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Louis Aimé Augustin Leprince oggi PDF

333 Pages·2014·6.7 MB·Italian
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A tutti coloro che non mi hanno chiesto della scomparsa di Leprince ma che, come me, si sono interrogati sul suo lavoro e sul suo sogno. E alla mia famiglia… INDICE RINGRAZIAMENTI 5 INDICE DEGLI ARCHIVI 8 INTRODUZIONE 9 PARTE PRIMA - LOUIS AIMÉ AUGUSTIN LEPRINCE: LA VITA E LE OPERE 15 IL NOME E LA FAMIGLIA 16 LEPRINCE O LE PRINCE? 16 LE ORIGINI DELLA FAMIGLIA LEPRINCE 16 IL PADRE: LOUIS ABRAHAM AMBROISE LEPRINCE 17 LA MADRE: ELIZABETH MARIE ANTOINETTE BOULABERT 21 L’INFANZIA E L’ADOLESCENZA 23 I PRIMI ANNI 23 GLI STUDI 26 TRA DUE NAZIONI: LEPRINCE DALLA FRANCIA ALL’INGHILTERRA 28 GLI INIZI CON LA FAMIGLIA WHITLEY 28 ANNI FELICI A LEEDS: TRA ARTE E PITTURA 32 L’ADESIONE ALLA MASSONERIA E UNA NUOVA COSCIENZA SOCIALE 41 GLI ULTIMI ANNI A LEEDS E UNA NUOVA PARTENZA 43 IN AMERICA 44 DIFFICOLTÀ E COMPROMESSI 44 LA SVOLTA DEL PANORAMA 46 I PRIMI ESPERIMENTI 49 LA LOTTA PER IL BREVETTO AMERICANO 59 IL RITORNO IN INGHILTERRA 76 GLI ULTIMI TRE ANNI: ANCORA IN EUROPA TRA SUCCESSI E DELUSIONI 77 LA MACCHINA DA PRESA A SEDICI OBIETTIVI E ‘MAN WALKING AROUND A CORNER’ 77 DI NUOVO A LEEDS 84 IL BREVETTO AMERICANO DEL 1888 89 LA PROTEZIONE LEGALE NEGLI ALTRI PAESI E IL CASO DEL BREVETTO INGLESE 95 ESPERIMENTI IN SUCCESSIONE E LA MACCHINA DA PRESA A UN SOLO OBIETTIVO 102 ‘ROUNDHAY GARDEN SCENE’ 110 ‘ACCORDION PLAYER’ E ‘LEEDS BRIDGE’ 112 DAL FALLIMENTO DEL PROIETTORE A UNA SOLA LENTE ALL’INCONTRO CON LA CELLULOIDE 114 LA CONCORRENZA 128 GLI ULTIMI ESPERIMENTI 131 UN BILANCIO SULLO SVILUPPO DEL PROIETTORE TRA IL 1889 E IL 1890 138 LA SITUAZIONE FINANZIARIA 150 UNA PROIEZIONE ALL’OPÉRA DI PARIGI? 151 LA SCOMPARSA 154 I FATTI 154 3 PARTE SECONDA – DOPO LA SCOMPARSA. STORIA POSTUMA DI LOUIS AIMÉ AUGUSTIN LEPRINCE 168 LA RICERCA DI UN RISCATTO 169 AUGUSTIN LEPRINCE E THOMAS ALVA EDISON: DALL’INTERFERENZA DEI BREVETTI AL CASO EQUITY 6928 169 L’ERRORE STORIOGRAFICO DI HENRY VAUX HOPWOOD 180 LA LOTTA DI LIZZIE 182 1930-1931: GLI ANNI DELLA SVOLTA 190 IL CONTRIBUTO DI ERNEST KILBURN SCOTT 190 LE CELEBRAZIONI DEL 1930 E IL RITORNO DEI MATERIALI IN INGHILTERRA 194 IL PUNTO DI VISTA DI GEORGES POTONNIÉE: UN’IMPOSTAZIONE NAZIONALISTA 199 IL PARTITO DEGLI ALTRI: FRANK L. DYER E TERRY RAMSAYE PER EDISON, WILL DAY PER FRIESE-GREENE. 203 MERRITT CRAWFORD E LA ‘RICERCA DELLA VERITÀ’ 206 LA RISCOPERTA NEGLI ANNI OTTANTA E IL PROBLEMA DELLA SCOMPARSA 211 CHRISTOPHER RAWLENCE E ‘THE MISSING REEL’ 211 TEORIE SULLA SCOMPARSA DI AUGUSTIN LEPRINCE 212 LOUIS AIMÉ AUGUSTIN LEPRINCE E ALTRI PIONIERI 218 AUGUSTIN LEPRINCE E WORDSWORTH DONISTHORPE 219 AUGUSTIN LEPRINCE E ÉTIENNE-JULES MAREY 220 AUGUSTIN LEPRINCE E LOUIS LUMIÈRE 221 LOUIS AIMÉ AUGUSTIN LEPRINCE OGGI 224 LO STATO ATTUALE DEI LUOGHI ORIGINALI 224 AUGUSTIN LEPRINCE IN EPOCA RECENTE 225 PARTE TERZA – L’ANALISI SCIENTIFICA DEI MATERIALI E L’IDEA DI UN ‘PANORAMA IN MOVIMENTO A COLORI’ 227 LE MACCHINE 228 I FILM E LE PELLICOLE 239 I FOTOGRAMMI PERDUTI 249 ALTRE SEQUENZE 255 IL TREPPIEDE E I CONTENITORI ORIGINALI 257 COPIE SPURIE E REPLICHE 259 IL CINEMATOGRAFO SECONDO AUGUSTIN LEPRINCE 260 CONCLUSIONI 269 ALLEGATI 274 INDICE DELLE IMMAGINI 313 BIBLIOGRAFIA 315 MATERIALI PRIMARI 315 MATERIALI SECONDARI 326 MATERIALI DI APPROFONDIMENTO (SOLO CONSULTATI) 329 4 RINGRAZIAMENTI Il presente lavoro è frutto di un’attività di ricerca durata più di tre anni e portata avanti, pressoché esclusivamente, sulla base di materiali in lingua straniera (principalmente inglese, francese e tedesco). Le indagini, svolte in due diversi continenti e tre differenti paesi (Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia), si sono concentrate su materiali inediti posseduti da diversi archivi pubblici e privati e sul recupero di pubblicazioni (volumi e articoli) spesso di difficile reperibilità. Il primo ringraziamento va ai discendenti