Michel Foucault CBOFSSICA DEL POTEI Interventi politici cura di Alessandro Fontana e Pasquale Pasquino Copyright © I97i> 1975, 197^* 1977 Michel Foucault Copyright © « L'Are» 1972 Copyright © 1977 Giulio Einaudi editore s. p .a. Tonno t Quarta edizione Traduzione di Giovanna Procacci e Pasquale Pasquino ISBN 88-06-04781-7 r Indice p. VII Noia all'edizione italiana di Alessandro Fontana e Pasquale Pasquino Microfisica del potere 3 Intervista a Michel Foucault 29 Nietzsche, la genealogia, la storia 55 ÀI di là de! bene e dei male 71 Sulla giustizia popolare. Dibattito con 1 maoisti 107 Gl'intellettuali c il potere. Conversazione tra Michel Foucault e Gilles Deleuze 119 Conversazione sulla prigione: il libro ed il suo metodo 137 Potere-corpo 147 Domande a Miche! Foucault sulla geografia 163 Corso dei 7 gennaio 1976 179 Corso dei 14 gennaio 1976 w Nota all'edizione italiana Sono stati qui raccolti, in ordine cronologico - tranne l'intervista introduttiva dei curatori - alcuni interventi che accompagnano, a partire dai 1968. la produzione teo- rica, gli studi storici e la pratica militante di Michel Fou- cault; dairÀrtr/jfo/ogm del sapere, aWOrdine del discor- so, alla creazione, con Vidal-Naquet. del Gip (Groupe Information Prisons), a Sorvegliare e punire, a lo, Pierre Rivière alla recente Volontà de savotr. y Intorno al tema centrale del potere (potere essenzial- mente positivo, che produce sapere e molteplici tecnolo- gie di controlio), si troveranno formulate, in dibattiti puntuali {e spesso fatalmente provvisori) e con interlo- cutori diversi (studenti, giornalisti, militanti politici, ecc.), la questione del metodo genealogico, delle lotte nei licei, dei tribunali e della giustizia popolare, delle tecni- che di applicazione dei dispositivi di sorveglianza sul cor- po, dei rapporti tra potere e verità, delParticoiazione tra potere di sovranità e potere disciplinare. Interventi dunque, e non scritti (tranne il testo d'a- pertura su Nietzsche); interventi d'occasione (interviste, dibattiti, corsi), cui sarebbe quindi indebito attribuire una qualsiasi funzione oracolare, una qualsiasi volontà di coerenza ad ogni costo, o un qualche movimento di svi- luppo lineare; interventi che ci sembrano comunque im- portanti per aprire, forse per la prima volta, un discorso di fondo, storico teorico e politico, su Foucault, che i suoi libri sembrano rendere sovente assai arduo: perché i (pochi) storici che si occupano delle sue stesse cose sembrano talora estranei alle sue preoccupazioni teoriche e al suo metodo analitico; e perché i teorici sensibili a queste preoccupazioni e a questo metodo mancano spes- Vili NOTA ALL'EDIZIONE ITALIANA so, a loro volta, della sua competenza di storico e della sua pazienza d'archivista. À questo duplice rinvio (figura che, secondo alcuni, definirebbe una delle tattiche più raffinate del maitre de vénté, per mantenere l'avversario in un'inaccerchiabile esteriorità), questa raccolta cerca dunque di ovviare, giustificando per ciò stesso la sua fina- lità immediata e la sua visibile necessità. A. F. e P. P. MICROFISICA DEL POTERE Intervista a Michel Foucault * Lei per il pubblico italiano l'autore de La D O M A N D A: è stona della follia> de Le parole e le cose ed ora di Sorve- gliare e punire* Potrebbe delineare brevemente il tragitto che l'ha condotta dal lavoro sulla follia nell'età classica allo studio della criminalità e della delinquenza? Quando ho iniziato le mie ricerche, intor- F O U C A U L T: no agli anni uno dei grandi problemi era quello dello statuto politico della scienza e delle funzioni ideolo- giche che poteva trasmettere. Non era esattamente il pro- blema Lyssenco che dominava, pure io credo che intorno a questa brutta storia Lyssenco, che è rimasta cosi a lungo sepolta ed accuratamente nascosta, tutto un insieme di questioni interessanti sono state sollevate. Due parole per riassumerle tutte: potere e sapere. Credo d'aver scritto La storia della follia un po' sulla traccia di questi problemi. Si trattava per me di dire que- sto: Se poniamo ad una scienza come la fisica teorica o la chimica organica il problema dei suoi rapporti con le strutture politiche ed economiche della società, non po- niamo un problema troppo complicato? Non si pone for- se il piano della spiegazione possibile troppo in alto? Se, al contrario, prendiamo un sapere come la psichiatria, il problema non sarà molto più facile da risolvere, dal mo- mento che il profilo epistemologico della psichiatria è te- nue e la pratica psichiatrica è legata a tutta una serie d'i- stituzioni, di esigenze economiche immediate, d'urgenze politiche, di regolazioni sociali? Nel caso d'una scienza cosi «dubbia» come la psichiatria, non potremmo coglie- * Questa intervista é stata raccolta dai curatori di questo volume nel giugno 1976.