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L'evoluzione dell'insegnante di sostegno PDF

85 Pages·2014·11.247 MB·Italian
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Dariolime: Ifievoluzione delfinsegnante di sostegno Verso una didattica inclusiz/a EDITING ROBERTATANZI IMPAGINAZJONE LORETTAOBEROSLER MIRKOPAU ,mmmD,MWNA C123. Gens='›r;zšT:; ?..š:*::~,mr:;itiarìuRovigo ©GcHUTKA/IsTocKPHOTo.c0M 45100 RQVIGO \,!'i«É{;}F? PQITE! Âdige, 45 Tar. GIORDANOPACENZA ~ Colloçåzionßs....Qš†å%;..-...í;... R «..;... ua.annQ-q.¢¢1uQ-n.Q0IuIl ..¢.|vf::_:†~.~..¬~=____;;:;-:nq-un-un_n:_* ©2014EdizioniCentroStudiEricksonS.p.A. . 'M _ 1/}/ M“A HI/ ViadelPioppeto24 Nf. ........................... 38121TRENTO *- f8) Tc1.0461 950690 B|Di.Q.Q.if}.Q§Éi.åNr; Inv. .... Fax0461 950698 wvWv.erickson.it [email protected] ISBN:978-88-590-0435-6 T' Tintiidirittiriservati.Vietata lariproduzionemnqualfiasimezzoijfitruata senonpreviaautorizzazionedellfditore. , Indice Capitoloprimo Chiarimenti iniziali, pernon essere frainteso 9 Capitolosecondo Un°analisicriticadell°integra1ionescolastica 51 Capitolo terzo Alcune ipotesi di interpretazionedelle Causedellasituazioneattuale 79 Capitoloquarto Lapropostadievoluzionedelruolo dell°insegnantedi sostegno 99 Capitoloquinto Conclusioni e qualchealtrariflessione 115 Bioliografia 127 Appendice I Lineeprogettualieproposte per un nuovo approccio all°integrazionescolasticadeglialunnicondisabilità 133 Appendice2 Ilprofilo dei docenti inclusivi dell'EuropeanAgency forSpecialNeeds and InclusiveEducation 145 DarioIanes DocenteordinariodiPedagogiaeDidatticaSpecialeall'UniversitàdiBolzano, Corsodi LaureainScienzedellaFormazionePrimaria. Eco-fondatoredelCentroStudiErickson diTrento,perilqualecuraalcunecollane, tracuileGuideeiMateriali. Autoredivari articolielibriedirettoredellarivista«DifficoltàdiApprendimentoeDidatticaInclusiva». Dedieo questo libro a tutti iprotagonisti delfizllimento raccontato nelle righeseguenti, a tuttiquelliche/vanno dovutofarequesta rinuncia. Assiemea loro,proviamo a capire comepoterevitaresituazionicomequeste. «Dopoquattroanniinunascuolanormaleabbiamodecisodiiscrivere nostro figlio a una scuola speciale. E stata una scelta complessa, meditata e condivisa e quelle che seguono sono alcune riflessioni scaturite da parte mia nei giorni immediatamente successivi a quella decisione. Un pensiero fatto, a mio parere, di grandi speranze ma anche di grande fatica. Quaranfanni fa, in una delle borgate più emarginate di Roma, mia madre_frescadirettrice di unascuolaelementare dove lapovertàe la di-› sperazioneeranoall°ordinedelgiorno-~,conunapassioneeunadedizione chenonhornaipiùincontrato,combattevaevincevalasuabattagliaaffinché nellascuolasiaffermasseevincesseliintegrazioneditutticontutti. Erauna “rivoluzione”, e lasua battagliale hacausato ferite e sofferenze; maso che, ancora oggi, a 91 anni, ripercorrerebbe strenuamente la stessa strada. Ero un adolescente o poco meno, mafu unalezionedivitae di partecipazione che non dimenticherò mai. Sono passati tanti anni e tanti sono stati i passi avanti fatti, sia nelle regolechenellanaturalepredisposizionedituttiversoquestosensodiciviltàe disocietàaperta,accoglienteesolidale. Così,perunadiquellecombinazioni chepensoavolteconferminocomenoncisia, magari,un“disegnodivino”, machetuttononpossaesserecosìcasuale,dopotantiannimisonoritrovato sullastessabarca. Perquesto (e nonsolo) dedico qualcheoraequalche riga ariflettere su questi anni, su questi quattro annivissuti in unascuoladove Giulio ha trascorso le sue giornate e dove è cresciuto. Abbiamo fallito. Tutti. Tutti e indistintamente. Io come padre, noi comefamiglia,leinsegnanti, idirigenti,lefamiglie,glioperatoricheavario titolo seguono e curano Giulio. Abbiamo fallito perché labuonavolontàe le energie che abbiamo speso non erano sufficienti, in quantità e qualità. Abbiamo fallito perché sentirci impotenti fino al punto di iscrivere Capitoloprimo Giulio aunascuola “speciale” (lo stesso tipo di scuolacontro cui mia madre sibattevaquarant°annifa) significacheavevamo “speso” tuttoquellochepo- tevamospendere.Abbiamofallitoperchéabbiamorincorsolenostretensioni Chiarimenti iniziali, personalieinostri“ruoli”senzametterciabbastanzaingiocoeindiscussione. per non essere frainteso Lungidameconcludereche, avendofallito tutti, noncisiano respon- sabilitàindividuali. Anche in casi di fallimenti “collettivi”, ciascuno, amio parere, devesentirsi responsabileeasuomodoprovareaimmaginaredove, come e quando ha commesso un errore, una leggerezza, una mancanza. Da parte mia ne ho