Delslot easust oo re nel«laE conLoamtiec raza »: L'età dell'oblio. Sulle rimozioni del '900 Guasto è il mondo Delsltoea sust oo re ina lntorsect orle la ne: Lo chalet della memoria. Tessere di un Novecento privato «i Robinson / letture» TonJyu dt con Timothy Snyder Novecento Isle cdoelglioin telleed tetlpuloaall iit ica Traduzione di Paola Marangon .Editori Laterzd Titolo dell'edizione originale ThintkhiTenw ge nCteinettuhry , William Heinemann, London 2012 (first published in The United States by The Penguin Press, a member of Penguin Group Inc., 2012) © 2012, The Estate ofTony Judt © 2012, Timothy Snyder, per la Prefazione Edizpiroencie denti: «i Robinson / Letture» 2012 Proprietà letteraria riservata Gius. Laterza & Figli Spa, Roma-Bari Nella «Economica Laterza» Prima edizione aprile 2014 Questo libro è stampato su carta amica delle foreste Edizione 3 4 5 6 2 Scampato da SEDIT -Bari (ltaly) Anno per conto della 2014 2015 2016 2017 2018 2019 Gius. Lacerza & Figli Spa ISBN 978-88-581-1136-9 www.laterza.it È vietata la riproduzione, anche parziale, con qualsiasi mezzo effettuata, compresa la fotocopia, anche ad uso interno o didattico. Per la legge italiana la fotocopia è lecita solo per uso personale purché nodann nelgg'ia uQutinodire og.ni fotocopia che eviti l'acquisto di un libro è illecita e minaccia la sopravvivenza di un modo di trasmettere la conoscenza. Chi fotocopia un libro, chi mette a disposizione i mezzi per fotocopiare, chi comunque favorisce questa pratica commette un furto e opera ai danni della cultura. IND ICE Prefazidoi Tnirrwe thy Snyder VII I. Ilno mrei maneeb:r esoc ettico 3 Il. Londrela a lin gu a:s crititnogrlee se 47 III. Socialdiifs ammoi glmiaar:x ipsotlai tico 76 IV. KingC'osl leek gieb bustizo:n ias tCaa mbridge 105 V. PariCgia,l iforininat:e lleftrtaunaclees e137 VI. Generazdieolncleoa m prensione: libereaslte- europeo 191 VII.Unitefà r ammesnttoir:ei ucroo peo 244 VIII. L'edteàll rae sponsamboirliatlàai:ms etrai c2a78no IX. Lab analdietblàe nseo:c ialdemocra3t2i3 co Postfazedi i oTonny Judt 381 Bibliografia 391 Indiacnea litico 401 PREFAZIONE diT imothy Snyder Questo libro è storia, biografia e trattato etico. È una storia delle idee politiche moderne in Europa e negli Stati Uniti. Gli argomenti sono il potere e la giustizia, così come sono stati intesi dagli intellettuali liberali, socialisti, comunisti, na zionalisti e fascisti dalla fine del diciannovesimo secolo all'inizio del ventunesimo. È anche la biografia dello storico e saggista Tony J udt, nato a Londra alla metà del ventesimo secolo, subito dopo il cataclisma della seconda guerra mondiale e l'Olocausto, e pro prio mentre i comunisti si impadronivano del potere in Europa orientale. Infine, è una riflessione sui limiti (e sulla capacità di rin novamento) delle idee politiche, e sulle carenze (e sugli obblighi) morali degli intellettuali nella vita politica. A mio parere, Tony Judt è l'unica persona in grado di scrivere una dissertazione così vasta sulla politica delle idee. Al 2008 era autore di testi profondi e polemici sulla storia francese, di saggi critici sugli intellettuali e sul loro impegno politico e di una magni fica storia dell'Europa dopo il 1945, intitolata DopoguAveevra ra. lasciato che il suo talento per la moralizzazione e la storiografia trovasse sbocchi specifici in brevi articoli e in studi accademici più corposi, portando entrambe le forme di espressione molto vicino alla perfezione. Questo libro, tuttavia, è nato perché a un certo punto nel novembre di quell'anno compresi che Tony non sarebbe mai più stato in grado di scrivere, almeno non nel senso tradizionale. Gli proposi di lavorare insieme a un libro il giorno dopo quello in cui mi resi conto che non riusciva più a usare le ma ni. Tony era stato colpito dalla sclerosi laterale amiotrofica (SLA), una patologia degenerativa del sistema nervoso che provoca la paralisi progressiva e una morte certa e solitamente rapida. Il libro assume la forma di una lunga conversazione fra Tony e VIII PREFAZIONE me. Durante l'inverno, la primavera e l'estate del 2009, il giovedì prendevo il treno delle 8.50 a New Haven diretto alla Grand Cen tral Station di New York, e poi la metropolitana fino al quartiere in cui Tony viveva con la moglie J ennifer Homans e i figli Daniel e Nick. I nostri incontri erano fissati per le undici del mattino; di soli to avevo una decina di minuti da passare in un caffè per raccogliere i pensieri sull'argomento del giorno e prendere qualche