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Nuovi cortili. Lo sviluppo relazionale dei contesti di prossimità: indicazioni per il lavoro sociale PDF

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a 5 I Norco Giordano È» .f ë.èn\-335 a¬¢f=¢fl4;za,¢\¬.`,;.'\” -1? *É J* '\›\ F v / Lo sviluppo relazionale dei contesti di prossimità: indicazioni peril lavoro sociale I S » I›'_:- PERCORSISOCIALI EDITRICE PUNTO FAMIGLIA 7 77 7 ,..,i..,..,.,,- »-››f;.~i.--«-,-i›--.“›«'"- - W-¬›-wi. --K---- '-II." -R Pubblicazione realizzata a conclusione del progetto “Wel(l)fare. Famiglie solidali e servizi sociali in rete3) finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche So- ciali ai sensi dell°art. 12, comma 2, della legge 11 agosto 1991, n. 266 “Legge quadro sul volontariato” a valere sull'annualità 2014. PERCORSI soc1AL1/2 Marco Giordano,Nuovicortili. Losvilupporelazionaledeicontestidiprossimità: indicazioniperillavorosociale. © Editrice PuntoFamiglia,Angri(SA) 2017 ISBN: 978-88-99072-26-1 ` Editing: EmanuelaPandolfi Copertinaeprogetto grafico: LucaMemoli Editrice PuntoFamiglia ViaAdriana, 16-84012Angri(SA) Tel. 081 94O6 13-Fax081 513 31 29 www.famiglia.store [email protected] Nellastessacollana: Marco Giordano, “Gliassistentisocialinon rubanopiù i bambini?”. Deontologiadelserviziosocialeetuteladeiminorennicongravidifficoltàfamilia- rinell'epocadellacrisidelwelfare, 2016 I ¦ . I|<3.-.:'-- I errr* re' u--* ÈNTRODUZÈONE La crisi relazionale che attraversa i contesti sociali contemporanei manifesta la diffusa difficoltà delle persone di oggi a “vivere vicine”. Pur continuando ad incontrarsi nelle tante e diversificate forme del vivere quotidiano, pare perdersi la capacità e la desiderabilità de1l”es- sere con. Anche se permane una generale propensione alla solidarietà interpersonale, Paumento dei carichi di cura, connessi alle modifica- zioni delle forme familiari e lavorative, e il diffondersi di una sempre piùpervasiva cultura de1l'individualizzazione determinano un clima di sfiducia generalizzata e un progressivo calo della partecipazione delle persone al contesto sociale. Ilpresente testo prendelemosse daun”analisiquantitativa e qualitati- va di questi fenomeni (Cap. I) e prosegue con un excursus sul cammino storico della comunità e sulla connessa riflessione scientifica (Cap. II) evidenziando la densità e la polisemia di questo concetto, tanto impor- tante ed evocativo, quanto dibattuto e incerto, intorno al qualevari am- biti disciplinarihanno dedicato- e tutt'ora dedicano--vasti percorsi di ricerca, analisi e critica. Sulla base di tali premesse si giunge a proporre (Cap. III) l'oggetto specifico del presente testo, cioè la metodologia del lavoro sociale di sviluppo relazionale dei contesti di prossimità (in breve denominata lavoro diprossimità). Di questa si propongono la descrizione semanti- ca, un'analisi delle finalitàe della connessaintenzionalitàe iltarget. Si riflette intorno alla fattibilità di un tale lavoro e alle opportunità offer- te dalla crisi contemporanea. Si lanciano quindi alcune provocazioni sulle possibili finalità da perseguire, auspicando la diffusione di nuovi cortili e la tessitura di legami liberi, liberati e liberanti. Seguono i capitoli centrali del testo, dedicati alla presentazione dei principali riferimenti metodologici del lavoro di prossimità. Si parte dai percorsi di comprensione e consapevolezza (Cap. IV) toccando itemi del senso di comunità, del senso di appartenenza, del senso del bene comune e offrendo indicazioni operative inerenti l'analisi dei bisogni e delle risorse dei contesti e le relative tecniche di lavoro. Si _ E-..F _ . 