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Obiettivi del diritto fallimentare e impresa. Un'inarrestabile evoluzione alla prova dell'effettività. PDF

243 Pages·2017·3.38 MB·Italian
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DOTTORATO DI RICERCA IN DIRITTO E IMPRESA XXVIII CICLO Coordinatore: Chiar.mo Prof. Giuseppe Melis Obiettivi del diritto fallimentare e impresa. Un’inarrestabile evoluzione alla prova dell’effettività. Candidato: Tutor: Dott.ssa Chiar.mo Prof. Costanza Alessi Gian Domenico Mosco Tesi di dottorato di Costanza Alessi, discussa presso l’Università LUISS Guido Carli, nell’anno accademico 2016/2017. Non riproducibile, in tutto 2 o in parte, se non con il consenso scritto dell’autore. Sono comunque fatti salvi i diritti dell’Università LUISS Guido Carli di riproduzione per scopi di ricerca e didattici, con citazione della fonte. Obiettivi del diritto fallimentare e impresa. Un’inarrestabile evoluzione alla prova dell’effettività. Indice INTRODUZIONE ...................................................................................... 5 Capitolo I - Quali finalità per il diritto fallimentare 1. Diritto fallimentare, realtà economica e risanamento ...................... 9   2. Dalla schiavitù del debitore al diritto al risanamento ..................... 17   1.1 Il diritto fallimentare come strumento punitivo ....................... 19   1.2 Il diritto fallimentare come strumento di tutela dei creditori ... 24   1.3 L’interesse pubblico al risanamento ......................................... 26   3. Obiettivi del diritto fallimentare e law and economics .................. 31   3.1   La massimizzazione del valore dell’impresa ........................ 37   3.2   La finalità “distributiva” del diritto fallimentare .................. 42   4. Risanare o liquidare: questo è il dilemma ...................................... 48   5. Scopo dell’analisi in un contesto incerto ........................................ 53   Capitolo II - Gli obiettivi perseguiti dall’attuale diritto fallimentare 1. Le origini della finalità di tutela dei creditori: la procedura liquidatoria per eccellenza .................................................................. 57   1.1 … e la sua variante amministrativa .......................................... 68   2. La tutela degli stakeholder nelle procedure concorsuali: l’anomalia dell’amministrazione straordinaria ..................................................... 73   3. La risoluzione delle banche e la tutela di interessi pubblici ........... 80   4. Il curioso caso del concordato preventivo ...................................... 84   4.1 Il problema della law in action ................................................. 93   5. Le altre soluzioni negoziate della crisi ......................................... 101   6. Conclusioni preliminari ................................................................ 107   Capitolo III - Esperienze a confronto 1. Le ragioni di un esame comparato ............................................... 115   2. L’ordinamento statunitense .......................................................... 119   2.1 Le procedure di Chapter 11 e di Chapter 7 ........................... 123   3. L’ordinamento francese ................................................................ 137   3.1 Le misure di allerta ................................................................. 141   3.2 Le procedure amiables ........................................................... 144   3.3 Le procedure concorsuali ....................................................... 149   4. Conclusioni preliminari ................................................................ 162   Tesi di dottorato di Costanza Alessi, discussa presso l’Università LUISS Guido Carli, nell’anno accademico 2016/2017. Non riproducibile, in tutto 3 o in parte, se non con il consenso scritto dell’autore. Sono comunque fatti salvi i diritti dell’Università LUISS Guido Carli di riproduzione per scopi di ricerca e didattici, con citazione della fonte. Capitolo IV - Gli attuali progetti di riforma 1. Le potenziali riforme in corso ...................................................... 168   2. Il progetto di riforma Rordorf e il d.d.l. 3671-bis ........................ 169   2.1. Le misure di prevenzione ...................................................... 