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Notiziario ERSA 2014-3 PDF

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3 4 2014NOTIZIARIO Oltre la siepe… il mondo Caratteristiche e dinamiche del mercato ortofrutticolo italiano Costantino Cattivello Servizio fitosanitario e chimico, ricerca, sperimentazione e assistenza tecnica In questo numero faremo il punto sul L’insoddisfazione presente nel reparto ortofrutta, si sistema distributivo dell’ortofrutta in evince anche dal quantitativo medio acquistato: se agli inizi degli anni duemila ogni famiglia ac- Italia con uno degli attori principali quistava mediamente all’anno circa 460 kg di or- di questo comparto. Intervisteremo tofrutta, attualmente i quantitativi annuali per fami- il Direttore Generale del gruppo glia scendono a circa 320 kg, questo è un dato molto significativo soprattutto alla luce della que- Naturitalia, un sistema integrato di stione salute e benessere: gli italiani sono decisa- aziende agricole specializzate nella mente sotto le quantità minime di ortofrutta racco- produzione di frutta ed ortaggi che ogni mandate dall’Organizzazione mondiale della sa- anno movimenta 420.000 tonnellate nità, pur rimanendo tra i principali consumatori di ortofrutta nel mondo. delle quali l’85% prodotte con sistemi Queste dinamiche si riscontrano su tutte le di lotta integrata. derrate ortofrutticole o ci sono eccezioni? In questo trend negativo vale la pena cogliere al- Quali sono le dinamiche che hanno cune sfumature e messaggi lanciati dal consuma- caratterizzato il consumo di ortofrutticoli in Italia tore: il prezzo non è l’unico fattore che condizio- e nel mondo negli ultimi anni? na l’acquisto, che in gran parte è legato alla per- Gli acquisti al dettaglio delle famiglie italiane dal cezione del valore ad esso associato. Se la per- 2000 ad oggi hanno vissuto un notevole ridimen- cezione del valore associata al prodotto è uguale sionamento, quantificabile in una flessione vicina al o superiore a quella prevista, allora questo gene- 20%. Guardando dati più recenti, anche il primo ra soddisfazione e fiducia nel consumatore, inco- semestre del 2014 è caratterizzato da una riduzio- raggiandolo ad acquistare ancora. E se il cliente ne nei consumi domestici di ortofrutta, con -2,5% a percepisce un valore aggiunto in quello che offre il volume e - 6% a valore rispetto al primo semestre mercato (che sia di gusto, nutraceutico, etico, am- del 2013. Leggermente migliore la situazione del- bientale o sociale), è anche disposto ad acquistar- la frutta (-1,3% a volume e -3,3% a valore) rispet- lo ad un prezzo che non necessariamente è il più to alla verdura (-3,6% a volume e -8,3% a valore). economico, trasformando così la qualità percepi- Questo probabilmente è il risultato di una estate ta in qualità riconosciuta. con condizioni climatiche particolarmente anoma- Ne è una dimostrazione la costante crescita ne- le e sfavorevoli che non hanno incentivato né la gli ultimi anni del biologico e l’apprezzamento di “voglia” di consumare i classici prodotti stagionali nuove varietà, di referenze tipiche e locali e di né la disponibilità di prodotto “buono” nei reparti. prodotti caratterizzati da un maggior contenuto di In generale è importante offrire un buon prodotto servizio come le preparazioni di quarta o quinta in termini organolettici affinché il consumatore sia gamma*. Un esempio è rappresentato dalle albi- incentivato a ripetere l’esperienza di acquisto. È cocche che stanno vivendo un profondo rinnova- uno dei fattori principali perché ci si possa fidare mento varietale ed un ampliamento del periodo di del produttore, lasciandosi poi guidare da lui nel- commercializzazione: l’inserimento di