Copia di dce32ff96c6f047351af8f70cfe94754 CONSIGLIO SCIENTIFICO Rosario AITALA - Geminello ALVI - Marco ANSALDO - Alessandro ARESU - Giorgio ARFARAS - Angelo BOLAFFI Aldo BONOMI - Edoardo BORIA - Mauro BUSSANI - Vincenzo CAMPORINI - Luciano CANFORA - Antonella CARUSO - Claudio CERRETI - Gabriele CIAMPI - Furio COLOMBO - Giuseppe CUCCHI - Marta DASSÙ - Ilvo DIAMANTI - Germano DOTTORI - Dario FABBRI - Augusto FANTOZZI - Tito FAVARETTO - Luigi Vittorio FERRARIS - Federico FUBINI - Ernesto GALLI della LOGGIA - Carlo JEAN - Enrico LETTA - Ricardo Franco LEVI Mario G. LOSANO - Didier LUCAS - Francesco MARGIOTTA BROGLIO - Fabrizio MARONTA - Maurizio MARTELLINI - Fabio MINI - Luca MUSCARÀ - Massimo NICOLAZZI - Vincenzo PAGLIA - Maria Paola PAGNINI Angelo PANEBIANCO - Margherita PAOLINI - Giandomenico PICCO - Romano PRODI - Federico RAMPINI Andrea RICCARDI - Adriano ROCCUCCI - Sergio ROMANO - Gian Enrico RUSCONI - Giuseppe SACCO - Franco SALVATORI - Stefano SILVESTRI - Francesco SISCI - Mattia TOALDO - Roberto TOSCANO Giulio TREMONTI - Marco VIGEVANI - Maurizio VIROLI - Antonio ZANARDI LANDI - Luigi ZANDA CONSIGLIO REDAZIONALE Flavio ALIVERNINI - Luciano ANTONETTI - Marco ANTONSICH - Federigo ARGENTIERI - Andrée BACHOUD Guido BARENDSON - Pierluigi BATTISTA - Andrea BIANCHI - Stefano BIANCHINI - Nicolò CARNIMEO Roberto CARPANO - Giorgio CUSCITO - Andrea DAMASCELLI - Federico D’AGOSTINO - Emanuela C. DEL RE Alberto DE SANCTIS - Alfonso DESIDERIO - Federico EICHBERG - Ezio FERRANTE - Włodek GOLDKORN Franz GUSTINCICH - Virgilio ILARI - Arjan KONOMI - Niccolò LOCATELLI - Marco MAGNANI - Francesco MAIELLO - Luca MAINOLDI - Roberto MENOTTI - Paolo MORAWSKI - Roberto NOCELLA - Giovanni ORFEI Federico PETRONI - David POLANSKY - Alessandro POLITI - Sandra PUCCINI - Benedetta RIZZO Angelantonio ROSATO - Enzo TRAVERSO - Charles URJEWICZ - Pietro VERONESE - Livio ZACCAGNINI REDAZIONE, CLUB, COORDINATORE RUSSIE Mauro DE BONIS DIRETTORE RESPONSABILE Lucio CARACCIOLO HEARTLAND, RESPONSABILE RELAZIONI INTERNAZIONALI Fabrizio MARONTA COORDINATORE AMERICA Dario FABBRI COORDINATORE LIMESONLINE Niccolò LOCATELLI COORDINATRICE SCIENTIFICA Margherita PAOLINI CARTOGRAFIA E COPERTINA Laura CANALI COORDINATRICE PER I PAESI ARABI E ISLAMICI Antonella CARUSO CORRISPONDENTI Copia di dce32ff96c6f047351af8f70cfe94754 Keith BOTSFORD (corrispondente speciale) Afghanistan: Henri STERN - Albania: Ilir KULLA - Algeria: Abdennour BENANTAR - Argentina: Fernando DEVOTO - Australia e Pacifco: David CAMROUX - Austria: Alfred MISSONG, Anton PELINKA, Anton STAUDINGER - Belgio: Olivier ALSTEENS, Jan de VOLDER - Brasile: Giancarlo SUMMA - Bulgaria: Antony TODOROV - Camerun: Georges R. TADONKI - Canada: Rodolphe de KONINCK - Cechia: Jan KR˘EN - Cina: Francesco SISCI - Congo-Brazzaville: Martine Renée GALLOY - Corea: CHOI YEON-GOO - Estonia: Jan KAPLINSKIJ - Francia: Maurice AYMARD, Michel CULLIN, Bernard FALGA, Thierry GARCIN - Guy HERMET, Marc LAZAR, Philippe LEVILLAIN, Denis MARAVAL, Edgar MORIN, Yves MÉNY, Pierre MILZA - Gabon: Guy ROSSATANGA-RIGNAULT - Georgia: Ghia ZHORZHOLIANI - Germania: Detlef BRANDES, Iring FETSCHER, Rudolf HILF, Josef JOFFE, Claus LEGGEWIE, Ludwig WATZAL, Johannes WILLMS - Giappone: Kuzuhiro JATABE Gran Bretagna: Keith BOTSFORD - Grecia: Françoise ARVANITIS - Iran: Bijan ZARMANDILI - Israele: Arnold · PLANSKI - Lituania: Alfredas BLUMBLAUSKAS - Panamá: José ARDILA - Polonia: Wojciech GIEŁZY7SKI Portogallo: José FREIRE NOGUEIRA - Romania: Emilia COSMA, Cristian IVANES - Ruanda: José KAGABO Russia: Igor PELLICCIARI, Aleksej SALMIN, Andrej ZUBOV - Senegal: Momar COUMBA