BIBLIOTECA DI RICERCHE LINGUISTICHE E FILOLOGICHE 52,1 WALTER BELARDI L'ETIMOLOGIA NELLA STORIA DELLA CULTURA OCCIDENTALE Tomo I DIPARTIMENTO DI STUDI GLOITOANTROPOLOGICI UNIVERSITÀ DI ROMA "LA SAPIENZA" EDITRICE "IL CALAMO" 2002 ~leTf~~~i .~. lJtR.fr~blicaco con il concorso finanziario del Dipartimento di Studi Glottoantropologici «lnnumerabilia tnim sunt verba, quorum dell'Università di Roma "La Sapienza". rah·o rtddi non possit ,-aut non est, ut ego ar bitror, aut /aut, ut Stoici contmdunt • Resta esclusao gni forma di diriui di autore. (Aurelii Augustini Principia diakcticat} «Us pusonnn qui nt sont pas du mltitr ne savent pas asuz qut, pour unt hymologit sUrt, ks dictionnairts tn ojf,mt dix qui sont (U)uuustst t dont, m appliquant une mhhodt rigoureust,o n nt saurait fairt la preuvt• (A. Meillet, Aptrfu, 1965, p. 65) I. L'ampiezzad ,I urna d,/1',rimologia. Circa l'etimologia, nell'opinione comune moderna sono ab bastanza diffuse due idee, era di loro serenamente connesse, una che un esperto in materia possa, con le sue arti quasi segrete, venire a capo di qualsiasi etimo e quindi svelare l'origine ultima di ogni parola, e un'altra che chi esperto non sia ma si diletti molto con radici e derivati possa liberamente e impunemente ISSN 0392-9361 -ISBN 88-85134-53-X giocare e divertirsi a sciorinare etimologie in quantità. Le due ci Biblioteca di Rkcrchc Linguistiche e Filologiche tazioni che ho premesso, una, antica, di Sant'Agostino e una, Nr. 52, tomo I moderna, di Antoine Meiller, entrambi grandi personalità nella scoria della linguistica, dovrebbero potere aiutare a correggere Casa Editrice ..l i Calamo" tanto la prima quanto la seconda idea. s.n.c. di Fausto Liberati Via Bernardino T clcsio, 4b Premesso che ogni parlante, sotto tutti i cieli e in ogni epoca, 00195 Roma è portato spontaneamente a "etimologizzare" il suo lessico con le Tel. e Fax (06) 37 24 546 cosiddette "etimologie popolari", per renderlo più efficiente (se lndiriui demonici: ne parlerà più avanti), sarebbe tuttavia opportuno che i tanti CAsAE DITRIChEn p://www.ilcalamo.com "curiosi" e "poco addetti" non andassero oltre questa attitudine info@il calamo.com spontanea della quale per lo più il parlante non ha piena consa AUTORE http://www.bclardi.net/wahcr.htm [email protected] pevolezza, e si convincessero che § I L 'ampieua dd tmuJ tkll'etimologia (I) la ricerca etimologica, quando anche arrivi a buon fine e individui dati precedenti appartenenti a fasil inguistiche remore, cularum parum fructuosarum, et sterilium argutiarum,. 1. Ma intanto l'etimologia antica va valutata non per i suoi risul in molti casi prciscorichc, magari coincidenti perfino con le epo tati glottologici, che sono inconsistenti, ma per le sue implica che più antiche della cultura della pietra nell'area euroasiatica oc zioni filosofiche, essendo stato per lungo tempo, nel nostro mon cidentale, incontra a un cerco punto suoi specifici limiti oggettivi do occidentale, il rema dell'etimologia anche il tema della rifles insuperabili in ordine al parametro del tempo, come in genere sione sui nomi e sul linguaggio stesso. avviene nelle ricerche delle scienze naturali, in ordine, di caso in In secondo luogo, l'etimologia si trova in nesso stretto anche caso, a vari altri parametri 1; con la storia delle lingue e quindi con la linguistica storica, per (2) la ricerca cr.imologica scientifica è una cosa oltremodo se cui svalutare l'etimologia equivarrebbe a svalutare sia la scoria ria, ramo quanto ogni altra ricerca scientifica, e non merita di es linguistica sia la linguistica storica. L'importanza di questo nesso, sere intralciata dalla enorme massa di scorie che nei secoli si sono unanimemente riconosciuta negli ultimi due / tre secoli, a mio accumulare a suo impaccio e danno, compromettendone perfino avviso non implica però automaticamente l'opportunità di tra la credibilità. sformare l'etimologia del lessico in scoria del lessico; né le nume C'è poi anche un'altra idea, di ben altro genere, diffusa non rose incertezze che si incontrano nel caso di etimologie molto ri solo nell'opinione comune ma anche era le menti più impegnare, salenti nel tempo possono legittimare di per sé una preferenza accordata in modo esclusivo alle certezze che la documentazione che l'c:cimologia, vista l'incertezza che le si accompagna e soprat tutto