Hans Joas L'età assiale Un dib atti.t o scientifi 11 su a trascende nza co 115 CHrBBOL ETH A Robert N. Bellah (1927-2013) 9 L'età assiale Un dibattito scienti.fico sulla trascendenza Uno dei più importanti campi di ricerca attuali nel terreno delle scienze storico-sociali ruota attorno alla cosiddetta età assiale1 Con questo . concetto si intende, a partire da un'opera di Karl Jaspers del 1949 che reca il titolo di Origine e senso della storia, quel periodo temporale attor no alla 1netà del prin10 1nillennio avanti Cristo 1. Questo contributo costituisce una versione notevolmente estesa di un testo originariamente apparso in lingua inglese: H. Joas, The Axial Age Debate as Religious Discourse, in R.N. Bellah - H. Joas (a cura di), The Axial Age and lts Consequences, The Belknap Press of Harvard Universiry Press, Cambridge (MA)-London 2012, pp. 9-29. Alcune singole formule iniziali nelle quali viene caratte1izzata l'idea dell'età assiale sono state da me utilizzate anche in altra sede. Il grande numero di note presenti in questo scritto si deve al fatto che esso è stato pensato anche come una piccola guida nella sconfinata letteratura sull'argomento. 10 J nel quale - così aspers - hanno avuto origine tutte le grandi religioni del mondo e, oltre a ciò, anche la filosofia nell'antica Grecia. I rispettivi processi spirituali, secondo questa idea, avreb bero avuto luogo conten1poraneamente nelle diverse grandi culture dell'umanità in maniera del tutto indipendente; non sono dunque ricon ducibili all'influenza di una cultura sull'altra. In tutte loro, inoltre, l'epoca del 1nito sarebbe giunta al termine e al suo posto sarebbe sorta un'epoca di riflessione siste1natica sui presup posti essenziali dell'esistenza un1ana. Mentre nei tre decenni successivi alla pubbli J cazione del libro di aspers questa idea, appena caratterizzata in modo estreman1ente sintetico nelle precedenti righe, è stata poco discussa e ripresa solo sporadicamente, a partire dagli an ni '70 si è sviluppata una fiorente ricerca rivolta J alla valutazione della tesi di aspers. Sullo sfon do di questa ricerca si trova, in linea con la sua appartenenza al campo delle scienze sociali, la domanda sulle ripercussioni che questa nuova forma di religione (e di filosofia) ha avuto sulla società. Se in precedenza, nell'epoca n1itica, il divino era ancora nel mondo e parte di esso, e dunque non vi era una reale scissione tra reale e divino e gli spiriti degli avi e delle divinità po- 11 tevano essere influenzati e manipolati proprio perché parti di questo mondo, oppure perché il regno delle divinità rappresentava se1nplice mente un mondo parallelo che non funzionava molto diversamente dal inondo terreno, con le nascenti filosofie e religioni della redenzione dell'età assiale si veniva a creare una notevole spaccatura tra i due mondi. Il pensiero centrale è che il divino sarebbe diventato, in quel perio do, il vero, l'autentico, il c01npletamente altro di fronte al quale ciò che è terreno non può che risultare deficitario. Con questo pensiero non si pone tuttavia una mera differenza metafisica. Si genera piuttosto una tensione tra il «mondano» [das Mundane] (ciò che fa parte del inondo [das Weltliche]) e il trascendente, una tensione che ha notevo li ripercussioni sociopolitiche, poiché questo pensiero non è più con1patibile, per ese1npio, con alcuna forma di reggenza divina. Se gli dèi risiedono in un altro luogo, il sovrano non può più essere simile a un dio. Anzi, a pa1tire da quel mon1ento, egli potrebbe tendenzialmente anche essere forzato a giustificarsi di fronte a certi postulati divini. Il sovrano è di questo mon do e si deve giustificare di fronte al vero mondo ultraterreno: si può dunque parlare di una de- 12 sacralizzazione del potere politico. Diviene co sì possibile una nuova clitica (del potere), che genera una dinamica con1pletamente nuova nel processo storico, poiché si ha ora la possibilità di accusare il sovrano di non rispettare i coman damenti divini. Allo stesso tempo diviene anche possibile, in forma più radicale e accanita, di scutere sulla vera divinità o sulla corretta inter pretazione dei comandamenti divini, cosa che, nel breve o nel lungo termine, può condurre a conflitti o a una differenziazione tra comunità etniche e religiose. Gli intellettuali ante litte ram,, i preti, i profeti, ecc. hanno essenzialmente un ruolo di maggior importanza rispetto apri- 111a dell'età assiale, poiché ora hanno il difficile compito di inte1pretare l'impenetrabile volontà di Dio e degli dèi, una volontà che non è più facilmente afferrabile con le categorie terrene. Col pensiero della trascendenza si apre, per così dire, la storia, vale a dire che si aprono terreni di conflitto completamente nuovi. Formulato in termini leggermente più astratti: col pensiero della trascendenza emerge anche il pensiero della fondan1entale necessità di ricostruzione dell'ordine mondano. Da lì in poi l'ordine socia le verrà concepito con1e qualcosa di n1utevole a seconda delle direttive divine. In questo mo- 13 do vengono desacralizzate anche le strutturali diseguaglianze sociali. Divengono innanzitutto pensabili mirati sowertimenti! Attraverso l' ef fetto diron1pente delle idee che hanno origine nell'età assiale si manifesta, dunque, una nuova dinamica sociale. In questa sede non cercherò di offlire uno sguar do d'insieme empiricamente orientato sulle ri cerche riguardanti l'età assiale. Piuttosto voglio cercare di interpretare il confronto sull'età as siale che ha luogo tra gli intellettuali, come un tentativo degli intellettuali stessi di posizionarsi rispetto al problema della "trascendenza", al suo ruolo nella storia e alle possibilità conten1pora nee di articolarla. Preliminannente dedicherò qualche riflessione all'origine del concetto di età assiale, all'idea che esso denota e al suo au tentico significato. 