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Le tre ghinee PDF

260 Pages·1987·10.605 MB·Italian
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"ten nnt Ra Universale Economica Feltrinelli ‘VIRGINIA WOOLF LE TRE GHINEE Introduzione di Luisa Muraro Digitized by the Internet Archive in 2022 with funding from Kahle/Austin Foundation https://archive.org/details/letreghinee0000wool VIRGINIA WOOLF LE TRE GHINEE Introduzione di Luisa Muraro Edizioni La Tartaruga VIRGINIA WOOLF LE TRE GHINEE Introduzione di Luisa Muraro Feltrinelli Titolo dell’opera originale THREE GUINEAS © 1938 Quentin Bell and Angelica Garnett © 1975 Edizioni La Tartaruga Milano Traduzione dall’inglese di ADRIANA BOTTINI © Giangiacomo Feltrinelli Editore Milano © Giangiacomo Feltrinelli Editore Milano Prima edizione italiana nelle “edizioni La Tartaruga” novembre 1975 Prima edizione nell’“Universale Economica” giugno 1979 Quinta edizione nell’“Universale Economica” marzo 1987 ISBN 88-07-80855-2 Introduzione ° 75 Questo libro è la spartizione di una somma di denaro, tre ghinee, in tre parti, insieme ai ragionamenti che accom- pagnano l’operazione. A Virginia Woolf era stato chiesto, da un avvocato segretario di un’associazione antifascista, di fare qualcosa per prevenire la guerra (che poi sarebbe scop- piata e sarà la seconda guerra mondiale) e per contrastare l'avanzata del fascismo in Europa. Il segretario dell’associa- zione nella sua lettera le suggeriva alcuni modi: sottoscri- vere una lettera ai giornali, diventare membri dell’associa- zione, inviare a questa un contributo in danaro. Una intro- duzione non dovrebbe anticipare il contenuto del libro, e questo libro non è altro che la risposta di Virginia Woolf alla lettera dell’avvocato; non dirò dunque come lei rispon- da alle richieste che le sono state fatte. Però ho già detto di una somma che viene suddivisa in tre parti e mi pare giusto spiegare come mai un'operazione tanto semplice, tre diviso tre, risulti cost laboriosa da generare un libro. Per cominciare, ricordiamo che l'inglese Virginia Woolf appar- ‘teneva ad una società che, insieme al capitalismo moderno, ha inventato i riti della religione del denaro: tre diviso tre, quando sono soldi, ha un'importanza che non ammette di- sinvolture o distrazioni. Questa importanza viene sottoli- neata da Virginia Woolf, seriamente e ironicamente insie- me, perché lei, in quanto donna, non è molto addentro ai riti, nonché vantaggi, di quella religione. È una neofita ap- pena tollerata, il che spiega la sua goffa solennità nella di- stribuzione delle sue ghinee. D'altronde lei, come la sorella 5 Vanessa e la sorellastra Stella, non aveva ricevuto una re- golare istruzione superiore, a differenza dei fratelli maschi; la matematica le fu insegnata dal padre, sir Leslie Stephen, che era una specie di umanista, con il risultato che, cost dice il suo biografo, “continuò per tutta la vita a far di conto sulle dita”.' Virginia Woolf, infine, aveva delle in- certezze, delle domande, che la facevano esitare davanti alle richieste dell’associazione antifascista. Per capire le sue esitazioni, sarà utile ricordare le circostanze che prepararo- no e accompagnarono la scrittura delle Tre ghinee. Il libro fu scritto tra la fine del 1936 e gli inizi del 1938. Virginia Woolf, allora sui cinquantacinque anni, era una scrittrice affermata, aveva già pubblicato romanzi ri- masti celebri, come La signora Dalloway (1925), Gita al faro (1927), Orlando (1928). In quegli stessi anni il fa- scismo faceva progressi in Europa e ad un certo punto si cominciò a parlare di un pericolo di guerra. Nella sinistra inglese si moltiplicarono allora le iniziative contro il fa- scismo, in favore della pace e della libertà: comitati, con- vegni, lettere pubbliche, sottoscrizioni, conferenze, ecc. Vir- ginia, le cui simpatie andavano alla sinistra benché non fosse politicamente attiva quanto il marito Leonard Woolf, laburista fabiano, era ripetutamente invitata a partecipare. Lei era in tutto e per tutto d’accordo con gli scopi generali di quelle iniziative, ma alle richieste di partecipazione ri- spondeva in maniera discontinua, a volte diceva di st, altre di no. Quando le capitava di aderire, ne traeva l’impres- sione di cose inefficaci e vuote. Era anche imbarazzata dalla sua incapacità di distinguere tra iniziative promosse da comunisti e da non comunisti, una distinzione che nel suo ' QUENTIN BELL, Virginia Woolf, tr. it. di Marco Papi, Milano, Garzanti, 1974, p. 42. Da qui sono desunte anche le altre notizie biografiche. ? Questi romanzi, a suo tempo apparsi in Italia presso Mon- dadori e Treves, sono stati recentemente ristampati, il primo nuo- vamente da Mondadori, gli altri due da Garzanti. 