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Limba. lingua, language PDF

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PROSPETTIVE Limba lingua language Lingue locali, standardizzazione e identità in Sardegna nell’era della globalizzazione acuradi MARIOARGIOLAS ROBERTOSERRA CUECEditrice Limbalingualanguage ISBN88-8467-042-X Primaedizionemaggio2001 ©CUEC CooperativaUniversitariaEditriceCagliaritana ViaIsMirrionis1 09123Cagliari Tel.eFax070291077-070291201 www.cuec.it e-mail:[email protected] Progettoerealizzazionegrafica:Biplano,Cagliari Stampaeallestimento:GraficheGhiani,Monastir(Cagliari) INDICE pag.7 Introduzione Tracronacaestoria “ 23 Piccolacronacadiuntrentennioperlalinguasarda AntonioCossu Unificazionelinguisticaeidentitàculturale “ 43 Lingua,identità,radicieali GiovanniLilliu “ 57 Linguasardaeautonomiaculturale NicolaTanda Approfondimenti “ 73 Sardoeitaliano:tappefondamentalidiuncomplessorapporto AntoniettaDettori “ 101 Lingue,letteratura,identità GiuseppeMarci “ 125 Lalinguadelladifferenza BachisioBandinu “ 139 Linguenaturalielinguaggiartificiali:unapossibileanalogia SilvanoTagliagambe “ 155 Ilsardounificatoelateoriadellapianificazionelinguistica GiulioPaulis Ilruolopoliticodell’IstitutoRegionale “ 175 Unpopoloconsapevoledellapropriaidentità EfisioSerrenti “ 179 Normalizzazioneortograficaetuteladellelingueregionalieminoritarie PasqualeOnida Interventi “ 187 LaCommissioneregionale:propostefatteeprovvedimentidaprendere MassimoPittau “ 193 Valorizzazionedellalinguasardaeoffertaformativascolastica AlbertoGranese pag.199 Linguasarda.Unaemolteplice? AntiocoPiseddu “ 205 Identitàedifferenzeculturalinellanormalizzazionelinguistica MaurizioVirdis “ 209 Lalinguael’affermazionedellanazionesarda SalvatoreCubeddu “ 213 Linguasardaecomunità EliseoSpiga “ 219 Riflessioniintornoalla“questionedellalinguasarda” EduardoBlascoFerrer “ 223 Linguasardaeautonomia GrazianoMilia “ 227 Cinquerispostesulsardounificato MatteoPorru “ 231 Ingegnerialinguisticaeorgoglioetnico GiulioAngioni “ 233 Sachistionides’unificatzioni. ElenaLedda “ 237 Unalimba,un’iscritura! MarioPuddu “ 243 Perunastandardizzazione“morbida”delsardo RobertoBolognesi “ 249 Unalimbaproguvernare GiuseppeCorongiu DOCUMENTI “ 257 Istanze,propostedirisoluzione,propostedilegge. “ 315 GliautoridiLimbalingualanguage Limbalingualanguage 7 AKaralegliepiscopieiguerrierimercena- ri dello stratega Pubblius Mamalotus, sbarcati dai dromoni imperiali, trovarono cento e cento uomini e donne di stirpe ignota, frutto di incroci reiterati fra tutti popolidelmarechebagnalacittà. SergioAtzeni, Passavamosullaterraleggeri Milano,1996,p.81 Introduzione Le iniziative relative al disegno di unificazione dell’ortografia dellalinguasarda,(leggeregionalen.26/’97,leggedelparlamen- toitalianon.482/’99,l’OsservatorioelaCommissioneregionale per la lingua sarda) e il dibattito che ne è seguito costituiscono sicuramente un’occasione importante per la crescita culturale e civiledellasocietàsarda. L’esigenza della realizzazione di uno standard, inteso quale strumento di tutela e valorizzazione della lingua e della cultura, dacuidovrebbeprovenireunpiùampiousoeunariqualificazio- nedellalinguasarda,incontratuttavianonpochedifficoltàlegate allo specifico valore culturale, civile e politico cui l’unificazione linguistica dovrebbe adempiere. Infatti, al di là di una normaliz- zazione per usi esclusivamente amministrativi, come sembra pre- vedano gli attuali orientamenti, e comunque oltre i limiti e le risoluzioni che una tale iniziativa potrà