nuove culti- le scelte. Occorre però essere anche un po’ ragio- var precoci e tardive e l’impegno da parte degli nevoli, evitando magari la fragola a dicembre, nel agricoltori nell’impiantare nuove varietà con mag- senso che i prodotti di stagione sono più buoni, giore adattabilità agli ambienti, produttive e con profumati, aromatici. migliori caratteristiche organolettiche (consistenza, 3 2014NOTIZIARIO 5 grado zuccherino, colore, polpa) ha generato ap- Quale futuro si prospetta per il comparto prezzamento e soddisfazione da parte del consu- ortofrutticolo italiano? matore, favorendo così l’incremento dei consumi. Il futuro c’è se si riescono a cogliere in tempo reale Buone performance anche per le referenze alte di le tendenze di mercato, in quanto gli acquisti sono gamma come il radicchio (+61% di acquisti dal stimolati dall’innovazione di prodotto e di proces- 2006 ad oggi), o le fragole (+34% dal 2000 al so. I consumi vanno rilanciati seguendo alcune li- 2013). Significativa è la situazione del pomodo- nee: il consumatore deve essere informato e par- ro, quello tradizionale perde punti percentuali nei tecipe al processo che porta l’ortofrutta dal campo volumi ma ne guadagna parecchi il ciliegino, che al punto vendita, anche attraverso esperienze sen- riscontra un alto gradimento tra i consumatori. soriali che esaltano il valore emozionale dei pro- È necessario quindi creare valore aggiunto attra- dotti. Occorre saper comunicare le proprietà salu- verso molteplici fattori, al centro dei quali deve es- tistiche e di sicurezza alimentare (che ormai è un sere posta l’attenzione per la qualità e, di conse- fattore base e non più un prerequisito), raccontare guenza, la soddisfazione del consumatore. la storia che c’è dietro ai prodotti, dare un’identi- Com’è strutturato il sistema distributivo italiano e tà all’ortofrutta elevandola dall’ottica delle commo- qual è la quota occupata dalla GDO? dities. È attraverso una conoscenza a 360° del- A partire dal 2013 ad oggi, a causa della crisi, il la qualità di ciò che il consumatore porta a tavola panorama distributivo italiano a rete corrente regi- che si possono far crescere i consumi. Più il clien- stra un calo dei fatturati e un calo dei volumi. Gli te finale è informato e più riesce ad attribuire un specialisti casa e i discount registrano le migliori vero valore a ciò che può scegliere di acquistare, performance in termini di crescita mentre le picco- cogliendo differenze anche tra prodotti che appa- le superfici sono in difficoltà. Si riducono gli iper- rentemente possono sembrare uguali. Solo a que- mercati di grandi dimensioni. Questa situazione si ste condizioni il consumatore è disponibile a spen- accentua ancora di più se si considera la distribu- dere qualcosina in più per un prodotto buono, si- zione a rete costante, cioè al netto dello sviluppo curo, ecosostenibile e ottenuto secondo determina- della rete vendita delle singole catene. Possiamo ti disciplinari di produzione. Poi occorre trovare un affermare che i supermercati imitano molto male i equilibrio tra il cercare di non far lievitare troppo discount, che invece copiano bene i supermercati; questo qualcosina e d’altro canto non banalizza- effettivamente è il caso di dire che la crisi ha mes- re l’offerta con prezzi di vendita eccessivamente so le ali al discount: secondo gli ultimi dati Istat di bassi (angurie a € 0,10, pesche a € 0,30, mele giugno 2014 è l’unico che segna una performan- a € 0,50) che finirebbero per mortificare il duro ce positiva, in termini di indice del valore delle lavoro degli agricoltori. Inoltre in questo settore il vendite del commercio fisso al dettaglio (con ba- concetto del prodotto di Marca (“Brand”) è anco- se 