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Opera omnia. Dalla direzione dell"Avanti!" alla vigilia della fondazione di "Utopia" (1 dicembre 1912 - 21 novembre 1913) PDF

418 Pages·1953·8.55 MB·Italian
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OPERA OMNIA DI BENITO MUSSOLINI A CURA DI EDOARDO e DUILIO SUSMEL LA FENICE - FIRENZE OPERA OMNIA DI BENITO MUSSOLINI V. DALLA DIREZIONE DELL'«AVANTI!» ALLA VIGILIA DELLA FONDAZIONE DI «UTOPIA» (1 DICEMBRE 1912 - 21 NOVEMBRE 1913) LA FENICE - FIRENZE COPYBIGHT 1953 BY LA PENICE - FIRENZE Tutti i diritti di traduzione e di riproduzione (anche di semplici brani, riprodotti a mezzo di radiodiffusione) sono riservati per tutti i paesi, compresi i Regni di Norvegia, Svezia e Olanda. TUTTI I DIRITTI RISERVATI STAMPATO IN ITALIA - PRINTED IN ITALY A V V E R T E N Z E II segno (+) indica omissione. I numeri arabi fra parentesi tonda indicano le pagine alle quali si rimanda per opportuni confronti o per maggiori particolari; i numeri romani fra parentesi tonda indicano i volumi dell 'Opera Omnia. I titoli fra parentesi quadra degli scritti e dei discorsi sono stati dati dai curatori perché gli originali ne erano privi. Gli scritti firmati anonimi sono attribuiti a Benito Mussolini da Yvon De Begnac (Vita di Benito Mussolini, voi. Ili — Mondadori, Mi­ lano, 1940), quelli contrassegnati con (a); Francesco Bonavita (Mussolini svelato — Casa Editrice Sonzogno, Mi­ lano, 1923), quelli contrassegnati con (r); Paolo Valera (Mussolini — Milano, Casa Editrice « La Folla », 1924), quelli contrassegnati con (m). II numero di seguito alle lettere, indica la pagina del volume nella quale si trova l’attribuzione. Gli scritti firmati L’Homme qui cherche sono attribuiti a Benito Mussolini da Paolo Valera in: Op. cit., dove, a pag. 49, si legge: «L’Homme qui chercbe de La Folla. Sono articoli ambientati, scritti da Benito Mussolini nei stratagli del suo tempo. (+) ». La paternità degli scritti anonimi contrassegnati da un asterisco, risulterà di Benito Mussolini o dal confronto con quelli cui si fa richiamo in nota, o dalla documentazione indicata. DALLA DIREZIONE DELL’«AVANTI!» ALLO SCIOPERO GENERALE POLITICO DI MILANO (1 DICEMBRE 1912-18 GIUGNO 1913) L’1 dicembre 1912 Mussolini assume la direzione dell'Avanti ! (5, 377; VII, 289) e I’8 partecipa al congresso socialista romagnolo che lo festeggia (377, 379). Tra il 7 ed il 14 dicembre appaiono gli ultimi suoi articoli su La Lotta di Classe (8, 17, 19) ed il suo congedo dai socialisti forlivesi (21). Durante i primi mesi delia direzione dell'Avanti/, Mussolini dedica scritti ai seguenti avvenimenti ; alla rinnovazione della Triplice Alleanza (5 dicembre 1912) con anticipo di sei mesi (10, 14); alla conferenza di Londra tra i delegati della Turchia e degli stati balcanici (16 dicembre 1912-6 gennaio 1913) per le trattative di pace ed a quella parallela tra gli ambasciatori delle grandi potenze per tutelare gli interessi dell’Europa e facilitare le trattative di pace (il 20 dicembre, gli ambasciatori propongono l’auto­ nomia dell’Albania e la concessione di un porto sull'Adriatico alla Serbia; il 25, il consiglio dei ministri di Turchia delibera di respingere le condizioni di pace degli alleati balcanici, principalmente per la cessione di Adrianopoli alla Bulgaria e delle isole dell’Egeo alla Grecia; il 17 gennaio 1913, gli ambasciatori conse­ gnano al gran visir una nota collettiva con la quale consigliano al governo ottomano l’abbandono di Adrianopoli e chiedono che deferisca alle grandi potenze la que­ stione