riconosciuti tanti, non ho remore nel cercare di capire e provare a migliorare. Ma non siamo singoli messi insieme casual« mente. Non basta un esame di coscienzapersonale per unaqualche forma di catarsi personale. Se siamo assieme, e assieme lavoriamo sui nostri figli, non è solo perché crescano sani e educati. E perché la somma dei nostri Ifaltissimovalore,nonnegoziabile,degliobiettividelfintegrazionescolastica agire sia superiore alla somma aritmetica di ciascuno di noi. Quello a cui partecipiamo con il nostro contributo si chiama “società”, si chiama “si- Ijintegrazione vera, buona, è piena partecipazione alla normalità del stema valoriale”, si chiama “partecipazione” e “solidarietà”. E se qualcosa fare scuola nel gruppo «normale» dei coetanei, in unaclasse <<normale››, in non funziona non possiamo permetterci il lusso di difenderci dietro un unascuola «normale››, con attività «normali››, cioè di tutti. “ho fatto quello che potevo”, “ho fatto il mio dovere”, “ho fatto tutto con «Io voglio fare come gli altri.›› Ci voleva proprio questa splendida responsabilità”. Dobbiamo avere o trovare la forza e il coraggio di andare sintesi scritta da un alunno con disabilità della scuola secondaria per oltre, di metterci in discussione, di interagire con gli altri che partecipano racchiudere, come in un cristallo, i molteplici valori della «normalità››. al progetto, di criticare e ascoltare le critiche. Io, alunnocondisabilità,voglio farecomegli altri, primadituttoperché Ci sta tutto e non lo nego: il dolore e la ferita non rimarginabile in valgo come gli altri (ho gli stessi loro diritti). Voglio fare come gli altri noi genitori, la dignità professionale degli insegnanti e degli operatori, il perché ho un bisogno profondo di valore e di normalità. Fare come (e rispetto delle regole dei dirigenti, la partecipazione emotiva dei genitori e con) gli altri è un valore intrinseco a quello della persona, un valore dei loro figli. Ma questavolta non è bastato. in sé assoluto, ma fare assieme agli altri vale anche come strumento Questavoltaabbiamo rinunciato al progetto. di sviluppo e di apprendimento. Io, alunno con disabilità, voglio fare Non è un incidente di percorso e nemmeno un episodio casuale; è come gli altri anche per voi, per gli altri che stanno attorno a me, per sintomo di qualcosa di più profondo e intenso, non perdiamo l°occasione la coesione e la crescita del nostro gruppo, a cui sento di appartenere di rifIetterci.›› (Ianes, 2006, p. 11). Integrazione nella normalità che ha dunque il significato delljugua- 24 settembre 2013 glianza di valore della persona, indipendentemente dalla sua condizione Papadi Giulio, ragazzo con lasindromediDown] personaleesociale.Integrazionescolasticacomeaffermazioneerealizzazione didirittiedivalore,affermatiinprimisdallanostraCostituzione(chefonda, 1 «Noi, cheabbiamorinunciatoal“progetto”››, testimonianzatrattadaWWw.superandO.it. non dimentichiamolo, la scuola inclusiva italiana). 10 Levolazionedell'insegnantedisostegno Chiarimentiiniziali,pernonesserefrainteso 11 Sonoquestifondamentidiciviltàsocialeepoliticacherendonolapiena mia «normalità» essenziale, nel miovalore di persona; l°essere accettato e integrazione scolastica degli alunni con disabilità una splendida necessità il partecipare mi fanno crescere, magari lentamente, verso la normalita. delle prassi formative del nostro Paese. (Ianes, 2006, p. 15) Analizzando più da vicino le finalità delfintegrazione scolastica, ci Partecipandoalleattivitàdiungrupponormaledicoetaneisistruttura accorgiamo che essa deve «servire›› a molte cose, non è soltanto un valore buona parte dell°identità sociale dell'alunn0, 21fU3V<'1'1'S0 1'1Sp€CCl1121m€11t1, in sé, quello di essere dove sono tutti gli altri. Ad esempio, nel documento rappresentazioni, aspettative condivise. Essere e sentirsi negli .ordinari finaledellaCommissioneFalcuccidel 1975 troviamochiaramentedefinitele percorsi formativi istituisce e forma significati condivisi e comuni, rituali, finalitàdelpotenziaregliapprendimenti elevariecompetenzedivitasociale regole, modelli comportamentali attraverso imitazione, interiorizzazione, dell°alunnocondisabilità(Nocera, 2001, p. 35). Leggiamoanchelasentenza coevoluzione e differenziazione. 