visto il suo essere estranea e irrilevante rispetto alle idee che storica può offrire. Inoltre, a raffon.are e a integrare quanto ora detto, sta ap sono in gioco con la loro importanza in ogni momento presente punto il grande tema dcll'"etimologia popolare", per il ruolo che dell'attualità che si sta vivendo, sia un argomento alquanto ozio essa svolge costantemente nell'evoluzione linguistica arcraversO il so e futile, che non merita perciò soverchia actenzione. comune parlante, presso che all'insaputa del medesimo, benché Anche questa idea ha bisogno di un cerro ridimensionamen proprio questi ne sia l'attore e il propagatore (vedi, infta, § 7 e to. Sicuramente, lungo tanti secoli sono state prodotte di gran sgg.). lunga più etimologie sbagliare che etimologie giuste. Alle sba C'è poi da dire che le ricerche etimologiche possono, nel set gliare, come si è riferito Antoine Meillet nella citazione pensando tore della cosiddetta "linguistica culturale" e in quello della alle "moderne", cosl alludeva F. Rirschl, pensando alle "antiche", "lessicologia intellettuale", tra di loro affini, fare luce su aspetti nel primo (Leipzig 1866) dei suoi Opusculap hilologicaq, uando della storia della cultura che altrimenti non potrebbero essere in trattò «de imbc:cillitate artis ecymologicae»: l'etimologia «in dagati. summam lapsa coniciendi, immo halucinandi libidinem, quae Infine, proprio coloro che più si interessano alle idee e alle nihil sibi non licitum ducerec, vascam procreavit molem captiun- ideazioni superiori e scansano la ricerca etimologica come attività futile dovrebbero maggiormente non essere deboli in etimologia, per non rischiare di vedersi opporre dialetticamente un "argu- 1 Per esempio, - come a cuctiè dato apprendere da esempi esibiti in riprese televisive di divulgazione scientifica - anche il più potente microscopio elettronico, nello scandagliare il presunto "infinitamen l "L'etimologia, finita in una estrema sfrenacezz.ad i immagina te:" piccolo della materia, ha il suo limite in un determinato valore di zione, anzi di allucinazione, che ritiene che nulla possa esserlev ietato, ingrandimento, oltre il quale non riesce ad andare. Di questo limite ha generato un'incontenibile massa di capziosità senz.av alore e di ste nella ricerca etimologica si dirà più avanti. rili arzigogoli". § I L 'ampitua tk/ tnn11. tk/J'uimo/qguz mentum ab ecymologia" basato su un'etimologia in realtà falsa, talvolta tendenziosa. Non è raro infatti imbattersi in argomenti Nell'uso comune e attuale della noscra lingua, a ,timologias i dialettici (e perfino teologici) di questo genere portati avanti da riconosce il significato essenziale di 'origine, provenienza' di una personaggi illustri o meno illustri, antichi ma anche moderni, parola, qualunque sia questa origine. Dichiarare l'etimologia di addirittura nostri contemporanei (passim ma soprattutto § 24). una parola è come dichiararne la provenienza. Per molti non fa Ch~ il ruolo di un saperes cientifico non è soltanto quello di tro grande differenza quanto a genere di origine se l'etimologia di vare e mostrare il vero, ma anche quello di scoprire il falso e di una parola va ricercata in tempi remoti, magari remotissimi, op pure in una lingua dei paraggi, spaziali (arabo, ad esempio) o denunziarlo. culturali (greco o latino), o perfino nella lingua della abitazione Il libro presente vorrebbe concorrere con tanti altri in circola accanto, per esempio nell'inglese, che è il caso oggi più frequente zione a illustrare quello che or ora è stato detto, a rettificare opi per le parole nuove. ni~ni no~ corrette intorno all'etimologia1 a proporre qualche Il senso di questa "origine" o "provenienza" spesso si configu et1molog1a nuova e, oltre a ciò, anzi soprattutto, contribuire a ra come un "viene da ... ": "viene dal latino, dal francese, dal te dichiarare il ruolo che l'etimologia ha avuto nella storia culturale desco, dall'arabo", etc. Mi sembra però che non tutti direbbero del nostro Occidente 3. facilmente che una certa voce latina, greca, germanica. slava, sàn scrita etc. "viene dall'indoeuropeo", o che un'altra di una lingua germanica "viene dal germanico". In questi casi forse si è portati 3 Se sono incorso in ripetizioni, ebbene esse, spero, potranno essere a dire piuttosto "è di origine indoeuropea" (potrebbe, invece. es giovevoli, come