delle isole dell’Egeo occupate dalla Grecia; il 22 gennaio, il gran consiglio ottomano delibera la risposta alla nota collettiva: nella risposta si accettano i consigli delle grandi potenze, cedendo Adrianopoli e rimettendosi alle loro deci­ sioni per la sorte delle isole, essendo il governo ottomano convinto della loro buona volontà e prendendo atto delle assicurazioni di un appoggio finanziario e morale per la salvaguardia dei territori rimasti alla Turchia) (34, 37, 58, 77); (in Turchia, in seguito a queste deliberazioni, il partito del]’« unione e progresso » s’impadronirà del potere formando un nuovo governo che respingerà le proposte delle grandi potenze e riprenderà le ostilità); ai sanguinosi conflitti avvenuti il 6 gennaio 1913 a Rocca Gorga (Frosinone), a Baganzola (Parma), a Cervara (Parma) tra la forza pubblica ed il popolo in agitazione per ottenere assistenza medica, acqua, luce, e agli incidenti (pure del 6 gennaio) di Comiso (Palermo), dove, in seguito alla proibizione di un comizio elettorale indetto dalle organizzazioni popolari a favore della candidatura dell’av­ vocato socialista-riformista Macchi, la truppa carica i dimostranti (52, 54, 56, 59, 62, 63). In altri articoli, Mussolini polemizza sul « concretismo » con Giacinto Me­ notti Serrati (98); sull’atteggiamento dei socialisti di fronte agli eccidi con II Lavoro di Genova (65, 70, 73, 75), Leonida Bissolati (67), Giovanni Zibordl (82, 95, 133), Turati e Treves (86, 87); si occupa della risposta alFinterpellanza sugli eccidi del 6 gennaio data daU'on. Falcioni alla camera dei deputati nella tornata del 17 febbraio (103, 105, 112); commenta l’ordine del giorno contro gli eccidi DALLA DIREZIONE DELL*« AVANTI ! » ALLO SCIOPERO DI MILANO 3 votato dalla direzione del partito socialista italiano (122) ed il primo congresso dei socialisti riformisti, commento che porta ad una precisazione dell’on. Ivanoe Bonomi (27); commemora Andrea Costa (71); scrive sull’atteggiamento del partito socialista italiano di fronte ai principali avvenimenti del 1912 (40); sulla necessità di risolvere i problemi interni anziché quelli delle colonie (44); sul partito so­ cialista francese (92); contro gli armamenti (108, 119, 129); contro il «buon senso» (141); sullo sfratto dell’ Avanti ! dall’Austria (111); sullo sviluppo del partito socialista italiano (122); sul programma elettorale politico del partito (116, 135, 144, 147, 148); disapprova la candidatura di Innocenzo Cappa (139); partecipa alle assemblee della sezione socialista milanese (145, 136); sostiene un contraddittorio con Guido Podrecca (381); svolge il terzo corso della «scuola di cultura socialista» (383-384) (il primo corso: Storia generale della società mo­ derna dalla vigilia della rivoluzione francese sino ai tempi nostri, era stato svolto da Ugo Guido MondoIlo; il secondo: La storia del movimento operaio moderno, da Fausto Pagliari). Nella seconda quindicina di aprile si assiste alla polemica Mussolini-Alceste De Ambris, leader dei sindacalisti, in seguito alla candidatura-protesta da questi posta nel collegio sud di Parma per poter rientrare in Italia. Infatti, nel 1908, durante lo sciopero agrario nel Parmense, Alceste De Ambris era stato colpito da un mandato di cattura sotto imputazioni gravissime, e, dopo aver diretto il mo­ vimento da un nascondiglio, aveva preferito riparare all’estero. La polemica è breve ma accesissima (153, 154, 158). Il 19 maggio 1913 scoppia a Milano lo sciopero generale economico metal­ lurgico (160, 163, 165, 167). Nel corso dell’agitazione è arrestato