171   2.2. Le procedure concorsuali e le loro finalità ............................ 178   3. La riforma della procedura di Chapter 11 .................................... 188   3.1. La gestione della procedura ................................................... 190   3.2. Il contenuto e l’approvazione del plan of reorganization ..... 191   3.3. La reorganization delle piccole e medie imprese ................. 196   CONCLUSIONI .................................................................................... 200   BIBLIOGRAFIA ................................................................................... 214   Tesi di dottorato di Costanza Alessi, discussa presso l’Università LUISS Guido Carli, nell’anno accademico 2016/2017. Non riproducibile, in tutto 4 o in parte, se non con il consenso scritto dell’autore. Sono comunque fatti salvi i diritti dell’Università LUISS Guido Carli di riproduzione per scopi di ricerca e didattici, con citazione della fonte. INTRODUZIONE L’attuale momento storico è particolarmente importante per il nostro diritto fallimentare, in una stagione, durata dieci anni, di fermento e riforme continue, in cui la giostra non dà ancora segno di volersi fermare. L’incessante correzione di una disciplina così delicata per l’esistenza delle imprese è da una parte comprensibile (e, infatti, si tratta di una condizione che ci accomuna a molti altri ordinamenti), ma dall’altro è assolutamente deprecabile, poiché nuoce alla certezza del diritto e dei rapporti giuridici, non consentendo nemmeno di eseguire valutazioni compiute sulle modifiche attuate, atteso il continuo susseguirsi di novità. In un contesto globale di costante evoluzione si è assistito al passaggio da un diritto pesantemente sanzionatorio del fallito, diritto che perseguiva consapevolmente l’interesse di eliminazione dal mercato dell’impresa (il «male infettivo»)1 oltre a quello di soddisfazione dei creditori, a uno che, pur essendo sempre orientato anche a tutelare il ceto creditorio, ammette il fresh start (ossia l’esdebitazione per l’imprenditore persona fisica) e favorisce le possibilità di risanamento. Il perseguimento di queste nuove finalità ha comportato l’ingresso, nella procedura concorsuale, di inconsueti interessi. Con lo spostamento del baricentro della procedura dal debitore fallito all’impresa, si riconosce che l’eliminazione di quest’ultima dal mercato nuoce a tutti i soggetti che vi intrattengono rapporti contrattuali. Lo scioglimento dell’impresa e la sua liquidazione atomistica comportano non solo la perdita del maggior valore che i suoi beni possiedono quando compongono un complesso aziendale produttivo, ma anche la dispersione del valore rappresentato dalla rete 1 C. D’AVACK, La natura del fallimento, Milano, 1940, p. 25. Tesi di dottorato di Costanza Alessi, discussa presso l’Università LUISS Guido Carli, nell’anno accademico 2016/2017. Non riproducibile, in tutto 5 o in parte, se non con il consenso scritto dell’autore. Sono comunque fatti salvi i diritti dell’Università LUISS Guido Carli di riproduzione per scopi di ricerca e didattici, con citazione della fonte. di contratti con dipendenti, fornitori, clienti e altri soggetti, che verranno irrimediabilmente sciolti. Questo valore, detto going concern value, sarà tanto maggiore quanto maggiori saranno le dimensioni e la complessità dell’impresa, rischiando che il dissesto di quest’ultima comporti, a cascata, la crisi dei soggetti (spesso imprenditori a loro volta) a essa collegati. Con questa consapevolezza, che s’insinua nelle procedure concorsuali e impone modifiche atte a tenere conto di questi “nuovi” valori, s’impone un problema di non modesta rilevanza: quello del bilanciamento tra i suddetti interessi collettivi e l’interesse più tradizionale, pur sempre presente nel diritto fallimentare, alla soddisfazione dei creditori. Si concretizza dunque una difficoltà considerevole per il legislatore: stabilire quali finalità perseguire nell’ambito di un sistema concorsuale e come. Osservando l’andamento delle riforme dei paesi industrializzati, nonostante la differenza che intercorre inevitabilmente a livello culturale, giuridico e storico tra di essi, non sembrerebbe esserci alcun dubbio circa la direzione in cui si muove inesorabilmente il diritto della crisi d’impresa.2 Un