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Le simmetrie dell'organismo. Arte e scienza da Haeckel alla morfologia contemporanea PDF

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UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MESSINA DIPARTIMENTO COSPECS DOTTORATO DI RICERCA IN FILOSOFIA XXIX CICLO Le simmetrie dell’organismo. Arte e scienza da Haeckel alla morfologia contemporanea Tesi di Dottorato di: Valeria Maggiore «Il bello è una manifestazione di segrete leggi della natura che, senza una tale apparizione, ci sarebbero rimaste per sempre nascoste». J.W. Goethe, Massime e riflessioni «Disse la Bestia alla Bella: “La tua povera Bestia morirà di dolore per la tua assenza; io non posso vivere senza di te”. Rispose la Bella alla Bestia: “Tu vivrai per essere mio marito, perché ti amo davvero”. E così, secondo la storia, la bellezza e l’animale si unirono e divennero un tutt’uno in eterno. Del tutto naturale. Perché la bellezza è ordine; la vita è ordine; quindi la vita è bellezza. È un sillogismo». P.Weiss, Beauty and the Beast: Life and the Rule of Order Indice INTRODUZIONE........................................................................................................................... 7 PARTE PRIMA ERNST HAECKEL E LA MORFOLOGIA. UN PENSIERO CHE “PRENDE FORMA” ..................... 13 SEZIONE I. LE RADICI ESTETICHE DEL PENSIERO MORFOLOGICO ................................... 23 Capitolo 1. Estetica e biologia. Un ritorno alle origini del pensiero estetico .................. 23 1.1. Aperture originarie della disciplina estetica .......................................................... 23 1.2. L’estetica contemporanea e il recupero del bello naturale .................................... 30 Capitolo 2. Il problema dell’apparire e la biologia .......................................................... 35 2.1. Un confronto difficile ............................................................................................ 35 2.2. Le qualità “carnali” della materia: due diverse interpretazioni ............................. 42 2.3. Prospettive per una rivalutazione del φανερόv ...................................................... 49 SEZIONE II. IL BIOCENTRISMO ROMANTICO E LA TEORIA DELLA FORMA ......................... 55 Capitolo 1. La natura come “serie infinita dei singoli fenomeni formali” ....................... 63 Capitolo 2. La visione monistica ..................................................................................... 77 2.1. Dualismo ontologico e monismo epistemico......................................................... 77 2.2. La triade di materia, forma e forza ........................................................................ 83 Capitolo 3. L’individuo e la collettività organica. Riflessioni su differenziazione corporea e costruzione morfologica del vivente ............ 93 3.1. Il problema dell’individuo nell’analisi tectologica ................................................ 93 3.2. Prolegomeni dell’individualità: la ricerca dell’individuale nella Critica della facoltà di giudizio e nell’Origine delle Specie ........................ 95 3.3. La definizione biologica d’individuo .................................................................. 101 3.4. La scala dell’individualità morfologica ............................................................... 108 SEZIONE III. LA POSIZIONE E IL SIGNIFICATO DELLA MORFOLOGIA .................................. 121 Capitolo 1. Definizione e suddivisione della Morfologia degli organismi .................... 127 1.1. Definizione e compito della scienza morfologica ............................................... 127 1.2. Divisione della Morfologia in scienze subordinate ............................................. 131 Capitolo 2. Logica tassonomica e logica morfologica ................................................... 137 Capitolo 3. Un pensiero analogico che costruisce omologie ......................................... 149 Capitolo 4. Fondamenti morfologici del trasformismo haeckeliano ............................. 161 4.1. L’evoluzione si fa ordinamento storico: dall’analogia all’omologia ................... 161 4.2. L’immagine di una teoria: l’albero della vita ...................................................... 165 4.3. Eredità e adattamento, le due forze evolutive...................................................... 170 Capitolo 5. La Morfologia come esperienza filosofica della Natura ............................. 175 SEZIONE IV. L’EVOLUZIONE SI FA IMMAGINE: L’“INSOLITA ESTETICA BIOLOGICA” DI UN DARWINISTA ROMANTICO .......... 183 Capitolo 1. Lo sguardo artistico dello scienziato ........................................................... 193 Capitolo 2. Arte naturale e natura artistica: dai radiolari a una nuova concezione dell’estetica ...................................... 201 5 Capitolo 3. Simmetrie su un foglio bianco: dalle illustrazioni naturalistiche all’Art Nouveau ....................................... 215 3.1. Confronti simmetrici ........................................................................................... 215 3.2. Natura artistica e arte naturale ............................................................................. 