Un sistema giuridico repubblicano: 1 2 Indice Un sistema giuridico repubblicano: 3 COLLANA DI STUDI DI AMERICANISTICA 1 4 Indice Collana diretta da Donatella SchmiDt Università degli Studi di Padova La collana si propone come spazio di riflessione e di documentazione nel campo dell’americanistica nell’ampio spettro delle sue varie declinazioni disciplinari con particolare rilievo alla dimensione antropologica. Comitato editoriale maria criStina DaSSo Universidad de Buenos Aires (Uba) [email protected] GérarD collomb iiac-laioS, (cnrS/eheSS), France [email protected] DominiqUe tilkin GalloiS Universidade de São Paulo (USp), Brasil [email protected] William FiSher College of William & Mary, USa [email protected] JoSé ZanarDini Universidad Católica de Asunción, Paraguay [email protected] eliZabeth eWart University of Oxford, Uk [email protected] Un sistema giuridico repubblicano: 5 Claude lÉvi-StrauSS visto dal Brasile a cura di Paride Bollettin e renato athias prefazione di Cristina Papa 6 Indice Prima edizione: maggio 2011 ISBN 978 88 6129 705 8 © Copyright 2011 by CLEUP sc “Coop. Libraria Editrice Università di Padova” Via Belzoni, 118/3 – Padova (Tel. +39 049 8753496) www.cleup.it Tutti i diritti di traduzione, riproduzione e adattamento, totale o parziale, con qualsiasi mezzo (comprese le copie fotostatiche e i microfilm) sono riservati. Un sistema giuridico repubblicano: 7 Indice Prefazione 9 Cristina Papa Introduzione 19 Paride Bollettin e Renato Athias 1. Lévi-Strauss: l’America riscoperta in Brasile 29 Beatriz Perrone-Moisés 2. La formula canonica del mito 43 Mauro William Barbosa de Almeida 3. Lévi-Strauss ed i significati della storia 73 Marcio Goldman 4. La storia pittografica 85 Oscar Calavia Sáez 5. Riconquistando il campo perduto: cosa Lévi-Strauss deve agli amerindi 103 Marcela Coelho de Souza e Carlos Fausto 6. L’uccello di fuoco 135 Tânia Stolze Lima 7. Claude Lévi-Strauss, fondatore del post-strutturalismo 151 Eduardo Viveiros de Castro 8 Indice 8. Dal movimento al fisso (e viceversa) in Lévi-Strauss 173 Ruben Caixeta de Queiroz 9. Claude Lévi-Strauss, il Mito Amerindio e la Musica Occidentale 195 Rafael José de Menezes Bastos 10. La retorica di un mito: “Brasile, un paese senza memoria!” 205 Ana Luzia Carvalho da Rocha e Cornelia Eckert 11. Come un profumo bruciato Dall’esotismo lévi-straussiano come estetica del diverso all’esperienza del consumo 219 Antonio Motta Edizioni italiane di riferimento 233 Gli autori 235 Prefazione 9 Prefazione Cristina Papa Università di Perugia Perché un libro in italiano sull’opera di un antropologo francese, Lévi- Strauss, raccoglie contributi di antropologi brasiliani? Una triangolazione italo-francese-brasiliana che deve essere spiegata almeno in premessa. Su due termini di questa relazione si è scritto molto, di come Lévi-Strauss sia diventato antropologo in Brasile e come questa esperienza scientifica e umana abbia influito sulle sue teorie e sul suo modo di interpretare il rap- porto tra “l’Occidente” e “gli altri”. Il suo libro più famoso anche presso un largo pubblico di non specia- listi, Tristi Tropici1, narra questa avventura intellettuale e umana, un’av- ventura su cui il meno noto Tropici sempre più tristi ritorna a distanza di cinquant’anni. Quest’incontro fu decisivo per Lévi-Strauss che descrive il Brasile come “l’esperienza più importante della mia vita, per la lontananza, per il contrasto, ma anche perché è stata determinante per la mia carriera”2. Un incontro deci- sivo anche per l’antropologia brasiliana, che continua ad essergli debitrice nel campo degli studi sulle cosiddette “popolazioni indigene” percorrendo anche nuovi sentieri e aprendo nuove problematiche di ricerca ma con un ancoraggio solido alle tematiche lévi-straussiane, come