dice un proverbio latino. Per altro, lo spessore macc sere un imprcstito da lingua non indoeuropea),"~ di origine ger r~ale del li~ro ha varie volte quasi preteso la ripetizione di qualche no manica" (in questo caso, contro impresciti che potrebbero essere zione a mio parere fondamentale. Di volta in volta, ad ogni modo, ho di origine romanza), a meno che sia soltanto io ad essere indotto cercato con opportuni rinvii di indicare i "luoghi paralleli". La vastità ad avvertire questa distinzione, condizionato dalla solita defor poi della maceria. o. meglio, la quanàcà delle materie in questione mi mazione professionale. ~ s~mbraca richiedere in più punti un discorso di tipo didascalico, ma Se cosl non è, e il differenziamento nel modo di esprimerci ri gan troppo scoperto e ampio, e del tipo a volce dcli' excursus. La cita corre di fatto. dirci che esso è una debole ma significativa traccia zione, sporadica, di forme in grafia originale vorrebbe suscitare in let di una sommersa consapcvolez.za - che sopravvive appena nel co tori giovani una proficua curiosità filologica verso l'immenso mondo mune pensare e parlare - che esiste di fatto una sostanziale diffe delle fonti dirette, li libro presente (iniziato nel 1998), benché aspiri renza tra "etimologia" e studio degli imprestici, cioè tra ricerca ad essere notevolmente didattico, non è un cracrato e canto meno un dell"'etimo" remoto da una parte, quando si tratta di parole pos manu~e. ~ soltanto un lungo, lunghissimo discorso che presuppone siamo dire indigene, e, dall'altra, ricerca del modello alloglotto u_nap nma informazione almeno di base. Non gli si può imputare per recente o recentissimo, quando si tratta di forestierismi. Il mo ciò una mancata architettura rigorosamente "step by scep". Dei refusi dello alloglotto porrà anche porre, in un momento idealmente elettronici da me commessi preparando l'aspetto tipografico del libro p_er_lasc ampa chiedo scusa al benevolo lettore, che vorcl perdonare, se diverso, un problema etimologico. ma soltanto per suo proprio c1 riesce, anche quelli concettuali ed espositivi. Al critico severo inutile conto e per quanto unicamente lo riguarda. chiedere. Per quanto concerne i fonts che ho adoperato, quello pahla Forse, accanto a questa debole traccia, sopravvive nell'uso e vico ~ di Elio Provasi, l'arabo-persiano, il greco, il siriaco, l'ebraico e il nella cultura comuni anche una certa idea che l'"etimo" - a dif dcvanagarico sono proprietà di "Linguist's Software" (fonts@linguist ferenza dcll'imprcstito - sia un qualcosa alquanto misterioso, che software.com;www.linguiscsoftware.com}; gli altri sono di mia produ solo degli esperti sanno trovare e interpretare con le loro arti ma zione (poi donaci alla ditta citata). giche, con quel loro "lavorare sulle parole", quasi che nell'etimo IO § I L 'ampin:zatk / urnaI U/l'ttimologia 11 si riflettesse alcunché del rapporto tra l'uomo, il suo linguaggio e il mondo, rapporto che sovente e a molti appare quasi altrertanto contesto da solo lasciasses orgere dubbi su come il termine debba misterioso, al punto da chiamare in causa, per spiegarlo, ora Id csere imcso, si cercherà di precisarne il senso con opporrune cir dio, ora la Natura, ora "eroi" mitici di essenza e statura sovrau conlocuzioni o giustapponendo ad esso il termine tedesco. In mana. Questo, almeno, ancora pochi secoli fu, ché oggi siamo fi modo analogo si comportò Luigi Ccci, consapevole dell'ambi guità del termine, ricorrendo una volca (vedi, infra, §. 14.3) alla niti di cerco in una dimensione disincantata e pragmatica. L'im locuzione "derivazione etimologica", per distinguerla dalla deri prcsrico, il forestierismo, o barbarismo testimoniano, invece, un vazione sincronologica. evento intercorso soltanto tra esseri umani, e si allineano con gli Pagato all'uso linguistico corrente il tributo che si deve, reste altri eventi che vedono il passaggio da un popolo a un altro di rebbe da esplorare un vascissimo campo intellettuale e culturale, nozioni, di tecniche, di beni, di saperi in genere. V ed remo più per cercare di precisare a quali ruoli e a quali funzioni l'"etimo avanti come nella semantica di etimologias ia da ravvisare in de logia" è stata chiamata di epoca in epoca, di cultura in cultura, terminati casi un senso più stretto e in altri - già nell'antichità - fino a