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Passaggio al vuoto. Saggio su Walter Benjamin PDF

218 Pages·2015·13.945 MB·Italian
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Quodlibet Studio Discipline filosofiche 8 1 0 2 2/ 1 5/ 0 n o 0] 8 1 4. 2 4. 0 2 7. 3 1 s s e dr d a P a [I n g o ol B di v. ni U m - u or di u St er at M a m Al y b d e s s e c c a nt e nt o C www.torrossa.com – Uso per utenti autorizzati, licenza non commerciale e soggetta a restrizioni. 8 1 0 2 2/ 1 5/ 0 n o 0] 8 1 4. 2 4. 0 2 7. 3 1 s s e dr d a P a [I n g o ol B di v. ni U m - u or di u St er at M a m Al y b d e s s e c c a nt e nt o C www.torrossa.com – Uso per utenti autorizzati, licenza non commerciale e soggetta a restrizioni. Luigi Azzariti-Fumaroli 18 Passaggio al vuoto 0 2 2/ 1 5/ Saggio su Walter Benjamin 0 n o 0] 8 1 4. 2 4. 0 2 7. 3 1 s s e dr d a P a [I n g o ol B di v. ni U m - u or di u St er at M a m Al y b d e s s e c c a nt e nt o C Quodlibet www.torrossa.com – Uso per utenti autorizzati, licenza non commerciale e soggetta a restrizioni. Prima edizione: ottobre 2015 © 2015 Quodlibet srl per questa edizione Via Santa Maria della Porta, 43 - 62100 Macerata 8 www.quodlibet.it 1 0 Stampa a cura di pde Promozione srl presso lo stabilimento di Legodigit srl - Lavis (tn) 2 2/ isbn 978-88-7462-770-7 1 5/ 0 on Discipline filosofiche 0] Collana diretta da Stefano Besoli 18 Comitato scientifico: Pedro Manuel dos Santos Alves (Universidade de Lisboa), Vin- 4. cenzo Costa (Università degli Studi del Molise), Fabrizio Desideri (Università di Fi- 2 4. renze), Massimo Ferrari (Università di Torino), Elio Franzini (Università degli Studi 20 di Milano), Douglas Hofstadter (Indiana University), Luca Illetterati (Università di 7. Padova), Roberta Lanfredini (Università di Firenze), Eugenio Mazzarella (Univer- 3 1 sità Federico II di Napoli), Luigi Perissinotto (Università Ca’ Foscari di Venezia), ss Dominique Pradelle (Université Paris-Sorbonne), Frédéric Worms (École normale dre supérieure – ENS, Paris) d a P I volumi pubblicati nella collana sono stati sottoposti a procedura di peer-review a [I n g o ol B di v. ni U m - u or di u St er at M a m Al y b d e s s e c c a nt e nt o C www.torrossa.com – Uso per utenti autorizzati, licenza non commerciale e soggetta a restrizioni. Indice 8 1 0 2 2/ 1 5/ 0 n o 0] 8 1 4. 2 04. “Nessuno gli somiglia meno che lui stesso”: fisio- 2 7. gnomica di Walter Benjamin 3 1 s s 7 1. Di carne e di nulla e ddr 30 2. C’è modo e modo di sparire a P 45 3. Tal ch’in Lui stesso infine l’eternità lo muta a [I n g o Come il tempo muore ol B di 51 1. Il frinire delle citazioni v. ni 64 2. In passato il futuro era migliore U m - 79 3. Epistrofe della catastrofe u or di u Accarezzare il messianismo St er at 91 1. «Das eschatologische Bureau ist meist geschlossen» M a 112 2. Kafkeria m Al 124 3. Nel giorno del giudizio y b d e Kein Ort. Nirgends s s e c c 133 1. Anamorfosi temporali a nt 151 2. Teleologia senza scopo finale e nt o 159 3. Exposition du vide C 163 Bibliografia www.torrossa.com – Uso per utenti autorizzati, licenza non commerciale e soggetta a restrizioni. 8 1 0 2 2/ 1 5/ 0 n o 0] 8 1 4. 2 4. 0 2 7. 3 1 s s e dr d a P a [I n g o ol B di v. ni U m - u or di u St er at M a m Al y b d e s s e c c a nt e nt o C www.torrossa.com – Uso per utenti autorizzati, licenza non commerciale e soggetta a restrizioni. “Nessuno gli somiglia meno che lui stesso”: fisiognomica di Walter Benjamin 8 1 0 2 2/ 1 5/ 0 n o 0] 8 1 4. 2 4. 0 1. Di carne e di nulla 2 7. 