ebook img

Marxismo e filosofia in Italia (1958-1971). I dibattiti e le inchieste su Rinascita e il Contemporaneo PDF

398 Pages·1976·17.305 MB·Italian
Save to my drive
Quick download
Download
Most books are stored in the elastic cloud where traffic is expensive. For this reason, we have a limit on daily download.

Preview Marxismo e filosofia in Italia (1958-1971). I dibattiti e le inchieste su Rinascita e il Contemporaneo

Cassano MARXISMO E FILOSOFIA IN ITALIA 1958-1971 m DE DONATO Franco Cassano ARXISMO E FILOSOFIA IN ITALIA (1958-1971) I dibattiti e le inchieste su «Rinascita» e il «Contemporaneo» De Donato .© 1973 De Donato editore SpA Lungomare N. Sauro, 25 - Bari CL 07-2307-X prima edizione: marzo 1973 seconda edizione: maggio 1976 Gli scritti raccolti in questo volume, ad eccezione di quelli firmati dal curatore, sono pubblicati per gentile concessione delle direzioni di « Rina scita » e del « Contemporaneo », che l'Editore ringrazia qui vivamente. Indice 7 Premessa 27 Introduzione di Franco Cassano Teoria del blocco storico e ricomposizione del lavoro nel capitalismo maturo 77 h MARXISMO E HEGEL. 1958-1959 Valentino Gerratana, Lucio Colletti 79 Il marxismo e Hegel. A proposito dei Quaderni filosofici di Lenin 157 UNA DISCUSSIONE TRA FILOSOFI MARXISTI IN ITALIA. 1962 Cesare Luporini 159 Appunti per una discussione tra filosofi marxisti in Italia Lucio Colletti 164 Il rapporto Hegel-Marx Michele Figurelli, Elio Mercuri, Claudio Petruccioli 171 Un contributo di studenti dell'Università di Roma Nicola Badaloni 178 La realtà oggettiva della contraddizione 182 Una precisazione di Cesare Luporini Enzo Paci 183 Sulla realtà oggettiva della contraddizione Luciano Gruppi 192 Contro l'impoverimento della dialettica marxista Mario Rossi 197 Teoria e prassi Galvano Della Volpe 210 Sulla dialettica (Una risposta a1 compagni e agli altri) Cesare Luporini 226 Il circolo concreto-astratto-concreto Alessandro Natta 240 Per uno sviluppo unitario degli studi marxisti 249 MARXISMO E STORICISMO. 1965 Luciano Gruppi 251 Palmiro Togliatti: cultura e metodo Rossana Rossanda 259 Marxismo e storicismo Cesare Luporini 271 Una visione critica dell'uomo 283 LA RICERCA MARXISTA IN ITALIA. INCHIESTA 1971 Lucio Colletti 285 Marx, Hegel e la Scuola di Francoforte Nicola Badaloni 302 Il problema della dialettica Umberto Cerroni 312 Il marxismo e le scienze sociali Biagio De Giovanni 332 Scienza complessiva e critica dell'ideologia Giuseppe Vacca 346 La teoria e i livelli attuali della lotta di classe Aldo Zanardo 364 La situazione del marxismo e la dialettica Cesare Luporini 384 Dentro Marx il presente e la prospettiva Il dibattito sulla dialettica che si sviluppa sulle colonne di « Ri nascita» nella seconda metà del '62 (ade nel vivo di una pole mica ben piu vasta sull'adeguatezza dell'analisi e della strategia del movimento operaio italiano rispetto ai nuovi livelli di svi luppo del capitalismo e alla nuova strategia elaborata dalle classi dominanti con il lancio della politica di centro-sinistra. Se quindi non è difficile rintracciare alcuni parziali antecedenti quel dibattito ( come lo scambio di lettere tra Gerratana e Col letti sul «Contemporaneo» del '58-'59), 1 ciò cpe ne definisce 1 La discussione trae occasione dall'Introduzione di Colletti ai Quaderni filosofici di Lenin (Feltrinelli, Milano 1958). In quel saggio (Il marxismo e Hegel, pp. IX-CLXVIII) Colletti, sviluppando alcuni motivi della Logica dellavolpiana, polemizza contro lo storicismo ( « lo storicismo di Marx [ ... ] non è né quello di Vico, né quello di Hegel e tantomeno quello di Croce, come pur vorrebbero che fosse quei marxisti, i quali - non vedendo la storia nel Capitale - cinguettano solo sul 18 Brumaio ! », ivi, p. CXLI) e contro l'identificazione di Marx ed Engels ( « passàndo attraverso l'interpre tazione di Engels, il marxismo subisce in qualche modo una· ritraduzione in termini speculativi, torna ad essere, cioè, una " concezione generale del mon do " nel vecchio senso della parola, una filosofia che sovrasta e soverchia l'analisi scientifica concreta», ivi, p. cx). L'Introduzione costituisce l'ordito teorico di una piu vasta attività che Colletti viene svolgendo in quegli anni: ricordiamo Il concetto di lavoro in Marx, una replica all'articolo di A. Giolitti su Le basi scientifiche della po litica economica, ( entrambi comparsi sul primo numero di « Passato e pre sente», gennaio-febbraio 1958, rispettivamente pp. 16-28 e 1-15); l'articolo su « Il Contemporaneo » del giugno 1958 (La Francia, il fascismo e i neori- 7 la carattenstICa più rilevante è però la circostanza di cadere in un momento denso di avvenimenti