diventare, negli ultimi due secoli trascorsi, una tematica altri sensi più estesi, fino a comprendere, sia pure indebitamente, strettamcnce cecnica, con mecodeudca saldamente scientifica e anche l'imprestito e perfino la derivazione morfologica da parole finalità spiccatamente storiche (in senso generale, cioè storico presenti nel sistema linguistico (derivazione sincronologica). temporali) 4 e storico-culturali. Infacri, un verbo e un sostantivo molto usati, quando si parla Data la vastità di tale campo, il tema dcli' etimologia non po di "origine .., sono derivaree dtrivaziont (dnivato etc.). Di fano trebbe, a mio parere, essere circoscritto a un ambito di studio in il loro uso può generare confusione (e nel passato ne ha generaco cui operassero soltanto un pensare e un riflettere strettamente molca). Nel loro impiego bisognerebbe sempre distinguere era tecnici, che fossero, quindi, privi di spessore storico. Questo te derivaz.ione morfologica, che è un procedimento consistente nel ma ci è pervenuco in eredità, a noi uomini dell'Occidente, anra trarre una parola "secondaria" da una •primaria", in maniera e verso vicende filosofico-scientifiche complesse, da spunti molto secondo condizioni cali per cui primario e derivaco cocsist0no remoti del pensiero greco antico, che cominciano ad avere una nel sistema in atto (tipo giusto e giustnza), e derivazione diacro nica (per cui si dice comunemente che giusto deriva dal latino iustu.s[ le due forme non sono cofunzionali, non coesistono in un 4 Purtroppo anche storicoè un altro dei canti termini intellettuali medesimo sistema]; e che ius [da cui iustusd erivava morfologi (ne vedremo altri) divenuti, per il molto e diversificato uso, polisemici camence] deriva dall'indoeuropeo, esiscendo forme parallele in e quindi ambigui. Può essere usato con riferimento alla "storia" con avescico, ecc.; come pure che giardino è derivaco all'icaliano dal cepita come erano cemporale di eventi umani direttamente control provenzale,g iri dall'inglese, etc.). Cf., infra,§ 4.8. labili (è il valore antico, erodoteo) e più estesamente come tratto cli cvi La derivazione morfologica sincronologica da parole compre fornici di documentazione scritta esaminabile (è il senso oggi maggio senti non riguarda sricto sensu l'etimologia, riguardando, infatti, ritario), oppure più in generale con riferimento alla "storia" concepita la morfologia lessicale (in ted. "Worcbildung" o sia formazione come lo spazio della pura temporalità dell'agire umano, comprensiva delle parole). Gli altri casi citati di derivazione rientrano, invece, allora anche della protostoria e perfino della preistoria. Quando si nella nozione di etimologia, purché questa nozione sia assunta in tratta di etimologie potenzialmente risalenti a tempi remotissimi, vien senso laco, ché poi al suo interno sarebbe opportuno distinguere f.mo di usare spesso storiae storicoi n qucst'ulcimo senso, giacché la tra veri "etimi" e quelli che sono propriamente ..i mprestiti", co preistoria, soprattutto oggi con gli studi di preistoria in uno stadio me si dirà più avanti. molto avanzato, non può essere concepita come non occupata an Nel corso di queste pagine il termine ekrivaziones arà impie ch'CSS2n, ell'ultima sua parte, dall'uomo soggeuo di eventi e soggetto a gato spesso e per lo più nel senso di "Wortbildung". Quando il eventi. Sul termine preistoriato rneremo, ad ogni modo, più avanti. 12 § I l 'ampinM tk/ tema tklJ'etimologia 13 loro configurazione riflessa e compiuta già in ambienti filosofici di influsso eracliteo. Dobbiamo spostarci, quindi, nel VI-V sec. serazione da parte del narratore il cui pensiero va idealmente al a. C. e da Il intraprendere il percorso programmato. piccolo Astianatte e subito dopo ad Ettore ucciso: Poich~ qui ci siamo proposti di occuparci - per linee generali, vuv o'< ivn oUà 1tci81Jm$,l Àouc inò7 tutpòç &µap,o\v, s'intende - della riflessione filosofica e poi scientifica incenerata 'Ac,nxivaç, èìvT pòi,ç €1ttKÀT]CJK1VC< ÀtOUCJlV' sull' erimologia, tralasciamo di ricordare quanti spunti etimolo oioç ycip Cl$LèVp uao 7tUÀ<KXCç tTl ftXECµta Kp<i. gici (magari semplici giochi di parola) ~ dato ritrovare nei testi vuv oèC !ȵ ,v nc,pà VTJUCK!Tl À(w . 