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Metodi Di Rappresentazione dei Piani PDF

34 Pages·1980·9.481 MB·Italian
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METODI DI RAPPRESENTAZIONE DEI PIANI a cura dell'Ing. Nicola Portulano (Ce.Di.T.I.) .: .1''·.·· ·.. TECNICHE RETICOLARI Negli anni cinquanta sono state sviluppate diverse tecniche analitiche per la pianificazione ed il controllo dei progetti. Due di queste sono: • il ''Metodo del cammino critico" (CPM - Criticai Path Method) • il ''Project Evualetion and Review Tecnique" (PER T) Le due tecniche sono state sviluppate, contemporaneamente negli anni dall956 al 1958, da due differenti gruppi. ll CPM è stato sviluppato da J.F.Kelley e M. Walker della Du Pont de Nemours; il PERT è stato invece sviluppato per la Marina degli Stati Uniti da una società di consulenza (D.G. Malcom) per la pianificazione delle attività di ricerca e sviluppo del sottomarino Polaris. Sia il PERT che il CPM sono metodi basati sul tempo, nel senso che portano a determinare la durata del progetto; Benché sviluppati indipendentemente, sono praticamente uguali. Pertanto, oggi, con PERT e CPM si intende praticamente la stessa tecnica e le differenze, se esistono, sono solo di tipo storico. 2 TECNICHE RETICOLARI DEFINIZIONI RETICOLO -RAPPRESENTA GRAFICAMENTE LE RELAZIONI DI DIPENDENZA TRA LE AITIVITÀ' DI UN PROGETIO ATTIVITÀ' -RAPPRESENTATA DA UNA LINEA ORIENTATA (PER CONVENZIONE DISEGNATA DA SINISTRA A DESTRA) -LA LUNGHEZZA DELLA LINEA NON RAPPRESENTA LA DURATA AITIVITÀ' - DELIMITATA DA DUE EVENTI (PREDECESSORE E SUCCESSORE) EVENTO - RAPPRESENTA UN PUNTO NEL TEMPO (DISEGNATO CON UN CERCHIO) IN CUI SONO STATE TERMINATE DELLE AITIVITÀ' E NE INIZIANO DELLE ALTRE. - DUE EVENTI SONO PRESENTI IN OGNI RETICOLO: L'EVENTO DI INIZIO (NON HA ATIIVITÀ' CHE LO PRECEDONO) E L'EVENTO DI FINE (NON HA AITIVITÀ' CHE LO SEGUONO) 3 TECNICHE RETICOLARI REGOLE DI COSTRUZIONE DEL RETICOLO evento evento attività predecessore successore DESCRIZIONE DURATA ESE:MPI 0 4 TECNICHE RETICOLARI REGOLE DI COSTRUZIONE DEL RETICOLO REGOLA N°l NEL RETICOLO OGNI ATTIVITÀ' E' RAPPRESENTATA DA UNA E UNA SOLA LINEA ORIENTATA REGOLAN°2 PER DETERMINARE LA CORRETTA RELAZIONE TRA LE ATTIVITÀ' DEL RETICOLO, OGNI VOLTA CHE SI AGGIUNGE ATTIVITÀ', E' NECESSARIO RISPONDERE ALLE SEGUENTI DOMANDE: l. QUALI ATTIVITÀ' DEVONO ESSERE TERMINATE IMMEDIATAMENTE PRIMA DELL'INIZIO ATTIVITÀ' IN ESAME? 2. QUALI ATTIVITÀ' DEVONO SEGUIRE QUESTA ATTIVITÀ' ? 3. QUALI ATTIVITÀ' DEVONO ESSERE SVOLTE CONTEMPORANEAMENTE A QUESTA ATTIVITÀ? REGOLAN°3 DUE ATTIVITÀ' NON POSSONO ESSERE IDENTIFICATE DAGLI STESSI EVENTI PREDECESSORE E SUCCESSORE NON E' PERTANTO POSSIBILE UN RETICOLO DEL TIPO: PER AGGIRARE L'OSTACOLO E' POSSIBILE INSERIRE UNA ATTIVITÀ' FITTIZIA: (":;\ attività 0 ·· .. /fittizia ·-.. __ 5 PROGETTO DI ESEMPIO A titolo esplicativo analizziamo in che modo si può rappresentare un progetto mediante le tecniche reticolati. . . Una comunità di vagabondi, che vive sotto un ponte, ha visto notevolmente aumentare, negli ultimi tempi, il numero dei propri componenti; pertanto, per far fronte alle nuove esigenze, ha deciso di costruire un nuovo ponte sotto il quale trasferirà parte della comunità una volta ultimato. Poiché i vagabondi sono persone abitudinarie, hanno deciso di costruire il nuovo ponte del tutto simile al vecchio; per loro fortuna, o saggezza, hanno conservato i dettagli realizzativi del vecchio ponte in termini di attività da svolgere, loro durata, e relazioni di dipendenza ARCATA l A 31 BASE l BASE BASE2 IPOTESI DI PARTENZA DEL PROGETTO: • SIA IL PLINTO CHE LE BASI SONO IN CALCESTRUZZO E RICHIEDONO UN TEMPO DI COSTRUZIONE E UN TEMPO DI AT rESA PER LA PRESA DEL CALCESTRUZZO STESSO • IL PLINTO DEVE ESSERE MESSO IN OPERA PRIMA DELLA COSTRUZIONE DELLE BASI l E 3 IN QUANTO COSTITUISCE IL PUNTO DI RIFERIMENTO PER LA MESSA IN OPERA DELL'ARCATA. 6 PROGETTO DI ESEMPIO: DATI PER LA COSTRUZIONE DEL NUOVO PONTE ATTIVITÀ' NECESSARIE AL COMPLETAMENTO DEL PROGETIO E RELATIVE DIPENDENZE: LISTA DELLE ATTIVITA' DIPENDENZE a COSTRUZIONE BASE 2 - b. COSTRUZIONE PLINTO - c. COSTRUZIONE ARCATA - d. ATTESA PRESA BASE 2 a e. ATTESA PRESA PLINTO b f. MESSA IN OPERA PLINTO d,e g. COSTRUZIONE BASE l f h. ATTESA PRESA BASE l g l. COSTRUZIONE BASE 3 f i. ATTESA PRESA BASE 3 i k. MESSA IN OPERA ARCATA j,h,f,c DURATA ATTIVITÀ' IN GIORNI BASE l BASE2 BASE3 PLINTO ARCATA COSTRUZIONE 7 lO 6 4 10 TEMPO DI PRESA 7 7 7 7 - MESSA IN OPERA - - - l 4 7 PROGETTO DI ESEMPIO: COSTRUZIONE DEL RETICOLO Per la costruzione del reticolo si prendono prima in considerazione le attività che non hanno dipendenze: Completiamo la costruzione del reticolo seguendo la tabella della lista delle attività. Inseriamo pertanto le attività d., e.: 8 PROGETTO DI ESEMPIO: COSTRUZIONE DEL RETICOLO Notiamo che l'attività f., dipende dalle attività d., e .. Pertanto, per la regola n. l gli eventi "5" e "6" dovranno coincidere. Se rinumeriamo in modo opportuno gli eventi e inseriamo le attività h,i,j,g, otteniamo la seguente configurazione parziale: 9

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