215del 1987,concuilaCorteCostituzionaleaffermache«l°integrazionedeve La partecipazione sociale, intesa come il rivestire ruoli normali nelle realizzarsisuentrambi iversantidelfapprendimento e dellasocializzazione». Ilfondamentalebinomio«apprendimento-socializzazione»tornaanchenella variesituazionidivitanormale, èanche, secondo ilmodello antropologico relazionedellaCommissioneSbarbatiallaCameradeideputati,chenel 1998 ICF dell°Organizzazione Mondiale della Sanità, uno dei principali fattori ribadiscechel'integrazionescolasticadebbaaverecomeobiettivi qualificanti costitutivi del benessere individuale, della salute e del funzionamento nonsoltantoquellidellasocializzazione,maanchequellidegliapprendimenti. umano positivo. _ _ _ La Legge Quadro 104 per l°assistenza, Fintegrazione sociale e i diritti delle Ifobiettivo «socializzazione» si articola in una serie di situazionrdi persone handicappate, del 5 febbraio 1992, infine, è assolutamente chiara: buona socialità nei vari momenti formali e informali della vita scolastica «Ifintegrazione scolastica ha come obiettivo lo sviluppo delle potenzialità e anche nelle varie occasioni di vita sociale extrascolastica, sia organizzata della personahandicappata nelfapprendimento, nella comunicazione, nelle che informale. In altre parole, dalle interazioni positive in un gruppo di relazioni e nellasocializzazione» (art. 12, comma3). apprendimento cooperativo agli inviti allefestedi compleanno deicompa« Credoalloracheperdiscutereseriamenteeonestamentediintegrazio- gni diclasse (sivedano gliambitidella«Partecipazionesociale» in ICF-CY, ne scolastica, ipotizzando anche profonde innovazioni nelle sue modalità OMS, 2007). operative, vadano esplicitati e definiti il più estesamente possibile tutti gli obiettivi che essa deve porsi. Obiettivo2:Apprendimento dicompetenze E evidente che unialtra serie rilevante di obiettivi delfintegrazione Ooiettivo1:Socializzazionecomepartecipazionesociale,sensodiappartenenza scolasticadeveessererappresentatadalfapprendimento,dapartede1l'a_lunno eidentitàsociale con disabilità, di una gamma il più ampia possibile di competenze reali, Partecipando alle «normali» attività con il «normale» gruppo di utili esensate. Competenze chesaranno definite collegialmentedatutti.gli coetanei, l°alunno con disabilità sperimenta profondamente l'«esserci››, il insegnanti nel Piano Educativo Individualizzato, previsto dalla normativa riconoscimento del proprio valore, con conseguente aumento di sicurezza, e indispensabile documento di programmazione e di azione educativa e autostimae senso di appartenenza. didattica. In un Piano Educativo Individualizzato completo, e che guarda lon« Seiosononellanormalità,sevipartecipo,ancheseconmodalitàtutte tano, diventando viaviasempre più Progetto divita, dovremmo trovare: mie,misentobeneperchésentodipartecipareadunostereotipopositivo, vengo visto, giudicato nella normalità («Impariamo a essere ciò che ci - obiettividi apprendimento tratti dalla programmazione curricolare della dicono di essere», come scrive Ronald Laing); vengo riconosciuto nella classe di appartenenza e cioè obiettivi scolastici comuni, anche se piu o 12 Levoluzionedell'insegnantedisostegno Cbiarimentiiniziali,pernonesserefiainteso 13 m.eno_ adattatIiTcon.vari'eoforme di' traduzi~one i-n altri- codi-ci-, con fac.ili.ta- delle competenze necessarie per una piena partecipazione sociale negli zioni o i icazioni, in funzione delle reali capacità dell°alunno; ecosistemidellavita,ilpiùpossibileindipendente,deltempolibero,della _ obzettzvzdi tipo «abilitativo››, tratti dallevarie abilitàecompetenzeleg r partecipazione attiva alla comunità, dello sport, ecc. In questo senso, il . a e Caalleefnuenllazionicor oree(perusarei'lless'icoICF)co-involtenellavi-tascolast.i- Piano Educativo Individualizzato diventa sempre più «Progetto divita›› memoriaapipíen imepto..adcñzemp~ip,lefunzi-oni.cogni.ti.ve,l°attenzi_one,la (lanes e Cramerotti, 2009). _ i avo_ ros 1 Contro-0dell i°mpulso, oltreallefunzi-oni. sensor.iali. e percettive, psicomotorie, visuo-spaziali, ecc.; Obiettivo 3: Arriccbimento umano, relazionale e apprenditivo di tutti gli - fbiffiivieducativineivaricampidelle«attivitapersonali», comeadesempio alunnidella classe a Comunicazione e i vari linguaggi, le interazioni sociali, le autonomie personali e sociali, ecc.; Una finalità «parallela» dell°integrazione scolastica, riferita molto - o_biettivipsicoafiettiviecomportamentali› comei'lri'conosc'imento le° s res- frequentementedagli insegnanti, è lo sviluppo personale di tuttigli alunni sCioonneflitetla1rego_lalzionedd_i stati d°animo, la soluzi'one collaborati3va di un dellaclasse, checresconosottovaripuntidivista: aumentanoleloroabilità o, o svi uppo. i comportamenti positivi al posto di quelli even« relazionalidiaiutoecomunicative,laloroempatiaelecapacitàdicompren- tualmente problematici, ecc.; dere e