505-508), della letteratura, non solo artistici ma anche sapienziali e dottri «e ora molto soffrirà, privato del padre, Astianacte, che i Troiani nari, anteriori ai detti secoli. chiamano con questo nome. Infatti, tu solo [, Ettore, ] difendevi Di questi spunti basti qui un paio di esempi, non senza aver le porte e gli alci bastioni. Ora te [, Ettore,] tra le concave navi premesso sùbiro quanto sarà spiegato più avanti ampiamente, e (vermi consumeranno etc.))). cioè che la nozione antica di etimologia non coincide del tutto Qui "porte" e "bastioni" stanno per àcrtu, e, nel contesto, per con le idee in proposito che l'età moderna ha elaborato in sede di l' èla-ruµ tya ITptciµo10"l a grande rocca di Priamo". cultura in varie guise. Si può notare che l'inciso (v. 507), con il suo èpuao, da èp,\0- Per il pensiero antico, interrogarsi su un etimo di un nome µm 'difendo', II persona, forse imperfetto atematico, è rivolto ad (per lo più un nome proprio di persona) non significava cercare, Ettore. Il "tu solo difendevi ... " (verso 507), allora, può essere in o, non significava tanto cercare di chiarire linguisticamente la ceso come una specie di glossa etimologica al nome di Ettore, formazione del nome (tanto più che un nome composto di due presupposto dal contesto situazionale, dato che in greco "EKtoop termini come, poniamo, quello beneaugurante di 'Aowciv«ç significa "che tiene saldamente, con forza", quindi "che difende" 'Astianatte', già di per sé significava letteralmente 'signore [<ival;) (ovviamente la città), ma il verso 507, trovandosi posto sùbico della rocca della città [<io-ru]'),q uanto invece chiedersi perché dopo la proposizione relativa riferentesi ad Ascianacte "che [cosl] uno specifico individuo si chiamasse Astianatte, e se ci fosse della i Troiani chiamavano", potrebbe pure essere scambiato per una verità nel fatto che quell'individuo si chiamasse in tal modo, ov glossa etimologica relativa al nome di Astianatte e non al nome vero - che è in sostanza la medesima cosa - chiedersi che cosa si di Ettore, oppure non solo al nome di Ettore, dato che il signifi gnificasse veramente la denominazione Asrianatte data a un in cato globale di ciascuno dei due nomi è presso che identico. dividuo considerato nel contesto situazionale naturale e mitico È molco probabile che il passo sia il risulcaco di un rimaneg storico nel quale l'individuo in questione si era venuto a trovare, giamento incoerente di versi formulari più antichi che si confìgu• oppure ancora se il detto nome fosse adeguato al personaggio al cavano altrimenti in altro contesto. Sta di fatto, ad ogni modo, quale era applicato. che Platone, nel Grati/o3, 92 E, cita questo verso 507, modifi Tutto questo perché, per gli antichi, etimologia significò ri cando soltanto Épuao in èpu,o (III persona), cerca del vero essere e delle qualità di ciò che un dato nome desi oioç yCXopq av f.puto n6À.lVK aì tEiXEa µaKpci, gna, nell'ipotesi, per altro tutta da dimostrare, che il designato e se ne serve in funzione d.i parafrasi esplicativa e giustificativa fosse stato designato correttamente e adeguatamente. dell'intima ragione etimologica del fatto che il figlio di Ettore e Nel pianto accorato di Andromaca (Iliade, 22, 476 e sgg.), Andromaca fosse stato chiamato Astianatte in quel dato am biente e in quelle circostanze belliche, pur non negando che il còlta di sorpresa dalla notizia della tragica morte di Ettore, c'è posto anche per l'espressione del più nero pessimismo circa il detto verso è riferibile primariamente ad Ettore: Olà -rai3ta 611C, Ì)ç ÉOLKE6Vp,0 wç ÉXElK a41v TÒV, ou awTijpoç ùòv 'AaTU<ivetKTet misero futuro del loro figlioletto Astianatte. wmou o èa4>çevò netTTJPa tnoiì, <iiç$ TJCllV"O µT]poç," Perciò, Alle parole di Andromaca seguono nel testo parole di commi- 14 § I L itmpinu tk/ tnnll tkll'etimologia 15 dunque, come è verosimile, è giusto chiamare il figlio del salva• torc Astianatu [signore della città], che suo padre salvava, come figure di parola della più recente trattatistica retorica per qualifi dice Omero"s . care come"schcma etimologico"(o,:fiµa tTuµoÀoy1K6v)q, uel pro cedimento espressivo che consiste nell'unione di un verbo con Nella comune cultura greca, anche il nome di Ulisse, in greco un sostantivod erivatod al medesimo cema. '06uaaE\Jço '06uaE\>ç,e ra interpretato come affine ecimologi Nei pensatoril 'etimologia ha richiestom olta attenzionec ome camente aJv erbo ò6Uaaoµat 'sono adirato, odio', per varie ragio