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Palma il Vecchio PDF

52 Pages·2015·15.418 MB·Italian
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Palma il Vecchio MAURO ZANCHI [email protected] 30.01.2015 20:27 [email protected] 30.01.2015 20:28 palma il vecchio Mauro Zanchi SOMMARIO 4 “Dimestici” amici 14 Ritratti con l’anima tra i guanti 26 Ritorno alla natura. Idilli rurali 38 Conversazioni silenziose 48 Cronologia 50 Bibliografia In copertina: Nella pagina a fianco: Qui sopra: Ritratto di donna, Ritratto di donna La resurrezione di Cristo, detta La bella (o La sibilla) san Filippo e san Giacomo (1518 circa); (1522-1524); (1520-1522); Madrid, Museo Londra, Serina (Bergamo), Thyssen-Bornemisza. Hampton Court. Santissima Annunziata. [email protected] 30.01.2015 14:36 4 [email protected] 30.01.2015 14:36 “dimestici” Amici Con biografie scarne e brevi, Vasari accorpa in un solo capitolo le vite dei due “compagni e amici” Jacopo Negretti, detto Palma il Vecchio, e Lorenzo Lotto(1). Polittico Una relazione particolare la loro, quasi Ritratto d’uomo di santa Barbara uno scambio di esistenze a distanza, visto (presunto autoritratto) (1523-1524); che Lorenzo, dal 1513 al 1525, soggiorna (1523-1525). Venezia, e lavora nelle terre bergamasche, mentre Santa Maria Formosa. Jacopo costruisce la sua carriera artistica a Venezia, dal 1510 fino all’anno della sua morte prematura, avvenuta nel 1528, all’età di quarantotto anni. Pur vivendo nella ca- pitale della Serenissima, Jacopo tiene con- tatti con la sua terra d’origine, dipingendo pale d’altare per le chiese delle valli oro- biche, recandosi ogni tanto a Serina per trovare i suoi parenti e per appuntarsi le atmosfere montane da inserire negli sfondi dei suoi quadri arcadici. Nei documenti è rimasta traccia di solo uno dei suoi viaggi nel paese natale: nel maggio e giugno del 1524 si trova a Serina per questioni testa- mentarie, a causa della morte del fratello Bartolomeo. Lotto invece decide di tornare a Venezia nel dicembre del 1525, senten- dosi maturo artisticamente per conquistare un posto d’onore nella sua città natale. Ma questo non avverrà, inducendo l’irrequieto e deluso Lorenzo a cercare fortuna, dal 1532, di nuovo a Treviso e nelle Marche. 5 [email protected] 30.01.2015 14:36 Martirio di san Pietro da Verona (1526-1528); Alzano Lombardo (Bergamo), museo della chiesa di San Martino. Berenson, seguendo un’antica tradizione locale che attribuiva questo dipinto a Lotto, ha ipotizzato una fase palmesca del pittore veneziano. Cavalcaselle, Longhi, Venturi e la critica più recente hanno invece ricollocato la tavola controversa tra le opere di Palma. Di sapore lottesco sono alcuni dettagli, tra i quali spicca la corona, ironicamente fuori scala per la testa del domenicano, e la presenza dei boscaioli intenti ad abbattere alberi, come nella Sacra conversazione, ora alla National Gallery di Edimburgo, realizzata da Lotto attorno al 1505. La testimonianza vasariana conferma un i quadri del valbrembano testimoniano la rapporto tra i due pittori che si può appu- sua aderenza più “regolare” all’alto Rina- rare comunque anche confrontando alcuni scimento veneziano, con molte tracce del loro dipinti. A differenza delle opere di suo interesse (e di quello dei suoi commit- Lotto, più ricche di enigmi e disseminate tenti) riguardo ai significati di derivazione di dissonanze dell’insorgenza anticlassica, pagana(2). Palma intesse una serie di ri- 66 [email protected] 30.01.2015 14:36 mandi ai culti matriarcali, soprattutto nei Ha testimoniato in pittura anche messaggi ritratti muliebri e nei nudi di ninfe nel “protofemministi” attraverso ritratti di paesaggio idilliaco, creando un genere di emancipate cortigiane colte, che si riuni- bellezza idealizzata, seducente, e non di- vano nelle cerchie neoplatoniche femminili chiaratamente esoterica. In questo pro- e nei ginecei legati alle dee Diana e Flora(4). getto è stato più influenzato da Tiziano Esemplari sono la Ninfa in un paesaggio che dal fraterno Lorenzo, facendosi por- (1518-1520), la Giovane bionda, detta Flora tavoce con lui di molte «adepte di Diana»(3) (1522-1524) e il Bagno di Diana e delle sue e di guaritrici «herbarie», che vivevano nei ninfe (o Ninfe al bagno) (1519-1520). Sulla luoghi rurali dell’entroterra e delle zone scia di voler rappresentare il tipo di dea montane nei territori della Serenissima. madre-vergine o di incarnazione dello spi- Adamo ed Eva (1520-1522 circa); Braunschweig (Germania), Herzog Anton Ulrich-Museum. 