PAOLO SPINICCI P I ERCEZIONI NGANNEVOLI LEZIONI DI FILOSOFIA DELLA PERCEZIONE Milano, giugno 2005 2 INDICE PREMESSA.......................................................................................................5 PARTE PRIMA.................................................................................6 PARTE PRIMA.................................................................................7 LEZIONE PRIMA..............................................................................................9 1. Considerazioni introduttive...................................................................................9 LEZIONE SECONDA.......................................................................................19 1. Un filo conduttore................................................................................................19 2. Il dubbio e la percezione sensibile.......................................................................25 LEZIONE TERZA............................................................................................33 1. La testimonianza dei sensi..................................................................................33 2. Le percezioni di cui non sappiamo dubitare.......................................................40 LEZIONE QUARTA..........................................................................................53 1. La follia, il sogno, l’inganno dei sensi: considerazioni introduttive...................53 2. “The argument from illusion”..............................................................................59 LEZIONE QUINTA..........................................................................................67 1. Considerazioni critiche........................................................................................67 2. Vi è un oggetto immanente della percezione?.....................................................84 LEZIONE SESTA.............................................................................................99 1. L’ipotesi del sogno................................................................................................99 2. Vita, sogno, veglia..............................................................................................105 LEZIONE SETTIMA.......................................................................................113 1. Ancora da capo...................................................................................................113 2. Due forme di scetticismo....................................................................................118 LEZIONE OTTAVA........................................................................................123 1. Una premessa taciuta........................................................................................123 2. Rappresentazionalismo e teorie causalistiche della percezione.......................132 3 PARTE SECONDA.......................................................................145 LEZIONE NONA...........................................................................................147 1. Un argomento cartesiano...................................................................................147 2. Un paradosso su cui riflettere............................................................................154 LEZIONE DECIMA.......................................................................................161 1. Empirismo e filosofia della mente: considerazioni introduttive.......................161 2. Una triade contraddittoria.................................................................................174 LEZIONE UNDICESIMA...............................................................................187 1. Il linguaggio delle apparenze.............................................................................187 2. La grammatica dell’apparire..............................................................................193 LEZIONE DODICESIMA...............................................................................203 1. Impressioni e idee...............................................................................................203 2. Sensazioni e contesti intenzionali......................................................................206 LEZIONE TREDICESIMA.............................................................................209 1. La grammatica del significare e il rifiuto del fondazionalismo........................209 2. La conoscenza empirica ha un fondamento?.....................................................211 3. Qualche considerazioni conclusiva....................................................................224 PARTE TERZA............................................................................227 LEZIONE QUATTORDICESIMA....................................................................229 1. Un problema nuovo............................................................................................229 2. Un inganno per gli occhi.....................................................................................233 LEZIONE QUINDICESIMA...........................................................................241 1. Il trompe l’oeil e la teoria