9 NUOVICOIQTILI che dialogiche, alle griglie di raccolta e catalogazione delle informa- approfondiscono poi i percorsi di reticolazione relazionale (Cap. zioni, alle carte di rappresentazione grafica e agli indicatori di analisi V), suggerendo di valorizzare i sistemi di relazioni già esistenti (fa- matematica delle reti; l'altra relativa ai tessitori di relazioni (Cap miglia, condominio, scuola, parrocchia, associazionismo, comunità XIII), distinguendotra operatori formali e informali e presentandone il immigrante, etc.) e puntando a cammini di condivisione delle gio- profilo e le modalita di coinvolgimento. ie e dei bisogni, alla costruzione sociale delle reti di fiducia e alla negoziazione dei conflitti. Si affronta quindi il tema dei percorsi di aggregazione gruppale (Cap. VI) approfondendo le modalità di attivazione e di accompagnamento delle dinamiche di gruppo, riflet- tendo sul ciclo di vita dei gruppi e sulle coordinate per fronteggiare i rischi di sfaldamento. Si analizzano la “ricaduta capacitante” che la dinamica di gruppo può avere sui suoi membri e le esperienze dei gruppi di self-help. Segue un approfondimento sui percorsi di capa- citazione e partecipazione (Cap. VII) e sulle connesse strategie da porre in essere nei contesti di prossimità, con particolare riguardo alla progettazione sociale partecipata, all'abbassamento della soglia di accesso alla partecipazione, all'intreccio tra impegni personali e partecipazione sociale, alle pratiche attive di solidarietà relazionale, al cammino formativo e alle strategie di comunicazione. Si conclu- de con l°analisi dei percorsi di organizzazione deIl'azione sociale (Cap. VIII), toccando sia il tema dellianalisi organizzativa multifun- zionale, che gli stili di leadership, che il clima e la cultura organiz- zativa. I Il testo propone quindi alcuni capitoli di cornice, il primo dei qua- li dedicato ad una riflessione sul contesto in cui si esplica il lavoro di prossimità (Cap. IX), con particolare riguardo alla loro possibile connotazione territoriale, abitativa e urbana. Quindi v'è un approfon- dimento sulla dimensione relazionale della rete dei servizi (Cap. X), in cui si introducono le metodologie del team building e del network building inter-istituzionale e si riflette sul rapporto tra rete dei servizi e popolazione locale. Seguono alcune indicazioni sull'approccio re- lazionale al disagio sociale (Cap. XI) dove, a partire da una rivisita- zione delle-cause del disagio, si suggerisce di transitare da interventi di tipo riparativo a percorsi di natura preventivo-promozionale e si presentano itratti essenziali ed alcune esperienze del cosiddetto lavoro sociale di rete. Il testo si conclude con due zoomate finali: una dedicata agli stru- menti del lavoro di prossimità (Cap. XII) ed in particolare alle tecni- š.› CAPITOLO 1 LA CSI DELLE RELAZIONI Dl PROSSIMITÀ I _._..-.-=='.--.-:-':-':?È'1`-'75`-1'-FI _ .__.._ _I€12.51'1- 1-1-...;Q.Fiä.Qš,.§,,eÉì.f.Q....B>.,š..i,.Pa.§,,ni...içtnmnu. 1.1.1. Italiani, gentesola? Sempre più spesso le rilevazioni e leflprgXisigpgmdmegnggrgflchewrgggage dalljlIst,i,t,tito,.,,l§l,aMz,,i,Q,p~ìl§Md,,iW§Ét,atistjgaedaaltreagenziechestudianoicambia- mentidellapopolazioneattraggonoliattenzionedeimediasualcune grandi iquestioni. inprimis Sfllsrolled.e1.Ia,..ncatali.tài..cnn rsa<F°i'“'.”"”'?ÈLš;.\-_-.=%=%Ei2. dìipolti anni in n€%.iliL0› i _.innal_gMa;m_nWgp,';o_,,ga dgglågglgggigsolo in parte bilanciato dalle giovani leve che giungono at- traverso i canali dellfimmigrazione economica e della protezione interna- zionale. Articoli e scoop sull'im/erno demografico, con immancabile pun- tualità, si alternano con approfondimenti sulla Clisi,economico-finanziaria, sul terrorismo e sulle altre grandi sventure del nostro tempo, catalizzando Popinione pubblica sull”imminente collasso del sistema sociale, prefigu- rando città abitate da soli anziani- o da solistranieri - e sentenziando la futura insostenibilità di pensioni, sanità, ammortizzatori e servizi sociali e vari altripilastri su cui si fondano ilbenessere e la sicurezza delle persone nel nostro Paese. I p U11«~f1l@~11H@1119-««@hs-em-HIa§...d..a.i.d.ati...ai;ll.