2010), anche se ultimamente si sta verificando ra poco sviluppato, in futuro, potrebbe essere la un rallentamento anche in tale format. chiave per poter sviluppare la categoria in termini Secondo dati AC Nielsen, la distribuzione moder- di segmentazione e differenziazione. na ha acquistato sempre più peso a discapito dei Ma, prendendo spunto dal famoso detto, l’unio- negozi tradizionali e degli ambulanti sul totale del- ne fa la forza: è indispensabile una maggiore ag- le vendite di alimentari, sottolineando un cambia- gregazione tra imprese, per poter competere in un mento nelle abitudini d’acquisto. Nella distribuzio- contesto nazionale ma soprattutto internazionale. ne moderna possiamo considerare gli ipermerca- Molti agricoltori credono che a loro non convenga ti, i supermercati, il libero servizio e i discount, la considerare questa opzione, ma in realtà le produ- cui quota è in costate crescita. zioni ortofrutticole hanno un vitale bisogno di ag- Considerando i nomi delle principali catene di- gregarsi. In questo modo si può trarre vantaggio in stributive, la situazione della GDO ormai è abba- termini di competenze e specializzazioni, generan- stanza matura specialmente al nord: una crescita do innovazione e maggiore efficienza. Inoltre un ulteriore è possibile sottraendo quote ai competi- sistema aggregato tra varie aziende agricole rap- tor e la classifica delle quote dei principali retailer presenta l’unione di diversi territori, di diversi valo- (Coop, Conad, Selex, Esselunga, Auchan, Carre- ri e produzioni tipiche. Insieme si ha una maggio- four, Eurospin, ecc..) è un sali e scendi di pochis- re potenza in termini di volumi e varietà offerte ma simi punti percentuali. anche economici. Inoltre l’aggregazione consente 3 6 2014NOTIZIARIO di ricercare nuovi sbocchi commerciali in mercati valori di residui dei prodotti fitosanitari oltre il limi- nuovi dove è assolutamente indispensabile far co- te pari ad appena appena lo 0,3% del totale (la noscere le produzioni per poterle vendere. media europea è pari all’1,5% e, se consideria- C’è un futuro per le produzioni tipiche locali? mo i paesi extra UE, questo valore sale al 6,5%). Le produzioni tipiche locali, hanno certamente un Punti di forza si possono individuare anche nei vo- futuro se considerate in un’ottica di segmentazio- lumi prodotti (anche bio), nell’assortimento dei pro- ne del mercato. La strategia di valorizzazione dei dotti offerti, nelle eccellenze DOP, IGP, STG, nella prodotti tipici deve essere dinamica, adattarsi ai diffusione di prodotti di quarta gamma e innovativi. cambiamenti del mercato e del consumatore, e al- Nonostante la frammentizzazione delle aziende lo stesso tempo deve preservare l’immagine storico- agricole, negli ultimi anni si registra un processo culturale legata al territorio e la peculiarità del pro- di modernizzazione di tutta la filiera italiana con dotto, magari allargandone il consumo verso nuo- la presenza di operatori commerciali in grado di ve modalità oltre a quelle tradizionali. È importan- fornire un effettivo valore aggiunto alle produzio- te effettuare una promozione integrata delle produ- ni, in termini di condizionamento, packaging e lo- zioni locali seguendo l’evoluzione nei gusti e nel- gistica. Ma si potrebbe fare molto di più se il siste- le varietà che, senza snaturare il prodotto, le ren- ma produttivo aggregasse il prodotto, per poter ri- dano più adatte agli orientamenti di mercato e le spondere alle esigenze dei mercati internazionali arricchiscano di servizi per soddisfare diverse esi- con una maggiore ampiezza di gamma e di vo- genze di consumo. lumi. Aggregandosi si accorciano anche i canali Quali sono, a suo giudizio, i riflessi