Neuropsicologia della comunicazione Michela Balconi Neuropsicologia della comunicazione 123 Michela Balconi Dipartimento di Psicologia, Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano [email protected] ISBN 978-88-470-0705-5 e-ISBN 978-88-470-0706-2 Springer-Verlag fa parte di Springer Science+Business Media springer.com ©Springer Italia 2008 Quest’opera è protetta dalla legge sul diritto d’autore. Tutti i diritti, in particolare quelli relativi alla traduzione, alla ristampa, all’utilizzo di illustrazioni e tabelle, alla citazione orale, alla trasmissione radiofonica o televisiva, alla registrazione su microfilm o in database, o alla riproduzione in qualsia- si altra forma (stampata o elettronica) rimangono riservati anche nel caso di utilizzo parziale. La riproduzione di quest’opera, anche se parziale, è ammessa solo ed esclusivamente nei limiti stabiliti dalla legge sul diritto d’autore ed è soggetta all’autorizzazione dell’editore. 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Layout copertina: Simona Colombo, Milano Coordinamento editoriale e impaginazione: Ferrari – studio editoriale, Cologno Monzese (Milano) Stampa: Arti Grafiche Nidasio, Assago (Milano) Stampato in Italia Springer-Verlag Italia S.r.l., Via Decembrio, 28 – 20137 Milano Prefazione Che la comunicazione sia divenuta oggetto di analisi autonomo, seppure non indi- pendente, dal linguaggio costituisce un elemento di importante riflessione e di novi- tà rispetto al panorama configuratosi negli scorsi decenni. La comunicazione è stata analizzata dapprima come facoltà e in tempi più recenti come processo, individuan- do lo stretto rapporto che essa intrattiene con le funzioni cognitive. In secondo luogo, filosofia del linguaggio, psicolinguistica e scienze cognitive hanno consenti- to di arricchire il panorama esistente, contribuendo a evidenziare la necessità di inte- grare il tradizionale dominio di studio del linguaggio e successivamente l’esigenza di riconoscere la comunicazione come campo autonomo, che abbraccia aspetti tra loro differenti, come le scienze sociali (social cognition), i domini di rappresentazio- ne concettuale, così come le funzioni di più alto livello (metacognizione). Più in generale, parlare oggi di significato e di significazione richiede la confluenza di sistemi multipli, accomunati dall’attenzione posta sull’individuo come agente che si pone in interazione con altri individui per modificare reciprocamente sistemi di rap- presentazione e di relazioni. Ancora più recente è l’accostamento tra psicologia della comunicazione e disci- plina neuropsicologica. Per come quest’ultima si è sviluppata, in stretta relazione allo studio del linguaggio, essa oggi appare occuparsi solo embrionalmente dei processi comunicativi in senso stretto. Si pensi, a titolo esemplificativo, all’insieme dei cosid- detti fenomeni pragmatici, la cui indagine richiede un’adeguata rispondenza, sia teo- rica sia metodologica, alla complessità dei processi implicati (ad esempio, il concet- to di contesto, di modelli inferenziali, di componenti extralinguistiche ecc.). Inoltre, l’accostamento richiede metodologie di analisi sufficientemente sofisticate da con- sentire un’adeguata rappresentazione dei contesti interpersonali entro cui la comuni- cazione ha luogo: ad esempio, comprendere un enunciato ironico richiede una speci- fica operazionalizzazione del concetto di rappresentazione delle intenzioni dei parlan- ti o di script interpretativo. La neuropsicologia, in altri termini, deve essere in grado di operare su processi non più “chiusi nella mente” del singolo individuo, ma piutto- sto “agiti” in specifici contesti interazionali. D’altro canto, appare un segnale positi- vo il riconoscimento della necessità di articolare il campo di indagine in direzioni multiple, dando vita a settori emergenti come quello della neuropragmatica. Un tributo va alle sempre più copiose ricerche empiriche che consentono di spie- gare alcuni meccanismi salienti, come i processi di mentalizzazione, di riconosci- mento delle inferenze o, ancora, di interpretazione di un’intenzione. VI Prefazione Nel complesso, la ricerca neuropsicologica applicata alla comunicazione appa- re come una sfida piuttosto che come un traguardo raggiunto, soprattutto in relazio- ne ad alcuni fenomeni peculiari. Ci riferiamo, in particolare, all’ambito della comu- nicazione non strettamente confinata al verbale, ma rivolta piuttosto al complesso insieme di sistemi non-verbali. Per alcuni di questi, come il sistema vocale, le cono- scenze appaiono ancora ridotte. Parallelamente, ancora