bilanciamento ottimale è possibile ed è stato individuato, verrebbe da dire. Il rischio è però di cadere in facili approssimazioni. Anche nel nostro ordinamento, pur sempre nell’ambito della stessa cornice fallimentare – e quindi senza uno stravolgimento delle strutture di riferimento – sono mutati, o almeno così parrebbe, gli 2 V. WORLD BANK, Doing Business 2016, Measuing regulatory quality and efficiency, p. 101, ottobre 2015, disponibile su http://www.doingbusiness.org/reports/global-reports/doing-business-2016, per cui sui 190 paesi analizzati, in oltre la metà sono state adottate riforme volte a favorire la reorganization. Tesi di dottorato di Costanza Alessi, discussa presso l’Università LUISS Guido Carli, nell’anno accademico 2016/2017. Non riproducibile, in tutto 6 o in parte, se non con il consenso scritto dell’autore. Sono comunque fatti salvi i diritti dell’Università LUISS Guido Carli di riproduzione per scopi di ricerca e didattici, con citazione della fonte. obiettivi stessi del diritto concorsuale, che seguono di pari passo lo sviluppo delle esigenze sociali ed economiche. Con le modifiche apportate nell’ultimo decennio il legislatore italiano ha troppo spesso rivolto l’attenzione direttamente agli effetti e all’attuazione di singoli strumenti innovativi, senza prima compiere un’attenta riflessione sugli obiettivi che voleva perseguire. Così è avvenuto anche in occasione dell’ultima «riforma organica» degli anni 2005-2006,3 dove la linea direttrice che sembrava essere stata adottata è stata poi smentita dai successivi interventi correttivi e poi ancora da quelli seguenti, che spesso inseguivano principi diversi e in aperto contrasto tra loro, al punto che la dottrina si è spesso chiesta se il legislatore avesse in mente un disegno ben preciso o se stesse procedendo per tentativi.4 Il punto di partenza di ogni istanza riformatrice, soprattutto di una che aspira a essere veramente «organica»5, dovrebbe essere rappresentato dagli obiettivi (oppure, per usate le parole di autorevole dottrina, dall’«anima»)6 del diritto. Del resto, in assenza di un approccio coerente e ragionato, l’interpretazione delle norme che compongono una determinata branca dell’ordinamento rischia di diventare affare complicato. Con il presente lavoro si vuole offrire una guida che possa orientare la lettura e la comprensione del diritto fallimentare, individuando quali 3 D.lgs. n. 5, 9 gennaio 2006. 4 Cfr. tra i tanti F. SANTANGELI, Introduzione. Le prospettive incerte, in F. SANTANGELI (a cura di), La nuova Legge Fallimentare: commento alle disposizioni della Legge Fallimentare modificate dal d. l. n. 83/2015, conv., con mod., in l. 6 agosto 2015, n. 132, Milano, 2016, p. XIII, il quale ritiene che con gli ultimi interventi del 2015 si sia raggiunto il punto più basso di una parabola discendente e ritiene si sia «pers[a] la lettura globale del fenomeno della crisi d’impresa». 5 Il riferimento è al disegno di legge 3671-bis con cui si delega il Governo ad adottare «uno o più̀ decreti legislativi per la riforma organica delle procedure concorsuali». 6 M. FABIANI, Di un ordinato ma timido disegno di legge delega sulla crisi d’impresa, in Fall., 2016, p. 263. Tesi di dottorato di Costanza Alessi, discussa presso l’Università LUISS Guido Carli, nell’anno accademico 2016/2017. Non riproducibile, in tutto 7 o in parte, se non con il consenso scritto dell’autore. Sono comunque fatti salvi i diritti dell’Università LUISS Guido Carli di riproduzione per scopi di ricerca e didattici, con citazione della fonte. sono o dovrebbero essere gli obiettivi che lo guidano e quali le esigenze che ne impongono l’ennesima riforma. Punto di partenza del lavoro non può che essere rappresentato da un breve excursus storico, atteso che le importanti modifiche che il diritto della crisi d’impresa ha subito nel corso dei secoli, dall’epoca Romana a oggi, hanno riguardato in primis ovviamente le linee direttrici, i principi generali e l’essenza dello stesso. L’attenzione si sposterà poi sugli studi di natura economica che hanno tentato di giustificare, adducendo ragioni di efficienza, il perseguimento vuoi di un obiettivo (il soddisfacimento dei diritti dei creditori) vuoi dell’altro (la tutela degli interessi di tutti i soggetti coinvolti nel dissesto). Concluso così l’inquadramento storico ed economico della