appunto. Mi lavavo le mani con l'acqua bollente nella toilette del caffè e poi di nuovo a casa di Tony; Tony soffriva di terribili raffreddori a causa della sua malattia, e volevo potergli stringere la mano. Quando cominciammo la nostra conversazione, nel gennaio 2009, Tony camminava ancora. Non riusciva a girare il pomello per aprire la porta del suo appartamento, ma poteva aspettarmi in piedi sulla soglia e salutarmi. Presto mi avrebbe accolto in salotto, seduto in poltrona. In primavera aveva il naso e gran parte della testa nascosti da un apparecchio per la ventilazione meccanica, che sostituiva i polmoni non più in grado di svolgere la loro fun zione. Durante l'estate mi aspettava nel suo studio, circondato dai libri, guardandomi dall'alto di un'imponente sedia a rotelle elettrica. A volte azionavo io i comandi, perché Tony ovviamente non poteva farlo. A questo punto non era più in grado di muovere alcuna parte del corpo, eccetto il capo, gli occhi e le corde vocali. Per il libro bastava. Osservare il decorso di questa malattia degenerativa è sta to molto doloroso, soprattutto nei momenti di rapido declino. Nell'aprile 2009, avendo visto Tony perdere l'uso delle gambe e poi dei polmoni nell'arco di poche settimane, ero convinto (come lo erano i suoi medici, o almeno questa era la mia impressione) che non gli restassero più di poche settimane da vivere. Fui e sono quindi ancora più grato a J enny e ai ragazzi per aver condi viso Tony con me durante quel periodo. Ma la conversazione si è anche rivelata una grande fonte di sostentamento intellettuale, procurando il piacere della concentrazione, l'armonia della co municazione e la gratificazione del buon lavoro svolto. Occuparsi degli argomenti in esame, e stare al passo con i pensieri di Tony, è stata un'esperienza appassionante, e anche bella. Sono uno storico dell'Europa orientale, dove il libro derivato da un dialogo o una conversazione vanta una consolidata tradizio- PREFAZIONE IX ne. L'esempio più famoso di questo genere letterario è fornito dal la serie di interviste a Tomas Masaryk, il presidente-filosofo della Cecoslovacchia tra le due guerre, condotte dallo scrittore ceco Karel Capek. Incidentalmente si tratta del primo libro che Tony lesse in ceco dalla prima all'ultima pagina. Forse il miglior libro «parlato» è M6j wiek [Il mio secolo], la splendida autobiografia del poeta ebreo polacco Aleksander Wat, tratta da registrazioni delle sue conversazioni con Czeslaw Mil:osz in California. Lessi il libro per la prima volta su un treno che mi portava da Varsavia a Praga, proprio quando stavo per cominciare gli studi per il dotto rato in Storia. Non pensavo a questi esempi in quanto tali quando proposi a Tony un libro «parlato», né mi considero un Capek o un Milosz. Come studioso dell'Europa dell'Est che ha letto molti libri del genere, davo semplicemente per scontato che dalla con versazione potesse sbocciare qualcosa di duraturo. Le mie domande a Tony scaturivano da tre fonti. Il proget to iniziale e piuttosto generico era discutere tutti i libri di Tony, dall'inizio alla fine, a partire dai saggi storici sulla sinistra francese fino a Dopoguerra, individuando gli argomenti generali sul ruolo degli intellettuali politici e sul mestiere degli storici. Mi interes savano tematiche che di fatto hanno assunto un ruolo di primo piano nel libro, come l'elusività della questione ebraica nelle ope re di Tony, il carattere universale della storia francese, l'influenza e i limiti del marxismo. Ebbi l'intuizione che l'Europa orientale avesse ampliato la visione etica e intellettuale di Tony, ma non avevo idea di quanto profonda fosse questa verità. Sono venu to a conoscenza dei legami di Tony con l'Europa dell'Est, e di molto altro, perché Tirnothy Gatton Ash e Marci Shore avevano proposto, e Tony aveva acconsentito, di dedicare alcuni incontri alla vita di Tony, anziché alle sue opere. Infine Tony mi rivelò che aveva intenzione di scrivere una storia della vita intellettuale nel ventesimo secolo. Ho usato l'impostazione dei suoi capitoli come base per un terzo ciclo di domande. Il carattere colloquiale del libro richiedeva che i suoi autori avessero familiarità con migliaia di altri libri. Dato che le conver sazioni fra Tony e me awenivano di persona, non c'era il tempo di verificare i riferimenti. Tony non sapeva in anticipo che cosa gli avrei chiesto, né io sapevo che cosa mi avrebbe risposto. Ciò che si legge qui, nero su bianco, rispecchia la spontaneità, l'im-