ebook img

L’interesse superiore : il Vaticano e l’Italia di Mussolini PDF

351 Pages·2018·3.201 MB·Italian
Save to my drive
Quick download
Download
Most books are stored in the elastic cloud where traffic is expensive. For this reason, we have a limit on daily download.

Preview L’interesse superiore : il Vaticano e l’Italia di Mussolini

Storia e Società Ceci.indd 1 27/03/13 12.45 Ceci.indd 2 27/03/13 12.45 Lucia Ceci L’interesse superiore Il Vaticano e l’Italia di Mussolini Editori Laterza Ceci.indd 3 27/03/13 12.45 © 2013, Gius. Laterza & Figli www.laterza.it Prima edizione maggio 2013 Edizione 1 2 3 4 5 6 Proprietà letteraria riservata Anno Gius. Laterza & Figli Spa, Roma-Bari 2013 2014 2015 2016 2017 2018 Questo libro è stampato su carta amica delle foreste Stampato da SEDIT - Bari (Italy) per conto della Gius. Laterza & Figli Spa ISBN 978-88-581-0779-9 È vietata la riproduzione, anche parziale, con qualsiasi mezzo effettuata, compresa la fotocopia, anche ad uso interno o didattico. Per la legge italiana la fotocopia è lecita solo per uso personale purché non danneggi l’autore. Quindi ogni fotocopia che eviti l’acquisto di un libro è illecita e minaccia la sopravvivenza di un modo di trasmettere la conoscenza. Chi fotocopia un libro, chi mette a disposizione i mezzi per fotocopiare, chi comunque favorisce questa pratica commette un furto e opera ai danni della cultura. Ceci.indd 4 27/03/13 12.45 IntroduzIone Ci sono momenti del passato su cui si torna a riflettere più che su altri. Perché ci sembrano avvolti da qualcosa di oscuro. Perché in essi intuiamo punti di contatto con il tempo presente. Per marcare differenze, segnare simmetrie. Per condannare e per assolvere. Per dare corpo a identità. Ma anche per la consapevolezza che si tratta di nodi centrali nella vita di una nazione. Per arricchire la compren- sione di quei nodi. nella storia italiana, il fascismo è senz’altro uno di questi temi e altrettanto può dirsi dei rapporti che con esso intrecciò la Chiesa cattolica. Quei rapporti sono usciti, da tempo, dall’arena della libel- listica storico-politica. e, almeno sul piano storiografico, dal terreno del rimosso. Le letture liquidatorie, polarizzate solo sulla denuncia di complicità tra il manganello e l’aspersorio, appaiono oggi come il capitolo di una passata stagione culturale e politica1. Ancor prima sono risultate superate le interpretazioni apologetiche, ingabbiate nella difesa delle politiche che l’istituzione ecclesiastica ha adottato davanti alla dittatura di Mussolini, la cui pochezza attesta semmai lo scarso rilievo che, in fondo, si intendeva attribuire alla questione2. Chiariti, nella seconda metà degli anni Sessanta, gli aspetti isti- tuzionali di tali rapporti3, una lunga stagione di studi ha portato alla luce figure e realtà associative, pur rispondendo sovente al bisogno di rintracciare il sotterraneo filo rosso tra la vicenda del cattolicesimo democratico di età liberale e il ruolo svolto dai cat- tolici e dalla democrazia cristiana nel dopoguerra4. In una chiave diversa, esiti conoscitivi importanti sono venuti da ricerche che hanno guardato alle relazioni tra la Chiesa cattolica e il regime fa- scista secondo la particolare prospettiva della lunga durata, met- tendo a fuoco la persistenza del paradigma ierocratico di matrice intransigente, soprattutto per quel che riguarda i quadri mentali, gli aspetti dottrinali, i criteri di giudizio, le devozioni politiche5. Ceci.indd 5 27/03/13 12.45 VI Introduzione nuovi scenari sono stati aperti, anche per gli studiosi del catto- licesimo, da quella storiografia che ha calato il fascismo nei proces- si di trasformazione legati alla società di massa, allo sviluppo delle religioni politiche, allo strutturarsi del discorso nazionale, con una più stretta saldatura tra elementi politici, istituzionali, culturali, antropologici6. Su alcuni grandi snodi, penso all’atteggiamento della Chiesa dinanzi alle guerre fasciste e alle persecuzioni razziali, la ricerca ha compiuto significativi passi in avanti, sollecitata dalle tragiche vicende che hanno segnato l’ultimo scorcio del secondo millennio nella ex Jugoslavia, ma anche da quella linea di «purifi- cazione della memoria» promossa da Giovanni Paolo II nel corso degli anni novanta7. Il quadro, infine, è stato arricchito dai primi studi che hanno potuto utilizzare le fonti ecclesiastiche relative al pontificato di Pio XI, diventate accessibili tra il 2003 e il 20068. Questo libro si propone di raccontare la storia dell’incontro tra la Chiesa cattolica e il fascismo, riannodando in una narrazione gli elementi più significativi e più innovativi del ricco materiale che si è accumulato negli anni. La mole enorme dei fatti e dei problemi mi ha persuaso a scegliere un filo argomentativo di vertice: Mussolini e il Vaticano. non