Per vent'anni Eszter ha vissuto un'esistenza piana, senza scosse e senza pericoli in una sorta di sonnambulismo aspettando, senza saperlo, il ritorno di Lajos, il solo uomo che abbia mai amato e grazie al quale ha conosciuto, per un breve periodo, quel "senso di allarme continuo" che è stato "l'unico vero significato della sua vita". Un giorno Lajos, il falsificatore che mente "come urla il vento", il mascalzone, torna. Lajos che l'ha ingannata sempre, che aveva detto di amare lei sola e poi aveva sposato sua sorella. Torna nella casa dove Eszter abita con una vecchia parente. Torna a prendersela. Ed Eszter lo sa, sa anche che lei non farà niente per impedirglielo e che la storia non è finita, perché non passano gli amori senza speranza. Un racconto che stringe la nostra mente in una morsa, fino allo scoccare dell'ultima parola.
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