ì.ez.o.luzione....dellanonnlaztona, for- se ancor più rilevante ma meno attenzionato dai mezzi di comunicazio- ne,iè..lza.ei:oat.s,§,§.izazemlas&i.tusiaas..dell ._al..i.el.9De di S011'Winf-2 ff di ffdvfffl fslflziviieliià c :š:ldlmpressiona ad esempio che nel ventennio compreso trà il 1994-1995 e il 2014-2015 il numero delle famiglie unipersonali - cioè dellepersone chevivono da sole-siaaumentatodi quasiil 50%, passando da 21,1 a 31,1 nuclei ogni cento. In pratica quasi 1/á delle famiglie italiane Oggi È C0mP05f<'=1 da una 5013 P@1`50f1a-I L_....l.l.l....š_š!,l.l.llQ..,.ë§.,Pi§.l..ii.Q.¬..¬S.šlš.'š.l.....§..Q.i.1i.§,.lE.,€.i1I..dE? "" in reef'-wHidH11'8›4 al 5›4%-2Slilfiáfìålldëllle cosidldelffëlfàliililiglidmiililiiilefdsãlldldliiišblålëìàdesempio, dadue genitorietreo piùfigli. Ebbene, ve ne sono soltantounaogniventinuclei familiari. Nelle altre diciannovefamiglietroviamo, invece, un esercito diadultisenzafigli, di figli unici 0 dibambini e ragazzi con “solo” un fratello o una sorella. Il 1ISTAT,AnnuarioStatisticoItaliano2016,Roma,2016,inwww.istat.it/it/files/2016/12/ Asi-2016.pdf,p. 82 (16.8.2017). ' 2Ibid. __,.,.,,. _-.:_:f:}›\__.-5:55'.-'_3?'=É-ii.i3--'=-7I3'_5::-IlI-I''I 1-I'I'1~2›`;-.i caeirotoI p 15 ia H NUOVI COIQTILI ne, di segno opposto, è che dal 1983 al 2009 il numero di nuclei familiari che, rapportato alle reti parentali, significameno cugini e nipoti e, replica- cheharicevutoaiutidalliesterno èscesodal23,3al 16,9%, siècioèridotto to nel tempo e nelle generazioni, meno zii, prozii e pronipoti su cui poter di circa un terzo. Inflessione ancora più evidente se si restringe lianalisi C0m;a1~@__Ji;WL11iW__im1W1;1wQßMgggpm,,<;1;,g,,3g,a,l,e la pena evidenziare, per lo più connesso alle famiglie con persone anziane (quelle aiutate da persone esterne alla all”instabilitàdellerelazionidicoppia, èquello famiglia, scendono nel periodo 1983-2009 dal 35,5 al 26,3%). Com'è pos- ng-`g§nitoripali_con figli, pari al 21,5% deltotale delle famiglie con figli.WIn_ M sibile questo scenario nel quale all°aumento delleore di aiuto informale nië una non corrisponde un incremento del numero deibeneficiari c ' ' '- f“pesoeducaiivaiièporiaio nuiscono copiosamente? I rapporti ISTAT, in sulle cIà(ù,s:ncliI, (ilileiìfa Situazioneindicativadiunaevidentemaggiore solitudine siadeicapifami- glia che deibambini e deiragazzi. 'rilevano diaim da L”analisi degli indicatori quantitativi della solitudine intra-familiare po- l ,._~...,1-.Q3_,-_›_-9-5-;1:.3_g-RJIv1'›'H`:'}~$§1t'-'i.'r_ix›:~fy;;i\;-;i:$2-3:¢_-ç.<.;,1._ç;;_,-_fi5-_-3;;y,x`<¢.hgy-»_~¬,:<,¦'¢_-4<.:.'.2\§,,g¢;,;1,-;g\,3,1;iy_¢3;;,;;5`i,'g\;q;¢\1,{'.¬ñ\:,\†f›e£f?.›:,i,¢',\_,i)-,›_\-4r;q_<)i¬_-,,\g›\1'§~¢~.V_i.-.¬-¬-I - ~"ir-'-`9-_?(ii-3-.:~;',;›;›¢g-_;-;;-_,-y-,\;2;~:¬-ig:,:{;),à2-;;›;fx.Z,;3,;<:.;;s,-.x---.›._.,¬.,..._..-.._ --'g~-is-«<»-.\;¢. __ anziana)l`ë“lllliìIo1io-anziànållllllllllll trebbe continuare ulteriormente. Ci fermiamo qui per esigenze di brevi- tà e perché i fenomeni sopra descritti sono già ben rappresentativi di una raasiaaiaiù imensaiàêšii situazione caratterizzata dalla progressiva desertificazione delle relazioni .forse9itamEea.ma%n§l_£E£aåaliaia?iH Ultra0tteuten_1lšIÉnn.iiaÃ1fšT@ familiari e parentali. sià richiamàiållšililiizlilèjiie 1-12- dei componenti delle famiglie causata dal calo dellëwnßäfemëlwdàlllåmffalwgli- Il buon senso porterebbe a ritenere che, se le reti tra consanguinei si lita-s.-`¬\..-aci-,i..o».,,,..ni,,,,_.i_¢u,,_,,g,_,.,,,a,,__,I.,,,`.ê--`°we,,m“,,,_q,,,,._u.,,,;,zi¬n,z,,,,d,.M:.ziW»el¢”,,,ii..n,,,,,,,d,,,,,,ebo,lim.ento,,,dellpe forme di§,o.