Colin ha 33 anni, è bello, ricco ed è a capo di una delle industrie di semiconduttori più grosse al mondo. Dovrebbe essere felice, ma non è cosi. Stava per sposarsi e coronare il suo sogno quando la fidanzata è morta. Da allora vive rinchiuso in un dolore che lo consuma e passa da una donna all'altra nella speranza di riuscire a dimenticare l'amata.
Mia ha 21 anni e un passato tremendo alle spalle, che cerca di nascondere con tutte le sue forze. Fa qualunque lavoro per poter vivere, non ha mai conosciuto l'amore e sa bene cosa significa vivere ai margini della società.
Due anime diverse, due destini che si incrociano per sbaglio... Un nuovo inizio, o solo un fuoco di paglia che li brucerà entrambi?
Estratto:
Lui la afferrò per i polsi e la spinse contro la rete, bloccandola. «Magari non so nulla di voi, ma so che le lacrime sono inutili.»
Mia cercò di divincolarsi, anche se la presa di Colin era ferrea. «Inutili? Ma che ne sai del perché piango? Che ne vuoi sapere tu di quello che sto passando? Non puoi immaginarti le sofferenze che ha patito, la solitudine in cui viveva… No, non puoi proprio capire, non tu che vivi nel lusso e non sai cosa significa non riuscire a mangiare tutti i giorni, no, tu non puoi capire quello che passava! E non me ne frega niente se le mie lacrime sporcano il tuo bel mondo dorato, non me ne frega un cao se pensi che sono sprecate, se credi che sia patetica! Lui le merita, le merita tutte!» continuò, inviperita. «Vaffanculo!» imprecò, poi rincarò la dose. «Vattene, damerino del cao, così non sei costretto a vedere questo spettacolo degradante!» sbottò con la voce rotta dal pianto. Scalciò, cercando di allontanarlo da sé. «E lasciami in pace, non ho bisogno di avere quelli come te intorno! Torna nel tuo bel mondo, è quello il tuo posto… qui sei solo uno spettatore, ma la scena principale è finita, non c’è più nulla da guardare, nulla!»
Lo sguardo di Colin si incupì. Le sue iridi scure sprofondarono in quelle smeraldine di Mia, due mondi che si scontravano, che si sondavano. L’alito caldo della ragazza gli solleticò il mento, d’istinto si chinò di più su di lei. Tra le sue mani, ancora strette attorno ai polsi di lei, sentiva pulsare forte la vita che le scorreva nelle vene, l’ardore che la animava. Si impadronì della sua bocca senza nemmeno rendersene conto. Premette le labbra su quelle bagnate di lacrime e di pioggia di Mia, quasi le mordicchiò, avido e ingordo, come se da qual contatto dipendesse la sua vita.
Da quanto non baciava una donna così?
E quel rumore sordo che gli rimbombava nelle orecchie… cos’era?
Perché aveva la gola contratta e gli tremavano le mani?
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