Roberto Radice «Oikeiosis» Ricerchesu lf ondamento delp ensieros toicoe sullas uag enesi Introduzione di Giovanni Reale r ~. -====c..._/ + VITA E PENSIERO I' 11111,·ad i1ionc: gennaio 2000. I I i,·t;1t;1l a riproduzione non autorizzata. anche parziale, neppure per uso inter- 11<1"d id,11tico, con qualsiasi mezzo effettuata. I l'dit11rl' potrà concedere a pagamento l'autorizzazione a riprodurre una porzio- 11<1· 1011su periore a un decimo del presente volume. Le richieste di riproduzione 1 ,11111i<n1o ltrale ali' Associazione Italiana per i Diritti di Riproduzione delle Ope- 1,· dcll'i11gegno (AIDROJ -Via delle Erbe, 2- 20121 Milano, te!. e fax 02/80.95.06. (<:l .'000 Vita l' Pensiero Largo A. Gemelli, I - 20123 Milano l.'-IIN XX .l·HO)I<, 7 a mio figlio Vittorio Riduco in formula un principio. Ogni naturalismo nella morale, vale a dire ogni morale sana è dominata da un istl\ito della vita - un certo imperativo della-vira viene adempiuto con una determinata regola del «tu devi» e del «tu non devi», un certo intralcio e una certa ostilità sul cammino della vita vengono in tal modo tolti di mezzo. F. Nietzsche, Crepuscolod egli idoli (tr. F. Masini, Adelphi 19976, p. 52) SOMMARIO Introduzione di Giovanni Reale IX Prefazione 3 Capitolop rimo. Zenone e i Cinici 5 Capitolo secondo. Zenone e il Cinismo: la teologia 15 Capitolo terzo. Zenone e i Cinici: l'etica 37 Capitolo quarto. L'« oikeiosis» accademico-peripatetica e l' «oikeiosis» posidoniana 101 Capitolo quinto.L '« oikeiosis» epicurea e le sue premesse 161 Capitolo sesto. L'« oikeiosis» stoica 183 Capitolo settimo. Considerazioni conclusive sul- 1'« oikeiosis» 235 Capitolo ottavo. Zenone e l' «oikeiosis» 248 Capitolo nono. I fondamenti scientifici del- 1'« oikeiosis» 263 Capitolo decimo. Conclusioni 295 Appendice I 315 Appendice II 33 5 Bibliografia e indici 347 Introduzione di Giovanni Reale 1) Alcuni rilievi di carattere introduttivo In genere si pensa che le ricerche fatte da me e da miei allie vi si restringano alle filosofie di Platone e del Platonismo, e, naturalmente, di Aristotele e dell'Aristotelismo. Ma questo non corrisponde alla realtà. Io mi sono occupato a fondo del pensiero dei Presocratici, in particolare degli Eleati1; un mio allievo ha da poco pubblicato una nuova tradu zione degli Atomisti2 e altri allievi stanno preparando nuove traduzioni di altri Presocratici (è in corso di preparazione una traduzione dei Pitagorici). In particolare, poi, per quanto concerne la filosofia dell'età ellenistica i lavori che ho fatto non sono davvero pochi. Ho stu diato a fondo la Metafisica di Teofrasto, che si colloca alle soglie dell'età ellenistica, e ne ho pubblicato la prima traduzione ita liana3. Ho dedicato un ampio saggio a Pirrone di Elide-1. Inoltre, ho composto la prima sintesi a vasto raggio in lingua italiana di tutto quanto il pensiero dell'età ellenistica nel terzo volume della mia Storia della filosofia antica, pubblicato per la prima volta nel 1976 e più volte riedito5. 1 Cfr. E. Zeller-R. Mandolfo, La filosofia dei Greci nel suo sviluppo storico, Parte I, volume 3. Gli Elea ti, La Nuova Italia, Firenze 1968; Melissa, Testimonianze e /rammetz; a cura di G. Reale, La Nuova Italia, Firenze 1970; Parmenide, Poema mlla Natura. I frammenti e le testimonianze indirette. Presentazione con testo greco dei frammenti a fronte e note di G. Reale, Saggio introduttivo e commentario filosofico di L. Ruggiu, Rusconi, Milano 1991; Parmenide, Sulla Natura, Prefazione, introduzione, note e parole chia ve di G. Reale, Rusconi, Milano 1998. 