1. L'età assiale: tennine, idea, significato J Perché aspers chiama età assiale quella deter n1inata fase della storia da lui intesa con questo nome? A tutti i conoscitori dell'opera di Georg Simmel se1nbrerà ovvio trovare in essa la fonte 14 d'ispirazione per questa denominazione, giac ché Silnn1el nella sua opera tarda Intuizione della vita - un'opera che ha influenzato profon damente il giovane Heidegger - parla di rota zione assiale [Achsenclrehung] con1e passaggio decisivo per il sorgere dei valori ideali. L'amo re, ad esen1pio, per Simn1el può essere scate nato da un'attrazione corporea, 1na una volta che il desiderio originario porta alla costruzio ne di un'intensa relazione interpersonale, que sta stessa relazione acquisisce una sua propria qualifica che è scaturigine di nonne e di valori. Con «rotazione assiale» si intende dunque qui il sorgere di obiettivazioni culturali che sgorgano dal flusso della vita e che poi, tuttavia, su di essa retroagiscono2• Per Simn1el «la rotazione delle 2. G. Simmel, Intuizione della vita. Quattro capitoli meta- .fisici, tr. it. a cura di G. Antinolfi, Mimesis, Milano-Udine 2021. Per il concetto di Achsendrehung (rotazione as siale) in Simmel si veda H. Joas, Come nascono i valori, tr. it. a cura di M. Santarelli, Quodlibet, Macerata 2021, pp. 147-1.51. Sull'influsso del libro di Simmel sul primo Heidegger e la sua visione della morte si rimanda invece a M. GroBheim, Van Georg Simmel zu Martin Heidegger. Philosophie zwischen Leben und Existenz, Bouvier, Bonn 1991; J.E. Jalbert, Time, Death, and HistonJ in Simmel and Heidegger, in «Human Studies», n. 26, 2003, pp. 259-283, 15 fonne»3 si realizza massimamente nella religio ne. Contro questa interpretazione dell'origine J della scelta concettuale di asper, per come vie ne sostenuta dall' e1ninente studioso a1nericano di Sim1nel Donald Levine4 mi sen1bra parlare , e l'introduzione molto istruttiva di D.N. Levine e D. Silver all'edizione in lingua inglese dell'opera di Simmel Le bensanschammg: G. Simmel, The View of Life, tr. ingl. a cura di J.A.Y. Andrews e D.N. Levine, Chicago University Press, Chicago (IL) 2010, pp. IX-XXXII. 3. G. Simmel, Intuizione della vita, cit., p. 110. 4. D.N. Levine, Note the Concept of an At:ial Turning 011 in Human HistortJ, in S.A. Aijomand - E.A. Tiryakian (a cura di), Rethinking Civilizational Analysis, SAGE Pub lications, London 2004, pp. 67-70. Si potrebbe tuttavia argomentare che Simmel nel suo saggio su Michelange lo di fatto interpreta il ritorno alla dimensione terrena nell'arte rinascimentale come "rotazione assiale" di fron te all'orientamento per la trascendenza del Gotico e in questa direzione usa concetti quali ascesa e declino della trascendenza. Egli non parla h1ttavia di questo mutamento come punto di svolta nella storia del mondo. Vedi G. Sim mel, Philosophische Kultur, Kiepenheuer, Potsdam 1923, p. 168. Un precedente tentativo di indagare, piuttosto che l'influenza di Simmel su J aspers, la possibilità di applica re il concetto simmeliano di Achsendrelmng al concetto jaspersiano di Achsenzeit, ossia di vedere neil'Achsenzeit l'inizio dell'Achsendrehung è presente in: L. Franke, Die 16 il fatto che Jasper con il suo concetto di "asse" non voleva intendere la relativa auton01nia del le obiettivazioni culturali, 1na piuttosto un asse attorno a cui ruota l'intera storia del mondo, il punto nella storia, dunque, in cui viene vissuta una dicotomica differenza tra tutto ciò che era stato e tutto ciò che sarà. J Nel passaggio decisivo, oltretutto, aspers non fa riferimento a Simmel, n1a a Hegel. Egli ve deva in Hegel l'ulthno grande esponente della storia del pensiero occidentale, per il quale, a partire da Sant' Agostino, era divenuto indubbio che gli atti di rivelazione divina rappresentino cesure decisive nella storia del inondo. Hegel si era così espresso: «Tutta la storia tende a Cristo e da lui viene; l'apparizione del figlio di Dio è l'asse della sto1ia mondiale»5 Per lo J aspers che • scrive dopo la Seconda guerra 1nondiale una sitnile concezione cristo-centrica o cristiano centrica non è tuttavia più accettabile. La sua Achsenzeit als Wendung zur Idee: K. Jaspe1-s wul G. Sim mel, in «Zeitschrift fiir philosophische Forschung», n. 26, 1972, pp. 83-102. 5. K. Jaspers, Origine e senso della storia, tr. it. a cura di R. Regni, Mimesis, Milano-Udine 2014, p. 51.