incontrare, nella questio- ne della lingua si trovano inequivocabilmente veicolate ampie problematiche legate all’identità culturale in senso lato della società sarda e alla sua posizione in un contesto europeo e inter- nazionale,regolatodaquellelogicheglobalizzantietransculturali chedefinisconooggiiprocessidicrescitaeconomicaedicreazio- neculturaleescientifica. Selasoluzionepuòessereindicatanellacreazionediunastrut- turalinguisticacheabbraccisenzanegarlelevarietàchecaratteriz- 8 Introduzione zano la lingua sarda, ed evitando motivi di rigida identificazione etnica,oisospettidiuneccessivotecnicismoconilqualesisareb- betrattatalaquestionedellalingua,èaltresìimportantefarsìche sceltediuntalelivellosianoelaborateinmanierataledacoinvol- gere consapevolmente i sardi rendendoli partecipi di questo pro- getto.Sieviterebbeintalmodochel’istituzionedellalinguaunica venga avvertita come un’imposizione, soprattutto in una realtà quale è quella sarda, segnata al suo interno da molteplici varietà, daunristrettousodelsardoeconungradodiidentificazionedei parlanticonlalinguaitalianagiàmoltoelevato. AntonioCossunellasuaricostruzionestoricadiuntrentenniodi iniziativeperlalinguasardachequiproponiamo,farisalirel’ini- zio del movimento che ha portato all’approvazione della L.R. n. 26alladeliberadellaFacoltàdiLetteredel1971,suiniziativadel prof.AntonioSannaedelProf.GiovanniLilliu.Èstatouneven- to di decisiva importanza e di proficue conseguenze. Di quell’e- vento è oggi possibile chiarire che l’ispiratore è stato Emilio Lussu, come testimonia uno scambio epistolare con G. Lilliu (reso pubblico dallo stesso Lilliu nel corso del Convegno del 1980 su “Emilio Lussu e la cultura popolare della Sardegna”). Nellaletteradel19.5.70Lussuscrive:“(...)ilproblemadell’inse- gnamento della lingua sarda nelle scuole elementari è politico, e non tecnico. Perciò, è solubile, e non con difficoltà gravi. Il popolo sardo, con questa politica di emigrazione in massa, si sta spegnendo.Salvareilpopolosardoelasualinguaèlostessopro- blema. A mio parere, è la sua Facoltà, innanzitutto, che se ne deveoccupare.Leinonpuòlasciarecaderequestaquestione(...)”. Il 21 giugno del 1970 Lussu in una lettera ancora indirizzata a Lilliu ritorna sull’argomento: “(...) ho avuto troppo lavoro ed ho trascurato la questione dell’insegnamento della lingua sarda nelle scuoleelementari(...)Èunafortunacheleiconoscagiàilproble- maesenesiaoccupato.Amioparere,èLei,all’Università,coni professoripiùindicatieconaltrepersonediculturacheleicono- sce già (...) che si dovrebbe riprendere l’organizzazione di tutto (...)miparecheinnanzituttobisognerebbevedereseigrandidia- Limbalingualanguage 9 letti,ilcampidanese,illogudorese,ilnuoresesonodialettioppure lingue. Parlando con Unamuno a Madrid, mi accorsi che consi- derava il nuorese una lingua. Ma se è così, le altre lingue, con l’andar del tempo si fonderanno in una...ma possibile o no la fusione che io indico, in un primo tempo, per un certo periodo di anni, in ogni settore delle suddette lingue parlate si insegna quellalingua(...).Iodicoquestecoseinconfidenzaalei,maèlei che imposterà il problema come crede. Quando dal suo centro universitario, col concorso degli estranei alla università di cui ho parlato, dovrebbe vedersi l’altro problema: quello dei futuri inse- gnanti elementari che dovranno insegnare ai ragazzi la lingua sarda...Risoltoanchequestoproblema,rimaneildisegnodilegge da presentare al Consiglio Regionale, previa preparazione dei capi-gruppo. Siccome è probabile ottenere la grande maggioran- za,unavoltaapprovato,passaalParlamentonazionale(...)”