americani di Augustin Leprince, in particolare William Huettel Le Prince e Laura H. Snyder di Memphis, Tennessee, per il loro costante supporto e il permesso di utilizzare tutti i materiali presenti nei loro documenti di famiglia. A livello istituzionale e con particolare riferimento alle attività svolte negli Stati Uniti, non posso non ringraziare il personale del National Archives and Records Administration (soprattutto della sede Archives II di College Park, Maryland, e Christopher O. Magee della sede di Kansas City, Missouri), dello United States Patent and Trademark Office di Alexandria, Virginia, della Georgetown University Library e della Howard University di Washington, District of Columbia. Un particolare segno di stima va agli amici della Library of Congress, in particolare a Zoran Sinobad della Motion Pictures Division and Reading Room. Nel Regno Unito, le ricerche sono state rese possibili grazie all’aiuto del personale di altrettanto numerosi archivi e istituzioni: a Londra la British Library e il British Film Institute (specialmente Bryony Dixon); a Leeds, l’Armley Mills Leeds Industrial Museum (in particolare Daniel Martin), la Leeds Central Library, il Leeds City Museum, il West Yorkshire Archive Service e la University of Leeds (in particolare il Professor Simon Popple); a Bradford, il National Media Museum (in modo particolare Toni Booth, Rebecca Smith e l’ex curatore delle collezioni fotografiche e cinematografiche Michael Harvey); infine tutto lo Science Museum Group (del quale lo stesso National Media Museum fa parte e in questo caso un ringraziamento speciale va a Lindsey Pickles). 5 In Francia, grande supporto è stato fornito dagli Archives Nationales, dagli Archives de Paris, dagli Archives de la Préfecture de Police, dalla Bibliothèque Nationale de France (in particolare i siti François-Mitterrand, Richelieu-Louvois, Bibliothèque de l’Arsenal e Bibliothèque-Musée de l'Opéra), dalla Cinémathèque Française e dalla Société Française de Photographie, tutti nella capitale francese; dal Service Historique de la Défense di Vincennes, dagli Archives Municipales de la Ville de Metz e da tutti gli altri archivi regionali e locali consultati. Oltre a quanto già detto, due altri archivi privati hanno consentito di approfondire ulteriormente e, talvolta, in maniera significativa le ricerche sulla vita e il contributo di Augustin Leprince e sulle origini del cinema. In Francia, lo storico Jacques Pfend ha riunito diverso materiale che egli ha messo cortesemente a mia disposizione presso la sua abitazione di Sarreguemines (Lorena). In Inghilterra, Stephen Herbert mi ha consentito di consultare la documentazione da lui raccolta e conservata nel suo archivio privato di Hastings (East Sussex). Entrambi si sono sempre dimostrati estremamente gentili e mai si sono sottratti ai vari quesiti che, talvolta, ho posto loro e per questo voglio loro rivolgere un ringraziamento davvero sentito. Innumerevoli sono poi le persone che, a titolo individuale, hanno voluto aiutarmi, sostenermi e confrontarsi con me per cercare di affrontare e risolvere questioni e dettagli spesso davvero ostici: l’attivissimo Irfan Shah (Leeds), Neville Hurworth (della Oakwood and District Historical Society), Keith Withall (Leeds), il Professor Anthony C. T. North (Leeds), David Robinson (Bath), Kevin Brownlow (Londra), Gordon Trewinnard e John Adderley (del progetto The Race to Cinema, Londra), Bob Geoghegan (Archive Film Agency, Londra), Tony Pletts (Einstein’s Octopus, Londra), Kimberly Tomadjoglou (Washington, District of Columbia), Paul C. Spehr (Fairfield, Pennsylvania), Jean-Jacques Aulas (Lione), Marie Crémaschi (Parigi), il Professor Carlo Montanaro (Venezia), Aldo Bernardini (Vicenza), Riccardo Redi (Padova), il Professor Gian Piero Brunetta (Padova), il Professor Carlo Alberto Minici Zotti (Padova), Paolo Cherchi Usai. Con molti di questi si è avviata anche una sincera e proficua amicizia personale, un ulteriore regalo che questa lunga e intensa attività di ricerca mi ha dato. Un pensiero particolarmente sentito va al Professor Fabrizio Borin e alle Università Cà Foscari e IUAV di Venezia e a quella di Verona, sotto l’egida dei quali questa ricerca è stata portata a compimento. 