gestire i propri stati d°animo, la loro autostima, le loro competenze - obiettivi legati all'identità e all'autostima' all”interno di questo _ _ - «sa er mctacognitive e di «insegnamento», le loro conoscenze biologiche, antro- €S_Sere›› .possi_amo _identificare due grandi dimensioni intrecciate. Npella pologiche e sociali sulle differenze umane. dimensione identità troviamo obiettivi propri di una sempre ma iore Accantoaquestiprogressipsicologicierelazionalicisiaspettauneguale consapevolezzadisécomepersonachehaunastoriaeunamemorigeiš ma c più generale rafforzamento deivalori solidaristici e del senso di equità. anch.e co.me persona che ha una prospetti-va di- futuro, con aspetta”t.ive, motivazioni, valori, progetti e desideri che pone confini ragionevoli ff , . . ° a Obiettivo4: Collaborazioneesostegnoallafizmigliadellalunno con disabilita se egli. altri, che opera scelte e decisioni e che continua ad automiglio- rarsi dinamicamente. Un°identità forte dà alla persona sicurezza Una delle finalità centrali dei processi di integrazione scolastica ri- . . . . Ö m0' tivazione intrinseca rispetto alle azioni che decide di intraprendere p . . . . er guarda lo sviluppo di soddisfacenti modalità di partnership educativa con raggiungere obiettivi e attuare progetti. Unapersona con disabilità che lefamigliedeglialunnicondisabilità. Inparticolare, lascuoladevepuntare tra i suoi ro etti ' ' - - - ° Sua fam_ g ` PerÉ fUfUI'0«.› haquello di unavitaindipendente dalla asviluppareattivamentelapropriacapacitàdi comunicare, di coinvolgersi Com tig ia avra ulna oåte moti'vazi'one i°ntrin- seca ad apprendere quelle e di collaborare, di negoziare pacificamente e costruttivamente obiettivi Pe endz.e c'omp esse i` autonomi'a soci-ale i~mportanti- per i-l propri.o c modalità di lavoro, di saper ricevere e dare aiuto e suggerimenti nella progetto i vita, competenze dunque che saranno ben gestire 3 livello pienavalorizzazione dell°altro partnere nel rispetto dei ruolidiversi e delle psicoaffettivo,datochetrovanosensonellasuaidentitàprogettuale Nella differenti responsabilità. Seconda dim€1”1Si0H€› l°autostima è sostanzialmente un autogiudizio l Per avvicinarsi a questi risultati, essadeve essere d°esempio alla fami~ . su propriovalorepersonaleecostituisceunfondamentalemotoreenergetico glia, ponendosi come partner empatico, competente e rispettoso. Quando e motivazio,nale dellevari`eaz'ioni' di' apprendi°mento e di- parteci-pazi-one, lintegrazionescolasticafunzionabeneproduce uniimportante partnership accanto all autoefficacia rivoltaa specifici corsi d'azione dell°alunno- educativachegiocaunruolofondamentalenelglobalesupportopsicosociale - Obiettividâcompetenzalavorativaediparteczpazionesocialeestesa:unpef:;0f_ di cui la famiglia ha bisogno e nello sviluppo di competenze di fronteg- 1soamP_io iinddtegfrazi°onescolasti°casi'poneancheobi-etti-v-idi--integrazi.one giamento attivo dello stress negativo che alcune situazioni particolarmente avorativa so is acente e integrata, accanto a obiettivi di acquisizione complesse possono generare. 14 Lievoluzionedellinsegnantedisostegno Cbiarimentiiniziali,pernon esserefiainteso 15 Obiettivo5:Sviluppoprofiessionaleeumanodellevariefigurecbeoperanonella versitàedaspintesociali epoliticheregressive. Interegenerazionidi alunni scuola e miglioramento organizzativodellistituzione hanno più o meno collaborato alllintegrazione e hanno cosi familiarizzato concondizioni umaneanchedrammaticamentediverse..Questeesperienzle Una delle finalità raggiunte dai processi di integrazione, così come potranno portare, successivamente, ad atteggiamenti piu aperti versoalu - emerge molto spesso dalle voci degli insegnanti, è l”acquisizione o il mi- refiori processi inclusivi, come quelli nellevarie realtalavorative e soci 1 e glioramento di competenze professionali sia negli insegnanti curricolari che in quelli specializzati, nei collaboratori e nei dirigenti, attraverso la nelfinterazione convarie forme di differenze umane. . . . . . - - - ' ' n scolastica collaborazione con esperti esterni, Faggiornamento, la rielaborazione delle Gliobiettiviquidescrittisonoiveri<<valori››l(leg1l-nlíegfazl°o €_ d_ t 'te . . - - - ~ ° " ' e im e ni 1 an esperienze, ecc. Sipotrebbeforsesostenere, infatti, chel°integrazionescola- degli alunni con disabilita, sono i «perche›› degl S 01'Z1 _ _P g_ _ sticaabbiastimolato lepiù grandi (anchese ancoratimide epoco incisive) persone e sono i valori e gli obiettivi che non vanno messi in discussione, innovazioni didattiche, come ad esempio l'uso delle nuove