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Nel nome di Dexter. Un killer seriale fra letteratura e Tv PDF

163 Pages·2010·2.384 MB·Italian
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COP_Cicero.qxd 11-10-2010 9:31 Pagina 1 Vincenzo Cicero è ricercatore di Filosofia della Dexter Morgan lavora nella polizia scientifica scienza presso la Facoltà di Scienze della for- di Miami come analista delle macchie di san- mazione dell’Università di Messina. Tra le sue gue rinvenute sulla scena del crimine. La sua a cura di pubblicazioni: Filosofia, matematica e storia routine quotidiana, divisa tra sodalizi familia- VINCENZO CICERO in Platone (1998); Il Platone di Hegel (1998); ri e relazioni coi colleghi, è fatta per apparire L’opera d’arte come finestra (2006); Istante banale. Ma si tratta solo di finzione: ce ne durata ritmo (2007); Detective del tempo informa subito lo stesso Dexter, che in certe (2010). Nel 2006 ha anche curato Pillole notti diviene infatti implacabile (serial) killer rosse. Matrix e la filosofia, edizione italiana di serial killer sfuggiti alla giustizia. Un vendi- del famoso volume collettaneo di William catore? Un giustiziere? O un essere che, inca- Nel nome di Dexter Irwin. tenato al passato da anelli misteriosi, lotta drammaticamente, ferocemente per guada- gnare la propria libertà? Di sicuro un perso- Un killer seriale tra letteratura e tv naggio del tutto inedito nel pur affollato panorama di caratteri interessanti che oggi ci viene offerto da letteratura, fumetto, cinema M N R M e serialità televisiva. E e IC E D l E D Nato nel 2004 dal computer del romanziere IA n R IA S om CH S americano Jeff Lindsay e protagonista dal PE e E PE 2006 di un telefilm di culto, Dexter viene qui TTA di TTA studiato, per la prima volta in Italia, in tutta C D C la sua sconvolgente complessità e da diverse O e O x angolazioni disciplinari, dalla semiotica alla L t L O e O r mediologia, dalla criminologia alla psicologia E E e alla filosofia. P P R R O O C C E E S S S S I I C C U U L L T T U U R R A A L L I | I R IC E R C H E In copertina: Dexter e i suoi nomi, composizione ispirata al saggio omonimo contenu- to nel volume. (Ideatore: Vincenzo Cicero; compositore: Oreste Fio) Progetto: studio grafico Andrea Musso € 15,00 PP Cicero.qxd 8-10-2010 9:02 Pagina I VITA E PENSIERO Università PP Cicero.qxd 8-10-2010 9:02 Pagina II PP Cicero.qxd 8-10-2010 9:02 Pagina III a cura di VINCENZO CICERO Nel nome di Dexter Un killer seriale tra letteratura e tv R M IC E D E R IA C H S P E E T T A C O L O E P R O C E S S I C U L T U R A L I PP Cicero.qxd 8-10-2010 9:02 Pagina IV Volume pubblicato con il contributo del Dipartimento di Scienze Cognitive e della Formazione - Università degli Studi di Messina. www.vitaepensiero.it Le fotocopie per uso personale del lettore possono essere effettuate nei limiti del 15% di ciascun volume dietro pagamento alla SIAE del compenso previsto dal- l’art. 68, commi 4 e 5, della legge 22 aprile 1941 n. 633. Le riproduzioni effettuate per finalità di carattere professionale, economico o commerciale o comunque per uso diverso da quello personale possono essere effettuate a seguito di specifica autorizzazione rilasciata da AIDRO, Corso di Porta Romana n. 108, 20122 Milano, e-mail: [email protected] e sito web www.aidro.org © 2010 Vita e Pensiero - Largo A.Gemelli, 1 - 20123 Milano ISBN 978-88-343-1947-5 00. Introduzione.qxd:Layout 1 11/10/10 00.16 Page v INDICE Introduzione di Vincenzo Cicero VII PARtEPRIMA Serialità televisiva, criminale ed ematologica VALENtINAVELLUCCI Ritualità e ammiccamento in Dexter. Autopsia di una opening sequenceepocale 3 LUCABARRA- MASSIMOSCAGLIONI Vicini di casa. Dexter, il crime televisivo contemporaneo e la serialità cable 23 VALERIAMACRì Un serial killer fuoriserie 35 BENEDEttOSANFILIPPO «Il sangue mi rende nervoso». Dexter ematologo, le ragioni di una scelta professionale 47 PARtESECONDA Polarità personali e impersonali VALERIOVILLANOBARBAtO Figli e pronipoti di Hyde. Figure multipolari dalla letteratura al fumetto alla tv 57 SIMONACORINNAGUGLIOttA Il Sinistro in Dexter. Un viaggio alla scoperta del Sé 67 SIMONACORINNAGUGLIOttA- DOMENICAMENtO Dexter e le sue menzogne, dal trauma all’autoinganno 83 00. Introduzione.qxd:Layout 1 11/10/10 00.16 Page vi VI INDICE ANtONINOLAGANà