poco è stato indagato circa il rapporto tra componenti neuropsicologiche e comunicazione gestuale. Più avan- zato risulta, invece, lo studio della comunicazione delle emozioni, con particolare riferimento alla mimica facciale. Un’ulteriore sfida accomuna i differenti approcci neuropsicologici che hanno posto come proprio oggetto di analisi la comunicazione. Essa riguarda la possibili- tà di integrare metodologie e strumenti a disposizione, con l’intento di conferire maggiore solidità e consonanza ai risultati di ricerca. Tra gli altri, l’integrazione auspicata tra indici psicofisiologici e neuropsicologici in senso stretto ha consenti- to in alcuni casi di meglio precisare il contributo di modelli teorici o, al contario, di mettere in discussione prospettive consolidate. Per fare più stretto riferimento al piano organizzativo dell’opera, nella prima parte del volume (Neuropsicologia “per” il linguaggio e la comunicazione) le più recenti acquisizioni della neuropsicologia hanno consentito di focalizzare la natura dei processi linguistici e comunicativi, individuando i correlati anatomici sottostan- ti alla produzione (encoding) e alla comprensione (decoding) dello scambio comu- nicativo (Capitolo 1). Il secondo capitolo esplora i paradigmi, i metodi e gli stru- menti della neuropsicologia “per” la comunicazione. In particolare viene fornita una sintesi dei più recenti approcci di ricerca e degli strumenti empirici applicati allo studio del processo comunicativo, tra i quali la rilevazione dei correlati psico- fisiologici (indici periferici), cognitivi (indici centrali, tra cui i potenziali evento- correlati), nonché le più recenti rilevazioni mediante neuroimaging (come la riso- nanza magnetica funzionale). La seconda sezione prende in considerazione i con- tributi dell’elettrofisiologia con riferimento ai processi sottostanti alla produzione e alla comprensione del linguaggio, di maggiore pertinenza della psicolinguistica (Capitolo 3). Gli strumenti neuropsicologici consentono, infatti, di distinguere i meccanismi sottostanti all’elaborazione del linguaggio, tra cui i piani di analisi les- sicale, morfologica, sintattica e semantica, dal più complesso processo di costruzio- ne del significato pragmaticamente definito. Nella seconda parte del volume (Aspetti pragmatici della comunicazione. Indici psicofisiologici, neuropsicologici e cognitivi) sono state prese in considerazione le componenti pragmatiche della comunicazione. Il Capitolo 4 affronta il complesso tema della comunicazione idiomatica, prendendo in esame le più recenti evidenze empiriche sull’argomento. L’applicazione di indici psicofisiologici, come i poten- ziali evento-correlati (ERP), alle stringhe non composizionali, costituisce il tema centrale del capitolo successivo (Capitolo 5). Oggetto del sesto capitolo è la presen- tazione di un’ampia panoramica relativa ai recenti modelli che hanno focalizzato la propria attenzione sul ruolo prioritario del “voler dire” nella comunicazione ordi- naria, in riferimento ad alcuni fenomeni peculiari dello scambio comunicativo. Specificamente facciamo riferimento ai fenomeni dell’ironiae, più in generale, del linguaggiofigurato.Particolare attenzione è stata riservata alle recenti acquisizio- Prefazione VII ni empiriche che hanno sottolineato l’indipendenza delle componenti pragmatiche rispetto al piano prettamente “linguistico”. Il complesso rapporto tra intenzione, sistemi di coscienza e azione comunicativa è stato analizzato nel Capitolo 7. Un argomento ampiamente dibattuto nell’ambito della psicologia del linguaggio e della comunicazione è relativo infatti al ruolo dei processi volontari (consci) rispetto ai processi automatici (non consci) nella produzione e nella comprensione dello scambio comunicativo. La terza parte del volume (Comunicazione non-verbale delle emozioni) analiz- za il piano comunicativonon-verbale, con particolare attenzione alla comunicazio- ne delle emozioni. Recenti ricerche con neuroimaginghanno evidenziato, infatti, la complessità del sistema di comunicazione non-verbale delle emozioni, nonché l’in- dipendenza dei diversi codici comunicativi, poiché supportati da moduli (o net- work) corticali specifici. Più specificamente vengono prese in considerazione le principali caratteristiche e le funzioni della comunicazione non-verbale (Capitolo 8). Un capitolo specifico (Capitolo 9) è dedicato alla neuropsicologia dellamimica facciale nell’encoding e nel decoding delle emozioni, con riferimento ai risultati empirici più significativi degli ultimi anni. Ampio spazio è, inoltre, dedicato