tecnologie, assoluta9mente. Vanno pero* cercati' i' modi' efficaãi` Pãl' faggi,un1%efrrlciq'lsiIntracnatseo _ . _ . . ,. - rea a . findividualizzazione, ecc. contrario,iprincipidell integrazionesarannotra iti auna Una finalità parallela è quella della «sensibilità» alle differenze tutte, all°empatia, alla disponibilità all'ascolto e alla relazione di aiuto, al senso di equità e di differenziazione, discriminazione positiva e valorizzazione Valorizzare gli insegnanti di sostegno, nonpenallzlarll incondizionatachedàsostanzapositivaaiprocessidiintegrazionescolastica. Anche l°istituzione intesa sotto il profilo organizzativo dovrebbe be- Nel2013-14ilnumerodiinsegnantidisostegnoèstatoparial10.216, neficiare del raggiungimento di obiettivi importanti a seguito di processi datiufficialidelMIUR,personechehannolavoratoperlintegrazionedegli di integrazione riusciti: maggioreflessibilitàorganizzativa, abilitàdigestire alunnicondisabilità,certonontutticonlastessamotivazioneecompe.tenZ&› situazioni critiche e conflittuali, capacità di attivare collaborazioni interi- maaiqualivaoffertaunapossibilitàmigliorativadievoluzioneprofessionale stituzionali e con le famiglie, capacità di documentare e sperimentare e di e umana. ,_ _ _ rendereconsapevoliefarcrescerevaloriinclusivi. Inquestoquintoobiettivo La tesi di questo libro è esattamente questa: unidea di. sviluppo positivo, non un «trucco» per eliminarli attraverso una spending review troviamo le finalità che per alcuni autori (D°Alessio, 2011; Medeghini e Fornasa, 2011) sono il vero fine dell'integrazione scolastica, che dovrebbe pedagogicamente mascherata. _ ,_ _ ` _ _ \ Le esperienze, le competenze, la passione, l identita e la dignita pro- essere il mezzopotenteperfarcambiareprofondamentelascuola, permo- fessionale degli insegnanti di sostegno non vanno'disperse'ma valorizzare dificarla da istituzione oppressiva a motore di inclusione e trasformazione in unadoppiadirezione. Unaèquelladellanormalzta, ecioedellatitolarltël sociale egualitaria. pienainunorganicofunzionalediscuolaodiretediscuole.Indicativamente l°80% degli attuali insegnanti di sostegno dovrebbe diventare-insegnante Obiettivo 6: Crescita culturaleepoliticadifiiisa rispettoallediflerenze curricolare, normale, titolare, non più legato a una diagnosi di uno.o piu alunni con disabilità, ma realmente titolare del lavoro educativo e didatti- Ijintegrazione scolastica si pone anche obiettivi sociali più ampi, di co con tutti gli allievi. Un collega a tutti gli effetti, che non si sentita piu sensibilizzazionecollettivaaldifuoridellascuolasuivaloridelladifferenza, insegnante«diserieB» enonvedràl'oradimollareilsostegnoe<<prender€>> dell°equità e dell°accoglienza. Attivando sistematicamente processi di inte- finalmente la classe. _ grazione è naturale attendersi di ottenere, parallelamente, il contrasto di Comevedremoneldettagliopiùavanti,averepiùinsegnantirealmente formediemarginazionedovutealpersisteredistereotipinegativi,mantenuti contitolarirenderàladidatticaordinariapiùinclusiva;machiariamosub1t0 oalimentatidallamancanzadi familiaritàconpersonecon unaqualchedi- unpunto. L°insegnantedisostegnodivenutocurricolaresioccuperaditutta 16 Lie:/oluzionedell'insegnantedisostegno Chiarimentiiniziali,pernon esserefiainteso 17 laclasse, eovviamenteanchedell°alunnocondisabilitàma, datocheinuna l°insegnante che se lo era costruito, il quale sviluppava la sua dimensione classe normalmente ci sono vari altri studenti che richiedono attenzioni professionaleinsolitudine. Dunque, quel 20% di insegnanti chenonsono speciali, come alunni con DSA o altre forme di BES, si potrebbe sollevare diventati curricolari a tutti gli effetti diventeranno insegnanti speC1al1Sl1l, l°obiezione,dapartedichitutelagliinteressideglialunnicondisabilità,chele itineranti su più scuole, per dare supporto tecnico ai colleghi ifllffli- _ _ pocheoredicompresenzasarebberodinecessitàdiluiteanchetraaltrialunni Cosasignificadaresupporto tecnico? Nonsignificafaresolo'riunioni non disabili certificati. Questo è un timore fondato, ma è basato ancora perfarperderealtro tempo aicolleghi o farecounselingdascrivania (o cat- sulla vecchia concezione che possa e debba lavorare efficacemente con un tedra). Significalavorare afianco dei colleghi, in classe, osservare, valutare alunnocondisabilitàsolo uninsegnante <<speciale››, aggiuntivo, chetuttora situazioniecompetenze,proporrestrategie,metodi,aiutarenelladattamento lanorma assegnasoltanto agli alunni con unacertificazione di disabilità. deimateriali,contribuirealleindividualizzazioniepersonalizzazioni,calarsi