DIOP - Serbia e Montenegro: Tijana M. DJERKOVI®, Miodrag LEKI® - Siria e Libano: Lorenzo TROMBETTA - Slovacchia: Lubomir LIPTAK - Spagna: Manuel ESPADAS BURGOS, Victor MORALES LECANO - Stati Uniti: Joseph FITCHETT, Igor LUKES, Gianni RIOTTA, Ewa THOMPSON - Svizzera: Fausto CASTIGLIONE - Togo: Comi M. TOULABOR - Turchia: Yasemin TAS¸KIN - Città del Vaticano: Piero SCHIAVAZZI - Venezuela: Edgardo RICCIUTI Ucraina: Leonid FINBERG, Mirosłav POPOVI® - Ungheria: Gyula L. ORTUTAY Rivista mensile n. 8/2018 (agosto) ISSN 2465-1494 Direttore responsabile Lucio Caracciolo © Copyright GEDI Gruppo Editoriale SpA via Cristoforo Colombo 90, 00147 Roma GEDI Gruppo Editoriale SpA Presidente onorario Carlo De Benedetti Consiglio di amministrazione Presidente Marco De Benedetti Vicepresidenti John Elkann, Monica Mondardini Amministratore delegato Laura Cioli Consiglieri Agar Brugiavini, Giacaranda Maria Caracciolo di Melito Falck, Elena Ciallie, Alberto Clò, Rodolfo De Benedetti Francesco Dini, Silvia Merlo, Elisabetta Oliveri Luca Paravicini Crespi, Carlo Perrone, Michael Zaoui Direttori centrali Produzione e sistemi informativi Pierangelo Calegari Relazioni esterne Stefano Mignanego Risorse umane Roberto Moro Divisione Stampa nazionale Direttore generale Corrado Corradi Vicedirettore Giorgio Martelli Prezzo 15,00 Distribuzione nelle librerie: Messaggerie Libri SpA, via Giuseppe Verdi 8, Assago (MI), tel. 02 45774.1 r.a. fax 02 45701032 Responsabile del trattamento dati (dlgs 30 giugno 2003 n. 196) Lucio Caracciolo Pubblicità Ludovica Carrara, [email protected] Informazione sugli abbonamenti: GEDI Distribuzione SpA, Divisione abbonamenti Limes, casella postale 10642, 20110 Milano, tel. 199.78.72.78 (0864.256266 per chi chiama da telefoni cellulari il costo mas- simo della telefonata da rete fissa è di 14,26 cent di euro al minuto più 6,19 cent di euro alla risposta iva inclusa), fax 02.26681986, e-mail: [email protected] Abbonamenti esteri: tel. 0864.256266; arretrati: 199.78.72.78 (0864.256266 per chi chiama da telefoni cellulari; il costo massimo della telefonata da rete fissa è di 14,26 cent di euro al minuto più 6,19 cent di euro alla risposta Iva inclusa). Non si effettuano spedizioni in contrassegno. La corrispondenza va indirizzata a Limes - Rivista Italiana di Geopolitica, via Cristoforo Colombo 90, 00147 Roma, tel. 06 49Copia di dce382ff96c6f047351a2f8f70cfe947547110; fax 06 49827125 www.limesonline.com - [email protected] GEDI Gruppo Editoriale SpA, Divisione Stampa nazionale, Banche dati di uso redazionale. In conformità alle di- sposizioni contenute nell’articolo 2 comma 2 del Codice deontologico relativo al trattamento dei dati personali nell’esercizio dell’attività giornalistica ai sensi dell’Allegato A del Codice in materia di protezione dei dati personali ex d.lgs. 30 giugno 2003 n. 196, GEDI Gruppo Editoriale SpA. rende noto che presso la sede di via Cristoforo Colombo 90, 00147 Roma esistono banche dati di uso redazionale. Per completezza, si precisa che l’interessato, ai fini dell’esercizio dei diritti riconosciuti dall’articolo 7 e seguenti del d.lgs. 196/03 – tra cui, a mero titolo esemplificativo, il diritto di ottenere la conferma dell’esistenza di dati, l’indicazione delle modalità di trattamento, la rettifica o l’integrazione dei dati, la cancellazione e il diritto di opporsi in tutto o in parte al relativo uso – potrà accedere alle suddette banche dati rivolgendosi al responsabile del trattamento dei dati contenuti nell’archivio sopraindica- to presso la redazione di Limes, via Cristoforo Colombo 90, 00147 Roma. I manoscritti inviati non saranno resi e la redazione non assume responsabilità per la loro perdita. 