dell’immagine...........................................................241 2. Il trompe l’oeil: la posizione dello spettatore.....................................................247 LEZIONE SEDICESIMA................................................................................255 1. Elementi per una fenomenologia del trompe l’oeil............................................255 2. Forme simili........................................................................................................264 LEZIONE DICIASETTESIMA........................................................................269 1. Il trompe l’oeil, la natura dell’immagine e il tema della vanitas.....................269 4 PREMESSA Queste pagine ripropongono la traccia delle lezioni che ho tenuto all’Uni- versità degli Studi di Milano per il corso di filosofia teoretica nel secondo semestre dell’anno accademico 2004-05. Il corso aveva come suo tema le percezioni ingannevoli e si strutturava in tre differenti moduli, dedicati il primo agli argomenti scettici sulla percezione, il secondo al rapporto tra per- cezione e concetto, il terzo al trompe l’oeil. Così accade anche alle pagine di questa dispensa che si dividono in tre parti, ciascuna delle quali ripropone in una forma più ordinata e leggibile ─ almeno lo spero ─ il testo delle lezioni e il loro tentativo di far luce sulla grammatica della percezione a partire dall’esperienza dell’inganno percettivo. La necessità di rendere al più presto disponibile per gli esami questa dispensa non mi ha permesso di tenere conto, se non in piccola parte, delle osservazioni e dei commenti che sono stati di volta in volta proposti dagli studenti; ho cercato tuttavia di formulare diver- samente e di ampliare i temi e gli argomenti che durante il corso avevano su- scitato maggiori perplessità. Nel corso delle lezioni sono stati analizzati due testi molto importanti su cui molto si è scritto: le Meditazioni metafisiche di Cartesio e Empirismo e filoso- fia della mente di Sellars. Si tratta di due opere molto complesse e molte diver- se, su cui molte cose sono state dette. Non ho tuttavia ritenuto opportuno ad- dentrarmi nel labirinto della letteratura secondaria che li riguarda. Discuterla avrebbe significato da un lato abbandonare almeno in parte il nucleo dei pro- blemi che intendevo discutere, dall’altro appesantire ulteriormente una rifles- sione che, come suo primo obiettivo, voleva essere chiara. Una parola infine, sul disegno di Steinberg che fa da copertina. L’evidente contraddizione cui dà forma e, insieme, l’assoluta leggibilità del percorso cui ci invita nella variazione evidente del punto di vista mi sembrano suggerire nella forma di un gioco una delle tesi che attraversano queste lezioni: l’insosteni- bilità di ogni teoria che riduca la percezione alle immagini. Ringrazio Paola Basso, Guido Canziani, Gianfranco Mormino, Anna Stefi e gli studenti del corso di Filosofia teoretica I per i consigli e l’aiuto che in vario modo mi hanno dato. Paolo Spinicci 5 6 PARTE PRIMA 7 8 LEZIONE PRIMA 1. Considerazioni introduttive Il tema che in questo corso vorrei discutere con voi verte su alcuni problemi di filosofia della percezione, e forse già in questa scelta vi è qualcosa che po- trebbe farvi storcere il naso. Tutti sappiamo che la percezione è stata per mol- ti secoli considerata un tema di indagine che spetta di diritto alla speculazio- ne filosofica, che negli atti percettivi doveva ravvisare i primi passi che la soggettività compie sul terreno di una più generale teoria della conoscenza. Per molti secoli è stato così, ma oggi? Oggi della percezione sappiamo molte cose che ci consentono di comprenderla come un evento reale tra gli altri. Se la filosofia fosse una sorta di propedeutica non scientifica buona per tentare i primi passi su un terreno sin quando è malcerto, oggi dovremmo semplice- mente archiviare come inutile una qualsiasi riflessione filosofica sulla perce- zione, proprio perché ormai vediamo (o almeno crediamo di vedere) come si possa venire a capo di molte delle difficoltà che un tempo occupavano i trat- tati di teoria della conoscenza, seguendo i metodi e i procedimenti delle scienze naturali. Forse avremmo dovuto capirlo prima: non vi è nessuna buo- na ragione per pretendere che le dinamiche percettive possano essere sottratte al terreno che loro compete ─ alle scienze naturali. Una teoria filosofica del- la percezione non vi è, proprio come non vi è una teoria filosofica del moto o dei processi neurovegetativi. Physiologica physiologis scribuntur, e per quanto possa essere vivo l’interesse per la dinamica reale dei processi percet- tivi, è certo che, come filosofi, non abbiamo alcun diritto di pronunciare la nostra opinione su questo argomento: non vi sono giustificazioni filosofiche di un evento e non si può far luce su ciò che accade tracciando qualche di- stinzione concettuale o riflettendo sul significato delle parole. Considerazioni di questa natura sembrano suggerire un cammino che è stato più volte percorso e ci invitano a riproporre una tesi che ha un’illustrazione e- semplare in Bergson: si potrebbe in altri termini distinguere nella percezione, come nella memoria, una dimensione naturale da una dimensione spirituale, per ritrovare su questo terreno ambiguo, e ambiguamente connesso alla natura 9