2 Atomisti; con testo greco a fronte, a cura di M. Andolfo, Rusconi 1999. 3 G. Reale, Teofrasto e la ma aporetica metafisica, La Scuola, Brescia 1964. 4 G. Reale, Ipotesz per una rilettura della /ilosogfia di Pirrone di Elide, in /\A. VV., Lo scetticismo antico, Bibliopolis, Napoli 1981, pp. 243-386. 5 G. Reale, Storia della filosofia antica, vol. III, Vita e Pensiero, Milano 1976. GIOVANNI REALE In sicme aJ allievi, ho pubblicato la traduzione con com- 11H· 1Jlo di tutte le opere di Epitteto6 e la traduzione di tutte le opnl' lilosofiche di Seneca 7, che in età imperiale rappresentano (i11sirn1ca Marco Aurelio) gli esiti conclusivi del pensiero stoi rn, vertice filosofico del pensiero ellenistico. (Altre opere con n·rnenti gli Stoici sono in avanzata elaborazione). I II questa collana, poi, ho promosso la traduzione dell' ope l'a di P. Hadot, La cittadella interiore. Introduzione ai «/J('llsieri>>di Marco Aurelios, di quella M. Nussbaum, Terapia dd dcszderzo. Terapia e pratica nell'età ellenistica9 e di quella di J. J\nnas, La morale della felicità in Aristotele e nei/iloso/i del l'età ellenistica10. Nella presentazione di queste due opere annunciavo anche l'imminente pubblicazione di una traduzione integrale (con lesto greco a fronte) di tutti i frammenti degli Stoici antichi ad opera di un mio allievo. L'opera è uscita nel 1998 e ha avuto un imprevedibile successo: si è esaurita in due mesi, ed è stata subi to riedita nel 199911• Questo allievo è Roberto Radice, che ha composto quest' o pera che ora presento, con alle spalle un tipo di conoscenza della letteratura primaria, che solamente chi ha lavorato sulla medesima come traduttore può possedere. L'autore si è reso conto che era particolarmente opportuno concentrarsi su un concetto-chiave, ossia quello dell' oikeiosis, attorno al quale ruota la maggior parte degli altri concetti carat teristici della filosofia degli Stoici. Per comprendere a fondo tale concetto, Radice ha adottato un metodo di carattere genetico, ossia ha studiato le origini e gli 6 Epitteto, Diatribe, Manuale, Frammenti, Introduzione, prefazione e parafrasi di G. Reale, traduzione, note e indici di C. Cassanmagnago, Rusconi, Milano 1982. 7 Seneca, Tutti gli scritti in prosa. Dialoghi; Trattati e Lettere, a cura di G. Reale, con la collaborazione di A. Marastoni e M. Natali, Rusconi, Milano 1994. 8 Vita e Pensiero, Milano 1996. 9 Vita e Pensiero, Milano 1998. 10 Vita e Pensiero, Milano 1998. 11 Stoici Antichi, Tutti i frammenti raccolti da H. von Arnim. Introduzione, traduzione, note e apparati a cura di R. Radice, Testo greco a fronte, Rusconi, Milano 1998; 19992. INTRODUZIONE XI sviluppi del termine, mostrando la maniera in cui, passando attraverso i vari autori, muti, e quindi si dilati l'area semantica da esso ricoperta. Converrà, per agevolare il lettore, indicare, in breve, le trac ce dei contenuti del libro, che, per la verità è piuttosto com plesso per la ricchezza delle argomentazioni e delle documen tazioni, ma è scritto in modo davvero chiarissimo. 