problema filosofico concernente il rapporto tra il nome e il reale. ni. Un'interpretazione possibile era la seguente. Odisseo avrebbe Della fase prescientifica dell'etimologia è quest'ultimo aspetto ricevuto il suo nome da suo nonno Aurolico. Costui, poiché ave che qui a noi interessa,p er sé stesso ma anche come premessaa va un caratteres tizzoso, era cioè sempre 6Suaa6µtvoç 'sdegnato, lungo dibattuta del problema moderno e tutto scientifico dcli' e adirato', avrebbev oluto che questo suo caratteref osse ricordato timologia. nel nome del nipote. Per questo, in Odissea, 19, 409, il nome di Proviamo,d unque, a inoltrarcin ell'intricatas elva e nel lungo Ulisse è detto "eponimo", cioè nome significativo. Cosl il poeta tratto temporale delle riflessioni dell'uomo dell'Occidente sull'c· omerico con pseudoetimologie appena accennate (che, dopo timo delle parole che egli usa, tenendo ben fermo questo punto: tutto, erano esse stesse generatrici di mito) allungava il raggio cd per oltre due decine di secoli l'etimologia è stato un problema fi. ampliava il cerchio della sua narrativae pica, attirando ulterior losofico-linguistico, ma più filosofico che linguistico; negli ulti mente l'attenta curiosità del suo uditorio, cupido di riudire in mi due secoli trascorsi, il problema da filosofico è diventato stret versi cose del resto per lo più già note, come il fanciullo che vuo• tamentel inguistico. le risentirea ncora una volta la sua favola preferita. Daremo, dunque, da prima un rapido sguardo alla tematica Per altri esempi che si trovano presso i cragiciv edi, infra, § prescientificad ell'etimologia; poi esamineremo da presso l'av 14.8. vento ottocentesco dell'etimologias cientificae i suoi sviluppi, in Negli autori letterati l'etimologia si è, dunque, configurata ab connessione con il configurarsi dei maggiori problemi della lin antiquo come procedimento anistico di tipo stilistico-retorico, guisticag enerale. Successivamente,c hiaritoc osa significa etimo capace di rispondete alle aspettative degli ascoltatori. logia scientifica, torneremo ad esaminarep artitamente il ruolo All'etimologia ci si è poi richiamati perfino nella teoria delle del tema etimologico nel pensieroa ntico, medievalee moderno. I. I. L etimowgia n,lla filo,ofia grecad el/età arcaica. 5 Sulle etimologiei n Omero,i n Esiodo e nei poeti greci e sull'uso fattoned a essi vedi E. Risch,N amemdeutungenu nd WOrterkliirungen In Eraclito (nato nel 540 circa a. C.) si possono incontrare ri bei den ii/testeng riechischenD ichtern,i n Eumusia.F tstgabef or E. Ho flessioni sull'uomo e sul mondo che utilizzano convinzioni fon wald, Rcntsch, Erlenbach-Ztirich 1947, pp. 72-91; D. Ferrame, Im date su aspetti linguistici, ivi compresi aspetti che si potrebbero magini etimologichen ei poeti greci dell'età ionico-attica,i n «Rendiconti dire "etimologici". Si veda il frammento B 48 Dicls-Kranz 6, ,qi dell'Istituto Lombardo,, 99 (1965), pp. 453-489; e, più di recente, D. oùv ,6ç19o voµo: ~ioS, wrov 61:e <ivo:sas" quanto all'arco [detto in Gambarara, Alkfonti d,llajìlo,ojìa del linguaggio." lingua", "nomi" greco ~16ç, con il quale si scagliano frecce], il suo nome è vita n,lla culturag recaa rcaica,B ulzoni, Roma 1984, pp. 121-126. Per il ('vita'i n greco si dice ~ioç], ma il suo agireè morte". Medioevo,o ltre che per il mondo antico, E. R. Curtius,E uropiiische Liuratur und lateinischeM, itu/a/t,r, Franckc, 8cm 1948, pp. 488 e sgg.; crad.i tal. Letteratura europeae Medio Evo latino, cur. R. Anco 6 H. Dicls -W. Kranz, Di, Fragmmted er Vorsokratike8r,• cdiz., 3 nclli, La Nuova Italia Editrice, Firenze 1992, pp. 553-559. voli., Wcidmann, Bcrlin 1952, voi. I, p. 161. 16 § I L d111pin:ztJu1/. uma tkli'eti'1UJl~gùz 17 Dietro questo conciso detto di Eraclito, sentenzioso e concet rum", per usare la formula cusaniana di canti secoli dopo 9, per toso, che si fonda totalmente sulla forte somiglianza tra ~t6ç e ché è proprio questa diatesi dcli' essere come luogo di accoglienza ~loS (i quali, però, nella realtà linguistica sono etimologicamente dei contrari che interessa ad Eraclito, esploratore e teoriuatore diversi! 