1 24/11/17 17:06 Pagina 5 indice _________________________________ Una nota prima di iniziare 7 Le immagini dei pink floyd, un passato eternamente presente 11 Le prime messe in scena 32 Tonite Let’s All Make Love in London 36 More 41 Obscured by Clouds 49 Zabriskie Point 52 Pink Floyd: Live at Pompeii 58 Noi (la band) e loro (il pubblico): la frattura che ha creato “il muro” 67 “Pink Floyd The Wall”: il film 83 The Final Cut 138 La carrera panamericana 157 Chi è Pink? “Roger Waters The Wall” 161 Epilogo 180 Bibliografia consigliata 181 Videografia parziale 182 Note 185 MusicaXimmagini DEF.qxp_Layout 1 24/11/17 17:06 Pagina 7 una nota prima di iniziare1 ____________________________ Il successo dei Pink Floyd nasce da quattro amici molto affiatati. ROGERWATERS, in Roger Waters – The Wall(Usa 2015, regia di Roger Waters e Sean Evans) Gli amici che hai a quindici anni non li hai più… RICHARDDREYFUSS, in Stand by me – Ricordo di un’estate (Usa 1986, regia di Rob Reiner)2 Le cose più importanti sono le più difficili da dire.Sono quelle di cui ci si ver- gogna, perché le parole le immiseriscono […].Ma è più che questo, vero? Le cose più importanti giacciono troppo vicine al punto dove è sepolto il vostro cuore segreto, come segnali lasciati per ritrovare un tesoro che i vostri nemici sarebbero felicissimi di portar via.E potreste fare rivelazioni che vi costano per poi scoprire che la gente vi guarda strano, senza capire affatto quello che avete detto, senza capire perché vi sembrava tanto importante da piangere quasi mentre lo dicevate.Questa è la cosa peggiore, secondo me.Quando il segreto rimane chiuso dentro non per mancanza di uno che lo racconti, ma per man- canza di un orecchio che sappia ascoltare. STEPHENKING, Stagioni diverse Ho scritto THEDARKSIDEOFTHEMOON, ma credo che si debba andare verso la Luce, piuttosto che verso l’Ombra. ROGERWATERS Quell’anno, era il 1991, il mese di agosto si preannunciava particolarmente caldo e nella mia città erano previste temperature torride. La mia famiglia e io (all’epoca mio papà era ancora vivo) eravamo particolarmente indaf- farati perché avevamo da poco lasciato la casa nella quale ero nato e cre- sciuto per una più grande e spaziosa. Sembrerà strano, ma le cose che si lasciano sono ricche di un’anima che solo la fantasia di una mente sensibile 7 MusicaXimmagini DEF.qxp_Layout 1 24/11/17 17:06 Pagina 8 PINKFLOYD–MUSICAPERIMMAGINI ascolta e fa pulsare, dotandole di vita propria. Oggi il ricordo più intenso di quella magica estate sono le melodie di THEDARKSIDEOFTHEMOON. Fu pressappoco in quel periodo che conobbi Gianni. Senza accorger- cene diventammo molto amici. Dopo poco divenne il confidente ideale e l’amico del cuore. Quello con il quale si poteva parlare di tutto. Suonava- mo insieme, ascoltavamo musica. E una mattina mi portò a casa una cas- setta con su scritto THEDARKSIDEOFTHEMOON. La misi immediatamente nello stereo. «È un po’ vecchia, ha un po’ di fruscio, è un peccato…», mi disse Gianni. «Perché?», domandai incuriosito. «Questo è un gruppo», mi rispose con esattezza e quasi mistica preci- sione, «che esige l’ascolto più pulito che si possa avere. Registrano suoni, voci e rumori con una tale precisione che i brani riprodotti devono essere perfetti, per sentire il loro vero suono cristallino…». Il brano cominciò, e io fui subito catturato dal battito cardiaco che si diffondeva rimbombando nella mia cameretta. I vetri e gli oggetti vibra- vano in sintonia. Era un suono ipnotico. Poi seguirono i ticchettii e i suoni dei registratori di cassa, anticipazioni di Timee Money,e un urlo risuonò con tutta la sua forza. Era l’apice: il momento di massima espansione drammatica dopo il quale la narcotica melodia di Breathe invase l’ambien- te. La slide guitar di Gilmour era languida e trascinante e fu allora che Gianni mi disse: «Non senti com’è espansiva?». Sì, espansiva, è proprio questo il termine che usò. Il più adatto. Espresse alla perfezione il senso di abbandono e di dislocazione cui l’acido può portare. Ma anche senza droga, si può immaginare anche solo con la forza della propria fantasia l’espansione della percezione che si può raggiungere spingendo l’accele- ratore su certi stati d’animo. Ormai era fatta. La scintilla era scoccata. Il seme dei Pink Floyd era stato piantato nel profondo. Da allora non avrei più smesso di dedicarmi alla musica del gruppo, che divenne