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L’Europa e l’economia mondiale. Trasformazioni e prospettive PDF

257 Pages·2002·14.604 MB·Italian
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L’EUROPA Vittorio Valli E L’ECONOMIA Trasformazioni e prospettive MONDIALE Carocci I lettori che desiderano informazioni sui volumi pubblicati dalla casa editrice possono rivolgersi direttamente a: Carocci editore via Sardegna 50, 00187 Roma, telefono 06 42 81 84 17, fax 06 42 74 79 31 Visitateci sul nostro sito Internet: http://www.carocci.it Vittorio Valli L’Europa e l’economia mondiale Trasformazioni e prospettive & Carocci editore ia edizione, settembre 2002 © copyright 2002 by Carocci editore S.p.a., Roma Impaginazione ed editing Pixel Press, Roma Finito di stampare nel settembre 2002 dalle Arti Grafiche Editoriali Srl, Urbino ISBN 88-430-2363-2 Riproduzione vietata ai sensi di legge (art. 171 della legge 22 aprile 1941, n. 633) Senza regolare autorizzazione, è vietato riprodurre questo volume anche parzialmente e con qualsiasi mezzo, compresa la fotocopia, anche per uso interno o didattico. Indice Prefazione ix Introduzione 13 fr Le tendenze di fondo deU’economia mondiale 17 I.I. L’ascesa e il declino economico relativi 17 1.2. I mutamenti dell’economia mondiale nel periodo 1870-2000 19 XJ. L’ascesa economica relativa degli USA: dalla frontiera all’alta tecnologia 23 I.4. Ascesa e declino dell’URSS e dell’Europa dell’Est 34 IJ. L’ascesa economica relativa dell’Asia orientale 42 1.6. H declino economico relativo dell’Africa sub-saharia­ na e di altri paesi poveri 46 1.7. Le disuguaglianze economiche internazionali 50 1.8. Potere economico, potere militare e potere politico S3 1.9. Gli agenti della politica economica mondiale 54 2. La globalizzazione 59 2.1. Premessa 59 2.2. Sul concetto di globalizzazione 59 2.3. I passi verso la globalizzazione 61 2.4. La globalizzazione finanziaria 65 2.5. Il lato oscuro della globalizzazione 67 2.6. Regionalizzazione 0 globalizzazione? 73 2.7. Il problema demografico e le migrazioni 74 7 2.8. Politica economica e globalizzazione 78 2.9. La new economy 79 3- Lo sviluppo dell’economia europea 81 3.1. Le tendenze dell’economia europea: paesi first comer e late corner 81 3.2. L’Europa occidentale: il recupero degli anni 1950-90 e le difficoltà degli anni novanta 87 3-3- La difficile transizione dell’economia russa 88 3-4- L’Europa orientale in trasformazione 95 3-5- L’integrazione economica europea 100 3.6. Diversità e convergenze nell’economia europea 107 3-7- L’ascesa della Germania e la crisi del modello renano 112 3.8. La Francia 128 3-9- Il Regno Unito fra l’Europa e il retaggio dell’impero 135 3.10. Storie di successi e d’incertezze 143 3.XI. Gli agenti della politica economica europea 149 3.12. L’Europa verso una casa comune? 152 Aspetti del modello di sviluppo italiano 153 t 4.1. Le tendenze di fondo dell’economia italiana 153 4.2. I problemi del Mezzogiorno e dell’occupazione 156 4-3- I distretti industriali, i sistemi locali di produzione e le reti di imprese 158 4-4- Forze e debolezze del modello di sviluppo italiano 161 5- Le grandi potenze economiche extra-europee 169 Le potenze economiche: un quadro comparato all’ini­ Sì?- zio del XXI secolo 169 ?•£• Gli Stati Uniti nell’era della globalizzazione 175 5-3- Sviluppo e crisi dell’economia giapponese, ovvero l’anatra volante che non sapeva camminare 178 5-4- L’ascesa della grande potenza d’Oriente: la Cina 187 5-5- La difficile rincorsa dell’India 198 5.6. L’Indonesia tra sviluppo e instabilità politico-sociale 202 8 57- L’avvento di una potenza tecnologica: la Corea del Sud 206 5-8. I problemi economico-sociali del Brasile 210 5-9- Il Messico: un’economia al bivio 218 S-io. Il nodo del Medio Oriente e l’economia del petrolio 222 5-n. Il terrorismo, i conflitti e l’ordine economico mon­ diale 228 j.n. Verso un mondo oligo-polare 23O Conclusioni 23I Appendice statistica 233 Bibliografia M7 Indice delle tabelle 2ÓI Indice delle figure 265 Indice dei nomi 267 Indice degli argomenti 273 9 Prefazione L’idea di scrivere un libro sull’economia europea e su alcune tendenze importanti dell’economia mondiale è d’alcuni anni fa. Nei miei corsi di Politica economica alla Bocconi e poi alle Università di Padova