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Metodologie e tecniche del disegno archeologico. Manuale per il disegno dei reperti archeologici PDF

80 Pages·2004·2.714 MB·Italian
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FUTURO ANTERIORE 2 NOTA DELL’EDITORE Come progetto iniziale, nato in collaborazione con il Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza, la collana intendeva ospitare volumi concernenti tecniche e problematiche degli operatori del restauro. A due anni di distanza, in occasione dell’uscita del secondo volume, la collana modifica ed amplia i suoi intenti, definendosi come contenitore per una manualistica utile a chi opera nel settore della ricerca archeologica. Massimo Pennacchioni METODOLOGIE E TECNICHE DEL DISEGNO ARCHEOLOGICO Manuale per il disegno dei reperti archeologici All’Insegna del Giglio Illustrazioni e foto a cura dell’autore, salvo diversa indicazione. ISBN 88-7814-242-5 © 2004 All’Insegna del Giglio s.a.s. INDICE PRESENTAZIONE, Marcello Piperno 9 INTRODUZIONE 11 1. Finalità 12 2. Gli strumenti per il disegno 13 3. Fase progettuale 15 4. La postazione di lavoro 16 Sezione 1 – MATERIALI LITICI 18 1. La pietra scheggiata 18 33 2. La pietra levigata 3. Impaginazione 34 4. Simbologia 36 Sezione 2 – MATERIALI CERAMICI 38 1. Elementi di geometria 38 2. Rilievo del manufatto 42 3. Impaginazione 54 Sezione 3 – MATERIALI VARI 57 1. I materiali metallici 57 2. Osso e corno 59 3. Legno 60 Sezione 4 – GRAFICA COMPUTERIZZATA 63 1. Le tecniche di rilevamento bidimensionale 64 2. Le tecniche di rilevamento tridimensionale 66 CONCLUSIONI E PROSPETTIVE 71 RINGRAZIAMENTI 73 BIBLIOGRAFIA 75 PROFILO DELL’AUTORE 77 PRESENTAZIONE Occuparsi di Preistoria, sia a livello amatoriale che cessità dello studente di comprimere quante più no- a livello professionale, significa entrare in un mondo zioni possibili nei tempi e modi stabiliti dagli ordina- scomparso del quale sono giunte fino a noi talvolta menti universitari inesorabilmente riduce lo spazio immagini artistiche di insospettabile livello, ma più dedicato ad alcuni argomenti più marginali o non li spesso, tracce di insediamenti o di luoghi di culto, re- tratta affatto. Il campo della documentazione grafica sti paleontologici e soprattutto oggetti della cultura ma- è certamente uno di questi e spesso viene trattato in teriale, manufatti di selce, osso, ceramica, metallo e modo approssimativo, anche per la mancanza, fino- talvolta legno e altre fibre vegetali. ra, di un manuale in italiano dedicato interamente al- Un mondo scomparso, la cui comprensione richie- l’argomento. È quindi con soddisfazione che acco- de sempre più una conoscenza di dettaglio delle tecni- gliamo questo volume che per la prima volta riassu- che di esecuzione e delle sequenze operative che han- me in un insieme organico le tecniche ed i modi di no condotto ai singoli manufatti e delle tracce di uti- rappresentazione dei reperti archeologici. La forma- lizzazione che su questi si sono talvolta conservate. zione dell’Autore, archeologo e disegnatore profes- La documentazione grafica di questo mondo, e sionista, provvisto di grande esperienza nel settore, questo vale tanto per i rilievi delle manifestazione di come dimostrano, tra l’altro, i diplomi ottenuti in gra- arte, che per il rilevamento delle planimetrie di strut- fica, fotografia, pubblicità, grafica computerizzata e ture di abitato o di aree funerarie o rituali, o per la CAD, ha permesso un’ampia disamina non solo per riproduzione di oggetti, rappresenta una fondamenta- quanto riguarda la realizzazione del disegno ma an- le chiave di accesso alla sua migliore comprensione. che la sua presentazione con esaurienti note sulla Tanto più essa è fedele, ma soprattutto tanto più impaginazione. La divisione in sezioni del lavoro fa- essa segue regole codificate e immediatamente rico- cilita la ricerca dei temi e l’apprendimento da parte noscibili dagli addetti ai lavori, tanto più l’immagine del lettore; non a caso, queste pagine sono il risultato grafica diventa un sicuro e rapido mezzo di comuni- di una lunga serie di seminari svolti in particolare al- cazione tra addetti ai lavori. Per raggiungere questo l’Università di Napoli “Federico II”, che hanno ri- scopo di “comunicazione grafica” un buon disegno scosso un inaspettato successo con la partecipazione non può che essere eseguito da chi di questa materia è appassionata e numerosa degli studenti. conoscitore approfondito, come l’autore di questo La trentennale esperienza nel campo del disegno manuale, anche se è spesso molto difficile riuscire a ha giocato un ruolo fondamentale nel fare risaltare le coniugare una buona mano con un buon bagaglio di difficoltà che si possono presentare al neofita nel cor- conoscenze scientifiche. L’autore di questo conciso ma so di una campagna di documentazione grafica. Le completo manuale di disegno, ci conduce a scoprire i pagine dedicate al materiale tecnico occorrente non mille segreti delle tecniche grafiche applicate al cam- sono banali: come ben spiegato, in situazioni partico- po della preistoria, segreti che a nulla servirebbe tutta- lari o disagiate come in aree desertiche o lontane da via conoscere se affidati poi ad una mano che si rifiuta centri abitati con impossibilità di trattenere i reperti, di obbedire. È evidente che tutti possono disegnare, la mancanza del più comune strumento (di misura o ma, come per la musica o per il canto, i risultati varia- di disegno) può pregiudicare i risultati di una intera no di molto da persona a persona. missione. Questo manuale non è, quindi, solo una eser- Un buon disegno, infine, non potrà mai essere so- citazione di tecnica o un riassunto di nozioni, ma un stituito da una buona foto. Nel primo convergono anni compendio di esperienza, ricco di suggerimenti prati- di esperienza che portano ad una necessaria sintesi di ci. Un apprezzamento particolare merita l’ultima se- ciò che è utile mostrare o sottolineare; alla seconda, zione, dedicata all’informatica; lo sviluppo di questa per quanto di autore essa possa essere, sfuggiranno componente pone l’archeologo di fronte a numerose quasi sempre dettagli spesso importanti. scelte che, pur non escludendo il disegno manuale, La formazione di un archeologo preistorico pas- permettono di affrontare una serie di problematiche sa attraverso successive fasi di apprendimento deter- con strumenti differenti, in grado di minimizzare co- minate dalla scelta delle discipline e dalla varietà e sti e tempi di realizzazione, con un livello di qualità qualità dei corsi attivati nell’anno accademico: la ne- altissimo. 10 PRESENTAZIONE Quella del nostro amico e collega Massimo Pen- Africa a Melka Kunture, nei suoi disegni, eseguiti non nacchioni è una capacità di lettura e di sintesi che si solo per riproduzione di oggetti, ma anche per pro- sposa ad una perfetta padronanza del mezzo tecni- getti di restauri e di musealizzazione, Pennacchioni è co, sia esso la matita che il pennino a china, che i riuscito, in molte occasioni, a interpretare le mie idee colori. incapaci di trasformarsi da sole in un progetto grafico Con una marcia in più. Nella nostra ormai plurien- accettabile, spesso migliorandole e dandole una incon- nale esperienza comune, sia in Italia (nel Parco del fondibile impronta personale. Cilento e del Vallo di Diano e a Mondragone) che in MARCELLO PIPERNO

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