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Lo Stato non ha vinto. La camorra oltre i casalesi PDF

240 Pages·2015·2.147 MB·Italian
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i Robinson / Letture Ardituro.indd 1 21/01/15 09:01 Ardituro.indd 2 21/01/15 09:01 Antonello Ardituro Lo Stato non ha vinto La camorra oltre i casalesi in collaborazione con Dario Del Porto Editori Laterza Ardituro.indd 3 21/01/15 09:01 © 2015, Gius. Laterza & Figli www.laterza.it Prima edizione febbraio 2015 Edizione 1 2 3 4 5 6 Anno 2015 2016 2017 2018 2019 2020 Proprietà letteraria riservata Gius. Laterza & Figli Spa, Roma-Bari Questo libro è stampato su carta amica delle foreste Stampato da SEDIT - Bari (Italy) per conto della Gius. Laterza & Figli Spa ISBN 978-88-581-1732-3 Ardituro.indd 4 21/01/15 09:01 Professo’, sui delitti e sui reati che commettono gli ignoranti si muove e vive l’intera macchina mange‑ reccia della società costituita. L’ignoranza è un titolo di rendita. Mettetevi un ignorante vicino e campate bene per tutta la vita. (Eduardo, Il sindaco del Rione Sanità) Ardituro.indd 5 21/01/15 09:01 Ardituro.indd 6 21/01/15 09:01 Prologo Il tornado Carcere di Spoleto, la mattina del 22 agosto 2007. Caldo tor‑ rido nella sala colloqui. Un detenuto al carcere duro incontra la moglie. Discutono di avvocati, strategie difensive. Faccio attenzione, citano un avvocato su cui sono in corso indagini. Sarà protagonista della strategia di intimidazione volta a spo‑ stare il processo Spartacus da Napoli. All’improvviso, però, il discorso vira su un altro argomento. Le voci si abbassano di colpo. «Tornado», dice Luigi Guida, il boss amico di Antonio Bardellino che, dopo aver capeggiato una delle cosche più temute del quartiere napoletano della Sanità, si è trasferito in provincia di Caserta e ha assunto la reggenza della fazione del clan dei casalesi capeggiata dal padrino Francesco Bido‑ gnetti. «Va’ all’ambasciata americana, proponi il progetto», sussurra Luigi alla moglie Annunziata. «Sarà un’opera di mi‑ lioni di dollari», commenta lei. E ancora: Giggino ‘n ‘ndrink – questo il suo soprannome – le spiega come funzionerà la macchina: «Catturerà il tornado, così perderà la sua poten‑ za». Annunziata scuote il capo: «Potrebbe passare da un’altra parte e sarebbe tutto inutile». Lui ribatte: «No, funzionerà!». Di che stanno parlando, questi due, bisbigliando, mi chie‑ do appena la registrazione arriva sulla mia scrivania. Tornado, che può significare? Ambasciata, poi, è un’espressione tipica‑ mente napoletana e molto diffusa anche negli ambienti crimi‑ nali: devo farti un’ambasciata, devo dirti una cosa, portarti un messaggio che non tutti devono conoscere. E che c’entrano gli americani? A cosa allude il boss? Alla base Nato di Graz‑ zanise e agli interessi del clan in quella zona? A un politico vii Ardituro.indd 7 21/01/15 09:01 soprannominato ’o mericano, nativo di Casal di Principe? A un attentato devastante? Mah! Era chiaramente un linguag‑ gio criptico, tipico dei boss in carcere che inviano messaggi all’esterno attraverso i familiari. Il richiamo, ripetuto, ai tornado mi inquieta. Passano giorni e settimane, quel pensiero continua a tormentarmi: la macchina per catturare i tornado. Ne parlo con i miei uomini della Dia che seguono l’indagine. Ognuno ha la sua inter‑ pretazione. Siamo tutti convinti che Guida abbia in mente qualcosa di molto strano, eppure non riusciamo a decifrarlo. Il tempo passa, altre urgenze devono essere affrontate e come al solito il lavoro