§iE!gI1Q,, ,ate vanno indebolendo, le persone siano maggiormente attive neltessere rela- . f . . . -» ai ......W§¬S»$ I-lil_~`.a......._ Le reti di aiuto inflmwämàwle, dunque, anche se zioni di fiducia e di aiuto reciproco con coloro che incontrano nel sentiero ampliatesi, nonreggonoilpassodelladilatazionedeibisognidicura, ilche dellavita: vicini, amici, colleghi, etc. Invirtù dell”antico principio in base esitainunnumerodiquasiduemilioni dipersone conbisogni divicinanza al quale l'uniorie fa la forza, chi vive situazioni di fragilità e di solitudine e sostegno solo parzialmente copertif*Altri elementi significativi inerenti dovrebbe infatti essere sproiiato ad allearsi con coloro che gli sono intor- le reti di sostegno informale tra lepersone sono offerte dalle serie storiche no, probabilmente anch°essi assediati dalla medesima perdita di punti di inerenti Pandamento degli aiuti dati dallepersone nelperiodo 2005-2015, riferimento parentali. Dovrebbe essere una questione automatica, unmero peri quali si rimanda al sito dell”ISTATrecante i risultati di alcune rileva- eserciziodilogicaeragionevolezza. Ilquadroinvece sipresentafrastaglia- zioni sugli aspetti dellavita quotidianaf' s to, con segnivariegati. dršrahle fonti non governative in grado di offrire informazioniutili al qua- I c e stiamo delineando ,iggppgifri..,i_;n_11Qwfam1glLg%?&Pw1ÀghllQç%ë&LlwçLå1 CentroInternazionale StudiFamigliadiMilano. Inparticolareirap: P01Tídegliami2009, 2011 E2013jpgdmggggggultnnsiddettocapitalesociale i,*É.*i.«.t:l..E.š.§..«§.£l.§,,l_,,§.,i`,.liQ,.,rS0110 quattro i multiscopo sugli stili di vita familiari isu.ilis1:ezaee_suu..raaiaiauaiiatainsia.,@[email protected]¢.i:§_šil¢Éì°ía“å“&ia cpWi;;Qp;tTnegli anni 1983, 1998, 2003 e 2009. Purnonrecando 5? SUSIQBUO che nei confronti di ersone estefbe. I - 9. i, dati aggiornatissimi queste rilevazionipermettono uulanalisilongitudinale rap¬i.ti.px\-_¢¢._oi;,,›_,1_~r¢tivwt.-wi,:¢¢.-r<ud¬<\::.,:.<e._¢,:¬-:l-ri¢/~-CISFinfidwiviwdxuailp"'*ü'"\¬inpan'_,"_i.,.c-\-,'P._\o°**_“A_-'flf=~ar«1<-4r-c».e-:N.W.il._-\l-.›~msz›;i=-==1e1r~<.°gfi<\›e-i=g.¬.s›¢id2i..¬:›¢i.~¬g“›'>°1=a¢ctv,~›tvnwozfzeovr.¬i-s\\¬.¬=i=o›wi-se-.c-s~.;f.¬»i\-›a..=-ii,¬,¢l,,,.,i_.°¢ƒ-;i.;›,u,_a-.1-;¢\\›.m¬¬.«-i«:.››.~i›iw*l«nii-q»l.-$¬a. ri ,,.-W. su un arco di ventisei anni dalla quale scaturiscono due indicazioni molto (familysocial indicators) e cioè: ljititi.i.C__šã_,.Él_._QQElÉ?uIÉ,..§P...Él_Qle bonding,pela-{n K/ significative. Laprima è che dal 1983 al 2009 siregistraun aumento com- 11-2111110 plessivo degli aiuti informali tra famiglie, perun totale di 3,29 miliardi di ›uf^ W'-«-¬--V -su---;.-ß-_i-›_':..c'-»c:f:-r-›$_-<.~.~*\"""“°i'°---IM^"~'“'-\*›.w.-›-isiwnw^='›=:=<=r¬\r¬~'^ä†iø:¬w-w.v-›f,m.1-.¬~'-v-aiå-ên-ç-›i¬'c.fr.¢¬¦r~»:†,\<-rr:mfx¬-.›;.z,¦i=f¬~sww›¢,;›,s«~'¢.¢.ms›1a.1-f'J~-1-f-r1^¢,.›i›--›.-<-u.~&°=~\'-'~'<°“.,@<›..*z- nfiewv-=`~ ore annue nel 2009, contro i 2,84miliardidiore del 1983. Dunque liantico 4 ItSIlTAT,ålappllllollIrIIItIIoII Annuale. La situazione delpaese nel 2010, in www3.istat.it/dati/ adagio sul bisogno di darsi una mano sembra rispettato. L'altra indicazio- ca aogo/ 011_0523___00/Avv1o2010.pdf,pp. 175-193(16.8.2017). 5ISTAT,Aspettidellavitaquotidianainwww.istat.it/it/archivio/129956einwwwistat ii/ii/.archivio/186843 (1s.s.2o17). ` ' 3ivi,p. 107. J_.-I-in .a:is=.=ìfiffà-1119;?i.._=š-'.-~:I_-_'?,=.,›'-¢'-==:~*:›=.r'-&":.>¢=í===='-==*1="""'' NUOVI CORTILI - CAPITOLOI _ 17 15 gg s con cui convivono e al tasso di fiducia nel fatto che, in caso di necessitàfif«_-' che dichiarano di avere ed incontrare gli amici non evidenzia variazioni És - I gignificative e si aggira tra il 92 e il 93% della popolazione....§f,~.1f,,,.1Et,.in,\re.C.t2 saranno ulteriormente assicurati;glfmtp*dùi§§_WpMçl_;^pè_QgR;;g `1' ìiadlnêällìelafíreš111fl.fr@qu@D2ade ,glia1j»i,(;_l..L1Qßllfifkklìintellsitàtl.€lln.i£åQiiå8l8åL0ne.&mínal§. Difattinelperiodo con- fapmigplia (amici, conoscenti, colleghi, nel loro sostegno siderato scende ilnumero di coloro che incontrano gli amici tutti i giorni ai asa ai difficolrà; lfifldfce di fmpsflne r” (dal 25,6 al 18,1%) opiù di una volta a settimana (dal 28,2% al 26,7%) e sulla sale il numero delle persone che li incontrano una volta a settimana (dal o del contesto locale, sull°adesione a petizioni 18,8 al 21,2%), qualche volta al mese (dal 14,1 al 18,2%) o qualche volta iniziative di raccolta firme, sulla donazione di liberalità in Panno (dal 6,7 all”8,1%).8 denaro perfini dibeneficenza e di solidarietàsociale, etc.Analizzando l”e- Un altro utile flashsulla qualità delle relazioni ci è offerto da alcune voluzione degli indici nel quinquennio 2009-2013 emerge un buon livello se<›r››.».