è visibile nei testi che sono raccolti in questo volume. Mentre profondi e di lunga data sono i rapporti tra antropologia francese e brasiliana, l’influenza di Lévi-Strauss sull’antropologia italiana, su cui si sofferma brevemente l’introduzione, è stata certamente meno profonda ed è stata anche più circoscritta per quan- to riguarda le tematiche e più limitata nel tempo, né l’Italia ha avuto nell’iti- nerario umano e intellettuale di Lévi-Strauss una particolare incidenza. Sul terzo polo di questa triangolazione bisogna qui dire qualcosa di più, perché meno scontato e meno noto ma nello stesso tempo essenziale come 1 lévi-StraUSS claUDe (1965) [1955], Tristi Tropici, Milano: Il Saggiatore, . 2 lévi-StraUSS claUDe (2005), Tropici sempre più tristi, Roma: I sassi, ed. Nottetempo, pp. 10. 10 Cristina Papa sfondo di questo lavoro. Più in generale vale la pena di sottolineare alcuni aspetti del rapporto tra i due paesi, Italia e Brasile, al cui interno si colloca- no anche i rapporti culturali e gli studi antropologici. Dal punto di vista storico bisogna partire da un’osservazione di San- dra Puccini che nel delineare il quadro degli itinerari dei viaggi scientifici italiani fuori d’Europa alla fine dell’Ottocento osserva come “l’America, tanto quella del Nord che quella centromeridionale, in questi anni sembra attirare piuttosto i grandi flussi dell’emigrazione italiana che le ristrette élites scientifiche”3. Gli interessi extraeuropei del giovane regno d’Italia si indirizzano piut- tosto verso l’Oriente per ragioni commerciali4 e più tardi verso l’Africa con ambizioni coloniali. Alle missioni diplomatiche e commerciali si collegano sia direttamente che indirettamente missioni e viaggi di carattere scientifico (linguistici, naturalistici, antropologici). Ma nonostante questo generalizzato disinteresse per un intero continen- te, il Brasile e l’America latina furono il luogo di destinazione di missioni religiose cattoliche organizzate dai vari ordini italiani, che produssero an- che materiali documentari di utilità etnografica e nello stesso tempo alcuni viaggiatori italiani con le loro esplorazioni e con i loro lavori arricchirono in Italia la conoscenza del Brasile, sia pure in misura minore rispetto ad altre aree del mondo. Si tratta di lavori ed esperienze ancora non molto studiate che merite- rebbero un ulteriore approfondimento e a questo scopo risulta molto op- portuna la mostra romana dedicata ai “Viaggiatori italiani dell’Ottocento in America latina” (20 febbraio-19 aprile 2010), promossa dalla Soprinten- denza al Museo nazionale preistorico ed etnografico Pigorini in occasione del Bicentenario dell’indipendenza dei paesi dell’America latina. Le espe- rienze dei viaggiatori italiani in Brasile in questo periodo furono connotate 3 pUccini SanDra (1991) (a cura di), L’uomo e gli uomini. Scritti di antropologi italiani dell’Ottocento, Roma: Cisu, pp. 25. 4 La prima missione diplomatica del Regno d’ Italia è l’Ambasciata italiana in Persia del 1862, a cui presero parte anche alcuni scienziati. Più nota è la spedizione della nave “Magen- ta”, progettata nel 1864 e finalizzata a stabilire relazioni diplomatiche tra lo Stato italiano, il Giappone e la Cina. Se ne fa un resoconto dettagliato di circa 1000 pagine in GiGlioli enrico (1875), Viaggio intorno al Globo della R. Pirocorvetta Magenta negli anni 1865-66-67-68, con una introduzione etnologica di Paolo Mantegazza, Milano: Ricordi. Enrico Giglioli, uno dei fondatori della Società di antropologia italiana e membro della spedizione descrive dal punto di vista geografico i paesi dell’Asia e dell’America latina (compreso il Brasile) toccati dalla nave Magenta nell’arco di tre anni e fornisce anche numerose informazioni etnografiche sui popoli che li abitavano.