si tratta soltanto di un escamotage narrativo. nella loro diversità, la Chiesa e il fascismo hanno avuto in comune un’or- ganizzazione gerarchica incentrata sui principi di autorità, discipli- na, obbedienza. La dottrina e la prassi prevalente in quegli anni nel mondo cattolico italiano, del resto, non lasciano dubbi: il pontefice e la sua gerarchia episcopale esercitano sui fedeli un preciso ruolo di direzione e di orientamento cui nessun ambito, in linea di principio, resta estraneo. un orientamento cui i cattolici, siano essi organizzati o meno, devono riferirsi costantemente per ricavare le linee maestre delle proprie scelte. «Sudditi» della Chiesa, come erano definiti dal cardinale Pietro Gasparri nel Catechismo cattolico del 1932, i laici era- no chiamati all’obbedienza, in particolare nei riguardi del pontefice9. Certo, nell’Italia fascista, essi poco poterono cogliere del costan- te rivaleggiare tra il papa e il duce per il controllo delle coscienze, fatti salvi i momenti più aspri del conflitto sull’Azione cattolica ita- liana, nel 1931 e nel 1938. dalla Conciliazione in avanti, infatti, i vertici vaticani adottarono nei riguardi del regime una strategia politica giocata su due tavoli, coniugando il fervido sostegno al go- verno di Mussolini, manifestato o avallato nel messaggio pubblico, con la rivendicazione di una separata identità, contrastante con le Ceci.indd 6 27/03/13 12.45 Introduzione VII ambizioni del fascismo, svolta nel confronto riservato con i poteri politici10. nel seguire le stanze del potere, di conseguenza, non ci si può fermare ad esse. Soprattutto quando il fascismo diventa Stato e tutto si amplia, tutto si complica, mentre si accelera la partecipa- zione attiva dei cattolici alla nuova realtà di massa novecentesca. non vi è storia dei rapporti tra religione e politica durante il Ventennio che possa prescindere dal cruciale passaggio dei Patti lateranensi: la storica firma vergata nella Sala dei papi dal capo del governo italiano e dal segretario di Stato vaticano fu salutata dai cattolici, fatte salve rare eccezioni, come un evento di altissimo valore, sanzione solenne del ruolo pubblico e ufficiale della religio- ne cattolica nella società italiana, celebrazione dell’avvenuta meta- morfosi dello Stato fascista in uno Stato restituito a dio. All’ombra del Concordato, la Chiesa esercitò un ruolo notevole nell’ampliare e stabilizzare il consenso al regime. Ma su un altro versante l’ambi- zione totalitaria del fascismo, la curvatura statolatrica da esso im- pressa ai linguaggi, ai riti e ai miti della politica spinsero la Chiesa a competere con il regime nella formazione di un ethos nazionale. davanti alla politica onnicomprensiva del regime, il cattolicesimo accentuò inoltre il proprio carattere di organizzazione a suo modo totalizzante, inserendosi capillarmente, con tratti originali, nelle nuove realtà di vita urbana, intrecciando legami inediti con i ceti medi, dotandosi di moderne forme di aggregazione11. Quando, il 18 settembre 1938, in piena crisi cecoslovacca, Pio XI condannerà le pretese totalitarie degli Stati contemporanei, lo farà in nome di un altro totalitarismo, affermando che solo la Chiesa ha il diritto e il dovere di reclamare la totalità del suo potere sugli individui: solo la Chiesa, dunque, può essere riconosciuta a giusto titolo quale «regime totalitario – totalitario di fatto e di diritto»12. Per quanto la categoria di «totalitarismo» venga applicata alla Chiesa solo nella drammatica fase finale del pontificato di Pio XI e alluda molto probabilmente all’aspirazione dell’istituzione ecclesia- stica a un recupero di «integralità» rispetto al terreno perduto con i processi di laicizzazione, è legittimo affermare che nel rapporto tra la Chiesa e il fascismo finiscono per confrontarsi due diversi model- li di pedagogia totale dell’uomo e due mobilitazioni di massa13. In questo quadro, nella ricostruzione proposta, il discorso su Mussolini e il Vaticano non può non allargarsi sino a far emergere dal tessuto narrativo le dinamiche di rivalità, di difesa e di compenetrazione che Ceci.indd 7 27/03/13 12.45 VIII Introduzione contrassegnarono i rapporti tra i due campi nel corso del ventennio. Con ciò, non si intende qui presentare la storia totale di quegli anni, ammesso che una tale prospettiva abbia qualche legittimità, anche solo teorica. Il libro, come ogni esposizione storica, è fatto di omis- sioni. omissioni e selezioni14. Gli intrecci che tessono la trama dei rapporti di natura economica, ad esempio, sono solo sfiorati. Con essi le specifiche realtà periferiche, segnate dalla forza delle tradi- zioni locali o dalle appartenenze professionali. Viceversa, si dà un forte rilievo alle curvature che vengono impresse ai temi della nazio- ne, della razza e della guerra sul piano