-iJe.-A«›su---ati-¬-.o-M-h-a›.ra;†i;:-c›'.a†h-ø.e,¬.-1.-r:›»=e›'-*ßfil°-a“W-*“'b°*`°`**o'-*"`*°r““”'*a'i'*“*"”t*"”e”""'°*`°'^*°~d\*=*°=a=rf~=l:\-.l›=<Jz»-»,t..a,,«-,››«~››e-›-.--0.--,@--«W..._.»,n.›,a\\¬e›¢¬~s«vm-:.sa.»seeem›:wti«t=-ae-r-aienx.-«wan-›r+1if0arom'su-«;›ß2~¢«<=0fa›<¢1«›:†;«0uva-rfi-fffi*2“*“`***0**¬""f=1°”"“`W6“¢$”°°”'°°s"\*~'*u?ê=1°lf$5FPtëfieffn››-smv.-rna¬=a-s~:.~r»<d¢fi'~*=e"w“**l\'°“l*'¢a*' _,,,'~'--.;¬'.-,-;.~,-i.__;._;¢,,_,._~_.1-.¢.".›;=;==~›ø››:'.=›;›¢».-.^†@.~;/-2'f4^¬f“-*~“^f-=~"=«%M\=:\-.»'.i.~<.=wr.~›z¬i-¬›s.“:.~.a-.a-:..<;f_->1.=››=re1›.-a.vèaa-vi.='JJ:4»=\-iißt-%=\=.*:.'»¬¬D~>;'${=¬=»ii==\SC-¢\°›Wis<¢_-.i/»2$~*~2§.~. ß$%v;m¢@ mKmm%bü complessivo del capitale socialeinterno alle famiglie: l'indicatore bonding I In questo periodo le persone che pensano che “la gran parte della evidenzialafortepresenzadivalori alti, riscontratinell”83,8%dei casinel gente sia degna di fiducia” diminuiscono di circa il 10% (scendendo dal 2009 e nell'82% dei casinel 2013, quindisolo conunapiccolainflessione. 21,7 del 2010 al 19,7 del 2016), mentre quelle che ritengono che “bisogna Sul fronte dell”aiuto informale verso l'esterno, emerge addiritturaun forte staremolto attenti” aumentanodal 75,8%del2010 (quotagiàelevatissima, incremento: l”indicatore bridging nel 2013 registra infatti valori alti nel corrispondente ai % della popolazione italiana) al 78,1% del 2016. Signi- ifililll il 52,1% dei casi, rispetto al 35,2% del 2009. Infine si presenta in leggera ficativo anche che l'80,6% degli Italiani ritenga che, qualora uno scono- .¦=ll1 crescita l”indicatore inerente Pimpegno civico, con valori alti nel 7,7 dei sciuto trovasse il loro portafogli, vi sarebberopoche o nulle probabilità di casi del 2013, rispetto al 6,3% del 2009.5 restituzione? @,__trggag,Wemríidentemente,_di livellidi fiducia bassissimi, per 1.1.3. t¢l,eZi,0flfl,1¢› $,fidU¢ffl 2 Ce.1<>. dellaPerffseriflrfliiziiefle Unultimogruppodiinformazioniche, ancheseindirettamente,puòdarci un'idea deltenore delle relazioni trale persone, è quello relativo allevarie 1 Un altro gruppo di indicatori che è utile richiamare è quello inerente formedipartecipazioneallavitasociale.Anche quicivengono-insoccorso la Atal rlsuflrdß liilr. nell'edizione 2016 del Rapporto sul Benessere Equo Sostenibile, le serie storiche dell”ISTAT. Dal 1993 al 2015 emerge un segno positivo .l dell'attività gratuita svolta in associazioni di volontariato, con un incre- evidenzia un esiguo “grado šìšllfij.P.€I$,.Q.n.e...p.et.,_..i.._;ìö,p.p.QsIIí l mento di quasi il 50% (passando dal 6,9% del 1993 al 10,6% del 2015). ifoplllleghi, che sarebbero di elevata .qualità (cioè con 51 Pressoché stabile, intorno al 10%, si presenta la presenza alle riunioni in 9 e 10 suuna scala da 0 a 10 dove 0 indica “per niente soddisfatto” e g: š1 associazioni ecologiche, per i diritti civili, per la pace, culturali, ricreative 10 indica “completamente soddisfatto”) solo per il 22,5% delle persone di e di altro tipo. In leggero calo, invece, la partecipazione ad associazioni 16 anni e più. Si tratta di un dato che, confrontato con le statistiche Euro- professionali, di categoria e ad organizzazioni sindacali, scese dal 12,1% statperil 2013, collocal'Italiaalpenultimoposto della classifica europea, del 1997 al 9,8% del 2015 (calo da attribuire in particolare alla riduzione concirca 17puntipercentualiinmenorispetto allamedia(pari al 39,2%) e 1i5-.È_:_»li-\,~¬.¬~›\-.¬-vr~, della partecipazione maschile, diminuita di quasi un terzo, dal 17,3% al moltolontanodaIrlanda,Austria,RegnoUnito eDanimarca, dovelaquota i~;;†:\¬.›.i-.