7 [email protected] 30.01.2015 14:36 I santi Marco, rito femminino, Palma eccelle nella pro- che deriva dal paziente lavoro sul colore, Giorgio e Nicola duzione di ritratti muliebri dalle scollature dalla sapiente imitazione della natura, liberano Venezia generose, opere di carattere privato e mon- dall’atmosfera ideale in cui inserisce i suoi dai demoni dano, di nudi a figura intera, principal- soggetti, con il loro portato psicologico e (o Burrasca infernale) mente di ninfe o personaggi della mitologia allegorico. Secondo Vasari, Palma «fu mol- (1527-1528 circa); greco-romana ambientati in paesaggi ar- to più nei colori unito, sfumato, e paziente, Venezia, cadici. A Venezia, però, Palma si specia- che gagliardo nel disegno, e quelli maneg- Gallerie lizza principalmente su un genere pittorico giò con grazia e pulitezza grandissima, dell’Accademia. che declina tre tipi di soggetti: sacre con- come si vede in Vinegia in molti quadri e versazioni, pale d’altare e ritratti. In ogni ritratti che fece a diversi gentiluomini»(6). categoria sviluppa parallelamente il modo In realtà la questione è più articolata: Pal- di trattare la forma e la composizione, ma prende le mosse dal “classicismo cro- riuscendo a creare un suo «stile profon- matico” di Bellini e dalla pittura atmosfe- damente personale che non può essere rica di Giorgione, guarda attentamente confuso con quello di qualunque altro come Tiziano conferisce nuova vitalità pittore noto»(5). Oltre che dalla inconfon- all’accordo luminoso del tono veneto e dibile tipologia dei suoi modelli femminili, come fonde armonicamente umanità e la riconoscibilità del suo stile è un risultato natura, inserisce le novità raffaellite e mi- 8 [email protected] 30.01.2015 14:36 Lorenzo Lotto, chelangiolesche viste di seconda mano – Giona rilevando da un contesto provinciale i (1525); grandi mutamenti dell’arte italiana espressi Bergamo, nella Scuola di Atene e nella volta della Santa Maria Maggiore, Cappella sistina –, sbircia dalla breccia coro. aperta nell’universo classicista dall’inquie- to vagabondo Lotto, sta come un bilingue tra conformismo e sperimentazione. Inol- tre osserva da lontano l’insorgenza anti- classica proveniente dalla cultura d’oltralpe e vede scorrergli accanto il fallimento dei sogni universalistici quattrocenteschi e le fiammate contestatrici attizzate dai giovani manieristi dell’Italia del Nord. Ma proce- diamo cronologicamente. Nel suo appren- distato a Venezia, dal 1510 al 1511 Palma frequenta il conterraneo Andrea Previtali(7), allievo di Bellini: apprende una tavolozza 9 [email protected] 30.01.2015 14:37 Giovane donna di spalle (1520-1525); Vienna, Kunsthistorisches Museum. Volgendo il capo di fianco, a presentire l’avvicinarsi di qualcuno, la giovane sogguarda in tono severo. Pare indicare con la mano sinistra qualcosa che il pittore non ha voluto mostrare direttamente allo spettatore. All’interno della nicchia si scorgono una massa informe e numerosi segni di pennello, con un sapore enigmatico di non finito, come fossero onde di campi magnetici, che dinamizzano la cavità dello sfondo. dai riflessi dorati tipica della scuola ber- e di Madrid sono debitrici nei confronti gamasca, la consistenza di smalto costruita della Sacra famiglia con san Giovanni Bat- con molte velature meticolosamente rifi- tista e della Sacra conversazione con un nite, lo stile del drappeggio con rotture committente di Tiziano. E così pure molti spigolose, e fodera in marrone l’interno ritratti di donne sono mutuati dai tipi del del manto blu della Vergine, come si può Vecellio. L’esercizio costante dell’osserva- appurare osservando le Sacre conversazioni zione diretta dei quadri di Tiziano, lo stu- di Rovigo e di Madrid. Appena giunto a dio sui volumi muscolari maschili e sulla Venezia dalla terraferma, guarda con in- resa dei drappeggi rigonfi, l’attenzione al teresse le opere di Carpaccio. Dal 1512 è linguaggio fisiognomico fanno sì che Pal- continuativamente aggiornato sulle pro- ma apprenda una efficace espressività delle gressioni formali e pittoriche di Giorgione pose, così che nelle sue opere compaiano e Tiziano, soprattutto sui ritratti muliebri via via nuovi elementi e soluzioni. A partire (sul nuovo tipo di bionda prosperosa e dal 1525 risaltano colori armoniosamente riccamente abbigliata) e sulle Sacre con- splendenti e schemi compositivi moderni versazioni del cadorino. Per esempio, le ed equilibrati, con personaggi e forme si- Sacre conversazioni di Dresda, di Padova nuose rese con grazia lineare, che riescono 10 [email protected] 30.01.2015 14:37

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