problematica, sarà possibile esaminare l’attuale diritto fallimentare italiano. Non indugerò sulle singole disposizioni delle diverse procedure concorsuali e l’esame sarà, per quanto possibile, globale e di massima, teso a rilevare le loro finalità. Per rendere l’analisi più completa si esamineranno in seguito i sistemi di altri due ordinamenti (Francia e Stati Uniti), con lo scopo di capire quale soluzione è stata adottata in contesti che per vari motivi sono a noi vicini. Infine, mi soffermerò sulle attuali correnti di riforma, al fine di comprendere quali sono le possibili evoluzioni future. Attesa la premessa che si è fatta circa la generale convergenza tra i diversi ordinamenti verso l’obiettivo di risanamento, l’esito dell’esame potrebbe sembrare scontato; come è risaputo, l’apparenza spesso inganna, per cui non vi è il rischio di annoiarsi. Tesi di dottorato di Costanza Alessi, discussa presso l’Università LUISS Guido Carli, nell’anno accademico 2016/2017. Non riproducibile, in tutto 8 o in parte, se non con il consenso scritto dell’autore. Sono comunque fatti salvi i diritti dell’Università LUISS Guido Carli di riproduzione per scopi di ricerca e didattici, con citazione della fonte. Capitolo I Quali finalità per il diritto fallimentare SOMMARIO: 1. Diritto fallimentare, realtà economica e risanamento. – 2. Dalla schiavitù del debitore al diritto al risanamento. – 2.1 Il diritto fallimentare come strumento punitivo. – 2.2. Il diritto fallimentare come strumento di tutela dei creditori. – 2.3 L’interesse pubblico al risanamento. – 3. Obiettivi del diritto fallimentare e law and economics. – 3.1 La massimizzazione del valore dell’impresa. – 3.2. La finalità “distributiva” del diritto fallimentare. – 4. Risanare o liquidare: questo è il dilemma. – 5. Scopo dell’analisi in un contesto incerto. 1. Diritto fallimentare, realtà economica e risanamento Il diritto concorsuale è componente imprescindibile del diritto commerciale7 ed elemento fondamentale nello sviluppo dell’economia di un determinato paese.8 Da un lato costituisce un momento più che rilevante della vita economica delle imprese, rappresentando una fase, del tutto fisiologica,9 di difficoltà che può anche portare all’uscita dell’impresa 7 Cfr. T. H. JACKSON - R.E. SCOTT, On the Nature of Bankruptcy: An Essay on Bankruptcy Sharing and the Creditors' Bargain, in 75 Va. L. Rev., 1989, p. 155, per cui «bankruptcy is a key component in any general theory of the capital structure of business entities»; N. RONDINONE, Il mito della conservazione dell'impresa in crisi e le ragioni della "commercialità", Milano, 2012, p. 3, che ritiene l’assoggettabilità a fallimento una delle componenti più rilevanti dello statuto dell’imprenditore commerciale non piccolo e anche A. SCIUMÈ, Le procedure concorsuali: una prospettiva storico – comparatistica, in F. VASSALLI - F. P. LUISO - E. GABRIELLI (a cura di), Trattato di diritto fallimentare e delle altre procedure concorsuali, V, Torino, 2014, p. 1, il quale eleva il diritto fallimentare a «componente caratterizzante la storia dell’esperienza giuridica dell’uomo occidentale» riconoscendone l’importanza di formante del diritto, non solo commerciale. 8 Il riferimento non può che andare al Doing Business, ricerca pubblicata su base annuale dalla Banca Mondiale, che confronta la regolamentazione di 190 economie al fine di stabilire una misura dell’Ease of Doing Business in ciascuna di esse, ossia la facilità con cui è possibile svolgervi attività commerciale, fornendo una misura del clima d’affari. L’indicatore viene costruito valutando la qualità della regolamentazione in dieci settori ritenuti di vitale importanza per lo svolgimento dell’attività di impresa, con il convincimento che la bontà delle scelte effettuate in questi settori influiscono sull’economia. Tra i settori oggetto di analisi vi è quello relativo a resolving insolvency in quanto «well-designed regulation can ensure outcomes that are socially optimal and likely to leave everyone better off» (World Bank, Doing business 2016. cit., p. 1). 