6 La lista dei nomi e delle istituzioni sin qui citati rischia seriamente di essere incompleta e di questo mi scuso, sottolineando ancora una volta che i ringraziamenti si estendono a tutti coloro che in qualunque modo mi hanno sostenuto e aiutato. Proprio in quest’ottica esprimo gratitudine a tutte quelle istituzioni e agli eventi da loro promossi che, pur non giocando un ruolo diretto nelle ricerche, mi hanno fornito diverse occasioni di conoscere ed incontrare persone davvero speciali e uniche in relazione ai temi affrontati: le Giornate del Cinema Muto di Pordenone (manifestazione cinematografica organizzata dalla Cineteca del Friuli di Gemona), il festival del Cinema Ritrovato (a cura della Cineteca di Bologna) e la Cineteca Nazionale di Roma. Infine, un sincero ringraziamento va alla mia famiglia e a tutti coloro che con pazienza e affetto hanno saputo motivarmi e supportarmi nel lungo e talvolta faticoso percorso di riscoperta dello straordinario Augustin Leprince. 7 INDICE DEGLI ARCHIVI  ACVM: Archives Communales de la Ville de Montpellier, Montpellier (Francia)  ADC: Archives Départementales du Cher, Bourges (Francia)  ADCO: Archives Départementales de la Côte-d’Or, Digione (Francia)  ADH: Archives Départementales de l’Hérault, Montpellier (Francia)  ADSM: Archives Départementales de la Seine-et-Marne, Dammarie-lès-Lys (Francia)  AJP: Archive Jacques Pfend, Sarreguemines (Francia)  AMLIM: Armley Mills Leeds Industrial Museum, Leeds (Regno Unito)  AMVM: Archives Municipales de la Ville de Metz, Metz (Francia)  AN: Archives Nationales, Parigi (Francia)  AP: Archives de Paris, Parigi (Francia)  APP: Archives de la Préfecture de Police, Parigi (Francia)  ASH: Archivio Stephen Herbert, Hastings (Regno Unito)  CF: Cinémathèque Française, Parigi (Francia)  GUL: Georgetown University Library, Washington DC (Stati Uniti)  IPO: Intellectual Property Office, Newport (Regno Unito)  LCL: Leeds Central Library, Leeds (Regno Unito)  LCM: Leeds City Museum, Leeds (Regno Unito)  LP: Leprince Papers, Memphis TN (Stati Uniti)  NA: The National Archives, Londra (Regno Unito)  NARA: National Archives and Records Administration, College Park MD e Kansas City MO (Stati Uniti)  NMM: National Media Museum, Bradford (Regno Unito)  SFP: Société Française de Photographie, Parigi (Francia)  SHD: Service Historique de la Défense, Vincennes (Francia)  UL: University of Leeds, Leeds (Regno Unito)  USPTO: United States Patent and Trademark Office, Alexandria VA (Stati Uniti)  WYAS: West Yorkshire Archive Service, Leeds (Regno Unito) 8 INTRODUZIONE Isn’t it remarkable how the more we learn of LePrince’s inventions, the more we find to marvel at the real genius of the man? Non è straordinario come più apprendiamo delle invenzioni di LePrince, più ci troviamo a meravigliarci del reale genio dell’uomo? (Da una lettera di Merritt Crawford a Ernest Kilburn Scott del 17 aprile 1931, The Merritt Crawford Papers (Microfilm edition), rullo 2) Quando nel 2011 ho definito l’argomento che intendevo sottoporre come progetto di ricerca alla commissione di valutazione dell’Università Cà Foscari di Venezia, la figura di Louis Aimé Augustin Leprince mi sembrava immersa in una fitta nebbia di pregiudizi (non necessariamente negativi), di fatti non confermati e di palesi falsità. Tale situazione era peraltro aggravata da un’oggettiva scarsità o inaccessibilità dei documenti e da una storiografia che, nel tempo, si era e si è concentrata più sulla misteriosa scomparsa di Leprince che sulla ricostruzione della verità storica e sulla valutazione dei risultati effettivamente conseguiti dall’inventore. A distanza di tutto questo tempo, grazie anche alle numerose indagini che ho avuto