versi 2 Manuel Omar Triscari PELLE DI PANTERA ISBN: 9788831200011 © “corpo11” – 2020 www.corpo11edizioni.it [email protected] telefono: +39 329 42 57 212 a Muna che ha nella pelle la notte e negli occhi il giorno 1 2 D’un’amorosa parte mi vèn voler che sòle, che invèr me più sòle che non fa la pantera, ched usa in una parte che levantisce sole, chè di più color sòle suo viso che pantera GUIDO GUINIZELLI Lo fin pregio avanzato 3 4 Tu sei per me la rabbia cara Muna, finalmente siamo giunti alla fine del viaggio. eccoti dunque il re- galo (per me) più bello che potessi farti: questo libro. che non avrei mai scritto senza di te. a te dunque il grazie più grande, per avermi fatto vivere l’euforia della nostra piacevole avventura, e avermi por- tato ogni mattina il caffè, il sogno e la poesia. sappi che questa è la cosa più difficile che abbia mai scritto. se leggi, vuol dire che ci sono riuscito. dunque ho avuto coraggio, sono stato bravo. e, soprattutto, sono riuscito a superare (in parte) i miei muri. non so da dove iniziare né che cosa dire di preciso, quindi ti rac- conto una storia (che è quello che mi riesce meglio). in questa storia c’è una parte bella e una brutta, come in tutte le storie che si rispettino. tempo fa ho conosciuto una persona, è stato un caso, lei ha sorri- so e io ho sorriso, lei mi ha guardato e io l’ho guardata e subito ho capito che avrei voluto passare il resto della mia vita in quello sguar- do, perdermi nel silenzio dei suoi occhi, dissolvermi nel buio della sua pelle. quella persona sei tu, Muna. e questa è la parte bella del racconto. tu sei la parte bella del racconto la parte brutta è che non so come pormi con te al momento. per- ché, vedi, se tu non fai parte della mia vita adesso, ho paura che fini- remo col perderci, col non rivederci mai più. d’altronde, non pos- siamo essere amici. e non riusciamo a stare insieme. come diceva il poeta “nec tecum nec sine te vivere possum”: non posso vivere né con te né senza te. ma quanto profumi di buono... sai di zucchero e can- nella! 5 spesso, succede che ci aggrappiamo alla convinzione che la vita non sia una mera sequela di insignificanti fatti casuali e coincidenze, ma una trama di eventi imperscrutabili eppure culminanti in un pia- no squisito e sublime. per credere in questo è necessaria una fede in- crollabile in quella cosa che gli antichi chiamavano fato, equivalente dell’odierno destino. non ne sono sicuro, ma spero sinceramente che sia così: sarebbe delizioso che esistesse un destino atto a guidarci nel- la direzione migliore. tuttavia mi pare che a governare le nostre esistenze non sia il de- stino né il fato, e nemmeno il caso, ma il caos: come basta uno scam- bio di posto tra due lettere per modificare il senso di una parola, così troppo spesso succede che un battito di ciglia basti a stravolgere il senso di una vita, e di un esperienza. il mondo è davvero strano, e imprevedibile, e spesso perdiamo la nostra occasione, quell’occa- sione che avrebbe potuto cambiare la nostra intera esistenza e questo mi trattiene dal credere che ci sia qualcosa che segni la nostra strada. credo piuttosto che sia una battaglia tra gli dei (cioè la nostra parte costruttiva, fatta dei nostri sogni, speranze, desideri, ambizioni) e i demoni (la nostra parte distruttiva e autolesionista: i nostri traumi, paure, incubi). sfortunatamente i miei demoni non mi lasciano anda- re e così, forse, ho perso in un momento quell’occasione che avrebbe potuto cambiare tutta la mia vita. spero di incontrarti in un altro universo, e poter finalmente sal- tare nel buio con te. ma sappi che ti ho amato al massimo delle mie possibilità. e che ti avrei amata di più se i demoni me lo avessero concesso. ti avrei amata con ogni cellula, ogni fibra e ogni atomo. con tutto me stesso, con ogni gesto e ogni pensiero. fino al sangue e al midollo, anzi oltre il sangue e il midollo. ti avrei amata fino all’ul- timo respiro, anzi senza respiro. ma bada: amare alla follia non vuol dire amare in modo folle: per me, sarebbe stato il massimo amarti stando seduto a rollare una sigaretta mentre tu dormi distesa nel letto come una luna in mare, o, la notte, dormire accanto a te e sen- tire che ti svegli e vai in bagno a pisciare. sarebbe stato il massimo riuscire ad amarti mentre mi odi, mentre mi ferisci. sarebbe stato il 6