al rap- porto tra emozioni, componenti di personalitàe misure psicofisiologiche (Capitolo 10). Di notevole interesse per l’approccio neuropsicologico sono le modificazioni dei parametri fisiologici nell’individuo, che consentono di ricostruire la poliedrici- tià dell’universo emotivo, con particolare riferimento alle variazioni di natura peri- ferica (quali la conduttanza cutanea, ad esempio). Infine, ampio spazio è dedicato all’integrazione dei codici comunicativi (in particolare, quello vocale e quello mimico) nella comunicazione delle emozioni (Capitolo 11). Recenti contributi spe- rimentali mutuati dalla neuropsicologia consentono, infatti, di definire una differen- te risposta dei soggetti a patterncongruenti (convergenza di codici) o incongruen- ti (divergenza di codici), sia sul piano percettivo sia su quello cognitivo. Mi auguro che il volume possa essere di utilità per coloro che lavorano in questo settore; a opera ultimata il mio ringraziamento va alle persone, che, a titolo differente, hanno contributo alle diverse fasi di realizzazione di questo volume, dall’ideazione del medesimo alla sua nascita virtuale e poi reale. Alle persone professionalmente a me più vicine, che ne hanno sostenuto il cammino di produzione. Amio marito, il cui con- tributo è incommensurabilmente presente. Milano, dicembre 2007 Michela Balconi Dipartimento di Psicologia Università Cattolica del Sacro Cuore Indice Parte I – Neuropsicologia “per” il linguaggio e la comunicazione 1 Basi biologiche dei sistemi linguistici e comunicativi. Dalla neurolinguistica alla neuropragmatica..................................... 3 M. Balconi 2 Metodi e strumenti di analisi della neuropsicologia applicata al linguaggio e alla comunicazione..................................... 51 M. Balconi 3 Elettrofisiologia del linguaggio. Meccanismi di comprensione del linguaggio attraverso i potenziali elettromagnetici correlati a eventi................................... 91 A. Mado Proverbio Parte II – Aspetti pragmatici della comunicazione. Indici psicofisiologici, neuropsicologici e cognitivi 4 Comprensione di espressioni idiomatiche: evidenze neuropsicologiche................................................................... 121 C. Papagno 5 Aspettative semantiche ed espressioni idiomatiche: aspetti psicolinguistici ed evidenze elettrofisiologiche....................... 139 C. Cacciari, F. Vespignani, N. Molinaro, S. Fonda, P. Canal 6 Dalla pragmatica alla prospettiva neuropragmatica......................... 163 M. Balconi, S. Amenta 7 Intenzioni comunicative, strategie di azione e funzioni metacognitive....................................................................... 183 M. Balconi X Indice Parte III – Comunicazione non-verbale delle emozioni 8 Sistemi di comunicazione non-verbale................................................ 203 M. Balconi 9 Neuropsicologia delle espressioni facciali........................................... 225 M. Balconi 10 Emozioni, temperamento e personalità: aspetti psicofisiologici....... 249 V. De Pascalis 11 Percezione cross-modale delle emozioni. Sincronizzazione di codici comunicativi............................................. 275 M. Balconi, A. Carrera Indice analitico............................................................................................. 289 Elenco degli Autori Simona Amenta Dipartimento di Psicologia, Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano Michela Balconi Dipartimento di Psicologia, Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano Cristina Cacciari Dipartimento di Scienze Biomediche, Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, Modena Paolo Canal Dipartimento di Scienze Biomediche, Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, Modena Alba Carrera Dipartimento di Psicologia, Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano Vilfredo De Pascalis Facoltà di Psicologia 1, Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, Roma Sergio Fonda Dipartimento di Scienze Biomediche, Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, Modena Nicola Molinaro Dipartimento di Scienze della Formazione e della Cognizione, Università degli Studi di Trento, Rovereto (TN) Costanza Papagno Dipartimento di Psicologia, Università degli Studi di Milano-Bicocca, Milano Alice Mado Proverbio Dipartimento di Psicologia, Università degli Studi di Milano-Bicocca, Milano Francesco Vespignani Dipartimento di Scienze della Formazione e della Cognizione, Università degli Studi di Trento, Rovereto (TN)
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