modo di condurre e che mi hanno portato in giro per gli archivi di mezzo mondo (soprattutto in Francia, nel Regno Unito e negli Stati Uniti), credo si possa oggi affermare che dai documenti rintracciati affiora un quadro senz’altro più chiaro il quale, a sua volta, consente di delineare e comprendere meglio la vita e l’opera di questo straordinario personaggio, rimasto per troppo tempo sconosciuto o ignorato anche nella letteratura specialistica. Numerose questioni sono state approfondite e nuove informazioni (spesso per la prima volta) sono emerse. Tuttavia è bene precisare sin da subito che non tutte le domande hanno trovato una risposta univoca né ciò, ovviamente, sarebbe stato possibile. Leprince rimane, in effetti, a suo modo un uomo impenetrabile che con i suoi pregi e con i suoi difetti, con la sua ostinata caparbietà che era anche inflessibile testardaggine, ha perseguito un sogno ambizioso già vagheggiato da alcuni dei suoi 9 contemporanei. Difatti, ispirato senz’altro da una matura visione positivista (anche con qualche connotazione di carattere sociale), questo inventore nato in Francia ma vissuto sia nel Regno Unito che negli Stati Uniti ha dedicato quasi tutta la sua esistenza a esplorare una diversità di forme artistiche fino ad approdare, negli ultimi cinque o sei anni di vita, al perseguimento del sogno di molti artisti e uomini di scienza della sua epoca: la fissazione e la riproduzione visiva della realtà in tutta la sua dinamicità tramite la tecnica delle immagini fotografiche in movimento o, con una parola a noi oggi più vicina, il cinema. Questo percorso di maturazione presenta talvolta, come si vedrà, dei caratteri di sorprendente linearità, che emergono soprattutto nella misura in cui appare chiara l’ambizione quasi demiurgica di Leprince di ricreare la realtà telle quelle. Il suo caso è particolarmente interessante anche perché in lui la personalità artistica si è progressivamente fusa con le conoscenze scientifiche acquisite, dando vita a una sintesi tra questi due fattori, confluita a sua volta quasi subito nella consapevolezza della necessità di individuare i mezzi e le soluzioni per realizzare il fine supremo di una rappresentazione esatta della realtà. È bene ribadire tuttavia che, chiunque abbia cercato in un modo o nell’altro di accostarsi alla figura di Leprince, si è dovuto cimentare con innumerevoli sfide. Innanzitutto, vi sono elementi strettamente legati alla personalità e alla vita di Leprince (in primis la sua riservatezza e la sua scomparsa), che di per sé rappresentano un ostacolo per una seria indagine storica e che a loro volta lasciano spazio a interpretazioni o a manipolazioni arbitrarie. Leprince ha pagato duramente il prezzo della sua scomparsa che, se da un lato ha costituito un punto centrale sul quale la bibliografia storiografica si è concentrata a discapito del suo contributo scientifico, dall’altro è stata spesso interpretata come una fuga dell’inventore dai propri fallimenti o come un caso di spionaggio industriale. Ed è così che anche opere con serie aspirazioni di ricerca hanno finito per cadere nella trappola della detective story o della fiction. A tutto ciò si aggiungono ulteriori difficoltà (che potremmo definire ‘oggettive’) assolutamente da non sottovalutare. Il presente contributo, ma lo stesso vale un po’ per tutte le opere che tendono a far luce su questa specifica materia, non poteva infatti prescindere ad esempio da una profonda analisi e comprensione di fonti storiche in genere piuttosto atipiche nell’ambito dello studio della storia 10

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10 Sarah Elizabeth Whitley, The life story of Augustin Le Prince, inventor of moving pictures, memorie dattiloscritte anche corsi ed entrò in amicizia col direttore della scuola, Isaac Lewis Peet. Tra la fine di noi noti)264. Il partito degli altri: Frank L. Dyer e Terry Ramsaye per Edison, Will
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