e di Torino, nelle lezioni da me tenute presso corsi di preparazione al con­ corso per diplomatici e in diverse conferenze, avevo notato la forte e crescente domanda di conoscenza sulla realtà economica europea e mondiale. Il processo di globalizzazione in atto, l’emergere del movi­ mento anti-globalizzazione e la tragedia dell’attentato terroristico alle Due Torri di New York hanno accresciuto grandemente l’interesse sui temi controversi dei rapporti Nord Sud, dello sviluppo e della povertà, delle fratture interne all’economia e alla società mondiale. D’altra parte nel campo degli economisti la grande tradizione di volumi di largo respiro sull’economia mondiale, quali quelli ormai classici di Simon Kuznets, si è quasi esaurita, con l’eccezione importante dei contributi di Paul Bairoch, di Angus Maddison e di pochi altri. Il compito che mi ero prefisso era tuttavia assai arduo. Si trattava, infatti, di presentare in un testo pensato per tutti, anche per non spe­ cialisti, una sintesi chiara e accessibile di temi complessi-su una varietà di paesi e di realtà economiche e sociali. Di alcuni ho una conoscenza approfondita, per i molti anni di ricerca che ho loro dedicato, di altri ho invece una conoscenza più limitata, anche se ciò che ho scritto ha bene­ ficiato di non poche discussioni con molti specialisti d’area e dei loro utili commenti alla stesura preliminare. Devo quindi ringraziare diversi amici e colleghi per i loro preziosi suggerimenti che mi hanno consentito di migliorare qualche sezione del volume, sebbene, com’è naturale, la responsabilità di quanto scrit­ to resti integralmente mia. Ringrazio in particolare i professori Andrea Boltho, Marcello Carmagnani, Mario Deaglio, Gregory Grossman, Angus Maddison, Francesco Scacciati, Gianni Vaggi. Per alcuni elementi dell’analisi sull’Europa mi sono giovato dei lavo­ ri dell’Osservatorio permanente giuridico-economico sull’Unione euro- II L’EUROPA E L’ECONOMIA MONDIALE pea di Torino, e dei relativi rapporti sull’Unione europea e in particola­ re delle sezioni curate da Gianmaria Ajani, Claudio Grua, Francesca Cornaglia e Giovanna Segre nel rapporto del 1999. I rapporti dell’Os­ servatorio, istituito nel 1996 dal CORIPE Piemonte e dallo IUSE, sono stati in parte finanziati dalla Camera di Commercio di Torino e dal Diparti­ mento di economia dell’Università di Torino S. Cognetti De Martiis, Una parte importante della ricerca sottostante al volume si è giovata inoltre dei finanziamenti alla ricerca del MURST-MUIR. I collegamenti con diversi colleghi e amici dell’AISSEC e dell’EACES, le Associazioni italiana ed europea per gli studi economici comparati, mi hanno consentito di migliorare varie sezioni del volume. Un ringraziamento particolare va al gruppo GGDC dell’Università di Groningen, di Angus Maddison e altri, che liberamente mette a dispo­ sizione sul web il risultato di molti anni di lavoro sulle statistiche mon­ diali, da me ampiamente utilizzate nel volume. Un grazie va anche a mia moglie Adriana che ha serenamente sop­ portato innumerevoli mie serate e week-end di lavoro. Un accenno, infine, a problemi di metodo. Questo è un libro scritto da un economista, e non da uno storico. Sono quindi sovente impliciti nell’ordito e nella trama del testo schemi interpretativi direttamente derivanti dall’analisi economica. Si rifiutano, tuttavia, rigidi approcci logico-deduttivi che comportano l’implicita assunzione di lèggi econo­ miche invarianti nel tempo e nello spazio. Si cerca di fondere l’econo­ mia con la storia, nella convinzione che le istituzioni sociali, politiche ed economiche condizionano i processi economici, soprattutto nel medio­ lungo periodo. L’economia, insieme ai processi socio-politici, contribui­ sce potentemente a modellare e a trasformare nel tempo le istituzioni, ma queste, una volta formate, condizionano il comportamento degli agenti economici. È anche per questo che ci si basa più su di un approc­ cio verticale, paese per paese, pur nel continuo confronto con gli altri paesi, che su un approccio econometrico orizzontale cross country, che implicitamente trascura le grandi differenze della storia e delle istitu­ zioni di ogni paese in ogni diverso momento storico. 12

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