sul piano sociale e politico, nel momento in cui piu evidente si fa la differenziazione di posizione tra chi sottolinea l'organica incapacità del capitalismo italiano di eliminare gli squilibri storici che lo caratterizzano e chi invece si mostra convinto della necessità di dover rispondere alla nuova fase di sviluppo delle forze produttive abbandonando quel terreno di lotta in quanto destinato .ad essere soppresso dall' iniziativa politica dei settori più avanzati delle classi dominanti. Senza dubbio sarebbe estremamente schematico e riduttivo leg gere gli schieramenti del resto differenziati e articolati che si defi niscono nel dibattito filosofico sul calco per esempio della rigida contrapposizione di posizioni che invece si crea nel dibattito sulla unificazione capitalistica in occasione del convègno dell' Istituto Gramsci e poi sulle pagine di « Rinascita » 2 ; ma è altrettanto impossibile ricostruire per intero il significato politico del confronto teorico sulla dialettica se non si tengono presenti sullo sfondo quei motivi di polemica e di dissenso. Del resto lo stesso attacco a Della Volpe trae le sue motivazioni piu che dalle posizioni politiche dell'autore di Rousseau e Marx, . dalla vasta e singolare fortuna che la sua opera incontra in diver- formisti, adesso raccolto nel volume La sinistra e il controllo operaio, Milano, Libreria Feltrinelli 1969, pp. 83-95). Le differenti posizioni di Colletti e Gerratana sul rapporto tra il marxismo e Hegel trovano il proprio riscontro anche sul tema dello Stato (dr. L. Col letti, Stato di diritto e sovranità popolare, « Società», 1960, pp. 905-29 ; V. Gerratana, Democrazia e Stato di diritto, «Società», 1961, pp. 829-80). Nel '59 compare sulla stessa rivista l'articolo di Colletti, Marxismo come sociologia, adesso raccolto nel volume Ideologia e società, Laterza, Bari 1969, pp. 3-59. 2 Gli atti del Convegno sono raccolti nel volume AA. VV., Tendenze del capitalismo italiano, Editori Riuniti, Roma 1962. Il dibattito sull'unificazione capitalistica si apre sul n. 1 (5 maggio 1962) della nuova serìe (settimanale) di «Rinascita» con gli articoli di G. Chiaromonte e R. Banfi. Seguono gli interventi di E. Peggio, A. P~senti (n. 3, 19 maggio 1962), E. Sereni, 'v. Vitello (n. 4, 26 maggio 1967), R. Spesso, ancora A. Pesenti (n. 6, 9 giu gno 1962). La discussione si conclude con una replica di R. Banfi (n. 7, 16 giugno 1962). 8 si settori della cultura e del movimento operaio italiani ( si pensi ad alcune posizioni della sinistra socialista e ad alcuni richiami piu o meno espliciti che all'opera di Della Volpe sono nei primi numeri dei « Quaderni rossi ») _e presso le nuove generazioni. L'occasione al dibattito viene fornita dal libro di Nicola Bada loni, Marxismo come storicismo, ru cui Luciano Gruppi, in una recensione su « Rinascita » 3, riprende alcuni spunti critici verso la interpretazione dellavolpiana di Marx ( del resto evidenti già nella definizione del " marxismo come storicismo " di contro a quella del lavolpiana di " marxismo come scienza positiva " o a quella di Colletti di " marxismo come sociologia "). Proprio commentando l'introduzione di Lucio Colletti al libro di E. V. Il'enkov, La dialettica del!' astratto e del concreto nel Capitale di Marx (Feltrinelli, Milano 1961) Badaloni infatti os servava: « Il Colletti risolve la questione (della dialettica in Marx) teorizzando la impossibilità della contraddizione reale, escludendo cioè la oggettività reale della contraddizione, al momento in cui fa di quest'ultima un frutto della relazionalità umana. La contraddi zione in sé non esiste ; ciò che esiste sono solo fatti empirici non relazionabili altro che nella mente dell'uomo; il nesso dia lettico tra ricchezza e sfruttamento umano è quindi un nesso che la ragione crea e che non corrisponde ad alcuna legge oggettiva». Questo mancato riconoscimento comporta anche altre conseguenze: infatti « alla luce delle considerazioni del Colletti, tutto dovrebbe ridursi all'intervento teorico soggettivo, in quanto crea, relazio nando i fatti, non solo la coscienza, ma la realtà stessa della con traddizione » 4. Questa critica, che per altro coglie bene la costante polarità di scientismo ed eticismo cui è esposta la teoria dell'astrazione deter minata, viene ripresa da Cesare Luporini nell'intervento che segna il vero e proprio avvio del dibattito. La critica di Luporini investe i punti centrali di quell'elabora zione, in primo luogo la « contrapposizione fra dialettica marxista 3 La recensione di Gruppi (Marxismo come storicismo) compare su « Ri nascita», n. 6, 9 giugno 1962, p. 29. 4 N. Badaloni, Marxismo come storicismo, Feltrinelli, Milano 1962, pp. 205-6. 