3 1 Quando ci si pone alla lettura di un autore sorge non di rado s s il desiderio di conoscere la sua fisionomia: «è come se il nostro e dr tempo, in cui niente è privo della relativa immagine, si sentisse d a P a disagio di fronte a qualcosa la cui responsabilità non possa a [I essere attribuita ad un volto»1; per certi versi sembrerebbe per- n g fino che i lineamenti di chi scrive debbano fare parte della sua o ol creazione. B di Come è stato autorevolmente suggerito pure da Susan Son- v. tag2, questa convinzione parrebbe trovare specifica conferma al- ni U lorché, nell’attendere allo studio dell’opera di Walter Benjamin, m - si maturerebbe ad ogni pagina sempre più netta l’impressione u or che fra i contenuti di questa ed i tratti del suo autore vi sia una di segreta specularità. Nei saggi benjaminiani si troverebbe riflesso u St non soltanto il temperamento del loro artefice, ma in qualche ater misura la sua stessa fisionomia. Da questo punto di vista non si M tratterebbe di riconoscere come il pensatore berlinese proiettasse a m Al by 1 J. Marías, Vidas escritas, Alfaguara, Madrid 1992; tr. it. di G. Felici, Vite scrit- d te, Einaudi, Torino 2004, p. 191. e s 2 S. Sontag, Under the Sign of Saturn, Farrar-Straus-Giroux, New-York 1980; s e tr. it. di S. Bertola, Sotto il segno di Saturno, Einaudi, Torino 1982, pp. 90-91. Del c ac medesimo avviso è anche G. Carchia, che in esordio al suo studio Nome e immagine. nt Saggio su Walter Benjamin, Bulzoni, Roma 2000, p. 13, ebbe a scrivere: «Un’illumi- nte nante prospettiva sembra spalancarsi su [Walter Benjamin], se tentiamo di figurar- o cene i tratti fisiognomici […]. È un punto d’attacco non illecito nella misura in cui C esso pare prolungare la linea di uno dei suoi più antichi e più caratteristici motivi di pensiero», quello proprio di un’ermeneutica applicata ai segni del destino, quali possono diventare, con i tratti fisici, tutti i fenomeni della vita esterna. www.torrossa.com – Uso per utenti autorizzati, licenza non commerciale e soggetta a restrizioni. 8 passaggio al vuoto. saggio su walter benjamin se stesso e la propria indole sulla più parte dei temi toccati dai suoi lavori, bensì di verificare in quale misura egli vi proiettasse la sua corporeità. Questa, secondo quanto è stato tramandato 8 01 da più parti3, sembrava invero quasi evanescente. D’altra parte, 2 2/ gli stessi scatti fotografici che ritraggono Benjamin rivelerebbe- 1 5/ ro, nella prospettiva quasi sempre di profilo in cui egli si lascia 0 n cogliere, un certo distacco dall’osservatore, una sorta di imper- o 0] sonalità, un’impossibile imposizione del proprio essere4. Nelle 18 fotografie che ne fermano l’immagine, Benjamin pare assumere 24. l’atteggiamento caratteristico del melanconico, con il capo chi- 4. 0 no, lo sguardo assorto, la mano appoggiata alla tempia. Ciò ap- 2 7. pare tanto più vero nelle fotografie di Gisèle Freund risalenti al 3 1 1938, nelle quali egli si pone di fronte all’obiettivo, conforman- s s dosi ad una «rappresentazione di tipo düreriano»5, che ritorna e dr d a P 3 Nel commemorarlo, T.W. Adorno, Erinnerungen (1964), in Id., Über Walter a [I Benjamin, Suhrkamp, Frankfurt a. M. 1970, pp. 67-74, ebbe a sostenere che Benjamin n non era né ascetico né magro, ma aveva nondimeno «un qualcosa di incorporeo [ein g o Moment der Unkörperlichkeit], […] di interamente impregnat[o] di spiritualità» (Ivi, ol B pp. 71-72). Allo stesso modo, la psicologa Ch. Wolff, nel comporre il ritratto dell’au- di tore tedesco, sottolineò che «l’intero suo corpo appariva privo di sostanza fisica, come v. se egli se ne fosse liberato» (Ea., On the Way of Myself. Communication to a Friend, ni U Methuen & Co., London 1969, p. 195). Ma del medesimo avviso, secondo quanto ri- m - porta G. Scholem in Walter Benjamin – die Geschichte einer Freundschaft, Suhrkamp, u Frankfurt a. M. 1975; tr. it. di E. Castellani, C.A. Bonadies, Walter Benjamin. Storia or di un’amicizia, Adelphi, Milano 2008, p. 154, erano diverse altre donne che avevano di conosciuto Benjamin di persona. Ciò nondimeno sulla complessione fisica di Benjamin u St i giudizi sono discordanti, come può trarsi dal volumetto, non privo di ironia, di