Filippo Corri- doni, segretario dell’unione sindacale milanese, assieme ad alcuni operai. Viene indetto un comizio di protesta al quale Mussolini aderisce (387). Il 13 giugno i maggiori responsabili sono processati e riportano severe condanne; di altri operai, invece, viene mantenuto l’arresto (181). Il 14 la camera del lavoro di Milano, di concerto con l'unione sindacale, per ottenere entro otto giorni la revisione della sentenza con l’assoluzione in sede d’appello degli imputati e per protestare contro la nequizia del delegato di pubblica sicurezza Magnati e del presidente del tri­ bunale Allara, vota lo sciopero generale politico (185, 186, 188, 190, 192). Ma la nuova agitazione ha breve durata: infatti, avendo il prefetto disposto il rilascio di alcuni degli operai arrestati e promesso di far affrettare il processo in sede d’appello, il comitato d’agitazione stabilisce la ripresa del lavoro per la mattina del 18 giugno (194). 2.-V. [ALLA DIREZIONE DELL’« AVANTI! »] Scaduti i quattro mesi dall’accettazione della nomina a direttore dell 'Avanti! (per la quale accettazione avevo posto la condizione di provvisorietà che sempre permane con la piena consapevolezza dei compagni della Direzione del Partito e del giornale); assolta la necessità materiale e morale di porre ogni mia cura non ad una distinta funzione, ma a quel conglobato di delicatissime responsabilità politiche ed amministrative interne risultanti principalmente dalla vittoria rivolu­ zionaria di Reggio Emilia, quando la forte compagine degli interessi del Partito sembrava presentarsi men salda, mi ritiro oggi per ritornare al mio posto di bat­ taglia fra i lavoratori di Romagna con la fiducia che forse non inutile fu l'opera oscura e coscienziosa del mio breve e laborioso passaggio all’Avanti! Come fui orgoglioso di ricevere la direzione del giornale da Claudio Treves, così con orgoglio la cedo a Benito Mussolini che sarà la squilla mattutina della nostra giornata rivoluzionaria, dalla quale egli continuerà a trarre fortunati ri­ svegli per l'intero Partito Socialista. Ai colleghi assidui ed intelligenti del giornale e delI’Amministrazione; ai bravi operai vada il mio riconoscente saluto, ed il buon augurio al loro lavoro aspro ma ricco d’intime soddisfazioni; ai compagni che, nella stessa ora del distacco, mi vollero alla carica di Presidente della Società Editrice dell 'Avanti! i miei ringraziamenti; ai socialisti d’Italia mi sia consentito di mandare l’affettuoso grido di stringersi sempre più intorno al loro giornale centrale, il vessillifero di tutte le loro lotte, di tutte le loro aspirazioni, raccolte e coordinate quotidiana­ mente al supremo intento dell’emancipazione della classe operaia. Viva XAvanti! Viva il Socialismo! Giovanni Bacci L’amico e compagno carissimo Giovanni Bacci, in conseguenza degli improrogabili impegni da lui assunti colle organizzazioni eco­ nomiche del Ravennate che molto si giovarono e ancor più si gio­ veranno dell’opera sua meritatamente apprezzata e solertissima, mi trasmette oggi la Direzione dì questo giornale che rappresenta il sa­ cro patrimonio morale e materiale- dei socialisti italiani. Ed io nel- l’accettarla, nell’assumermi questo compito ponderoso — delle cui difficoltà d’ordine diverso, ho ben chiara nozione — ho l’animo tu­ multuante e diviso' fra opposti sentimenti di trepidazione e d’orgoglio. Non ho promesse, né programmi speciali da esporre, perché un gior­ nale socialista ha già tracciata la sua diritta strada. Ma non ritengo

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