›_-1-:vm-. dipersone che si dichiarano “molto soddisfatte” supera il 56%.? relazioni 8 Peri dati dal 2001 al 2009: ISTAT, La vita quotidiana nel 2009. Indagine multisco- 'i\ii tra i dati del 2001 e quelli del 2016 emerge po annualesulle famiglie, in www3.istat.it/dati/catalogo/20110121_00/inf__10__05___la__ 2 vita__quot1dtana_Hnel_2009.pdf, pp. 123-144 (16.8.2017). Per i dati dal 2007 al 2016: i< chele retiamicalisonostabilisulpianodelladiffusione. Laquotadicoloro ISTAT, Aspetti della vita quotidiana. Incontri - Serie storica. Persone di 6 anni e 3 i piùper frequenza con cui incontrano gli amici nel tempo libero, in www.dati.istat.it nH 6 INTERNAZIONALE STUDI FAMIGLIA, Rapporto famiglia 2014, Erickson, (18.8.2017). iiii Trento, 2014,pp. 104-106epp. 269-272. _ _ _ 9ISTAT,Aspettidellavita quotidiana. Seriestorica. Opinionidei cittadini esoddisfa- 3iis%i 7ISTAT,BES2016.IlbenessereequosostenibileinItalia,Roma, 2016,inwww.1stat.1t/ zioneperlavita, inwWw.dati.istat.it(16.8.2017). it/files/2016/12/BES-2016.pdf, pp. 81-82 (16.8.2017). 1°ISTAT, BES2016,op. cit.,p.83. ši i --_ _fffffffffffffffffffffffffffffffffffffffffffff __ ia j-- 13 Nuovi contati caeirotoi p 19 FFH_H_____”___ñ_ 12,6%, a fronte di una sostanziale stabilità della partecipazione femmi- unoSguardo assaiattento,-chesappiacogliereletante evariegateItalie che E nile, attestata tra il 7 e l”8%). 1,11%,§Y.l.§l.§l1ie....riduzione....l.a,.....p.aItecipazi.one...ad Sijncontrano percorrendo laPenisola. delle da1?›9,7% del 1995 al L2» 29% del 2015)§,,1_f_a,§g1,§_1gtg,,,ç1i 1.2.1. Meglio soli?Il tranello della serenpdipøgpišg (cresciuti dal 13,8% del 1995 al 21,4% del 2015).“ Infine v”è il dato della partecipazioneadorganizzazionipolitiche: cisiinformamaggiormentesui Del progressivo senso di solitudine, sopra presentato, mille voci si sono É i E temi connessi alla politica (dal 72,2% del 1998 al 76,4% del 2015)" e se fatte interpreti: dalle denunce sul crescente “atomismo” che già all'inizio ne parla diffusamente (37,1% del 1993 e 41,3% del 2015) ma si partecipa del Novecento lanciava l'economista e sociologo Giuseppe Toniolo agli poco e sempre meno, con un livello di presenze ridotto di un terzo sia in appelli di fine secolo di Giuseppe Dossetti sulla crisi dell'essere-con;14 da- merito ai comizi (dal 7% del 1993 al 4,5% del 2015) che ai cortei (dal 6% gli alert formulati dal sociologo italiano Pierpaolo Donati -- che più volte ha indicato la povertà di relazioni come la principale miseria contempora- del 1993 al 4,2% del 2015).13 r i É nea- a quelli posti dal compianto Zygmunt Bauman nei sui saggi sulla li- Tutto quanto sopra, pur senza pretese di completezza, presenta una fo- i iquefazionedelle relazioninellasocietàpost-moderna. Come avolerracco- Éii tografia del Paese caratterizzata da: unararefazione progressiva delle rela- glieretutte questevoci, PapaFrancesco il 25novembre 2014 a Strasburgo, i zioni intra-familiari; un sistema di relazioni informali e di partecipazione al cospetto del Consiglio d”Europa, ha sottolineato che: associativache crescemacheriescesoloparzialmenteateneretestaàll°au- «Una delle malattie 2...] più diffuse oggi in Europa è lqmgmçfliptudine, pro- mento dei bisogni sociali; un calo delle forme di partecipazione classiche pria di chi è privo di legami. La si vede particolarmente neêäiwålnziani, (sindacato, partiti, ...); il diffondersi di un sentimento di sfiducia genera- spessoabbandonati ai lorodestino, come pure neigiovani privi di punti lizzatatra le persone. di riferimento e di opportunità per il futuro; la si vede nei numerosi Sitrattadiunquadro chemostravarieombre epunticriticichealimenta- poveri che popolano le nostre città; la si vede negli occhi smarriti dei noun diffusovissuto disolitudine evulnerabilità.Al contempovisonova- migranti che sonovenuti qui in cerca di un futuro migliore››.*5 rieluci, con concrete energie in campo e significative potenzialità, che po- iiflwgmrgwqwlpvgwrqsso riflette su come <<l”ipdVividualizzazione scava dei solchi trebberoessereimpiegate esviluppateperfronteggiarele diffusesituazioni chenonvengon“”o**~*r1-›~rr>i*=c\'““\o“*=“«m°~w»mpas«o<»«=s.