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Michail Bachtin e il suo circolo. Opere 1919-1930 PDF

2168 Pages·2014·8.414 MB·Italian
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MICHAIL BACHTIN E IL SUO CIRCOLO OPERE 1919-1930 A cura di Augusto Ponzio con la collaborazione di Luciano Ponzio Testo russo a fronte per la traduzione dal russo BOMPIANI IL PENSIERO OCCIDENTALE BOMPIANI IL PENSIERO OCCIDENTALE Direttore GIOVANNI REALE MICHAIL BACHTIN E IL SUO CIRCOLO OPERE 1919-1930 ARTE E RESPONSABILITÀ – PER UNA FILOSOFIA DELL’ATTO RESPONSABILE – L’AUTORE E L’EROE NELL’ATTIVITÀ ESTETICA – IL VITALISMO CONTEMPORANEO – LA PAROLA NELLA VITA E NELLA POESIA – FREUDISMO – IL METODO FORMALE NELLA SCIENZA DELLA LETTERATURA – PROBLEMI DELL’OPERA DI DOSTOEVSKIJ – MARXISMO E FILOSOFIA DEL LINGUAGGIO – STILISTICA DEL DISCORSO ARTISTICO – SUI CONFINI TRA POETICA E LINGUISTICA Testo russo a fronte A cura di Augusto Ponzio Con la collaborazione di Luciano Ponzio per la traduzione dal russo BOMPIANI IL PENSIERO OCCIDENTALE Direttore editoriale Bompiani Elisabetta Sgarbi Direttore letterario Mario Andreose Editor Bompiani Eugenio Lio ISBN 978-88-587-6693-4 © 2014 Bompiani/RCS Libri S.p.A. Via Angelo Rizzoli 8 - 20132 Milano Realizzazione editoriale: Alberto Bellanti – Milano I edizione digitale 2014 da edizione Il Pensiero Occidentale luglio 2014 S OMMARIO INTRODUZIONE, di Augusto Ponzio VII Bachtin e il suo circolo: cronologia essenziale XXXIII Nota editoriale XLVII I. Arte, vita, responsabilità (1919-1926) 1 M. M. Bachtin, Arte e responsabilità 27 M. M. Bachtin, Per una filosofia dell’atto responsabile 33 M. M. Bachtin, L’autore e l’eroe nell’attività estetica 169 I. I. Kanaev (M. Bachtin), Il vitalismo contemporaneo 215 V. N. Vološinov, La parola nella vita e la parola nella poesia 271 II. Coscienza, ideologia, parola letteraria, dialogo (1927-1929) 335 V. N. Vološinov, Freudismo. Studio critico 355 P. N. Medvedev, Il metodo formale nella scienza della letteratura 599 M. M. Bachtin, Problemi dell’opera di Dostoevskij 1053 III. Linguaggio, sintassi dell’enunciazione, linguistica generale (1929-1930) 1425 V. Vološinov, Marxismo e filosofia del linguaggio 1461 V. Vološinov, Stilistica del discorso artistico 1841 V. Vološinov, Sui confini tra poetica e linguistica 1995 NOTE INTEGRATIVE AI TESTI 2071 APPARATI 2083 INTRODUZIONE di Augusto Ponzio Chiamo sensi le risposte a delle domande. Ciò che non risponde ad alcuna domanda è per noi privo di senso. […] Carattere responsivo del senso. Il senso risponde sem- pre a delle domande. Ciò che non è risposta a qualcosa ci sembra insensato, avulso dal dialogo. Senso e signifi- cato. Il significato è avulso dal dialogo, ma ne è astratto in modo intenzionale e convenzionale. C’è in esso una potenzialità di senso. M. BACHTIN, “Dagli appunti del 1970-71”, trad. it. in Bachtin, L’autore e l’eroe, Torino, Einaudi, 1988: 363-364 Nella conversazione con San Bernardo Dante esprime l’idea che il nostro corpo risorgerà non per se stesso, ma per chi ci ama, per chi ci ha amato e ha conosciuto il nostro unico sembiante. M. BACHTIN, “L’autore e l’eroe nell’attività estetica“, ivi, pp. 52-53 Il nostro punto di vista non afferma affatto una qual- che passività dell’autore, il quale non farebbe che mon- tare i punti di vista altrui, rinnegando assolutamente un proprio punto di vista, una propria verità [...]