È il marzo del 1838 e la Ibis, una magnifica goletta a due alberi che, con la vela di maestra e le vele di prora ben tese sembra un uccello dalle grandi ali bianche, è appena arrivata al largo dellisola di Ganga-Sagar dove il Gange sfocia nel Golfo del Bengala.
Dalla nave si scorgono soltanto le sponde fangose dellisola e i boschi di mangrovie, ma allinterno entrambe le rive del sacro fiume sono già coperte, per chilometri e chilometri, da folte distese di petali rossi, campi sterminati di papaveri.