va avanti frenetico. Del tornado non si parla più. Anche perché a metà ottobre di quel 2007 si verifica un episodio insolito, che finisce per calamitare la nostra atten‑ zione: Anna Carrino, convivente del boss Francesco Bido‑ gnetti e madre degli ultimi tre dei suoi figli, scappa di casa e si allontana da Casal di Principe. L’8 novembre viene arrestata e inizia a collaborare con la giustizia. La incontro nel carcere di Rebibbia. «Sì, ho deciso di par‑ lare», mi dice Anna. La guardo negli occhi. E mi ritorna in mente il dilemma del tornado e quella inquietudine. A fine serata, mentre l’auto mi riporta a casa, mi diventa tutto chia‑ ro. Stanno per avvicinarsi numerosi tornado. Sarà una guer‑ ra, ma i casalesi possono essere sconfitti. Lo aveva previsto, chissà quanto consapevolmente, Luigi Guida. Doveva averlo aiutato il suo intuito tipicamente napoletano, la sua capacità di vivere di sensazioni e di cogliere nell’aria il senso della vita e la direzione che sta prendendo il futuro; capacità da scugnizzo della Sanità, superstizione da «guappo» che non rinuncia a giocare al bancolotto. In quel colloquio nel carcere di Spoleto, parlando con la moglie Annunziata Casanova, Giggino affrontava il mistero dei tornado che si abbattono sulla terra e sognava di pro‑ gettare un impianto per neutralizzarli. Anzi per catturarli. È proprio quello che sarebbe accaduto nei mesi e negli anni successivi a Casal di Principe e nell’agro aversano, roccaforte viii Ardituro.indd 8 21/01/15 09:01 del clan dei casalesi. Giuseppe Setola e i suoi 18 omicidi di vittime innocenti. Nicola Schiavone, il boss di seconda ge‑ nerazione, stordito dal profumo dei soldi e dalla improvvisa e vertiginosa ascesa al comando del clan. Mario Caterino, l’ultimo testimone della tradizione camorristica di Sandokan. I vecchi latitanti, Antonio Iovine e Michele Zagaria, accecati dalla irrefrenabile voglia di continuare a comandare attraver‑ so il potere degli affari. Tanti tornado si sono abbattuti sulla Terra di Lavoro fino al 7 dicembre 2011, il giorno dell’arresto di Zagaria, l’ultimo padrino. Uno sgretolamento continuo e progressivo preannunciato dall’effetto dirompente della col‑ laborazione con la giustizia della moglie di uno dei boss sto‑ rici del clan. A pensarci ora, il pentimento di Anna Carrino è stato un vero tornado per il clan. Lo sarà, poi e per altri versi, la col‑ laborazione di Luigi Guida, due anni dopo, il 10 settembre 2009. Anna Carrino e Luigi Guida. Due napoletani, diventati casalesi di adozione, che hanno segnato le sorti della loro camorra matrigna. Qualche tempo dopo Giggino ‘n ‘ndrink mi lascerà di stucco quando spiegherà: «Ma quale messaggio, dottore. Facevo sul serio. Sono stato sempre un appassionato di queste cose, mi piacciono i documentari scientifici. Con mia moglie parlavo di una mia idea: costruire una macchina capace di fermare i tornado. La prossima volta vi porto un libro che ho in cella e su cui ho studiato, si intitola: Temporali e Tornado!». Va bene lo stesso; in fondo, la macchina immaginata da Luigi Guida, il suo progetto, ha funzionato. I tornado sono stati catturati. I padrini sono in carcere. Ed anche Antonio Iovine, ’o ninno, ha deciso di vuotare il sacco. Avvertenza Il libro affronta vicende tratte da documenti giudiziari nell’ambito di procedimenti istruiti dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli. Alcuni processi non sono, al momento in cui il volume va Ardituro.indd 9 21/01/15 09:01

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