. L’autore è profondamente attivo, ma il suo essere attivo ha carat- tere dialogico. M. BACHTIN, “Piano per il rifacimento del libro su Dostoevskij”, ivi, p. 322 č Michail Michajlovi Bachtin (Orël, Russia, 17 novembre, 4 nov. del calendario Giuliano, 1895 – Mosca 7 marzo 1975) è certamente una figura fondamentale della cultura europea del Ventesimo seco- lo. A partire dal 1963, anno di riedizione in russo della sua prima monografia, quella su Dostoevskij (prima edizione 1929), seguita dalla pubblicazione, nel 1965, del suo secondo lavoro monografico, quello su Rabelais, e poi dalle due raccolte (rispettivamente nel 1975 e nel 1979) dei suoi scritti prodotti tra 1919 e il 1974, l’interes- se per Bachtin è andato via via aumentando. Ciò è attestato anche dalla traduzione delle sue opere in molte lingue e dall’influenza esercitata dal suo pensiero in ambiti disciplinari diversi. Nel luglio del 2014 (dal 23 al 27) si terrà a Stoccolma il XV Convegno Inte- nazionale a lui dedicato e intitolato “Bakhtin as Praxis: Academic Production, Artistic Practice, Political Activism”. Il primo si tenne nel 1983 a Kingston (Canada). Il XIV si è tenuto in Italia, nel luglio del 2011 (Rocca di Bertinoro, Università di Bologna). Desidero an- che ricordare la serie di seminari che si sono recentemente tenuti a Roma (dal 10 ottobre al 19 dicembre 2012), a cura di Paolo Fabbri (Roma, LUISS) e Isabella Pezzini (Università della Sapienza), che nel documento in cui li annunciavano riportavano il giudizio di Todorov a proposito di Bachtin: «il più importante pensatore so- vietico nel campo delle scienze umane e il più grande teorico della letteratura del XX secolo». La rivista Diogene (Firenze, Giunti ) ha dedicato, nel fascicolo n° 27 del 2012, un “dossier” di oltre 20 pagine (pp. 63-86) al “Filosofo Michail Bachtin”. Bachtin appartiene alla stessa generazione del semiotico Roman Jakobson (1896), dell’etnologo Vladimir Propp (1895), del formali- sta Victor Šklovskij (1893), dello psicologo Lev Vygotskij (1896). Fe- ce gli studi universitari a Odessa e Pietroburgo, dove insegnavano Veselovskij, Baudouin de Courtenay e Zelinskij. A Nevel’ nel 1919 entrò in rapporto con Valentin N. Vološinov (1895-1936) con il filo- sofo Matvej I. Kagan (1889-1937), con il filosofo e critico letterario Lev V. Pumpianskij (1891-1940) e con la pianista Marija V. Judina XII AUGUSTO PONZIO (1899-1970), con i quali stabilì uno stretto rapporto di collaborazio- ne e di amicizia (v. come Bachtin stesso presenta questi incontri e rapporti nelle conversazioni del 1973 con Viktor Duvakin, trad. it. di Rosa Stella Cassotti, Bachtin, In dialogo, a mia cura, Napoli, Edi- zioni Scientifiche Italiane, 2008). Ad essi si aggiunse ben presto Pa- vel N. Medvedev (1892-1938) che Bachtin conobbe a Vitebsk dove č si trasferì nel 1920. Nel 1921 sposò Elena Aleksandrovna Okolovi , che gli restò accanto fino al 1971, anno della morte di lei. Amma- latosi di osteomielite cronica, che lo rese gravemente invalido per tutta la vita, passò a Leningrado (San Pietroburgo), dove si formò il cosiddetto “gruppo” o “circolo di Bachtin” costituito, tra gli altri e oltre che da Vološinov e Medvedev, dal biologo Ivanov I. Kanaev (1893-1984), dal musicologo Ivan I. Sollertinskij (1902-1944), dallo scrittore Konstantin K. Vaginov (1899-1949), dal poeta Boris M. Zu- bakin (1894-1938), dall’indologo Michail I. Tubjanskij. Nel 1929 uscì il suo libro su Dostoevskij. Dopo questo libro Bachtin non poté pubblicare più nulla fino al 1963, anno della seconda edizione di questo stesso libro. Infatti nel periodo del- lo stalinismo, Bachtin fu bandito dalla cultura ufficiale. Arrestato durante le prime purghe staliniane per “partecipazione ad orga- nizzazione antisovietica” cioè all’attività del circolo religioso-filo- sofico “Voskresenie”, diretto da Aleksandr A. Mejer (1874-1939), fu confinato a Kustanaj, tra la Siberia ed il Kazakistan, poi a Saransk, in Mordovia dal 1936. Nel 1938 subì, a causa della sua malattia, l’o- steomielite, l’amputazione