H. er Salzinger, Swinging Benjamin, Fischer, Frankfurt a. M. 1973, in part. pp. 18-19, che at non manca, accanto alle testimonianze di Adorno e della Wolff, di menzionare quella M a di J. Selz per il quale «Benjamin era corpulento […] e faceva una certa fatica a cam- m minare» (Id., Walter Benjamin à Ibiza [1954], in Id., Le dire et le faire ou le chemins Al de la création, Mercure de France, Paris 1964; tr. it. di G. Backhaus, Un incontro con by Walter Benjamin, in W. Benjamin, Sull’hascisch, Einaudi, Torino 2010, pp. 147-159: d 148). Ma al riguardo cfr. pure l’ampia biografia di T. Rudel, Walter Benjamin: l’ange e s assassiné, Editions Mengès, Paris 2006; tr. it. di L. Canepa, Walter Benjamin. L’angelo s e assassinato, Excelsior 1881, Milano 2007, in part. p. 59. c ac 4 Cfr. M. Schapiro, Word and Pictures. On the Literal and the Symbolic in the nt illustration of a text (1973), in Id., Words, Script and Pictures: Semiotic of Visual nte Language, George Braziller, New York 1996; tr. it. di G. Perini, Parole e immagini: o letterale e simbolico nella illustrazione del testo, in M. Schapiro, Per una semiotica C del linguaggio visivo, Meltemi, Roma 2002, pp. 120-191, in part. pp. 162-163. 5 D. Schöttker, Benjamins Bilderwelten, in Schrift, Bilder, Denken. Walter Benjamin und die Künste, hrsg. v. D. Schöttker, Suhrkamp, Frankfurt a. M. 2004, pp. 9-29: 28. www.torrossa.com – Uso per utenti autorizzati, licenza non commerciale e soggetta a restrizioni. “nessuno gli somiglia meno che lui stesso” 9 altresì nella litografia Ritratto di Walter Benjamin (1973) di Va- lerio Adami. In quest’ultima opera, diversamente da quanto accade nella 8 01 litografia Walter Benjamin (1966) di Ronald B. Kitaj, la tecnica 2 2/ figurativa prescelta, pur memore delle osservazioni consegnate a 1 5/ Das Kunstwerk im Zeitalter seiner technischen Reproduzierbar- 0 n keit6, non si propone soltanto di contraddire la diagnosi avan- o 0] zata da Benjamin di una perdita di significato della mano nello 18 svolgimento delle più importanti incombenze artistiche, ricor- 24. rendo nuovamente all’incisione su pietra7, ma di dare espres- 4. 0 sione ad una riflessione attenta alla teoria del ritratto elaborata 2 7. dallo stesso autore tedesco. 3 1 Con una consapevolezza di cui Jacques Derrida ha mostrato s s la profondità, Adami, non dimentico della propria posterità ri- e dr spetto all’invenzione fotografica, sa che, per Benjamin, l’ultimo d a P rifugio del valore cultuale è costituito dal volto dell’uomo: «il a [I ritratto è al centro delle prime fotografie. Il valore cultuale del n g quadro trova il suo ultimo rifugio nel culto del ricordo dei cari o ol lontani o defunti»; ma quando anche questa flebile traccia della B di presenza dell’uomo viene meno, s’impone per la prima volta la v. necessità di apporre una «didascalia [Beschriftung]» che con- ni U ferisca significato all’immagine e ne guidi l’interpretazione8. Il m - nome “Benjamin” che campeggia al centro del disegno di Ada- u or mi, sul bordo di una cornice vuota, indicherebbe dunque la pre- di senza di un quadro il cui soggetto, d’accordo con quanto soste- u St nuto nelle pagine del saggio sull’opera d’arte, è tuttavia assente ater dal luogo stesso del suo «monumento commemorativo»9. Ma M a m 6 Cfr. W. Benjamin, Das Kunstwerk im Zeitalter seiner technischen Reprodu- Al zierbarkeit (Erste Fassung, rectius Zweite Fassung, secondo la titolazione delle Ge- by sammelte Schriften) (1936), in Id., Gesammelte Schriften, Bd. VII, t. 1, Suhrkamp, d Frankfurt a. M. 1985, pp. 350-384: 351; tr. it. di E. Filippini, L’opera d’arte nell’e- e s poca della sua riproducibilità tecnica (prima stesura), in Opere complete, vol. VI, s e Einaudi, Torino 2004, pp. 271-303: 272. c ac 7 W. Grasskamp, Der Autor als Reproduktion, in Für Walter Benjamin. Doku- nt mente, Essays und ein Entwurf, hrsg. v. I. u. K. Scheurmann, Suhrkamp, Frankfurt nte a. M. 1992, pp. 195-209: 196. o 8 W. Benjamin, Das Kunstwerk im Zeitalter seiner technischen Reproduzierbar- C keit (Erste Fassung), cit., p. 361; tr. it. p. 281. 