1/2 Universale Bollati Boringhieri Albert Einstein e Leopold Infeld L’evoluzione della fisica Sviluppo delle idee dai concetti iniziali alla relatività e ai quanti Prefazione di Carlo Castagnoli Bollati Boringhieri Prima edizione nella collana «Universale Bollati Boringhieri» 1965 Ristampa luglio 2007 © 1965, 2007 Bollati Boringhieri editore s.r.l., Torino, corso Vittorio Emanuele II, 86 I diritti di memorizzazione elettronica, di riproduzione e di adattamento totale o parziale con qualsiasi mezzo (compresi i microfilm e le copie fotostatiche) sono riservati Stampato in Italia dalla Litografia «Il Mettifoglio» di Venaria Reale (To) isbn 978-88-339-8042 3 Titolo originale The Evolution 0f Physics The Growth 0f Ideas from Early Concepts to Relativity and Quanta Simon & Schuster, New York 1938 Traduzione di Adele Graziadei Progetto grafico della collana di Enzo Mari www.bollatiboringhieri.it Quest'opera è protetta dalla Legge sul diritto d'autore. È vietata ogni duplicazione, anche parziale, non autorizzata. Indice 7 Prefazione di Carlo Castagnoli 13 Prefazione degli autori 15 Parte prima L’ascesa dell’interpretazione meccanicistica Il romanzo giallo perfetto, 17 Il primo indizio, 19 Vettori, 25 L’e nigma del moto, 31 Un indizio negletto, 43 Il calore è una sostan za?, 47 Le montagne russe, 53 Il tasso di scambio dell’energia, 57 Lo sfondo filosofico, 61 La teoria cinetica della materia, 65 Riassu miamo, 71 73 Parte seconda Decadenza dell’interpretazione meccanicistica I due fluidi elettrici, 75 I fluidi magnetici, 84 La prima grave diffi coltà, 88 La velocità della luce, 94 La luce come sostanza, 97 L’enig ma del colore, 101 Che cos’è un’onda?, 104 La teoria ondulatoria della luce, 109 Le onde luminose sono longitudinali o trasversali?, 117 L’etere e l’interpretazione meccanicistica, 120 Riassumiamo, 122 123 Parte terza Campo, relatività Campo come rappresentazione, 125 I due pilastri della teoria del campo, 136 Realtà del campo, 141 Campo ed etere, 147 Il siste ma di riferimento, 150 Etere e moto, 159 Tempo, distanza, relati vità, 170 Relatività e meccanica, 183 Il continuo spazio-tempora le, 189 La relatività generale, 198 Fuori e dentro l’ascensore, 203 Geometria ed esperienza, 211 La relatività generale e la sua verifi ca, 221 Campo e materia, 226 Riassumiamo, 229 6 indice 231 Parte quarta Quanti Continuità, discontinuità, 233 Quanti elementari di materia ed elet tricità, 235 Quanti di luce, 241 Spettri luminosi, 247 Le onde della materia, 252 Onde di probabilità, 259 Fisica e realtà, 270 Riassumiamo, 273 275 Indice dei nomi 277 Indice delle cose Prefazione Carlo Castagnoli L’evoluzione della fisica è stato pubblicato nel 1938, ma conserverà la sua freschezza e la sua attualità per molti anni ancora: cosa che non accade di norma per i testi di informazione scientifica. Il fatto è che Einstein e Infeld non hanno voluto aumentare il bagaglio di cognizio ni del lettore o provvedere a un aggiornamento delle sue nozioni, ma si son posti un obiettivo molto più impegnativo: quello di dare delle idee e illustrare il processo storico della loro formazione. Proprio per ché l’obiettivo ultimo della fisica è di riportare a poche idee fonda mentali l’estrema varietà dei risultati che si conseguono nella spe rimentazione sui processi fisici naturali, l’evoluzione di tali idee fon damentali è lenta e faticosa. Si richiede un lungo periodo di tem po per l’accumulazione di dati sperimentali, per la loro critica, per l’e laborazione delle prove cruciali, e infine per la maturazione dei pre supposti critici e teorici che portano ai nuovi livelli di conoscenza. Negli anni intercorsi dall’uscita del libro questo processo prepa ratorio ha avuto un formidabile sviluppo quantitativo, ma non si è arrivati a svolte qualitative. Einstein diceva che nessuno scienziato pensa con formule: quin di le idee fondamentali della fisica si possono esprimere con paro le. Questo libro è una magnifica e ormai celebre dimostrazione di ciò. Esso mostra com’è possibile creare un linguaggio che permetta la comunicazione tra gli scienziati (e i tecnici) e gli «uomini di cul tura» nel senso tradizionale. La decodificazione dei risultati scientifici (per lo meno quando essi raggiungano il livello dei concetti fondamentali) è un’operazio ne tanto difficile, quanto è doverosa. Quando il simbolo usato dal 8 carlo castagnoli fisico deve essere ritradotto in un’analisi e definizione in termini dei simboli abituali, cioè in termini di parole, solo una profonda padronanza di esso permette di non errare. È per questo che fra i più grandi espositori si annoverano scienziati eccelsi: basti ricorda re Galileo, Darwin, e lo stesso Einstein. Einstein e Infeld hanno scritto un testo popolare non solo sotto questo profilo tecnico del linguaggio, che pure rappresenta uno dei problemi di fondo della cultura moderna. Questo è un libro popolare anche proprio perché gli autori non presuppongono nel lettore «particolari conoscenze ma piuttosto un alto livello intellettuale». Infatti esso richiede una passione per le idee fondamentali della fisica e della filosofia, la capacità di vivere dall’interno il senso di dramma che si accompagna alle storiche svol te della fisica. Le idee si scontrano, si modificano, si selezionano fino a che tutti i fatti, anche il più piccolo, restano inquadrati. Già dalle prime pagine ci si rende conto di ciò. Quanti di noi hanno stentato a capire come mai solo nel Seicento si è arrivati a stabilire le equazioni fondamentali del moto! Quale è la ragione profonda per cui l’uomo – che pure da tre millenni sapeva predire le eclissi, che da due millenni sapeva misurare il raggio della Ter ra, che aveva costruito una perfetta geometria – si era arrestato di fronte al problema del moto? È chiaro che se non si riesce a far sentire ciò il divorzio tra la fisi ca e l’uomo di cultura umanistica inizia fin dal primo incontro, fin dai banchi del liceo, quando si sentono enunciare (magari nel lati no di Newton) le leggi della meccanica. Ma a chi legga i primi capitoli de L’evoluzione della fisica, que sto rischio di divorzio risulterà molto ridotto dall’andamento dram matico che gli autori hanno saputo mettere in luce nel processo di formazione delle idee. Da questo dramma delle idee (che poi è spesso il dramma di una concezione del mondo) esce anche un’esemplare lezione di mode stia. Quanto sembra acquisito e certo – un semplice, minuscolo, ma irriducibile fatto basta ad annullarlo. Gigantesche costruzioni del pensiero, piene di genialità o di perseveranza, cadono di fronte a un’osservazione fatta con un rozzo cannocchiale o a un’elaborata tecnica come quella di Michelson e Morley. Per cui vengono spon tanee alla mente le dure parole del galileiano Salviati nei confronti