sul di commercializzazione riducendo così anche le comparto ortofrutticolo italiano del recente guerre di prezzo determinate dalla moltiplicazione embargo decretato dalla Russia? virtuale delle disponibilità di prodotto. Senza dubbio il recente embargo russo ha causa- Inoltre un sistema aggregato e ben organizzato to una violenta scossa sui mercati ortofrutticoli ita- dovrebbe con costanza presidiare direttamente i liani e a farne le spese sono soprattutto i produtto- nuovi mercati cercando di cogliere tutte le oppor- ri che devono fare i conti con una crisi dovuta an- tunità da questi offerte. che all’andamento stagionale anomalo. Probabilmente abbiamo dei costi di produzione ele- Più di un quarto dell’ortofrutta importata in Russia vati e la rete logistica (ferrovia e portuale) risulta un proveniva dall’Europa. Ora si devono cercare nuo- po’ obsoleta e poco efficiente rispetto all’estero. ve opportunità concentrandoci su nuovi mercati, con Ma una buona organizzazione commerciale unita tutte le difficoltà del caso ma non abbiamo alter- alle capacita produttive e gestionali potrebbe per- native l’embargo non finirà in tempi rapidi come metterci di superare molte delle nostre debolezze. si poteva sperare in una prima fase. Trovare alternative non è facile ma bisogna anda- (*) NdR: per prodotto di quarta gamma si intende l’or- re avanti perché le varietà e potenzialità dei pro- tofrutta fresca, lavata, confezionata e pronta al consumo dotti ortofrutticoli italiani sono grandi. Sicuramente mentre per quinta gamma si intende la frutta e verdura più siamo aggregati commercialmente e più sia- precotta, confezionata e pronta al consumo mo forti. Bisogna lavorare attraverso azioni siner- giche ed incentivi concreti finalizzati ad aumenta- re le esportazioni e cercando di ridurre le barrie- Breve profilo dell’intervistato re all’entrata (tariffe doganali, procedure burocra- Gabriele Ferri, dal 2003 Direttore Generale di Na- tiche lunghe, regole sanitarie e fitosanitarie sem- turitalia Soc. Coop. Agr. Oltre alla gestione della so- cietà si occupa dell’Internazionalizzazione delle ven- pre più restrittive). dite di ortofrutta con particolare attenzione al mercato Quali sono i punti di forza e di debolezza del asiatico e indiano; del coordinamento dello sviluppo comparto ortofrutticolo sui mercati nazionali ed commerciale del kiwi a polpa gialla coltivato dai soci del consorzio Kiwigold; della costituzione, gestione e internazionali? sviluppo di Euro Naturitalia s.r.l., società che si occu- In tutto il mondo l’Italia è riconosciuta per l’eccel- pa della vendita di ortofrutta nei mercati dell’est ed in lenza dei suoi prodotti agroalimentari, il Made in particolare in Russia; della costituzione del Kiwi Fruit Italy è sinonimo di qualità, sicurezza e tradizione. Of Italy, consorzio che ha lo scopo di elevare la qua- lità del kiwi italiano e promuovere lo sviluppo commer- Secondo i dati del Ministero della Salute sulla sa- ciale su tutti i mercati in particolare quelli oltremare. lubrità possiamo vantare di avere il primato, con 3 2014NOTIZIARIO 7 Il monitoraggio del Grapevine Pinot Gris Virus (GPGV) in Friuli Venezia Giulia Servizio fitosanitario e chimico, ricerca, sperimentazione ed assistenza tecnica In Friuli Venezia Giulia è stata del virus GPGV nelle piante sintomatiche. Tutta- segnalata da alcuni anni una via, la presenza del virus anche nelle piante asin- tomatiche campionate, in percentuali solo di po- sintomatologia a carico di alcune co inferiori a quelle rilevate per le piante sinto- varietà di vite a bacca bianca mai matiche, non consente di associare con certez- za la presenza del virus alla sindrome osserva- classificata in precedenza. I sintomi