9 J. Derrida, La vérité en peinture, Flammarion, Paris 1978; tr. it. di G. e D. Pozzi, La verità in pittura, Newton Compton, Roma 2005, p. 171. www.torrossa.com – Uso per utenti autorizzati, licenza non commerciale e soggetta a restrizioni. 10 passaggio al vuoto. saggio su walter benjamin se l’intenzione del disegno di Adami sembra in primo luogo vo- lere rappresentare l’infinita tristezza che avrebbe caratterizzato il destino del pensatore berlinese, inducendolo infine a togliersi 8 01 letteralmente di mezzo10, la vacuità che in quel ritratto appare 2 2/ assume in modo traslato valore d’emblema della negazione cui 1 5/ è sottoposta, nell’epoca moderna, la figura umana. Come rive- 0 n lano le riflessioni dell’ultimo Benjamin, una volta constatata, o 0] sotto un profilo generale, l’«antinomia di apparenza e significa- 18 to [Antinomie von Schein und Bedeutung]»11, e quindi ricono- 24. sciuta la sussistenza di «un mondo fenomenico svalorizzato»12, 4. 0 il sapere umano deve mantenersi in una frammentarietà, che, 2 7. pur inducendo ad affiancare di volta in volta un significato ad 3 1 un’immagine e vice versa, non vigendo più alcuna mediazione s s naturale fra tali elementi, impedisce di confidare in un esito e dr costruttivo di tale operazione sino al punto da coinvolgere lo d a P stesso individuo umano, il quale, scoprendo bloccata la rela- a [I zione intenzionale che lo lega chiasmaticamente al mondo, non n g o ol B 10 Significativamente nell’ultima lettera vergata da Benjamin il 25 settembre 1940, di il giorno prima di morire, e riemersa dal lascito di Adorno solo nel 1981, si legge: v. «Dans une situation sans issue, je n’ai d’autre choix que d’en finir» (Id., Gesammelte ni U Briefe, Bd. VI, Suhrkamp, Franfurt a. M. 2000, p. 483). L. Fittko, che di Benjamin fu m - compagna durante la traversata dei Pirenei conclusasi tragicamente a Portbou, ebbe ad u osservare che il vero pericolo avvertito allora dallo scrittore fosse diverso da quello di or tutti gli altri: «egli deve essersi ancora una volta imbattuto in quel “guastatutto” del di suo omino gobbo personale e deve aver risolto una volta per tutte la faccenda a modo u St proprio» (Ea., Der alte Benjamin. Flucht über die Pyrenäen [1982], in Ea., Mein Weg er über die Pyrenäen. Erinnerungen an 1940-1941, Hanser, München-Wien 1985; tr. it. at di S. Reina, Il vecchio Benjamin, in La via dei Pirenei, manifestolibri, Roma 2000, pp. M a 131-146: 146). D’altro canto – ha osservato giustamente B. Moroncini – che Benjamin m si sia ucciso su una frontiera è certo dovuto a circostanze empiriche; ma è pur vero che Al egli ha forse approfittato della situazione per morire su una soglia, in bilico, pur di non by appartenere neppure alla propria morte: il suicidio a volte «è la strada per morire di d una morte anonima, di una morte che, non riappropriabile, rispetti fino all’ultimo la e s spaccatura che attraversa il soggetto» (Id., Walter Benjamin e la moralità del moderno, s e Cronopio, Napoli 2009 [1ª ed.1984], p. 88). c ac 11 W. Benjamin, Neue Thesen, in Id., Gesammelte Schriften, Bd. I, t. 3, cit., pp. nt 1173-1175: 1174; tr. it. di G. Gurisatti, Nuove tesi, in W. Benjamin, Charles Baude- nte laire. Un poeta lirico nell’età del capitalismo avanzato, Neri Pozza, Vicenza 2012, o pp. 925-926: 926. C 12 W. Benjamin, Ms 1820-1825 (1938), in Id., Gesammelte Schriften, Bd. I, t. 3, cit., pp. 1150-1152: 1151; tr. it. di B. Chitussi, Piano dell’opera, in W. Benjamin, Charles Baudelaire, cit., pp. 57-59: 58. www.torrossa.com – Uso per utenti autorizzati, licenza non commerciale e soggetta a restrizioni.

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