9 L. STANGHELLINI, Le crisi di impresa tra diritto ed economia. Le procedure di insolvenza (Studi e ricerche), Bologna, 2007, pp. 10 ss. dove si rileva che, essendo fisiologico per l’imprenditore contrarre debiti per svolgere la propria attività, Tesi di dottorato di Costanza Alessi, discussa presso l’Università LUISS Guido Carli, nell’anno accademico 2016/2017. Non riproducibile, in tutto 9 o in parte, se non con il consenso scritto dell’autore. Sono comunque fatti salvi i diritti dell’Università LUISS Guido Carli di riproduzione per scopi di ricerca e didattici, con citazione della fonte. dal mercato.10 Dall’altro una buona contribuisce in misura non trascurabile alla crescita economica, favorendo lo sviluppo del mercato del credito e dell’imprenditoria11 e concorrendo a spostare risorse da un’ impresa inefficiente a una produttiva.12 Il diritto concorsuale rappresenta indubbiamente un dispositivo di tutela dei creditori, sul quale questi fanno inevitabilmente affidamento quando concedono credito.13 Nella quasi totalità degli ordinamenti, le procedure concorsuali si profilano, infatti, come l’unico strumento disponibile14 per il recupero dei crediti qualora il debitore diventi «l’insolvenza è dunque uno dei possibili esiti dell’attività d’impresa, certamente non atteso ma nemmeno eccezionale». 10 A. MEZENES, Insolvency reform for Credit, Entrepreneurship, and Growth, in World Bank Journal of Public Policy, 2014, p.1, per cui «market exit is an integral part of business life» e anche EU COMMISSION, A Second chance for entrepreneurs: prevention of bankrutpcy, simplification of bankruptcy procedures and support for a fresh start, Gennaio 2011, disponibile su http://ec.europa.eu/sme2chanceper cui p. 3 «Business entry and business exit are natural processes that are inherent to European economic life». 11 K. AYOTTE - H. YUN, Matching Bankruptcy laws to legal environments, in 25 J. L. Econ. & Org. 2009, p. 2, che osservano come il diritto fallimentare sia «necessary for the growth of credit markets and entrepreneurship», M. BIANCO – M. MARCUCCI, Procedure fallimentari ed efficienza economica: valutazioni teoriche e riflessioni per l’economia italiana, in Banca Impresa e Soc. 2010, pp. 19 per cui le procedure concorsuali «svolgono un ruolo fondamentale nello stimolare la crescita e la competitività delle imprese». Si tratta di studi che si pongono nella scia del filone di law and finance, inaugurato da R. LA PORTA – F. LOPEZ-DE-SILANES – A. SHLEIFER – R.W. VISHNY, Law and finance, in 106 J. of Pol. Ec., 1998, pp. 1113- 1155. Se è vero che questo filone ha generato moltissimi studi, tutti intenti ad analizzare l’impatto di una determinata normativa su specifici aspetti della vita economica di un paese, numerose sono anche le critiche. V. per tutti M. ROE, Corporate Law's Limits, in 31 J. Legal Stud. 2002, pp. 233 ss., che sottolineano le eccessive semplificazioni cui gli studi di law and finance ricorrono e l’assenza di elementi volti a dimostrare la direzione di causalità. 12 WORLD BANK, World Development Report 2014. Risk and Opportunity: Managing risk for development, 2014, disponibile su https://openknowledge.worldbank.org/handle/10986/16092, p. 177, che osserva come «Bankruptcy law and the depth of resale markets are particularly important to liberate productive resources from an unproductive enterprise and to ensure that creditors and potential investors in other enterprises are protected if a business fails». 13 V. WORLD BANK, Doing Business 2016, Resolving insolvency, cit. e A. MEZENES, op.cit. p. 1 che osserva «banks and investors are more willing to lend when they know they can recover at least some of their investment». 14 Trattasi di una delle caratteristiche delle procedure dette appunto “concorsuali”, ossia che comportano il concorso dei creditori, precludendo iniziative individuali. Tesi di dottorato di Costanza Alessi, discussa presso l’Università LUISS Guido Carli, nell’anno accademico 2016/2017. Non riproducibile, in tutto 10 o in parte, se non con il consenso scritto dell’autore. Sono comunque fatti salvi i diritti dell’Università LUISS Guido Carli di riproduzione per scopi di ricerca e didattici, con citazione della fonte.

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versione originaria del 1979 il “discharge” dai debiti per i piccoli imprenditori (A. MATHUR, Beyond bankruptcy, cit., p. 4198) e forme più lievi di discharge già nelle prime codificazioni .. e approfondita ricostruzione storica del diritto fallimentare negli statuti Medievali si rinvia a U.
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