\»vt«si«p=+a:,;r«gs›<«øfr»pmgtt(ginf'~`^`°zc“ ”r“""i*”s""'“*"“i'Wl;“"'°*°°“aN-fi?^f`éffsv¢iadsa›s<a›a¢i:abase:iei›«lii<i-›=t;\$a›fiã§f,;3`2'2~líìaL”“W-°~*s~'-›«t-ima,-.,.._b....,,¬i¬.,l._i\f.fz,¬i..«z›_i.i.as.~-~~z-~«'i-<-o-i.-.a,n.,;,.eif-, dibisogno e favorire un generale avanzamento delbenessere relazionale e sociale. Comprendere fino infondo le dinamiche distorte e cogliere i punti riatutti gli esseri umanivorrebbero «essere accolti, accogliersi, accogliere di forza e le opportunità da valorizzare richiede però che Panalisi sia ap- e condividere [...]. Tutti lo vorrebbero, ma non pare che abbondino sul profondita e, soprattutto, ben territorializzata, cioè riletta attentamente in mercato: comune èsolo ildesideriodiconseguirli e ancorpiùlafrustrazio- chiavelocale. L”Italiapresentadiversitàe specificitàzonalitalidachiedere ne di non averli conseguiti››.17 Cosi affrontano iltema BrunoVq io l,\,/Iggplin un interessante libretto che presenta l'esperienza dei condomini 11ISTAT, Tavola9.5-Personedi14anniepiùpercoinvolgimento inalcuneattivitàdi partecipazione sociale epersone di 6 anni epiùperfrequenza con cui si sono recate 14Dossnrri Giuseppe, Sentinella, quanto resta della notte?(Isaia 21, 11). Commemo- in un luogo di culto esesso -Anni 1993-2015, inElezioni e attivitàpolitica esociale. razione di Giuseppe Lazzati nell*anniversario della morte. Milano, 18 maggio 1994, Seriestorica,inseriestoriche.istat.it/fileadrnin/documenti/Tavola_9.5.Xls(16.8.2017). Reggio Emilia, San Lorenzo, 1994, inv«rwvv.mosaicodipace.it/mosaico/docs/4162.pdf, 12ISTAT,Tavola9.7-Personedi14anniepiùchesiinformanodipoliticapermodalità p.4(4.9.2017). diinformazioneesesso-Anni1998-2015,inElezionieattivitàpoliticaesociale. Serie 15ParaFnnncnsco,DiscorsoalParlamentoEuropeo,Strasburgo25novembre2014,in storicainseriestoriche.istatit/fileadmin/documenti/Tavola_9_7.xls(16.8.2017). W2.vatican.va/c0ntent/francesco/it/speeches/2014/november/documents/papa-franca 13 ISTAT, Tavola 9.7.1 - Persone di 14 anni epiùper modalità dipartecipazionepo- sco_2014112Smstrasburgo-parlamento-europeo.html(17.8.2017). litica, sesso e ripartizionegeografica -Anni 1993-2015, inElezioni e attivitàpolitica 16IãipnossoMarco,Lapromozionedelbenesseresociale, FrancoAngeli,Milano, 2006, e sociale. Serie storica in seriestoriche.istat.it/fileadmin/documenti/Tavola_9_7.1.xls p. . (16.8.2017). 17VOLPIBruno, MeroniElio, Viverecon laportaaperta, EDB,Bologna, 1997, p. 5. _' 777777 ..- 29 Nuovicontati CAPITOLO l - _ __,_._.f solidali. Vedafi0...P.i0åisseivemeefe Spesso quello che emerge dal mondo dei social network››.24 Ciò rende in- (soprattutto per effetto della concentrazione delle perslòhëiùlflilnwcittà capaci di generare effettive relazioni di prossimità, essendo segnati da «un di meeìe-atenei dimeneieeiì fielieifier- Concetto disocialità e affiliazione centrato sull'emozionalità e sulpresente s,pgg,,,,sempre più attanagliate da una «affollata solitudine››_18 Alšlšigriång [...] e da una concezione del rapporto individuo/gruppo [che] accord[a] ai ad Singoli un grande margine di libertà››.25 Difronteaquestaanalisimolticadononellatentazionediritenerechetali che porta le persone a ripiegarsi su se stesse e ,produtlQ...SIE1§.1låpppr,Qfp,rida dinamiche riguardino glialtri. Occorre allorariflettere con attenzione sulla propria quotidianità e chiedersi: “Come vanno le relazioninel condominio tr~istez.›za.....che....- citando ancora Papa Francesco - scaturisce «dal cuore co- modo e avaro, dalla ricerca malata dipiaceri superficiali, dalla coscienza incuisivive? Quand”èl'ultimavoltachesi è fattovisitaalpropriovicino? isolata››,2° il che «rende insensibili alle grida degli altri [e favivere] l'illu- Quand'è l”ultimavolta che si è ricevuta lavisita diunvicino? Quali atten- sione del futile, del provvisorio [...] porta[ndo] all'indifferenza verso gli zioni (per coloro che hanno figli in età scolastica) vengono rivolte ai com- altri, anzi [...] alla globalizzazione dell'indifferenza››.21 C,._°.._,è.....L.1..i.1..i'š;1.._i;ÉS,,,£,2,}1§_Mpdi pagni iri difficoltà dei propri figli? E ai genitori di questi compagni? Quali derinaiautorefere.nzial.e,.eSp.l2,š:§.f.