. LussutornasullaquestioneancoraconunaletteraaLilliudel 26.1.71, dove scrive: “(...) L’insegnamento della lingua sarda, presuppone, evidentemente, un corso superiore per i maestri ele- mentari. Devono quindi essere sardi, o sardi nati in Sardegna e che parlano il sardo imparato dalla madre sarda. E che lingua insegnano?Insegnanolalinguamaterna:neicampidani,ilcampi- danese; nel Nuorese, il nuorese; il Logudoro, il logudorese; nella Gallura, il gallurese; nel Sassarese, il loro dialetto, e così ad Alghero, a Carloforte o S. Antioco (...). E questo insegnamento iniziale dovrà alla fine mirare a poter insegnare la lingua sarda, che deve essere la sintesi della fusione delle lingue minori (...). C’è inoltre il problema del clero sardo: esso deve nuovamente spiegare il Vangelo e predicare in sardo, come avveniva prima. È il fascismo che, proponendosi di trasformare il popolo sardo, ne hafattosopprimerelalinguanellechiese(...)”. Un altro protagonista insieme a Lussu e Lilliu delle prime ini- ziativeafavoredellalinguasardaèAntonioSanna,estensoredell’i- stanzaalConsigliodellaFacoltàdiLetterenel1971.Inunsuosag- giopubblicatonelvolumeIldialettodiSassariealtrisaggi(Cagliari 1975), scrive: “(...) Noi siamo ora consapevoli della posizione subordinatadelsardorispettoall’italianomadistinguiamofrafatto 10 Introduzione linguisticoefattipoliticiedicultura.Perintenderci,noiparliamo diunalinguasardadalpuntodivistaglottologico,purriconoscen- dochesiapoliticamentecheculturalmenteilsardohaperdutoter- reno,inquantosialavitapolitica,siaquellaculturalesiesprimono quasiinteramenteinitaliano.Mafinoanonmoltotempofaque- sta consapevolezza, per varie ragioni, non c’era e la condizione di sardi era intesa, polemicamente, quasi come una condizione di inferiorità a cui era necessario opporsi. Questa coscienza sembra orariaccendersiconrinnovatovigoreinmoltisardichenoninten- donorinunciareallapropriaidentità.Lecolpe,naturalmente,non erano tutte dei sardi, come non era dei sardi l’idea di considerare l’Isola come luogo di confino o di punizione. Fortunatamente tutto questo è cambiato o tende a cambiare, grazie ad una rinata coscienza “nazionale” e, in genere, all’impulso che è stato dato in Sardegnaallostudioeallaconoscenzadituttociòcheèsardo:lin- gua, storia, archeologia, artigianato, tradizioni popolari. Ciò che dimostral’erroredichicredechestudiareevalorizzareglielementi dellaculturasardasignifichiarroccarsisuposizioniconservatrici,di chipensache,perintegrarsiculturalmente,socialmenteepolitica- mente nella vita nazionale, sia necessaria la scomparsa totale e immediatadelsardo(...)”. DiquantoauspicavaEmilioLussunelleletterediretteaG.Lilliu eAntonioSannaneisuoiinterventi,moltosièrealizzato,seppure con gravi ritardi e alcuni limiti. La delibera della Facoltà di Lettere,laleggeregionalen.26,laleggenazionalesisonodifatto scontrate con non poche difficoltà. Resta ancora molto da fare e ildibattitoètutt’oraaperto. A questo proposito è forse opportuno richiamare la durissima polemicacheèseguitaallaannunciatapresentazionediunapropo- stadilinguasardaunificatadapartedellaCommissioneregionalee cheèsembrataavereoriginedalrifiutodiunostandardcheprivile- giaillogudoreseascapitodelcampidaneseedelgallurese. Da più parti, soprattutto dagli organizzatori della Scuola di lingua sarda organizzata dal Comune di Quartu, si è levata una voce a favore di una “politica linguistica di dimensione urbana”

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