Come vedremo, questa concezione va superata nel coinvolgimento nel concreto delle classi e ritornarci dopo alcuni giorni, accompagnäffis diffuso ecompetente di tutti i docenti curricolari. Vedremo ancheche una abilitare, attivare competenze e risorse che spesso sono latenti, nascoste scuolachevuoleesseredavveroinclusivadeveattivarepiùrisorse,nonmeno sotto meccanismi di delega e di deresponsabilizzazione. Significa essere echeitantiinsegnanticurricolarisonounarisorsaintegrativatroppospesso esperti davvero e aiutare i colleghi acostruire quelle competenzeeducative «silente» e che non esprime appieno il suo potenziale. Nel capitolo quarto e didattiche di cui hanno bisogno. Non immagino esperti di particolari vedremo come il coinvolgimento competente dei docenti curricolari può problematiche come autismo, DSA, ritardo mentale, ecc., ma'esperti di attivare le tante risorse latenti che oggi esistono nella scuola, facendo in metodologie e tecniche educative e didattiche inclusive. Ma di questo si modo cheall°alunno condisabilità, perrealizzarelasuapienaintegrazione, discuteràpiù avanti. _ arrivi di più, non di meno. La scuola italiana ha bisogno di una forte iniezione di competenza Questaprimalineadisviluppo«normalizzante»prefiguradunqueuno tecnica, metodologica, perché la ricerca scientifica in specialetlucatzon ha scenario in cui non esiste più qualcosa di «separato››, che si chiama «inse~ fatto grandi passi avanti _ si veda ad esempio il caso degli interventi psi~ gnamentodisostegno», néfattodadocentidisostegno, néfattodadocenti coeducativi nel campo dei disturbi dello spettro autistico _e ladomanda curricolari che, perunaparte delleoredicattedra, fanno ilsostegno, come di efficacia degli interventi scolastici diventasempre più un tema forte sia ipotizzatodaunarecenteproposta(insegnantibis-abili,checioèfannometà a livello di ricerca che nel vissuto dei familiari, che chiedono giustamente insegnamento normale e metàsostegno). sempre più allascuola. _ L°altra direzione di sviluppo è quelladellaspecializzazionetecnicadi Macomeverràvissutaquestaprospettivadievoluzionedapartedegli altoprofilo. Lapropostapresentatainquestolibropuntaallavalorizzazione insegnanti di sostegno? Vedremo nel dettaglio, più avanti, come le prime di quelle competenze tecniche che molti insegnanti di sostegno si sono reazioni all°apparire delliembrione di questa idea nel testo Gli alunni con costruiti in questi anni sul campo, con tante attività successive ai loro disabilitanellascuolaitaliana: bilancioeproposte(Treellle, Caritas e Fonda- corsi di specializzazione, con master, corsi di perfezionamento, seminari, zione Giovanni Agnelli, 2011) siano state quasi tuttecontrarie, con varie convegni, quasi sempre pagati di tasca propria, con pochissimo sostegno argomentazioni, più o meno solide, e con toni emotivi anche forti. da parte delle scuole e sacrificando tempo e spazi preziosi della propria Io sono convinto che molti, moltissimi insegnanti di sostegno .non vita personale. siano contentidellalorosituazionecosìcomeèoggi: sentono i meccanismi Ho cominciato a incontrare insegnanti nelle scuole nel 1980 e in di delega e microespulsioni che aumentano, si percepiscono (ff 50119) PIU tutti questi anni ne ho visti davvero tanti di competenti e capaci anche di precari, emarginatiefrustrati. Moltisentonoilpericolo diunautochiusoura trasmettere ai colleghi queste competenze... se ne avessero avuto il ruolo. in un ruolo tecnicistico cheliportaaderivae isolamento, che impoverisce Invece, molto spesso questo patrimonio di competenzaarricchivasoltanto i contesti reali di vita scolastica dellialunno, nascondendo ancora di più 18 Leooluzionedellinsegnanteelisostegno Chiarimentiiniziali,pernonesserefrainteso 19 quelle risorse che invece potrebbero essere utilizzate, come ad esempio la portaedentrare in classe al mattino: tutto è sempre unanuovascoperta. collaborazione con i compagni di classe. (Scataglini, 2012, p. 11) Molti insegnanti di sostegno hanno sentimenti ambivalenti rispetto Un lavoroproblematico, certo, machedàidentitàpersonaleeintimo al fare attività fuori dalla classe in un°aula di sostegno, di attrazione e al contempo di repulsione, e di fatto questa tendenza è in aumento, come sensodivalore,purnelladifficoltàdiquestaidentitàprofessionale.Inmolti, moltissimi docenti di sostegno ho trovato questo orgoglio di sapere chi vedremopiùavanti nel libro, emettein discussionel°essenzastessadell°in- tegrazione scolastica. erano e che mestiere stavano facendo, di sentirsi diversi dagli altri colleghi