Angelo Siino, «pentito» eccellente e collaboratore di giustizia, dopo aver svelato nelle aule di tribunali i volti e i meccanismi del potere mafioso, racconta qui la sua vita attraverso la penna del suo storico avvocato, Alfredo Galasso. L'uomo conosciuto come il ministro dei Lavori Pubblici di Cosa Nostra, colui che per anni ha gestito da parte mafiosa l'affidamento di molti appalti, ci racconta in prima persona delle sue frequentazioni con i boss Provenzano, Riina, Brusca, Bontate, Ciancimino, e di come questi abbiano arbitrariamente gestito – o manipolato - tutti i gangli del potere alla loro portata. Ma il quadro offerto da Siino si allarga poi a comprendere i lati oscuri della trattattiva Stato-mafia e l'espansione degli interessi di Cosa Nostra nel Nord Italia, o quella che è stata piuttosto la discesa degli affaristi settentrionali nei meandri delle dinamiche mafiose. Dietro alla storia di un'organizzazione criminale ci sono storie di uomini che scelgono di farne parte: Siino ci guida anche nella quotidianità di Cosa Nostra, tra grandi manciate all'aperto e lunghi viaggi in macchina per portare a termine missioni segrete, fino a quei fortuiti incontri di paese che con poche parole paiono orchestrare i destini di una nazione. La testimonianza di Siino ci mostra dunque tanto il lato straordinario quanto quello per così dire ordinario del potere mafioso, rivelandoci che forse il suo aspetto più spaventoso sia proprio la percepita normalità di questo male che affligge sempre più tutta l'Italia.
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