ìi.Q.iÉiÉ..SlQl.1.ä..šliäiätli1.ã«,lQš3..€,..ÈÉlÃ..Pi9,.l.ÉÈilÈ€35.23?? 2222 attenzioniricevonoiproprifiglidaglialtri?Quand”èl'ultimavoltachecisi ste-ssi«,«-di-ote.rsi...costruire,dasoli, Sitratta è scambiati alcune amichevoli attenzioni con i propri colleghi di lavoro?”. Altri, dopo un'analisi di questo tipo, esclamano dicendo che, in ogni caso, £_liI1š1I11.ìCšiCulturale fortempeppntewpeifvasivaghesi insinua sianella vita delle a star da soli non si fa nulla di male o che “è meglio essere soli che male di accompagnati”. È proprio così? In questo contesto è facile lo slittamento e80iS.111e,ì11.e11ì l2.elire...Seo111Pe.fe-eQ1ne “pers011e”-e divieneune Strumento0 verso forme di inimiciziageneralizzata, che fanno del “vicino” nonunfra- ,rleepreprife.ree1ieZ.,eZìeii.e..Se1.ip$.iSii¢fl~22 le dere tello (che etimologicamente significa “aiutoper”) maunapredada carpire è l'efficienza,,la, produttività,l'immagine, la foqrina,qqqqla o un predatore da cui fuggire. L'altro «deve essere tenuto abada, gestito a Sbenie,ailcultotdeelcorpo [... lepersonetendono] debita distanza [perché] solo evitando il contatto è possibile rimanere noi a concentrarsi su di sé: non gli interessano gli altri, non gli possono inte- steSSi››.” Non e eeee del,sos ressare quando il punto centrale è la propria individualità››.22 Questi pro- ur»-.t...,i..._-..-least.M...i«›..¬¬»_.£2\~a.;t<.,,Aw:› 1-:H-,<?e=rm~x-ra¬\¬s››rz'a›riattswerfi:¢›-››».»A«<¢a\<>~ie-\ue<n<›,a,B,;,J,.,,,fW%m,,_, .efideeie ¬\ diffeedeedeei. feree, cessi erodono progressivamente le relazioni tra le persone, determinando ehe ei eIeeeIe un dilagante senso di incertezza e di sfiducia nei confronti di coloro che ci ›ai_.`.\.,,.__ circondano, con negative ricadute sui rapporti interpersonali, sempre più di che Tendenza assai?? fragili e provvisori, in un contesto sociale «dicotomizzato tra un dispera- seAnnaArendt: «Il singolo nel suo iso- to isolamento e un altrettanto problematico collettivismo virtuale, com”è_ lamento non è mai libero e lalibertà [.._] si crea soltanto dove siradiinano molte persone e può sussistere soltanto finché esse rimangono insieme››.22 28 BAUMAN Zygmunt, Cose che abbiamo in comune, Editori Laterza, Roma, 2012, pp. Esplorando ulteriormente le dinamiche sopradescritte, èutile evidenzia- 8-12. re che il mito del self-made va evolvendo nella direzione di un continuo 12TnsrnnKeith,IlpensierodiZygmuntBauman, Erickson,Trento, 2005, p. 216. 2° PAPA Fnancnsco, EsortazioneApostolica Evangelii Gaudium, 2013, in w2.vatican. va/content/francesco/it/apost_eXhortations/documents/papa-francesco_,esortazio- 24AcocnLLAGiuseppe, interventoalConvegnoNazionaleFamiglie insiemepromotrici ne-ap_20131124_evangelii-gaudiunrhtml(4.9.2017). diaccoglienza,promossodaFederazioneProgettoFamiglia, Salerno, 9maggio2011. `i|| 21 PAPA FRANCI-zsco, Omelia della Santa Messa celebrata a Lampedusa l'8 luglio 25 MANNARINITerri, Comunità virtuali. Figure del legame sociale, in GELLI Bianca R., 2013, in W2.Vatican.va/content/francesco/it/homilies/2013/documents/papa-franca Comunità,rete,arcipelago.Metaforedelviveresociale,Carocci,Roma,2002,pp. 118- sco_20130708__omelia-lampedusa.pdf,n. 2 (4.9.2017). 119. 22CnnrnrPaolo,Elogiodell'amicizia,Einaudi,Torino, 2012,pp. 18-21. 25 MAoArri Mauro, Libertà immaginaria. Le illusioni del capitalismo tecno-nichilista, 22°CATTABENIGuido,L'amoregeneraamore,inCARITASAiv1nnosiANA,SnnvizioPanLAFA- Feltrinelli, Milano, 2016,p. 291. MIGLIADELLADiocesiDIMILANO,Abitiamol'accoglienza Percorsidiaperturapossibili 22TAGLIAGAMBE Silvano, Lospazio intermedio. Rete, individuo, comunità, EGEA, Mi- percomunitàparrocchialiefamiglie, Indialogo,Milano, 2008,p. 29. lano, 2008,p. 206. i ., -_ ` W

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