di una gamba. A Saransk insegnò nella scuola dal 1945 al 1969. Nel 1946 discusse, presso l’Istituto di lette- ratura mondiale Gor’kij di Mosca, la tesi dal titolo Rable v istorii re- alizma [Rabelais nella storia del realismo], ma non ottenne la libera docenza. Questo suo lavoro fu poi pubblicato nel 1965, il suo se- condo libro dopo la monografia su Dostoevskij, che intanto, in edi- zione ampliata era stato ripubblicato, come abbiamo visto, nel 1963. Gli fu concesso di risiedere a Mosca solo nel 1971. Morì nel 1975. Nello stesso anno fu pubblicata una raccolta di suoi scritti, cui fece seguito una seconda nel 1979 (entrambe in traduzione italiana di č Clara Strada Janovi , Torino, Einaudi, rispettivamente 1979 e 1988). In vita Bachtin pubblicò nel 1919 un breve articolo intitolato “Arte e responsabilità”; nel 1929 il libro, menzionato, Problemi dell’opera di Dostoevskij (trad. it. e cura di Margherita De Michiel e con mia introd., Bari, Edizioni dal Sud, 1997); nel 1929 e nel 1930 le INTRODUZIONE XIII introduzioni ai volumi XI e XIII delle Opere scelte di Tolstoj (trad. it. di Nicoletta Marcialis e Olga Strada, a cura di Vittorio Strada); nel 1963 Problemi della poetica di Dostoevskij, nuova edizione rivista e ampliata della monografia precedente (trad. it. di Giuseppe Gar- ritano, Einaudi 1968); e nel 1965 l’opera di François Rabelais e la cultura popolare del Medioevo e del Rinascimento, rifacimento della dissertazione Rabelais nella storia del realismo presentata nel 1941 all’Istituto Gor’kij di Mosca e discussa, come già ho detto, nel 1946 (il capitolo su Rabelais e Gogol’, omesso in Bachtin 1965, fu pub- blicato in versione ampliata in Kontekst 1972; ora in Bachtin nella raccolta del 1975, trad. it. Estetica e romanzo, 1979). A ciò vanno aggiunte le pubblicazioni (parziali) tra la seconda metà degli anni Sessanta e la prima metà degli anni Settanta di testi scritti negli anni Venti-Quaranta, e la “Risposta a una domanda del Novyj mir” (Bachtin 1970). L’unica pubblicazione tra il 1929 e il 1963, cioè tra la prima e la seconda edizione della sua monografia su Dostoevskij fu “Esperienze tratte dallo studio del fabbisogno delle aziende col- lettive” nella rivista Sovetskaja torgovlja [Il commercio sovietico], 3, 1934, resoconto del suo lavoro di economo nella cooperativa di- strettuale di Kustanaj nel Kazakistan, dove era stato confinato. Va aggiunto il saggio del 1926 “Il vitalismo contemporaneo” (trad. it. di M. De Michiel nella raccolta Bachtin e le sue maschere, a cu- ra di Paolo Jachia, M. De Michiel e A. Ponzio (Bari, Delalo 1995), e in Vita, a cura di A. Ponzio, serie “Athanor”, 5, Roma, Meltemi, 2002), apparso con il nome del biologo Ivan I. Kanaev in una rivi- sta russa di biologia: da parte dello stesso Kanaev abbiamo l’espli- č cita dichiarazione, resa a Sergej G. Bo arov, uno dei curatori delle opere di Bachtin, dell’“appartenenza” a Bachtin di questo saggio. Si può far iniziare l’interesse per il cosiddetto “circolo bach- tiniano” dal saggio del 1973 di Vjaceslav V. Ivanov, “Significato delle idee di M. Bachtin sul segno, l’enunciazione e il dialogo per la semiotica contemporanea” e dall’edizione inglese del 1973 (New York, Seminar Press) di Marxismo e filosofia del linguaggio: Problemi fondamentali del metodo sociologico nella linguistica, di Valentin N. Vološinov, una delle voci più importanti del circolo bachtiniano, libro pubblicato originariamente a San Pietroburgo, allora Leningrado, per Priboj nel 1929 e successivamente nel 1930 nella collana “Problemi di metodologia e di teoria della letteratu- ra”. Fu quella inglese la prima traduzione in assoluto di Marxismo

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