7), c'è la convinzione che la denominazione di un ogget delle opposizioni (cf., infra, § 14.4). to dovrebbe essere mocivata dalla qualità primaria intrinseca del- In esempi di riflessione "etimologica" di questo genere, quali 1o' ggetto stesso 8• Eraclito trova però che ndla denominazione quello sul nome di A.stianatte, di Odisseo, dell'arco, si scorge ~16ç dell'arco c'è una violazione del suddetto principio, in quan facilmente come una cultura arcaica quale la greca delle origini to l'arco con le sue frecce è apportatore non di vita (~las) ma di avvertisse come estremamente caraccerizzante il nesso tra nomi morte (8civa'toç ). Eraclito, ciò non ostante, non sembrerebbe nazione e entità nominata, quasi che l'etimo fosse, per l'entità concludere che certi nomi non sono giusti in quanto in essi man nominata, un segno "naturale" identificante. I Greci delle ori cherebbe tale congruenza, bensl che anche casi come questo sa gini, pur conoscendo casid i mutamento di denominazione, fini rebbero testimonianze esemplari della "coincidencia apposito- vano per giustificare anche questi muramenti nel quadro della generale funzione presunta identificativa svolca dall'etimologia: il nome mutava perché la cosa era mutata (cf. più avanti, anche nella cultura ebraica delle origini, il cambiamento del nome di 7 Il termine per 'vita', tnoçè, dalla medesima radice del sanscrito cc:tti personaggi, per esempio di Abramo in Abrahamo). jivati 'vive', lat. vivere, vivw, ere.; ~1.6ç'a rco' va invece con il sanscrito Si suole dire giustamente che nella logica arcaica (come nel j(i)y4 'corda dell'arco', etc. Parole, dunque, distinte per etimo, anche pensare dell'uomo comune di ogni epoca e luogo) non si riu se fra loro somiglianti. Per informarsi sulla linguistica indoeuropea il lettore può ricorrere a vari manuali attualmente in commercio, tra i scisse a distinguere bene tra cosa e nome della cosa o tra azione e quali si può citare R. S. P. Beekes, Comparativel nM-European Lin nome dell'azione (come nel frammento eracliteo circa l'arco). Per guistics.A n lntroduction, Benjamins Pubi. Comp., Amsterdam-Phila questa diatesi mentale, le riflessioni sull'etimologia hanno, canto delphia 1984; R. Ambrosini, lnrroduzionea lla glotrologiain doeuropea, a lungo, fino alle soglie della linguistica moderna, investito sem Edizioni ETS, Pisa 1998; A. Giacalone Ramar & P. Ramar (cur.), Le pre anche l'ente nominato, non solo in quanto res significata ma lingue inlUJeuropeIel, Mulino, zae diz. Bologna 1997. Insuperabile per anche in quanto res implicata. Solo in ambienti filosofici par molti aspetti resta il volume di A. Meìllet, lntroduction il J'étudec om ticolarmente avanzati, a prendere inizio probabilmente dalla lo parative rks languesi ndo-europlennes7, a ediz., Hachette, Paris, 1934. gica affatto astratta di Parmenide, sul quale ci soffermeremo più Ancora molto utile è il traccato sintetico di K. Brugmann, in trad. avanti, si comincerà a comprendere che il nome non è necessa francese, Abregl de grammaire comparéed es languesi ndo-européennes, riamente legato a ciò che esso indica. Hermann Diels ha conget Klincksicck, Paris, 1905. turato che in una testimonianza sul pensiero di Democrito 8 Questa resi, del tutto infondata dal punto di vista linguistico (Diels-Kranz, cit., II, p. 148) sia da leggere anche il termine tec scientifico, sarà illustrata più avanti. Per il momento si noci come la nico con il quale questo filosofo avrebbe chiamato l'argomento differenza di accento tra j3l6ç e Ploc;,c he pure è una differenza formale della rinominazione diacronica, cioè~ Wv 6voµcl'trov µE'td:8eoiç: esteriore cli rilievo notevole, il cui valore discriminante non è da &sar tendere, non sia stata presa minimamente in considerazione da Eracli to. Dovranno passare secoli e secoli perché criteri scientifici di analisi linguistica possano essere intuiti e fissati, e tra questi criteri primeg 9 A parre, ovviamente, il facto che per Nicola Krebs detto Cusano gerà quello di una considerazione molto attenta dell'aspetto formale (n. Cusa, Trier, 1401 -m. Todi 1464) l'unità degli opposti era il Dio esterno dei nomi. del Crisrianesimo. IH § I l 'ampinza tUJt ema de/l'etimologia 19 l'argomento del µno\vuµov (cf., infra, § 14. 