6 N ambiente, di non comunisti, veniva considerata importan- | tissima. In questi e altri casi, comunque, poteva trarsi d’im- | paccio consultando il marito nella cui perspicacia politica ebbe in genere fiducia. L’idea di scrivere Le tre ghinee le venne in questa si- tuazione, complicata da un episodio che forse fu pratica- mente determinante. Nell’aprile 1935 lo scrittore suo ami- co E. M. Forster, allora molto impegnato nelle iniziative antifasciste, la informò che nel comitato da lui promosso le donne non sarebbero state ammesse; le signore, spiegò Forster, nei comitati rappresentano più che altro un ele- mento di disturbo. Il libro, che Virginia aveva vagamente in progetto, prese allora un titolo, che poi fu modificato: si sarebbe intitolato On being despised, cioè “Sull’essere disprezzati-disprezzate”. Sicuramente Forster, denigrando il contributo politico delle donne, non. intendeva offendere la sua interlocutrice, in altra occasione infatti le chiese con molta insistenza di partecipare a una conferenza di scrittori antifascisti. Per lei faceva una implicita quanto ovvia ecce- zione. Virginia nondimeno fu ferita da quelle parole. Non voleva essere una eccezione tra le donne e in un certo senso non poteva esserlo, per una fragilità che il successo letterario non aveva sanato e che le impediva di abituarsi alla normale durezza dei rapporti sociali. Sempre nel 1935 Virginia Woolf era occupata a scri- vere un romanzo, Gli anni, ron poté quindi mettersi al la- voro per sviluppare la sua idea sul fascismo minacciante e le donne disprezzate. Poté farlo quando il romanzo fu ultimato, verso la fine del 1936, mentre ne aspettava la pubblicazione. Ma era agitata, come sempre le succedeva al termine di un’opera che l’aveva molto impegnata. Ancor peggiore che V’estenuante fatica dello scrivere, era per lei lattesa della pubblicazione, quando sarebbero arrivate le reazioni dei critici e del pubblico. Nell’inverno tra il 1936 e il 1937 ebbe momenti di dolorosa tensione che le fecero ‘temere il ritorno della follia — come noto, Virginia dalla ti adolescenza in avanti fu soggetta a periodiche crisi di follia. ie Aveva fantasie di ludibrio, di vergogna, di umiliazione im- potente; si immaginava, per esempio, di essere un coniglio accecato da fari di luce. In questo caso fu aiutata a supe- rare la crisi soprattutto dal lavoro di riflessione e scrittura delle Tre ghinee, che procedeva con relativa facilità e la portò senza incidenti gravi oltre la primavera del 1937, quando il romanzo Gli anni fu accolto favorevolmente dalla critica e dal pubblico. In seguito, nell’estate dello stesso anno, Virginia sospe- se la stesura del saggio per assistere la sorella Vanessa, colpita dalla morte del figlio Julian. Julian Bell era stato ucciso nella guerra di Spagna dove era andato a combattere volontario contro i fascisti. La disperazione di Vanessa im- pedi a Virginia di ammirare incondizionatamente l’eroismo del nipote, che comportava fatalmente, senza che ciò fosse messo in conto, l’involontario sacrificio della madre. Quan- do poi riprese a scrivere la risposta all’avvocato che le chie- deva di fare qualcosa contro il fascismo e in favore della pace, nella sua riflessione erano entrati anche gli interroga- tivi suscitati dalla morte di Julian. Da quella riflessione èx risultato un libro strano, forse senza precedenti nella letteratura politica, perché esso nasce da un sentimento di inadeguatezza, e in politica di solito il-sentirsi inadeguati, incompetenti, genera silenzio, disin- teresse, passività. Quando fu pubblicato, nel giugno 1938, piacque subito a molte donne che scrissero all’autrice per esprimere il loro consenso; una, la disoccupata Agnes Smith, le scrisse per criticare che non si era tenuto conto del punto di vista delle operaie (Virginia le rispose rico- noscendo di aver avuto in mente le donne della sua condi-. zione, e cosi le due continuarono a scriversi). Ma gli amici. e conoscenti di Virginia, in parte gli stessi che la solleci- tavano ad intervenire nella politica, restarono per lo più spiacevolmente sorpresi. Giudicarono Le tre ghinee un libro confuso, sbagliato, perché pretendeva di innestare la causa 8

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