Molti avvertono in modo conflittuale il fatto che fare liinsegnante curricolarie, percertiversi, ancheeticamenteunpo' migliori. Forseperché sentivanodiesseredallapartedegliultimi,conruoliemancipativi,ditutela, di sostegno possa essere una specie di scorciatoia per arrivare prima a una rivendicativi, improntatiall'equità, aidiritti, all°empatia, allalottapolitica, maggiorestabilitàdilavoro, un usostrumentalediffuso, chenonpiace. Un insegnante di sostegno nella scuola secondaria di secondo grado, alla fine ;i||°antagonismo, al cambiamento delsistemascuola. Ungroviglio divalori dello scorso anno scolastico, mi ha detto, come prima cosa, «Sono stato il c di stati dianimo, tra cui anche un po” di identificazione inconscia con suo stigma››: aveva appena finito un anno di lavoro frustrante. |`alunno con disabilità nel suo essere diverso dalla normalità, trasgressivo, Unlavorodunqueapparentementedifficile,quellodeldocentedisoste« alternativo. Sarebbe interessante studiare la personalità, gli orientamenti gno, pieno divissuti negativi, sembrerebbe. Non esistono atutt”oggi dati di politici e persino il lookdegli insegnanti di sostegno... monitoraggio su questedimensioni divissuto professionale, cheandrebbero Dallorolavoromoltidiessitraggono unfortesensoidentitarioanche conosciuteevalutateesattamentedalMIUR,cheperòsappiamocomefatichi perché È: fatto di relazioni importanti, volti visti davicino e persone, emo- anche aotteneresemplici dati quantitativi sugli insegnanti in organico. zioni forti e talvolta soddisfazioni altrettanto forti. Un lavoro che è quasi Credo in ogni caso che, a dispetto di tutte le difficoltà, il mestiere una «fede» che chiede «amore››. dell°insegnante di sostegno dia a molti, moltissimi docenti una forte iden- L°errore massimo è fare questo lavoro, il lavoro dell'insegnante di titàedignitàprofessionale, piùforte, percertiaspetti, diquelladeicolleghi sostegno, senon lo si ama. Peggio, selo si sopportaafatica, selosi odia. curricolari. Una delle voci più critiche rispetto alla mia tesi di evoluzione Selosi faconfastidio, sentendosi sminuiti. Sesipensacheinsegnareagli dell°insegnante di sostegno è quella di Carlo Scataglini, insegnante di so- «handicappati››, a «quelli che non capiscono», agli <<sfortunati››, sia qual~ cosadifrustrantee non illavoro piùmeravigliosochec°è. Sesipensache stegno dapiù di 20 anni, autore di numerosi libri, formatore e amico. Ho si è costretti a farlo perché non c°è altro in giro da fare. Se non si riesce invitato Carlo a esporre le sue tesi critiche in un testo, invito dacui è nato a capire che quegli alunni sono speciali, se non si riesce a provare gioia il bel libro Ilsostegno e un caos calmo. Eio non camliio mestiere (Scataglini, avanzandoanchesolodiunpiccolopassoallavolta. Senonsicapisceche 2012), in cui si trovano molte argomentazioni che mi sembrano sostene- siimparadaloro centovoltepiùdiquantosipossainsegnargli. Senonsi re l°idea che per molti insegnanti di sostegno fare il loro mestiere, anche provaun°emozionefortissimanelvedereicompagnicresceregrazieauna nell'attuale difficoltosa situazione, sia un generatore di senso identitario, presenzacosìspeciale. Senoncisientusiasmaperunaclassechecambiae oltre che professionale, fortissimo. si trasformagrazie all'inclusione di tutti. Se non si avverte il bisogno che ciascun insegnante, e la scuola tutta, hanno di questi bambini e ragazzi. Mipiacel°ideadiprovarearaccontare alcuneesperienzeche misono Ecco, questo è l”errore numero uno. L°unica soluzione è lasciar perdere, capitateinpiùdivent°annidilavoro,diincontri,diemozioni.Dispiegare cambiaremestiere. (Scataglini, 2012, pp. 4950) leragionipercui,secondome,ilmondodelsostegnoèunaspeciedi«caos calmo», unossimoro disordinato elento, generativo eimmobile, difficile Un mestiere con una mission forte, identitaria, psicologica, emozio- davivere e magnifico, spaventoso e intrigante, per il quale niente è sem- nale: sarà difficile per chi si identifica (0 addirittura si fonde) in maniera pliceoscontato, nienteèugualeduevoltediseguito. Nemmenoaprirela così profonda con il suo ruolo professionale pensare possibili evoluzioni, 20 Lin/oluzionetlellinsegnantedisostegno Cliiarimentiiniziali,pernonesserefiainteso 21 ma molti ci proveranno. E proveranno a capire se e quanto in una nuova a nel 2007 (ultimi dati disponibili: si veda Treellle, Caritas e Fondazione dimensioneprofessionaleguadagneranno o perderanno suivari temi iden- (liovanni Agnelli, 2011) per gli stipendi dei circa 90.000 insegnanti di titari che caratterizzano il loro vissuto attuale e su