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Misteri e magia nella filosofia antica. Empedocle e la tradizione pitagorica PDF

403 Pages·2007·7.712 MB·Italian
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Peter Kingsley Empedocle e la tradizione pitagorica Traduzione di Mauro Bonazzi i l MISTERI E MAGIA NELLA FILOSOFIA ANTICA Sommario Prefazione 9 Mappa della Sicilia e dell'Italia meridionale lO Mappa dell'Egitto I l Introduzione 13 I. FILOSOFIA 1. Ritorno alle radici 25 2. Aither 27 3. Aer 36 4. L'enigma 48 5. Il sole 61 II. MISTERI 6. Un'introduzione alla Sicilia 83 Fedone: 90 7. Il mito del geografia Fedone: 98 8. Il mito del le fonti Fedone: 9. Il mito del la struttura 106 lO. Platone e Orfeo 121 140 I l . Il cratere 154 12. «Uomini e donne sapienti» 13. 174 Il fuoco centrale 8 50mmario 14. Una storia di errori 194 III. MAGIA 15. Il mago 213 16. Dalla Sicilia all'Egitto 228 17. L'eroe 244 271 18. Morte sull'Etna 19. Sandali di bronzo e cosce d'oro 281 308 20. Pitagorici e neopitagorici 21. «Non per insegnare, ma per guarire» 325 337 22. Nesti 347 23. «Cela le mie parole nel tuo petto» 358 24. Da Empedocle ai sufi: «Il lievito pitagorico» Appendici I. Parmenide e Babilonia 377 379 II. Nergal ed Eracle 380 III. Empedocle e gli ismailiti Abbreviazioni 381 Bibliografia 387 Indice analitico 399 Prefazione Questo libro è stato serino in buona sostanza come un racconto: cerre storie, per quanto antiche, meritano ancora di essere narrate. Per como dità dellenore non specialista, frasi e termini greci sono stati tradoni o parafrasati; lo stesso vale anche per le altre lingue antiche. Di norma, i problemi più specifici sono stati relegati nelle nore, con qualche ecce zione occasionale, quando un cerro argomento implicava problemi più ampi o aiutava a spiegare una questione imporrante. Nelle note, lo stile adonato per i riferimenti bibliografici è stato per quanto possibile sem plificato. Per una spiegazione delle citazioni che compaiono solo con le iniziali o in forma abbreviata, si veda l'elenco delle abbreviazioni alla fi ne del volume; i dati completi delle opere citate soltanto con il nome dell'autore, o con il nome e la data di pubblicazione, sono segnalati nel la bibliografia. Questo è il luogo adano per esprimere la mia gratitudine a tuni colo ro che mi hanno aiutato, ognuno a suo modo, nella stesura del libro. In parricolare, vorrei ricordare Sir John Boardman, l'arcivescovo Norair Bogharian, Mary Boyce, Walter Burkert, Michel Chodkiewicz, Stella Corbin, John Creed, Luc Deitz, Jill Kraye, Geoffrey Lloyd, Alain Mar tin, James Morris, Vrej Nersessian, David Sedley, Bob Sharples, Anne Sheppard, Malcolm Willcock e Fritz Zimmermann. Ho contrano un de bito speciale con Charles Burnen, Stephanie DaUey, Sara Sviri e Robin il Waterfield; con tuno il personale bibliorecario e con corpo dei profes sori del Warburg Institute di Londra; e con Hilary O'Shea deUa Oxford Clarendon Presso Ma sopranuno desidero ringraziare Marrin West, che è sempre stato disponibile ad aiutarmi a mano a mano che questo lavoro prendeva corpo. Mappe lO , I I o 100 200km • Roma Lago Averno Napoli Baia di Cuma : __ • Vesuvio io Dicearchia Pitllecusa Taranto • l Baia Metapontol di Napoli Velia Eraclea • • Golfo dì Taranto MAR T I R R E N O Petelia • Crotone- Strongy/e • ipart L l e .Hippo ion [SO Lipari Hiera (Thermessa) • Locri , ·Rhegi n Terme· .!mera .Mozia di [mera E/na ·Tauromenion Tempio. io Selinunte. di Adrano • . Eraclea Minoa • Telme • Ueootini Palici di Selinunte Ak:ra) • Siracusa (Agrigento) . • Ca marlOa MAR M E D I T E R R A N E O Mappa della Sicilia e dell'Italia meridionale Mappe Il I MAR M E D I T E R R A N E O • ) Alessancttia r •• Mende I I Ossirinco • MAR • Akhmin (panopoti) ROSSO i Nag . Hammadi , ( i I O 100 200km Mappa dell'Egitto Introduzione Questo libro copre un'ampia area nello spazio e nel tempo, assumendo come punto di panenza un uomo che visse ben più di duemila anni fa. n suo nome era Empedocle. Empedocle nacque probabilmente intorno all'inizio del v secolo a.c. 1 Proveniva dalla colonia greca di Akragas -la moderna Agrigento - sulla costa sudoccidentale della Sicilia; ma sembra che abbia trascorso la maggior parte del suo tempo viaggiando, come ci si poteva aspettare da un «veggente» come lui nel mondo del Mediterraneo antico e del Vici 2 no Oriente. Quando sia morto, dove o come, non lo sappiamo.