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I vincoli di sangue che reggono la Spagna 109 Francesco MASELLI - La Grande Nation dei grands commis 119 Giovanni COLLOT - ‘Ceci n’est pas un État’, il potere improbabile della burocrazia europea 129 Carlo CAUTI - Nel Brasile in pieno caos risuona il rumore di sciabole 143 Stephen R. NAGY - La battaglia fra Abe e gli apparati giapponesi 151 Luca MAINOLDI - I guardiani d’Israele guardano lontano PARTE II IL MONDO VISTO DAGLI APPARATI 161 Nikolaj PETROV - La neonomenklatura nel nome di Putin Copia di dce32ff96c6f047351af8f70cfe94754 169 Federico PETRONI - I proconsoli dell’America 181 Dario FABBRI - Il mondo degli apparati americani 193 Willy LAM - La Cina vuole dominare il mondo 201 Jean-Baptiste NOÉ - Il senso della Francia per lo Stato PARTE III LO STATO PROFONDO ITALIANO 213 Alessandro ARESU - C’è vita dopo la morte della patria 223 Carlo PELANDA - Il Quirinale è il cuore del nostro Stato profondo 233 Carlo NORDIO - Come magistratura comanda 241 Alessandro ARESU - Così si diventa Gianni Letta LIMES IN PIÙ 251 Antonio PENNACCHI - Sabaudia, Littoria, Aprilia e i cantanti (In memoria di Giorgio Muratore, 1946-2017) AUTORI 277 LA STORIA IN CARTE a cura di Edoardo BORIA 279 Copia di dce32ff96c6f047351af8f70cfe94754 STATI PROFONDI, GLI ABISSI DEL POTERE Elogio dell ’anticamera I 1. N SUPERFICIE GLI STATI SI SOMIGLIANO TUTTI. Ogni Stato profondo è profondo a modo suo. Lo Stato è carta a due semi. Il primo ostentato, perché attiene alla sua dimensione politica, non importa se elettiva, autodetermi- nata, ibrida. Rifesso nell’attività delle sue istituzioni e dei suoi di- rigenti, variamente accessibili allo sguardo del cittadino o del sud- dito. Magnifcato per il grande pubblico nella pompa protocollare delle celebrazioni uffciali, carosello di bandiere, inni, parate mi- litari. Qui si espone il corpo del capo, si esibiscono simboli, pro- nunciano giuramenti, compiono liturgie com’è dovuto all’istitu- Copia di dce32ff96c6f047351af8f70cfe94754 zione suprema della nazione o dell’impero. Allora, ma solo per qualche attimo, il quotidiano disincanto del tempo presente per tutto ciò che è o appare politico sembra sciogliersi nel culto colletti- vo della patria. Esangue memoria dell’Otto-Novecento iperpolitico, quando la religione hegeliana dello Stato – ente supremo, idea eti- ca di Dio in terra nella quale l’individuo riconosce il suo fne e la sua libertà – si pretendeva alfa e omega della storia. Ridotta a tea- tro di scontro fra hegeliani di destra e di sinistra. 77 L’altro seme della medesima carta è lo Stato profondo. Labirin- ELOGIO DELL’ANTICAMERA to di burocrazie, funzioni e infuenze quasi tutte note. Prevalente- mente pubbliche, ma spesso intrecciate, persino nello scambio di alti dirigenti, con lobby private, élite economico-fnanziarie, po- tentati mediatici. Articolate nei ministeri strategici, nella magistra- tura, nelle amministrazioni di deliberazione e controllo, nelle For- ze armate e di polizia. Solo in quota minima segrete (intelligence e forze speciali), ma spesso introvertite. Use ad agir tacendo – salvo se tentate dalla politica, per motivi a noi incogniti considerata sal- to di status. Talvolta affascinate dal monito di Samuel Huntington – politologo con qualche esperienza delle intimità del governo americano: «Il potere resta forte fnché rimane nel buio; esposto alla luce del sole comincia ad evaporare» 1. Precetti simili stimolano fantasie allucinatorie: lo Stato profon- do quale motore infallibile