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Mistica del razzismo fascista. Monografia vincitrice del concorso bandito dalla scuola di mistica fascista PDF

120 Pages·1941·2.572 MB·Italian
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La di fesa de lla raz za nel mondo E N Z O LEONI j MISTICA DEL 1 R A Z Z I S M O | ! F A S C I S T A MONOGRAFIA VINCITRICE DEL rnNrnpsn RANnun daiia __ji della «Scuola di Mistica Fascista Sandro Italico Mussolini » editi a cura della rivista « Dottrina Fascista- sotto la direzione di Niccolò Giani V 1 p v MISTICA DEL R A Z Z I S M O F A S C I S T A MONOGRAFIA VINCITRICE DEL CONCORSO BANDITO DALLA SCUOLA DI MISTICA FASCISTA BÌBL'i&Tfc CÀ" " CIVICA /V® 122470 ~ ~ T r e s e Quaderni della -Scuola di Mistica Fascista N. 3 Sandro Italico Mussolini- editi a cura della rivista - Dottrina Fascista - sotto la direzione di Niccolò Giani Di u n a m i s t i c a del r a z z i s m o i t a l i a n o i La razza è una realtà. L’affermazione è con­ tenuta nel manifesto del razzismo fascista e costituisce la premessa fondamentale, la « ra­ gione » e « giustificazione », di questo. Nel suo libro, scritto in confutazione delle idee raz­ ziste del Rosemberg — teorico moderno del razzismo scientifico tedesco — Padre Gugliel­ mo Schmidt nega la possibilità di una rilevazio­ ne scientifica di questa realtà. In termini pratici ciò equivale a negare l’esistenza delle razze. « La nuova scienza delle razze, nel suo stesso campo, cioè nella indagine dei caratteri soma­ tici dell’uomo, ha delle basi molto incerte... Ancor più incerte e mal fondate ci appaiono quelle ipotesi della nuova scienza della razza, che ammettono una ereditarietà anche nelle qualità psichiche e considerano queste il pro­ prio campo di indagine » ('). La negazione dell’etnologo pontificio muove (') Cfr. Padre Guglielmo Schmidt: « Razza e Nazione ». - Brescia. Morcelliana, ed. 1938-XVl, pag. 146-147. I sopratutto da una questione di metodo e si fon- da, esclusivamente, sulla presunta insufficienza della esperienza puramente scientifica dei teo- rici del razzismo. Il suo argomento è presso a poco il seguente, comune agli avversari del raz- zismo, specie di parte cattolica: le esperienze sulle quali gli scienziati razzisti innalzano il loro edificio sono molto incerte e troppo scarse perchè se ne possano dedurre delle leggi e deh le regole scientificamente valide. Il criterio positivista e razionalista, che è fondamento di una tale critica, appare eviden- te. La teoria di Padre Schmidt e dei suoi se­ guaci è confutabile, anche sul piano generale, poiché è soltanto in quanto esistono anche mo­ dernamente delle razze, tra loro differenziate per i loro caratteri fìsici e spirituali, che si han­ no diverse civiltà presso diversi popoli ed è possibile un dinamismo spirituale dell’umanità civile. Ciò esorbita dai fini del nostro studio, per cui ci limitiamo soltanto a questo accenno; ma, per quanto si riferisce al razzismo fascista, gli argomenti di Padre Schmidt sono privi di ogni validità, poiché il razzismo fascista si fon­ da su una realtà razza, a convalida della quale si adduce un’evidente esperienza, relativa a un millennio. Nella dichiarazione quinta, del cosi- detto « manifesto del razzismo italiano » si leg­ ge, infatti, che « dopo l’invasione dei Longo­ bardi non ci sono stati in Italia altri notevoli 6 movimenti di popoli capaci di influenzare la fisionomia razziale della Nazione. Da ciò de- riva che, mentre per le altre Nazioni europee la composizione razziale è variata notevolmen- te in tempi anche moderni, per l’Italia, nelle sue grandi linee, la composizione razziale di oggi è la stessa di quella che era mille anni fa; i quarantaquattro milioni di italiani di og­ gi rimontano quindi nell’assoluta maggioran­ za a famiglie che abitano l’Italia da un mil­ lennio ». Una tale dichiarazione è storicamente ed etnicamente inconfutabile. Per cui si può su­ bito dedurne la realistica originalità del raz­ zismo italiano, il quale si pone « da un punto di vista puramente biologico senza intenzioni filosofiche e religiose » ('). Sotto il profilo di queste affermazioni, le di­ chiarazioni razziste italiane, non hanno il ca­ rattere di una formulazione astratta o teorica, ma sopratutto quello di una obbiettiva e di­ mostrata rilevazione della realtà. Le conseguenze della obbiettiva rilevazione della esistenza della razza, in quanto realtà non soltanto scientificamente provata, ma pre­ sente alla coscienza di tutti i suoi partecipan­ ti, rendono doverosa l’adozione di una serie di provvidenze e previdenze demografiche, eu­ (') Manifesto del razzismo italiano. Dichiarazione 7a. genetiche e razziali per uno Stato il quale sia maturato alla coscienza della necessità di pre­ servare integri spiritualmente e fisicamente, puri biologicamente, gli individui che com­ pongono la razza sul cui presupposto si fon­ dano i concetti di popolo e di Nazione (’), per la missione di civiltà cui essi sono chiamati dalla tradizione. Come nasce nella mente italiana, diciamo l’occasione per la rilevazione di questa realtà, che è la razza? Deve essere anzitutto ricorda­ to, in proposito che: « il Fascismo fa da se' dici anni praticamente una politica razzista che consiste — attraverso l’azione delle isti' tuzioni del Regime — nel realizzare un con' tinuo miglioramento quantitativo e qualitati- vo della razza »... « Il Duce parecchie volte — nei suoi scritti e discorsi — ha accennato alla « razza » italiana quale appartenente al gruppo cosiddetto degli indoeuropei » ( ). Ma un movente interiore ha di certo su­ scitato questo interesse, mossa e determinata questa azione. Il Duce affermò una volta che la razza è un sentimento ('). E non è forse l’ispirazione del sentimento che guida l’anima C) Manifesto del razzismo italiano. Dichiarazione 3". (2) Cfr. Comunicato relativo al ricevimento fatto il 26 Lu­ glio XVI dall*Ecc. il Ministro Segretario del Partito agli studiosi che hanno redatto e aderito alle proposizioni che fissano le basi del razzismo fascista. (s) Cfr. Emilio Ludwig: Colloqui con Mussolini - Milano. Mondadori, editore - pag. 73 (ora fuori commercio).

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