ebook img

Leopardi PDF

158 Pages·2017·37.641 MB·Italian
Save to my drive
Quick download
Download
Most books are stored in the elastic cloud where traffic is expensive. For this reason, we have a limit on daily download.

Preview Leopardi

O L O G N A D N A R G GRANDANGOLO letteratura 1 LEOPARDI a cura di Margherita Centenari CORRIERE DELLA SERA Grandangolo Letteratura Vol. 1 - Giacomo Leopardi © 2017 RCS MediaGroup S.p.A., Milano È vietata la riproduzione dell’opera o di parte di essa, con qualsiasi mezzo, compresa stampa, copia fotostatica, microfilm e memorizzazione elettronica, se non espressamente autorizzata dall'editore. Tutti i diritti di copyright sono riservati. Ogni violazione sarà perseguita a termini di legge. Edizione speciale per Corriere della Sera pubblicata su licenza di Out of Nowhere S.r.l. Il presente volume deve essere venduto esclusivamente in abbinamento al quotidiano Corriere della Sera LE GRANDI INIZIATIVE DEL CORRIERE DELLA SERA n. 26 del 22/11/2017 Direttore responsabile: Luciano Fontana RCS MediaGroup S.p.A. Via Solferino 28, 20121 Milano Sede legale: via Rizzoli 8, 20132 Milano Reg.Trib. N. 795 del 16/11/2004 ISSN 1824-92800 Responsabile area collaterali Corriere della Sera: Luisa Sacchi Editor: Martina Tonfoni Concept e realizzazione: Out of Nowhere Srl Ideazione e introduzioni di Giorgio Rivieccio Focus e pagine scelte a cura di Margherita Centenari Biografìa e ambiente a cura di Laura Pulejo Impaginazione: Marco Pennisi & C. Srl Indice Il pessimismo agonista 7 PANORAMA La vita 13 L’ambiente 27 Cronologia 34 FOCUS a cura di Margherita Centenari Il suo mondo e le sue idee 43 Le opere 51 La fortuna e gli influssi 111 Amici e nemici 121 APPROFONDIMENTI I gradi di separazione di Leopardi 134 Pagine celebri e pagine dimenticate 136 Leggere, vedere, visitare 157 IL PESSIMISMO AGONISTA Giacomo Leopardi sfugge (fortunatamente) a ogni clas­ sificazione, incasellamelo in categorie, interpretazioni univoche della sua opera. Cioè proprio a quello che invece è avvenuto da parte di molta critica fino alla metà dello scorso secolo. Abolì i confini fra poesia e filosofia, tra imma­ ginazione e intelletto, sentimento e ragione, definito e inde­ finito, finito e infinito. Anche per questo motivo, per molto tempo non fu compreso da quasi tutti i suoi contemporanei e oltre. Per i filosofi era un cattivo poeta (un «ingorgo sen­ timentale», Croce); per i letterati era privo di contenuti e di pathos («una freddezza che fa ribrezzo», Tommaseo); in realtà, il Recanatese era molto in anticipo sui tempi o, per meglio dire, era talmente fuori dagli accidenti del suo tempo storico da rendersi imperituro. Scansò le correnti di pensiero e di politica imperanti (qualcuno lo definisce illu­ minista, ma in Leopardi la supremazia illuministica della ragione fu solo un punto di partenza), schivò il neoclassi­ 7 cismo (il suo recupero della classicità fu sostanzialmente fi­ lologico) e il puro abbandono ai moti del cuore del roman­ ticismo: «la sola immaginazione ed il cuore, o le passioni stesse; o la ragione, non altrimenti che colla loro efficace intervenzione hanno scoperto e confermato le più grandi, più generali, più sublimi, profonde, fondamentali, e più importanti, verità [...]» (Zibaldone). Pessimista “cosmico” sì, ma non ripiegato su se stesso; ateo e materialista; “solitario ” non per ripudio del mon­ do ma perché ripudiato da esso anche per aver detto «la verità sulla miseria della condizione umana» (Francesca Fedi), Leopardi condivise questa visione — nonché il rifiuto rousseauiano dell'antropocentrismo più che mai imperante nel Sette-Ottocento e che solo un secolo più tardi sareb­ be stato smantellato — con un altro “solitario” che molto amava, Michel de Montaigne, secondo il quale l’uomo è «povera e disgraziata creatura, che non è neppure padrona di se stessa». Ma il Recanatese, per quanto disilluso, non concepì la poesia come cantuccio consolatorio; anzi, come strumento per muovere gli animi e invitarli all’azione attraverso l’uso della ragione: di ciò, l’espressione concordemente più alta è la lirica La ginestra, la penultima da lui scritta. Osservava Walter Binni — che insieme ad altri (come Cesare Luporini) a metà del Novecento dette inizio alle nuove interpretazio­ ni del pensiero e della poetica leopardiana con conseguente riconoscimento della sua modernità - che la tenacia della ginestra appare «superiore alla stoltezza degli uomini», per 8 il suo «“eroico" rifiuto dell’orgoglio spiritualistico e della sciocca credenza in un destino privilegiato proprio e dell’uo­ mo, come individui e come specie, e nel rifiuto insieme della rassegnazione e dell’autocompianto». Una poesia tutt’altro che “idillica” quale era stata definita in passato, come mo­ mento di pura evasione, e invece - citando sempre Binni - sempre legata a una «interna pressione di fondamentali pro­ blemi esistenziali e storici». Si tratta di versi che, sul piano formale e linguistico, sfuggono anch’essi alle strutture classi­ che codificate e si liberano in forme completamente nuove. Come sottolinea il critico Mario Andrea Rigoni, la lirica leopardiana non è solo «l’essenza e il culmine della poesia» ma «addirittura una forma superiore di conoscenza». Forse, anche per questo suo agonismo intellettuale che si accompagna alla soavità dell’illusione/disillusione, il Re­ canatese è l’unico, tra i letterati italiani che si studiano a scuola, a esercitare un particolare fascino sui giovani, i quali, nel “disorientamento cosmico" proprio di quell’età, possono riconoscersi nelle sue liriche: non vi troveranno facili ricette per fronteggiare il mondo ma, più opportu­ namente, stimoli ad agire attraverso quello straordinario connubio tra ragione, sentimento e immaginazione. G.R. 9 PANORAMA Ritratto di Giacomo Leopardi, nell'incisione di Gaetano Guadagnini da un disegno a matita

See more

The list of books you might like

Most books are stored in the elastic cloud where traffic is expensive. For this reason, we have a limit on daily download.