9 e dialettica hegeliana », che, particolarmente « esasperata da alcu ni scolari del Della Volpe, come il Colletti, il Rossi ed altri » li induce a « cancellare dal volto del marxismo ogni traccia di ciò che a loro appare come '' dialettica hegeliana" ». Contro questa posizione Luporini ribadisce con forza: « Il metodo di Marx è fondato innanzi tutto sul riconoscimento della oggettività reale della contraddizione e questo riconoscimento è l'elemento di con tinuità fra Hegel e Marx. Non l'unico certo, ma il principale» 5 • A Luporini replica prontamente Colletti ribadendo alcuni punti essenziali della propria posizione (in primo luogo la totale etero geneità tra Marx e Hegel) e cogliendo con lucidità, al di là dei toni accesi della polemica, il merito storico del dellavolpismo, l'aver fatto si che « a differenza di quanti sono ancora oculata mente intenti a dosare l'eterna miscela di un po' di naturalismo alla Feuerbach con un pizzico di dialettica alla Hegel ( quasi che Il Capitale, i Grundrisse, le Teorie sul plusvalore fossero veramen te riservati agli studenti di economia e commercio) » altri abbìa no preso confidenza con ciò che significa « teoria del valore, con ciò che Marx_ intende per " classe sociale " moderna, con quale ne sia la struttura economico-politica, quale l'incastro di economia e sociologia che ne discende, o, infine, che - dinanzi all'eterno (ma sempre elusivo) parlare di ''metodo" e "metodologia" - taluni siano andati a vedere com'è costruita, di fatto, una legge scientifica » 6• Ma al di là della giusta rivendicazione del merito di aver im posto il terreno più corretto per qualsiasi discussione sulla natura teorica del marxismo ( di cui è testimonianza non solò la polemica del '58 con Gerratana sul rapporto Hegel-Marx, ma piu in generale il ruolo esercitato dal dellavolpismo in tutto il dibattito che inizia nel '56 nel movimento operaio italiano), ciò che è singolare nella re plica di Colletti ·come in quella immediatamente successiva di un 5 C. Luporini, Appunti per una discussione tra filosofi marxisti zn Italia, in questo voi. _alle pp. 159-63. 6 L. Colletti, Il rapporto Hegel-Marx, ivi, pp. 164-70. 10 « gruppo di studenti dell'Università di Roma» 7 è la deforma ziope che subisce l'accusa di Luporini. Sia Colletti che gli studenti infatti polemizzano con l'afferma zione secondo la quale «l'elemento di continuità fra Hegel e Marx» sarebbe da ricercare nel « riconoscimento dell'oggettività reale», lasciando cadere il riferimento alla contraddizione ( sia Badaloni che Luporini non mancheranno di farlo rilevare) 8 • Non ci saremmo soffermati su questo particolare se non fossimo convinti che esso, trascendendo il piano della semplice cronaca del dibattito, fornisce qualche elemento di giudizio e di riflessione più in generale. Infatti l'episodio consente di cogliere un punto essen ziale del(a discussione, la convinzione comune a molti dei parte cipanti (merito di Della Volpe è quello di sottrirsi nel suo inter vento a questa convinzione) che il riconoscimento dell'importanza della categoria di contraddizione all'interno del pensiero di Marx comporti immediatamente il riconoscimento di una continuità sul tema della dialettica fra Hegel e Marx, un avvicinamento e in qualche modo una dipendenza di Marx da Hegel. Ma questa immediata contrazione del concetto marxiano di con traddizione all'interno del campo teorico dell'hegelismo non può, a nostro avviso, essere spiegata se si rimane suq,alterni al piano metodologico-filosofico del dibattito; concreti elementi di giudizio sul suo significato reale è possibile invece guadagnarli rimettendo sui piedi il concetto di contraddizione, cercando di ricostruire il carattere specifico di quella contraddizione. Qualche elemento uti le in questa direzione ci viene proprio dal testo di Badaloni che fornisce lo spunto alla polemica. Qui infatti il rilievo conferito alla centralità della categoria della contraddizione nella definizione del nucleo teorico del marxismo è immediatamente connesso con una ricostruzione del tutto particolare della struttura della contraddi zione: « La realtà empirica va considerata non solo nella sua rap presentazione immediata ma nelle sue leggi di tendenza. L'ostacolo 7 M. Figurelli - E. Mercuri - C. Petruccioli, Un contributo di studenti del l'Università di Roma, ivi, pp. 171-7. 8 N. Badaloni, La realtà oggettiva della contraddizione, ivi, pp. 178-81; C. Luporini, Una precisazione, ivi, p. 182. 11

See more

The list of books you might like

Most books are stored in the elastic cloud where traffic is expensive. For this reason, we have a limit on daily download.