l’argomento principale di ogni conversazione con Gianni. Insieme ascoltavamo, approfondivamo, discutevamo i variegati aspetti riguardanti i Pink Floyd. E ogni volta una scoperta, ogni volta un nuovo studio, ogni volta un nuovo entusiasmo riaccendeva il mio amore. Anche se allora non avevo assolutamente idea di quanto quel disco mi sarebbe sta- to caro, avrei continuato ad amarlo e ad ascoltarlo per anni. Sarebbe entra- to prepotentemente, ma con la dolce forza tipica di ogni grande amore, tra i ricordi più importanti della mia vita, ispirando stili comportamentali e veri 8 MusicaXimmagini DEF.qxp_Layout 1 24/11/17 17:06 Pagina 9 UNANOTAPRIMADIINIZIARE e propri modi di vivere. Inoltre, negli anni successivi, mi avrebbe riportato alla mente una delle amicizie più intense e care che abbia mai avuto. La musica può cambiare la vita. Ma soprattutto può far entrare in con- tatto con se stessi e trovare (o ritrovare) il proprio vero volto. Quello che hai sempre avuto. E allora, tutto il resto viene di conseguenza. “Conosci te stesso” è uno dei più antichi e importanti comandamenti impartiti al- l’uomo. Il più ignorato. Ecco, la musica dei Pink Floyd mi ha aiutato a co- noscermi e a estrinsecare emozioni e sentimenti che se fossero rimasti dentro di me, inespressi, avrebbero generato angoscia. Ma questa cono- scenza profonda è una pericolosissima arma a doppio taglio. Mai lasciarsi prendere troppo la mano e rimanere imbrigliati all’interno di se stessi. Si rischia di non venirne più a capo. Si rischia, subito dopo l’attimo fugace di maggiore possessione, di perdere la consapevolezza di dove sei, chi sei, cosa fai e cosa farai. «Ci sono strade percorse le quali non si fa più ritorno», disse una volta il Conte di Cagliostro. Come dire dopo l’acme di maggiore realizzazione emotiva si spalanca un abisso. Un punto di non ritorno che non concede scampo. È questo abisso che ha danneggiato irrimediabilmente la mente e l’anima di Syd Barrett, il geniale fondatore storico della band alla fine de- gli anni Sessanta. Lui non ci fece caso. E quando il contatto con la realtà è così labile, così fortemente in opposizione a un mondo potentissimo che preme dal di dentro e chiede solo di essere raccontato, come era per Syd, è bene valutare con attenzione e cognizione ogni piccolo grande passo che si compie verso se stessi. Un approccio totalizzante che porta a una crisi di rigetto. E se la tua vita poggia su un solo perno, dove rifugiarsi per ri- trovarsi? Dove trovare un’eco che ti parli di te stesso, di quello che sei sem- pre stato? Ma forse cercarsi e non trovarsi è proprio il segno che sei a una svolta. È proprio il segno che sei giunto a una sintesi e che devi solo andare avanti verso nuovi lidi. Ma cercarsi non vuol dire forse aver bisogno di una rassicurazione? Magari un’identità che ti venga regalata proveniente dal- l’esterno? No. Capii che cercarmi voleva dire addentrarmi nella foresta ne- ra e perdermi. Cercarmi voleva dire allontanarmi da me. Cercarmi voleva dire che credevo, con la mente ma non con il cuore, di non aver più niente dentro. E invece smettere di farlo, guardarsi attorno e respirare a pieni pol- moni senza paura di insistere tutto ciò che c’è, vuol dire riguadagnare len- tamente se stessi. Allora tutto attorno cambia. E la gioia appare. Perché non è nelle cose, ma negli occhi di chi le sa guardare. 9 MusicaXimmagini DEF.qxp_Layout 1 24/11/17 17:06 Pagina 10 PINKFLOYD–MUSICAPERIMMAGINI Questo libro riprende e amplia i miei articoli riguardanti il cinema dei Pink Floyd apparsi dal novembre 2000 sulla fanzine «Cymbaline», organo del Pink Floyd fan club che pionieristicamente (in perfetto “stile Pink”) si è seriamente occupata del gruppo con continui e inediti aggiornamenti, oltre a intelligenti e colti collegamenti con altre arti. Ringrazio quindi il suo presidente Carlo Maucioni e il suo staff, che per primi hanno dato voce al- le mie idee sulle immaginicreate dal gruppo. Un ringraziamento partico- lare all’indimenticabile amico del cuore Gianni, senza il quale non avrei mai conosciuto i Pink Floyd e all’amico fraterno Ferdinando, indispensa- bile per le ricerche necessarie alla realizzazione del testo. Laura, da sempre amante di chi ama la musica, mi ha riscaldato durante la stesura. Infine, un grazie alla mia critica più severa: Rosaria. A tutti: Shine on! 10

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