ta in campo. includono mosaici, punteggiature Introduzione clorotiche, deformazioni fogliari, Da circa dieci anni nella nostra regione è stata accrescimento stentato, ridotto segnalata la presenza di una sindrome caratte- sviluppo degli acini e del peso dei rizzata da sintomi precoci a danno di alcuni spe- cifici vitigni di vite. Lo stesso fenomeno è stato ri- grappoli. Nel 2012 l’identificazione scontrato anche in Trentino-Alto Adige e solo più di un nuovo virus, denominato recentemente in Veneto ed Emilia-Romagna. Pinot grigio, Traminer, Tocai friulano e Glera (Prosecco) provvisoriamente Grapevine Pinot sono le varietà maggiormente colpite. Gris Virus (GPGV), in un clone di I sintomi compaiono subito dopo il germogliamen- to e sono caratterizzati da mosaici, punteggiature Pinot grigio sintomatico proveniente clorotiche e deformazioni fogliari, accrescimento dal Trentino-Alto Adige ha fatto stentato dei germogli, ridotto vigore della pianta supporre una relazione tra questa e perdita di produzione con riduzione dello svi- luppo degli acini e del peso dei grappoli. Nella sindrome e la presenza del virus maggior parte dei casi le piante, dopo una pri- (Giampetruzzi et al. 2012). ma fase di scarso sviluppo, riprendono a vege- tare normalmente al punto che in estate inoltrata diventa difficile riuscire a scorgere le foglie sinto- Questa scoperta ha permesso al Servizio fitosa- matiche, ormai coperte dalla nuova vegetazione. nitario e chimico, ricerca, sperimentazione ed as- Tale sintomatologia inizialmente era stata associa- sistenza tecnica dell’ERSA (di seguito Servizio fi- ta a cause diverse, quali: danni da tripidi, dan- tosanitario) di avviare un significativo monitorag- ni da acari, carenze di boro, virus, fitoplasmi. A gio della realtà regionale, in collaborazione con causa poi del ridotto numero di piante sintomati- l’Università degli studi di Udine e con i tecnici dei che presenti nei vigneti e della ripresa vegetativa Consorzi DOC del territorio, per valutare il ruo- della pianta, il problema era stato spesso sotto- lo di questo nuovo virus rispetto alla sintomatolo- valutato, ad eccezione di pochi casi concentra- gia osservata in campo e per prendere in esa- ti in provincia di Gorizia, dove invece la sindro- me eventuali ipotesi alternative. me era presente in un numero elevato di piante I risultati ottenuti nel corso di tre anni di monito- con una conseguente perdita di produzione non raggio hanno evidenziato una diffusa presenza trascurabile. 3 8 2014NOTIZIARIO In regione i ricercatori dell’Università degli studi Dal 2012 ad oggi sono stati pubblicati o presen- di Udine, in collaborazione con i tecnici dei Con- tati diversi lavori sperimentali sul GPGV, ad indi- sorzi DOC, avevano realizzato specifiche pro- cazione dell’accresciuto interesse per questo virus. ve per verificare il ruolo di tripidi ed acari nella Nel 2013 Saldarelli et al. hanno dimostrato la diffusione della sindrome con esito negativo. Le trasmissione del GPGV tramite innesto su viti indi- analisi svolte allora dal Laboratorio di biotecnolo- catrici di Vitis riparia e su Vitis vinifera varietà Pi- gie del Servizio fitosanitario avevano spesso evi- not grigio e Traminer e hanno confermato la pre- denziato la presenza di Grapevine Fanleaf Virus senza del virus anche in piante asintomatiche rac- (GFLV) in campioni sintomatici raccolti dai tecni- colte nel corso dei monitoraggi effettuati in Tren- ci dei Consorzi DOC, ma ciò era probabilmente tino-Alto Adige. dovuto all’iniziale difficoltà di alcuni tecnici a di- Nel 2014 Glasa et al. hanno riportato la pre- stinguere i sintomi di GFLV da quelli causati dal- senza di GPGV in Repubblica Ceca ed in Slo- la nuova sindrome. vacchia; utilizzando