L’antinomia della coscienza nella figura di Dexter 95 VINCENzOCICERO Dexter e i suoi nomi 105 APPENDICE Guida agli episodi della serie tv e ai romanzi di Jeff Lindsay 127 BIBLIOGRAFIAEINDICI Bibliografia dexteriana 137 Filmografia 141 telefilmografia 143 Indice dei nomi 145 Gli autori 151 00. Introduzione.qxd:Layout 1 11/10/10 00.16 Page vii Introduzione Si può amare un serial killer, tifare platealmente per lui nella sua partita maschia contro la polizia, aspettare quasi in trance che metta a segno il prossimo gol, senza con ciò provare alcun imbarazzo morale? Risposta a caldo: ammesso che non apparteniamo alla sua stessa ca- tegoria criminale e che non vogliamo emularlo, sì, questa passione è possibile, date però certe condizioni. Il serial killer 1) non dev’essere reale, ma finzionale, 2) non deve compiere atti di efferatezza gratuita o su innocenti, 3) dev’essere irresistibilmente simpatico come Dexter Mor- gan –un altro dei grandi personaggi penombrali e solitari lanciati nel- l’ultimo decennio dalla serialità televisiva americana, accanto a tony Soprano, Gregory House, Don Draper, Paul Weston, Cal Lightman... Risposta a freddo: sì, date tali condizioni si può essere, senza scru- poli morali, fan di un serial killer –purché però si sia già messa in que- stione la moralità e, quindi, quella che sola può costituirne la fonte: la libertà del singolo1. 1 In questa sede posso solo richiamare brevemente i termini della questione. Per ‘morale’ si intende in genere un insieme di princìpi –o codice di norme –che re- golano le azioni umane in riferimento a moventi, mezzi e fini. Qui ne propongo però un’accezione più ristretta. Con una distinzione terminologica di cui non ci vorrà molto a riconoscere il gesto costitutivo hegeliano, e che utilizzo per i suoi in- dubbi vantaggi didascalici, riservo il sostantivo ‘morale’ al corpo di norme relative alle condotte di un singolo oppure di una microcollettività; e mentre la ‘legalità’ è la mera adesione formale (che p.es. può essere automatica oppure coatta), ‘moralità’ indicherà invece la libera conformità delle azioni dei singoli a queste norme speciali; con il sostantivo ‘etica’ designo poi il codice che vige all’interno di una collettività comunitaria ed è vincolante per le condotte di tutti i suoi membri (e ‘eticità’, distinta anch’essa dalla legalità, significherà allora la libera conformità a tali leggi gene- rali). –In un tale contesto, ogni morale che voglia essere comunitariamente valida deve in generale ispirarsi alle leggi etiche; e ogni codice normativo, a sua volta, può far capo a una morale eticamente orientata oppure a una morale parziale, microcol- lettiva –e in questo secondo caso il codice può essere ‘amorale’, cioè indifferente alle istanze etiche, se non addirittura ‘immorale’, qualora contenga direttive comporta- mentali contrarie alle norme comuni tarie o comunque in conflitto con esse. 00. Introduzione.qxd:Layout 1 11/10/10 00.16 Page viii VIII INtRODUzIONE Dexter è un assassino seriale il quale uccide rigorosamente solo que- gli assassini seriali che, per un motivo o per un altro, sono riusciti a sfug- gire alla giustizia dei tribunali. Le sue infrazioni etiche sono perciò chiare e gravi: innanzitutto è contrario all’etica l’assassinio perpetrato intenzionalmente; la serialità è poi un moltiplicatore di immoralità, per nulla attenuata dall’essere diretta verso soggetti ancora più immorali. Stabilito che la condotta di Dexter è contrapposta alle istanze etiche della sua comunità, rimane da esaminare se non gli appartenga quan- tomeno una ‘moralità speciale’ benché antietica, ossia la conformità li- beramente scelta delle proprie azioni a un corpus di regole micro - collettive in parte immorali –quella (im)‘moralità’ che caratterizza p.es. un personaggio come il boss mafioso tony Soprano. Il rigore con cui Dexter seleziona le sue vittime obbedisce a un in- sieme di regole impartitegli dal padre adottivo Harry Morgan, poli- ziotto della narcotici morto da una decina d’anni: il Codice di Harry (per il quale rinvio al mio saggio, §§ 6-7). La questione qui non è se questo codice si ispiri o meno a una morale eticamente orientata, ma quale sia la natura dell’adesione di Dexter alle sue norme, se sia cioè li- bera oppure accordata in maniera passiva. Ora, se la condizione della