dei complotti che decidono delle sorti di tutti e di ciascuno. A menti meno febbrili quella rete di funzioni istintivamente refrattarie al controllo esterno, fra loro in perenne competizione, si svela macchina spesso indomabile dai suoi stessi piloti. Eppure indispensabile alla vita delle istituzioni e alla loro proiezione geopolitica. Siamo nel cuore dello Stato amministrativo. Non sempre ridu- cibile a burocrazia. Nella versione alta, tipica di una nazione ispi- rata a una missione, a un fero sentimento di comunità, chi si considera investito per merito e vocazione della tutela del pubblico interesse non è mero ingranaggio d’apparato. Si erge a élite. Come tale produce legittimità. Autorità. Il prototipo di tale aristocrazia professionCopia di dce32ff96ac6f047351af8f70cfe94754le, l’idealtipo del ceto amministrativo legale e raziona- le, è la burocrazia prussiano-germanica, modello da esportazione in Europa, in Asia, nelle Americhe. Non c’è Stato senza Stato profondo. A dividerli, una permeabi- le membrana. Non risulta facile misurarne i gradi di separazione. In qualche caso, vedi Cina, coincidono. Naturalmente, a ciascuno il suo: la dualità statuale assume confgurazioni alquanto diffor- 1. S.P. Huntington, American Politics: The Promise of Disharmony, Cambridge, Massachu- 8 setts, 1981, Belknap Press, p. 75. STATI PROFONDI, GLI ABISSI DEL POTERE mi a seconda dei paesi, come questo volume testimonia in abbon- danza. Di norma lo Stato nasce leggero, poi si allarga e appesanti- sce attrezzando gli spazi della sua profondità funzionale – esem- pio massimo, gli Stati Uniti d’America. In casi minori ma signifca- tivi accade l’opposto: lo Stato formale nasce per iniziativa delle strutture profonde di un altro soggetto geopolitico, restandone an- cella. Valga il caso della Transnistria, exclave di Mosca sottratta alla Moldova post-sovietica dal leggendario generale Aleksandr Le- bed’ per salvare alla Russia quell’avamposto inflzato nel fanco sud dell’Ucraina. Possiamo però distillare alcune costanti tipiche di strutture, mentalità e modalità operative dei deep States. Locuzione univer- sale diffusa da circa vent’anni per calco dal turco derin Devlet, consorteria militar-spionistico-criminale concepita dai Giovani Turchi per scongiurare la dissoluzione totale dell’impero al tra- monto del sultanato ottomano (carta a colori 1). Oggi il lemma vale sia per qualifcare cabale oscure, parallele o avverse alle isti- tuzioni formali, sia per designare la tecnocrazia che le sorregge. È su quest’ultima versione che conviene concentrarsi, perché molto più diffusa e utile all’analisi geopolitica. Cinque fattori ne marca- no le affnità. E tessono lo sfondo su cui leggere peculiarità e idio- sincrasie organizzativo-funzionali che distinguono la sala mac- chine nei moderni Leviatani. Primo e decisivo. Compito dello Stato profondo è serbare la con- tinuità delle strategie geopolitiche e delle politiche pubbliche, of- Copia di dce32ff96c6f047351af8f70cfe94754 frendo competenze specialistiche ai decisori eletti o nominati. Ne limitano così opzioni e poteri. I governanti vanno e vengono, lo Stato profondo permane. La carriera di un funzionario dura salvo incidenti un’intera vita professionale, quella di un dirigente politi- co si misura in anni, talvolta mesi. L’operatore del deep State sca- va i letti dei fumi lungo i quali scorrono le scelte del responsabile politico, nel rispetto o nell’opportunistica interpretazione della leg- ge. Per questo il burocrate si basa sulla propria cultura tecnica e sull’esperienza. Consapevole che il ministro o il capo del governo, 9