le stesse tecniche di sequen- La svolta nello studio della sindrome si è avuta ziamento di nuova generazione impiegate in Ita- nel 2012, quando un pool di ricercatori di di- lia hanno dimostrato la stretta relazione tra le se- versi Istituti, utilizzando le tecniche basate sul se- quenze del genoma degli isolati slovacchi e la quenziamento di nuova generazione, è stato in sequenza dell’isolato trentino. Tuttavia, la regione grado di individuare un nuovo virus in due pian- iniziale del genoma del virus degli isolati slovacchi te di Pinot grigio provenienti dal Trentino-Alto Adi- presentava una variabilità non trascurabile, risul- ge (Giampetruzzi et al. 2012). tando molto più simili al GINV che non all’isola- Nelle due piante oggetto di studio, una sintoma- to trentino di GPGV. Inoltre, il GPGV è stato indi- tica ed una asintomatica, sono stati individuati viduato in varietà sia a bacca bianca che rossa, complessivamente 6 agenti virali o virus-simili, di caratterizzate da sintomatologia diversa, ipotiz- cui 5 già noti: Grapevine Rupestris Stem Pitting zando una diffusione del virus su un maggior nu- associated Virus (GRSPaV), Grapevine Rupestris mero di varietà rispetto a quelle studiate in Italia. Vein Feathering Virus (GRVFV), Grapevine Syrah Nel 2013 il Servizio fitosanitario ha segnalato Virus 1 (GSyV-1), Hop Stunt Viroid (HSVd) e Gra- formalmente al Servizio Fitosanitario Centrale del pevine Yellow Speckle Viroid 1 (GYSVd-1). Oltre MIPAAF sia la presenza della sindrome sia la pre- a questi agenti virali è stato individuato un nuo- senza del virus GPGV e la relativa attività di mo- vo virus, avente un genoma simile ad un trichovi- nitoraggio e studio, precisando l’impossibilità di rus già segnalato in Giappone, il Grapevine In- dimostrare una chiara associazione tra la presen- ner Berry Virus (GINV). Tuttavia, le differenze tra za del virus e la sindrome osservata in campo. le due sequenze erano tali da poter classificare il virus in oggetto come una nuova specie, per Il monitoraggio del GPGV in FVG la quale è stato proposto il nome provvisorio di La disponibilità della sequenza genomica di Grapevine Pinot Gris Virus (GPGV). GPGV ha permesso lo sviluppo di metodi dia- A causa del ridotto numero di analisi molecola- gnostici di tipo molecolare. Nel 2012 è stato svi- ri effettuate su campioni di campo ed al fatto di luppato da Giampetruzzi et al. un sistema basato aver ritrovato il virus anche in piante asintomati- sulla PCR di tipo qualitativo specifico per l’indivi- che, i ricercatori avevano concluso che non era duazione del gene della metil-transferasi di GPGV. possibile dimostrare una chiara associazione tra Il Laboratorio di biotecnologie del Servizio fitosa- il GPGV e la sintomatologia osservata a carico nitario ha implementato questo metodo diagnosti- del Pinot grigio e di due altre varietà suscettibili, co mediante il disegno di un sistema PCR di tipo il Traminer ed il Pinot nero. real-time, più adatto all’analisi dello stato sanita- A partire da questa segnalazione il virus GPGV rio di un elevato numero di campioni in quanto è stato ricercato anche in altre regioni e nazioni; consente lo screening di molti campioni di pian- la sua presenza è stata segnalata in Korea del te in tempi brevi. Il confronto tra i due metodi su sud (2013) e in Slovenia, Repubblica Ceca, Slo- campioni sintomatici ed asintomatici ha eviden- vacchia, Grecia (2014). In Italia è stato segna- ziato una maggiore sensibilità del metodo basa- lato in Emilia-Romagna e in Veneto (2013) ed in to sulla real-time PCR rispetto alla PCR classica. Puglia (2014). Ai fini del confronto sono state effettuate anche

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