quelli futuri possibili. sostegno, laspesa totale era di 2.782.000.000 di euro, dunque unaospesa Nonso immaginare quanti siano gli insegnanti di sostegno innamorati del pro capite di 50.911. Considerando che sono passati più di 5 anni, tale loro mestiere «allaScataglini» oppure quelli chel°hanno scelto «per riposa- retribuzione dovrebbe essere aumentata, poniamo, del 10%, arrivando a re», peressere piùvicini acasa, ecc.; è anche difficile distinguere, in alcuni 51.310 euro. Oggi gli insegnanti di sostegno sono circa 110.000 e dun- casi, se le resistenze al cambiamento siano giusti timori identitari, attente que la spesa totale degli stipendi dovrebbe essere di 3.400.210.0.00'euro. perplessità politico-organizzative o, semplicemente, chiusure corporative. Nelle ipotesi di costi complessivi dell°integrazione si cercano distimare Non saràpossibile farlo, il mondo degli insegnanti di sostegno è così ricco approssimativamenteanchealtrevoci: glioperatoriextrascolastici dialtre di tanteediverseautorappresentazioni che non sipuò certo schematizzare. amministrazioni (stimati tra i 25.000 e i 30.000), i costi per materiali Bortolotti (2011), adesempio, individuaalcuneinteressantiformedi specifici e corsi di formazione, i maggiori costi di organico necessari ad autorappresentazionimetaforiche, manondiceinchepercentualequestesi aumentareilnumerodiclassipernonsuperareitettimassiminel numero manifestassero nel gruppo diinsegnanti di sostegno che ha studiato: sono ili alunni (vista la situazione attuale di violazione sistematica di queste di più le insegnanti «luna» (satellite senza luce propria che ruota attorno disposizioni,mettiamoa0questovalorel). Prudenzialmente,sipotrebbero al curricolare), le insegnanti «MaryPoppins/Eta Beta» (fae trova tutto), le siimareattorno ai 782.750.000 euro glistipendi degli operatori extrasco- insegnanti «fantasmino›› (cisono e non cisono), leinsegnanti «confidenti» liistici e a 5.000.000 le altre spese per i materiali e la formazione, per un (al di quadella barricata, dallaparte dei bambini), le insegnanti «bilancia» totale complessivo di 4.187.960.000 euro. Ijintegrazione scolastica oggi (mediatori tra tutti e tutto), le insegnanti «crocerossine» (specialiste della in Italia costa dunque oltre 4 miliardi di euro, ma è una stima, come cura) o le insegnanti «maestre che aiutano» (chi ha bisogno di aiuto)? :abbiamo visto, molto prudenziale. _ Inunasituazionedivissutipersonalieprofessionalicosìcomplessa, ein Quali sarebbero gli effetti della nostra proposta su questo quadro di cuiiduepianispessosiintreccianoesifondonopericolosamente,deveessere cifre? Innanzitutto, è necessario un serio investimento di specializzazione chiaro che le tesi esposte in questo libro puntano avalorizzare i tanti punti e certificazione di competenze per i 20.000 ex insegnanti di sostegno che diforzadiquestomestiere, nonperabolirlo, mapertrasformarloinpositivo. diventerannospecialisti: ipotizzandounaspesaprocapitedi 10.000euroin due-treanni,abbiamountotaledi200.000.000dieuro. Questacifraperla specializzazione dovrebbe ridursi progressivamente ed essere sostituita dal Aumentarele risorseperFintegrazione costodellespeseditrasfertacheidocentispecialistidovrannosostenereper recarsi nellevarie scuole. Sul piano degli ex docenti di sostegno stabilizzati In un Paese, come l°Italia, in cui la spesa pubblica è abnorme, c°è come curricolari, dovremo contare un aumento di spesaper il loro passag- sicuramente la necessità di tagliare sprechi edisfunzioni, macerto tali non gio dal precariato all°entrata in ruolo: circa 180.000.000 di euro e almeno sono le risorse investite nel capitolo «integrazione scolastica degli alunni 35.000.000 per attività di formazione specifica per tutti gli insegnanti con disabilità» einunascuolainclusiva.Anzi, in questocampolaproposta curricolari. Sommando queste trevoci abbiamo un totale di415.000.000, che stiamo discutendo prevede, comevedremo, un aumento di risorseper poco più del 10% dellaspesa attuale. evolvere il modello e rispondere adeguatamente ai vari temi di una scuola A mio modo di vedere, sulla base dell°impianto di questa pr0p0St21, chevuole diventare davvero inclusiva. se la scuola italianavolesse poi davvero fare il passo decisivoverso lapiena MaquanterisorsevengonoimpiegateoggiperYintegrazionescolasti- inclusione,ecioèattrezzarsicompiutamenteperlevariealtreproblematiche ca?Comeprevedibile, idatisonoscarsi,maproviamoafarequalcheconto: di BES,perglialunniconDSA, percontrastareladispersioneeinnovarela

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