2) Elementi cinici in Zenone Un punto saldo nella formazione di Zenone è la sua fre quentazione di Cratete e il suo rapporto col Cinismo: da qui, dunque, bisogna prendere le mosse. Tuttavia, la storiografia più recente tende a separare Antistene dalla scuola cinica, sicché, nello studio delle fonti di Zenone i riferimenti ad Antistene e al Cinismo vanno per certi aspetti tenuti distinti12. Una tale separazione risulta particolarmente fruttuosa nel l'analisi comparata della teologia zenoniana e di quella cinica. Naturalmente, bisogna distinguere la posizione di Antistene da quella dei Cinici successivi (Diogene e Cratete), in quanto solo Antistene assunse posizioni teologiche fondate, mentre i suoi successori lasciarono nel vago l'argomento, quando non si trin cerarono addirittura dietro un palese agnosticismo. Siccome l'attenzione per la problematica della physis, a cui risulta strettamente connessa quella teologica, va rapidamente esaurendosi nel Cinismo successivo ad Antistene, parallelamen te va perdendosi anche l'interesse per la teologia. In Zenone l'attenzione per la physis fu considerevole, e, di conseguenza, notevole fu la sua teologia. Proprio in ciò sta la massima diffe renza fra i primi Stoici e i Cinici. Elementi dirompenti a tal pro posito furono la filosofia di Eraclito e la medicina di ispirazio ne aristotelica che fornirono a Zenone - forse con la mediazio ne dello stesso Antistene - l'impulso per formulare una dottri na fisico-teologica compiuta13. Se la problematica teologica può fungere da elemento di contrasto nella determinazione dei rapporti fra Cinici e Stoici, la tematica morale costituisce il vero banco di prova delle due 12 Cfr. infra, pp. 7 ss. 13C fr. infra, pp. 33 e 298 ss. Xli GIOVANNI REALE srnole. Considerando in maniera complessiva la posizione etica ( li Antistene e quella cinica di Diogene e di Cratere, se ne può ricondurre l'essenza ad una progressiva rivalutazione della ,limcnsione pratica su quella teorica. All'origine dell'uno e del l'altro aspetto si troverebbe sempre la figura di Socrate come 1i t 1nto di riferimento: in un caso la vita di Socrate, nell'altro il I imsiero di Socrate. ll privilegio concesso virtù morale nella dimensione pratica si accentua nel passaggio da Antistene a Diogene e corrisponde al risalto attribuito alla figura del sophos rispetto all' areté. C)uesto fatto impone la necessità di introdurre nel Cinismo una distinzione fra due aspetti fondamentali: quello della vita cinica con i suoi atteggiamenti provocatori (riconducibili alle figure ddl'anaideia e della parresia) e quello del pensiero cinico. Il primo motivo, pur non essendo mai stato ripudiato dagli Stoici 14,v enne di fatto relegato nella categoria degli mdi/ferenti e quindi svuotato di ogni suo significato emblematico. Invece, il pensiero cinico confluì nella figura "del saggio stoico", se pure con precise e rilevanti differenze15, nella sostanza ricon ducibili al fatto che solo z'l saggio stoico sa comprendere il mondo, mentre quello cinz'cos i limita a recepirlo16. In generale, l'evoluzione dal Cinismo allo Stoicismo può considerarsi come il passaggio da un modo di vzta ad una viszò ne del mondo in cui giocò un ruolo determinante la figura di Polemone 17. Fu appunto alla scuola di Palemone che vennero individuati i fondamenti naturali e scientifici (i primi beni di natura) della morale e si posero le basi per il principio del- 1o' ikeiosis. In tal senso, Palemone significò per Zenone la via d'uscita dal Cinismo1s. 3) L' «oikeiosis» neglz Accademici e nei Peripatetici Con il capitolo quarto inizia la trattazione dell' oikeiosZs, a partire dalla versione che la tradizione attribuisce agli Accademici e ai Peripatetici. A dire il vero, la base della discus- 14 Cfr. infra, pp. 68 ss. 15 Cfr. infra, pp. 86 s. 16 Cfr. infra, pp. 78 s. 17 Cfr. infra, p. 87. 18 Cfr. infra, pp. 97 ss.