moralità è che le norme della condotta siano scelte liberamente, per intima consapevolezza e intenzione, men- tre il Codice di Harry si è imposto, pur con le sue ragioni, quasi violen- tando la pubertà di Dexter, il quale non ha più osato metterlo in discus- sione: allora l’unica conclusione è che Dexter, almeno nel momento in cui facciamo la sua conoscenza, non abbia alcuna moralità e viva piut- tosto in una drammatica –per lo più inconsapevole –condizione di il- libertà. Specie se aggiungiamo che le ‘ragioni’ di Harry consistevano nella necessità di incanalare in una determinata direzione, ‘meno dan- nosa’ per la comunità, il periodico impulso-bisogno omicida che alberga in Dexter e che questi chiama il Passeggero Oscuro. Schiacciato tra i due signori della sua mente, il Codice e il Passeg- gero, quando inizia a raccontarsi Dexter è un essere che non ha la mi- nima autonomia, un essere non libero, dunque senza moralità, che dà luogo sì ad azioni immorali e ne gode («Uccidere mi fa sentire bene... Mi piace quello che faccio, scusate se vi disturba»), ma è più agito che agente, più illiberato che deliberante, più colpevole che responsabile. Senza libertà attuale di decidere e quindi di agire, qualsiasi agente ri- mane in una sorta di limbo amorale, anche se ogni sua azione viene compiuta in piena adesione formale alle norme di un codice. All’inizio della narrazione, Dexter non ha quindi alcun grado di mo- ralità. Non è libero di scegliere, di decidere, non sa deliberare il proprio essere e agire. Ma Dexter evolve, e il suo processo di formazione com- 00. Introduzione.qxd:Layout 1 11/10/10 00.16 Page ix INtRODUzIONE IX porta una tormentata, dilaniante ridefinizione dei rapporti con il Co- dice di Harry e con il Passeggero Oscuro. I romanzi di Lindsay e la serie tv di Manos Jr. non ci presentano altro, in fondo, che la via angusta di una auto liberazione lastricata di contrapposizioni inaudite e dolori in- dicibili. Così nelnome di Dexterrisuona uno strano trinomio, il polinomio di un’algebra sinistra – in sensi plurimi che verranno chiarendosi nel corso del volume. Se ora torniamo alla domanda d’esordio, si può dire che, pur con tutto l’affetto che nutriamo per un personaggio così, il quale inoltre sa anche autoesporsi con ironia e disarmante candore, non c’è assoluta- mente pericolo che la nostra bussola morale – se ne abbiamo davvero una –si smagnetizzi2. E nemmeno la bussola estetica, aggiungerò. Infatti nella serie tv, in particolare, Dexter è inserito in un contesto che – come è stato giusta- mente affermato3–riconfigura per il pubblico televisivo gli stilemi del gotico, la rappresentazione della violenza e la mutilazione del corpo, di modo che agli spettatori venga sempre evitata la visione delle esecu- zioni-dissezioni dexteriane, e questo è indispensabile per mantenere la simpatia verso il protagonista. Se dunque la serafica efferatezza di Jeffrey Dahmer ci fa orrore, e se la fine intelligenza di Hannibal Lecter non manca di sedurci, l’affabu- lazione ironica – con humour macabro – di Dexter Morgan può conti- nuare ad appassionarci e divertirci senza che la nostra moralità e il no- stro senso estetico vengano affatto pregiudicati. * * * Nel licenziare il volume, mi resta il rammarico di non aver potuto de- dicare uno studio specifico all’evoluzione morale di Dexter. Ma mi con- sola il pensiero della genesi e realizzazione di questa fatica di gruppo. L’idea di un libro collettaneo e multidisciplinare sui serial killer mi fu comunicata nel novembre 2008 da Valeria Macrì, che accolse con fa- vore la mia proposta di concentrarci monotematicamente sul serial killer più eccentrico del mondo; e a gennaio 2009 il progetto editoriale era già pronto. Nella primavera successiva organizzai a Scienze della forma - zione dell’Università di Messina un laboratorio di 30 ore sul tema: Mr. Dexter & Dr. House. Un parallelo in prospettiva logica, epistemologica ed etica. 2L’immagine della bussola morale (moral compass) è impiegata a proposito di tony Soprano da Nöel CARROLL, Sympathy for the Devil, in R. GREENE- P. VERNEzzE, The Sopranos and Philosophy. I Kill Therefore I Am, Open Court, Chicago - La Salle (Ill.) 2004, p. 136. 3Da Simon BROWNe Stacey ABBOtt, citati più avanti, pp. 27 e 51.

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