religioso, culturale, politico, rinvenendo in tali questioni gli snodi attorno a cui si coagulano le principali trasformazioni che investono il mondo cattolico e si evi- denziano con maggior nettezza le profonde contaminazioni che si vanno realizzando tra i due agenti formativi nella costruzione di un immaginario collettivo che segna il sentire degli italiani. È noto che, all’indomani della firma dei Patti del Laterano, Pio XI, cultore di memorie guelfe, accentuò il tema di un primato ita- liano à la Gioberti, proiettato su un orizzonte di scala mondiale15. L’avvenuta restituzione di dio all’Italia e dell’Italia a dio, che la Conciliazione aveva sancito, suggerì l’idea di una conseguita proie- zione, sul piano pubblico e istituzionale, dell’essenza cattolica del- la nazione. Allo status raggiunto dalla Chiesa nel paese sede del papato si conferì un valore esemplare, vedendosi in esso il segno di una missione assegnata dalla Provvidenza all’Italia e della sua predestinazione a costituire l’asse centrale di un progetto di civiltà cristiana che trascendeva lo Stato nazionale. Se si tiene presente tutto ciò, è innegabile che, nelle politiche vaticane, il governo di Mussolini abbia occupato un posto di primo piano. Cionondime- no, nell’analisi dell’atteggiamento della Santa Sede verso il regime, non si può ignorare l’importanza rivestita dal complessivo orizzon- te mondiale. In generale, per la soggettività internazionale incarna- ta dalla natura stessa della Sede apostolica; più in particolare, per la drammaticità delle vicende che essa si trovò ad affrontare nel periodo considerato nel volume. naturalmente ragioni espositive mi hanno indotto a selezionare alcuni elementi nell’immenso mate- riale offerto dalla realtà; proprio per questo mi sembra opportuno richiamare sin da ora quanto nelle pagine che seguono si cerca di far emergere sul piano interpretativo e narrativo. e che cioè, nel mettere a fuoco la cifra dei rapporti tra la Santa Sede e il governo di Ceci.indd 8 27/03/13 12.45 Introduzione IX Mussolini, non si può sottovalutare il nesso tra le decisioni vaticane rispetto a Palazzo Venezia e quanto avviene in unione sovietica, in Spagna, in Germania, in Messico. Soprattutto dalla metà degli anni trenta in avanti, in Vaticano si ripone una fiducia arrischiata sulla possibilità di far leva su Mussolini per arginare la forza espansiva del Comintern e l’aggressività della Germania nazista. Contravvenendo alle periodizzazioni classiche, la storia rac- contata nel volume non comincia nel 1922 e non finisce nel 1943. Inizia, con Benito Mussolini, alla fine del lungo ottocento. e termina con il crollo della repubblica sociale italiana. La scelta risponde al bisogno di dar conto dei mutamenti che investono la società italiana e, al suo interno, il cattolicesimo entro un conti­ nuum storico, ridimensionando, o meglio mettendo diversamente a fuoco l’«eccezionalismo» del ventennio. In questa prospettiva un ruolo cruciale è rappresentato dalla Grande Guerra. È nel cal- vario delle sue trincee che nascono le grandi attese messianiche, deluse da un dopoguerra privo di redenzioni. È nel corso del suo svolgimento che lo Stato evidenzia la sua nuova capacità di mobi- litarsi e di mobilitare le masse. È attorno al suo mito, ai suoi atroci fervori che gli uomini nuovi modellano il proprio messaggio poli- tico. È lì che i cattolici diventano, a pieno titolo, cittadini italiani. nell’arrivare a dongo, passando per l’8 settembre e per Salò, il focus della narrazione resta concentrato sull’atteggiamento del- la Chiesa nei riguardi della repubblica sociale italiana. Con ciò non si è inteso obliterare il ruolo svolto dai cattolici all’interno della resistenza nel biennio 1943-1945, né minimizzare l’impor- tanza dell’opera capillare di difesa delle popolazioni esplicata dai vescovi e dal clero quando il paese diviene teatro di una guerra guerreggiata. A tali fatti si fa cenno, ma la loro trattazione com- plessiva, per le molte dinamiche e i numerosi protagonisti da cui scaturiscono, rappresenta una questione da affrontare a sé. All’interno delle grandi trasformazioni che investono le società, gli Stati, la politica internazionale, lo stesso mondo cattolico nel periodo considerato in questo libro, mi sembra di poter cogliere nella linea di governo dei vertici vaticani alcuni criteri di fondo, alcuni parametri di lungo periodo. tra tutti la tendenza a giudicare un governo o un movimento politico sulla base dell’atteggiamento da esso manifestato nei confronti delle rivendicazioni della Chiesa, dei suoi spazi, delle sue «libertà». È questo l’interesse superiore. Ceci.indd 9 27/03/13 12.45

See more

The list of books you might like

Most books are stored in the elastic cloud where traffic is expensive. For this reason, we have a limit on daily download.