Un libro sorprendente per la sua capacità di coniugare la vena fantastica con un’analisi sottile dei personaggi.
Sullo scenario di una provincia toscana irreale, si muove la vicenda, piena di scontri e incidenti per un’eredità contesa, di una famiglia di origini fiorentine i cui numerosi membri presentano tutti caratteristiche di tipo animalesco.
Al centro di questo racconto onirico, a metà tra il Calvino de I nostri antenati e le atmosfere di Trilogia della città di K di Ágota Kristóf, c’è Gaddo, uomo con le ali e creatura mostruosa, che porta su di sé i segni di un’antica tara destinata a tramandarsi di generazione in generazione. Attraverso mutazioni fisiche e metamorfosi interiori, a venir fuori da quest’intreccio originalissimo e pieno di colpi di scena sono in realtà le difformità umane, le qualità che caratterizzano ognuno di noi facendo di ciascuno una creatura speciale e unica.
L’autrice è riuscita, in questo libro leggero e allo stesso tempo profondo, a rappresentare in forma di favola il nostro mondo interiore trasponendolo con grazia ed eleganza in un racconto allegorico a sfondo esistenziale.
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