} E tut- Wright, pp. 3-5; KRS, pp. 280-281. I A proposito dei suoi viaggi, cfr. DK31BI12 con Zuntz (1971), p. 189 e per es. 2 D.L. 8.67, dove si racconta che il ritorno di Empedocle ad Akragas era stato impedi to dai «discendenti dei suoi avversari», oi trov ÈX9prov ànoyovol, implicando proba bilmente un lungo periodo di assenza: per l'espressione, cfr. Hdt. 7.153, Porph. l'P 22 = Aristox. framm. 17 con \'on Fritz (1940), p. 19. Sui veggenti che viaggiavano cfr. Grottanelli; Burkert (1983l. } Il resoconto di Aristotele secondo cui Empedocle sarebbe morto all'età di ses sant'anni è generalmente considerato attendibile (Arist. framm. 71; Guthrie [1962- 81], voI. Il, p. 128; \X'right, p. 5); ma già Bidez un secolo fa ne aveva criticato la mancanza di valore storico; la successiva ricerca sulla tradizione biografica greca an teriore o coeva ad Aristotele non ha fatto nulla per ispir-dre maggiore fiducia. Cfr. Bidez, pp. 154-155 con A.J. Podlecki, Phoenix, 23 (1969), pp. 114-137; Momigliano, pp. 23-84; Kingsley (1990), pp. 261-264. In assenza di informazioni più fondate, il massimo che possiamo dire è che secondo i biografi greci sessant'anni era un'età conveniente per morire: cfr. per es. D.L. 2.44 (Socrate) e 9.3 (Eraclito), Burnet (1892), pp. 75-76 (Anassimene), F. Jacoby, Apo/loJoroJ Chr01zik (Berlin 1902), p. 329 (Oemostene), p. 350 (Moschionc). A proposito delle leggende sulla morte di Empedocle, cfr. sotto, capp. 16-19. 14 Introduzione tavia proprio quest'uomo, la cui vita rimane per noi un mistero, avreb be avuto un ruolo incomparabile per il successivo sviluppo della cultu ra occidentale. Per esprimersi nei termini della tendenza, più tarda, a circoscrivere campi specifici di interesse e di competenza, il suo influs so si fece sentire in filosofia, retorica, medicina, chimica, biologia, astronomia, cosmologia, psicologia, misticismo e religione. La teoria dei quattro elementi, una teoria che avrebbe esercitato un'influenza immensa e che fu introdotta proprio da Empedocle, è solo un esempio l dei più ovvi: Non sorprende che una figura tanto imponante abbia suscitato gran de attenzione e dato origine a una vasta letteratura. Scopo principale di questo libro è dimostrare che - nonostante tutti questi studi - la critica moderna non è minimamente riuscita a cogliere il senso complessivo del- , l'insegnamento di Empedocle. E necessario un ripensamento delle nostre idee su di lui: un ripensamento ricco di conseguenze non solo per la no stra comprensione di Empedocle, ma anche della filosofia antica e, quin di, delle origini della cultura occidentale. In modo più specifico, il presente volume si propone di mostrare che il principale ostacolo per una corretta valutazione di Empedocle non consiste (come di solito si afferma) nella natura frammentaria delle testi monianze superstiti, bensì in un approccio errato; di chiarire le ragioni per cui fin dai tempi di Aristotele, dal secolo a.c., il suo insegnamento IV è stato tanto frainteso; e di mostrare quale sia la chiave per una ricostru zione più accurata della sua opera. In primo luogo, questo ci spingerà a portare alla luce le testimonianze più o meno coeve a Empedocle che ri sultano rilevanti per comprendere la sua figura, nonostante siano state finora trascurate. In secondo luogo, si tratterà di ricostruire la catena continua di una tradizione: una tradizione «alternativa» di lettura e in terpretazione di Empedocle che è sopravvissuta per secoli, e che è rima sta sotto molti punti di vista più fedele, più vicina all'autentico Empedo cle rispetto alla corrente esegetica dominante delle scuole filosofiche di Aristotele e Platone. Una conseguenza inevitabile del reinserimento nel quadro di questi aspetti è la consapevolezza che occorre ampliare deci samente le nostre prospettive e che molti assunti impliciti sulla trasmis sione delle idee nel mondo antico devono essere riconsiderati. Per trasmettere i suoi insegnamenti Empedocle si è servito della poesia, e i suoi versi sopravvivono - come gli scritti di tutti i filosofi precedenti a Socrate e Platone - nella forma di frammenti citati e conservati nei testi il degli scrittori più tardi. Questo naturalmente ha sollevato problema di valutare quali aiuti e quali fonti ci possano guidare nell'interpretazione di Kranz, pp. 83- 105, 110-112; l-Iallcux (I974), p. 67;.J. Longrigg, /JiJ, 67 (1976), -l pp. 420-429, c Apàron, 19 (1985), pp. 93·115.

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