SAGGI DONZELLI Arti c lettere (ultimi volumi pubblicati) Yves Bonncfoy Osicrvcv/Àuìii stillo sguardo. Piamo, (juiannctii, Morundi Yves Bonnefov I. l'.ntrntcna Yves Bonnefoy La civiltà delle imma^iyii. Pillnri c poeti d'Italia Yves Bonnefoy Goya, le pitture nere Odisseas Elitis La materia le^^era. Pittura e purc'/./.a nelParte coutemporaìiea Lesile Fiedier Dodici passi sul tetto. Sag^i sulla letteratura e Videiitità ebraica Lesile Fiedier Vacan/.e rortìane. Un critico americano a spasso nelPltalia letteraria Lesile Fiedier Aìrivederci alle anni. L'America, il cinema, la ^uem Werner Hofmann / jondamenti delPartc moderna Julia Kristeva Colette. Vita di una donna Julia Kristeva flannah Arendt. La vita, le parole Julia Kristeva Melanie Klein. La madre, la follia Irving Lavin Bernini e il Salvatore. La buona morte- nella Roma del Seicento Iii ' 667123 Giovanni Cacciavillani NEGLI ANNI PROFONDI Studio sull'opera di Baudelaire DONZELLI EDITORE Questo libro ha usufruito di un contributo del Dipartimento di Studi europei e postcoloniali dell'Università «Ca' Foscari» di Venezia © 2006 Donzelli editore, Roma Via Mentana 2b INTKRNF.T www.donzelli.it h-MAlL [email protected] ISBN 88-6036-096-X .NEGLI ANNI PROFONDI. Indice p. 3 I. Profondità e melanconia 25 II. Psicodinamica della melanconia 35 III. Tracce di un'esistenza 45 IV. Una bellezza melanconica e profonda 95 V. Un viaggio nel paese deir«atroce» 171 VI. La scrittura dell'odio 183 Bibliografia Negli anni profondi Questo libro è dedicato al gruppo di lavoro analitico, guidato da Salomon Resnik, artista del profondo, a cui ho partecipato per anni interminati. .NEGLI ANNI PROFONDI. I. Profondità e melanconia «In tutta la grande letteratura gli eventi esterni sim- boleggiano quelli interni». Neville Symington «Le parole sono come la pellicola superficiale su un'acqua profonda». Ludwig Wittgenstein «Nulla di ciò che gli uomini crcano o fanno è comprensibile senza Taiuto della psicologia del profondo». Sigmund Freud Il genio di Baudelaire affonda le sue radici in una zona arcaica del pen- siero. Qualche parola di spiegazione. Sotto l'impulso di quello che po- tremmo chiamare pensiero originario, tutto affettivo e sensoriale, la realtà prende forma. È attraverso il corpo che vive un'«assimilazione simbolica» tra gli organi, le funzioni corporee e le cose della realtà (bocca, mangia- re/piacere, oggetto tondo e sporgente ecc.): quella proiezione primaria del corpo del bambino negli oggetti esterni («Io è bocca piacere seno») che costituisce il prototipo dell'identificazione, cioè della conoscenza (Mo- ney-Kyrle 1971; Grinberg 1982). «La realtà comincia a prender forma quando iniziamo a connotare gli oggetti del mondo attraverso tali espe- rienze. In questa infanzia del pensiero che va dal primo brandello di vita mentale intrauterina all'avvento del linguaggio, regna una confusione ric- ca di conoscenza, dove l'Io e la realtà si condensano come in un sogno. [E esattamente quello che Marion Milner chiama «pensiero prelogico pri- mordiale» (1992, p. 112)]. La nascita prima, e l'avvento del linguaggio poi, segnano cesure irrimediabili che fanno sprofondare questo luogo origina- rio del pensiero [il protomentale per Bion] in lontananze che le parole non sanno più riguadagnare. Torna se mai come nostalgia dell'eden perduto, come suono della voce della madre nella musica, o tutte le volte che il lin-