7) 10• Pertanto, "quod minime lucer". Lucio Elio Preconino Stilane, ad esempio, quando un etimologista antico - prendiamo ad esempio Varrone seguace dello stoicismo e maestro di Varrone, riteneva, secondo - si mostrerà perfettamente consapevole che può capitare so la testimonianza di Varrone, De lingua Latina, 5, 18, che caelum, vente che una cerca entità permanga costante nel tempo laddove ossia il 'cielo', fosse chiamato in ral modo - tra le varie tentate il modo di chiamarla cambi compleramence (5, 42: «Saturnia spiegazioni - t<quod [ ... ] contrario nomine, celacum quod apcr porta ... , quam nunc vacane Pandanam»; per Varrone vedi, infra, rum est», "perché [viene detto], per antifrasi, 'nascosto\ mentre è § 16 e sg.), cerco da allora l'interesse etimologico potrà avere la visibile". Quintiliano, lnstit. orat., 1, 6, 36, nel fornire esempi di possibilità di essere libero di concentrarsi presso che tutto sulla etimologia rinvenibili negli "auctores", non manca di ricordare nominazione, cioè sulla forma esterna del nome. scetticamente alcune etimologie tratte «a contrariis» (lucus - L'esempio sopra citato, tratto da ciò che ci resta della produ luclre; ludus - lubre, /usus; Ditis- dives): 1(etiamnc a contrariis zione di Eradico, mostra un tipo di etimologia prescientifica - aliqua sinemus crahi, ut 'lucus' quia umbra opacus parum luceat, ora con violazione ora senza violazione del principio della moti et 'ludus' quia sic longissime a lusu, et 'Oitis' quia minime di vazione naturalistica - al quale gli antichi ricorrevano in varie ves?», "potremmo mai ammettere poi che qualche etimo riposi occasioni, nella presunzione che la nominazione primigenia fosse sul principio dell'antifrasi, come /ucu.r[ 'bosco') perché, scuro avvenuta un tempo utilizzando tal volta aspetti effettivi del reale com'è per l'ombra, poco risplenderebbe; e /udus[ 'scuola') perché oggettivo 11 tal altra anche i contrari dei medesimi. A questo se sarebbe del tutto diverso dal gioco, e Ditis [il dio del mondo dei condo tipo si fa riferimento di solito citando il famoso (falso) morti, Plutone] perché sarebbe poverissimo?". etimo di lucus, 'bosco' in latino, detto cosl "a non lucendo" o Ancora nel VI-VII secolo d. Cr., Isidoro, vescovo di Siviglia, accoglie, nelle sue Etymologiaes ive origine,,q ualche esempio di etimologia Kcn' avtl$pacriv: «Apuleius [de dea Socr. 153) autem 10 Più tardi si chiamerà "metonlmia" (µetrovuµi.cxl')u so di una pa aie eos [scii.: Manes] Kat' àv'ti4'pacrw dici manes, hoc est mites rola per un'altra (cf. Quintiliano, 8, 6, 23 e sg.: « ... Liberum et Cere ac modestos, cum sint terribiles et inmanes, ur Parcas, ur Eume• rem pro vino et pane»). Nella successiva scoria della retorica si costi nidesi., "Apuleio dice che gli spiriti degli antenati defunti - i tuisce una complessa casistica dei tipi di metonimia, talmente com Mani - sono detti manes, cioè miti e buoni, laddove sono terri plessa che si può dire che oggi il termine metonimiaè polisemico (cf. bili e crudeli, alla stessa maniera dunque di come sono denomi H12. 7L; avuesdbi earngc, hEek Wmm. tBi eldair drie, tloinrgicuails,it iMcau gliennoe,r aBi,o, lpopg.n 4a2 109-46292, )p. p. 123- nate le Parche e le Eumenidi" 12• Queste e molte alrre etimologie di tal genere, apprezzate da 11 Posto che i primi abitatori dell'Ellade - fa dire Platone a Socrate nel dialogo "il Cratilo" (397 D) - avessero ritenuto dèi solranto le stelle, gli astri e la terra, che sono entità che si muovono sempre come corressero, sarebbe allora chiaro perché il primo e più antico nome 12 fsidori Hispalmsis EpiscopiE tymologiarums ive Originum Libri degli dèi sia stato 8eoi. (theO,):s arebbe stato BEoii. n ragione della na XX, recogn. W. M. Lindsay, Oxford Univ. Press, Oxford 191 I, 8, 11, tura del loro correre, che in greco appunto si dice Beiv( théin) (nella 100, e passim. Di fatto non si conosce esattamente quale sia l'etimo di realtà, il sostantivo 8eol e il verbo 8Eiv non sono affatto corradicali). Miinls. Generalmente questa denominazione è interpretata come plu Molte delle etimologie proposte dagli antichi vertevano su parole rale dell'aggettivo {latino arcaico e laziale) mànis 'buono' (cf. Macr. l, semplici, spesso su parole composte. La grande abbondanza in greco 3, 13 «et Lanuvini mane pro bono dicunt»). Il Wackemagel suppose di parole composte, trasparenti nella loro formazione, può avere favo potesse trattarsi di un plurale corrispondente al sostantivo greco µf\vlç rito nella mente dei Greci questa notevole tendenza a cercare di 'ira, furia', un plurale reinterpretato come fosse il plurale di manis scomporre in elementi primari anche le parole semplici. 'buono'.