222 PARTE SECONDA LE SIMMETRIE DELL’ORGANISMO ......................................................... 229 SEZIONE I. SIMMETRIE INTERNE: L’INVARIANZA NELLA METAMORFOSI ...................... 241 Capitolo 1. Metamorfosi illimitata vs. metamorfosi vincolata ...................................... 245 1.1. I vincoli della fantasia. Riflessioni sulla metamorfosi tra letteratura e scienza ... 245 1.2. Prospettive per una metamorfosi vincolata ......................................................... 252 Capitolo 2. Vincolo metamorfico e invarianti morfologiche: dal tipo goethiano alla promorfologia haeckeliana ..................................... 261 2.1. L’Urpflanze e la storia di un’“illuminazione” ..................................................... 261 2.2. La promorfologia haeckeliana come scienza dei vincoli immaginativi: riflessioni sull’apprezzamento naturale da Haeckel al dibattito contemporaneo .............................................................................. 273 Capitolo 3. La morfologia come scienza dei vincoli plastici ......................................... 293 3.1. Metamorfosi e plasticità fenotipica ..................................................................... 293 3.2. Il concetto morfologico di Gestalt: invarianza e trasformazioni modulari .......... 303 SEZIONE II. SIMMETRIE DI SVILUPPO E PARALLELISMI EMBRIONALI ............................. 315 Capitolo 1. Una galleria di ritratti embrionali................................................................ 325 Capitolo 2. Similitudini e simmetrie dello sviluppo embrionale. .................................. 339 2.1. Dai parallelismi ottocenteschi agli Hox genes .................................................... 339 2.2. Le leggi biogenetiche .......................................................................................... 348 SEZIONE III. SIMMETRIE SENSORIALI: L’ORIGINE DEI SENSI E DELLA SINESTESIA .......... 359 Capitolo 1. Le radici corporee della conoscenza ........................................................... 367 1.1. Da Haller a Herder, da Haeckel all‘estesiologia.................................................. 367 1.2. L’archeologia degli organi dell’anima ................................................................ 375 Capitolo 2. La grammatica sinestetica dei sensi ............................................................ 385 2.1. Sinestesie tattili.................................................................................................... 385 2.2. Rigidità gerarchica e plasticità ontogenetica: un confronto evolutivo ................ 390 CONCLUSIONI .................................................................................................................... 397 APPENDICI .............................................................................................................................. 399 APPENDICE I. Vita e opere di Ernst Haeckel ...................................................................... 401 APPENDICE II. Glossario ..................................................................................................... 409 1. Il lessico della forma ................................................................................................... 409 2. Terminologia haeckeliana ........................................................................................... 410 INDICI...................................................................................................................................... 413 INDICE DELLE ILLUSTRAZIONI ............................................................................................ 415 BIBLIOGRAFIA .................................................................................................................... 419 6 Introduzione Nel 1914, in occasione dell’ottantesimo compleanno di Ernst Haeckel, fu dato alle stampe un volume commemorativo per onorare la vita e i riconoscimenti scientifici del celebre naturalista: esso conteneva, oltre a una lunga retrospettiva sulle sue opere e il suo pensiero, anche brevi brani (circa centoventi) d’intellettuali, amici e semplici lettori che intendevano manifestare il proprio apprezzamento nei confronti di una delle figure più eminenti del darwinismo europeo1. A differenza di altri scienziati del periodo, la cui fama era relegata al cenacolo degli addetti ai lavori, Haeckel era divenuto in pochi decenni una vera e propria celebrità letteraria, grazie alla popolarità dei suoi scritti e alle numerose controversie pubbliche, suscitate dall’autore su temi che tutt’oggi stanno al centro del dibattito filosofico e scientifico contemporaneo come l’origine della vita, la necessità di una tutela ambientale, la contemplazione estetica della natura. Erano questi temi che il pensatore tedesco affrontava con tale vigore ed energia da spingere uno dei suoi lettori, il medico di Charlottenburg Iwan Bloch, a definirlo metaforicamente il “San Giorgio” della scienza, colui che aveva ucciso il “drago”, rappresentazione allegorica del conflitto interiore che in epoca positivista attanagliava l’essere umano, stretto in una morsa fra le esigenze di rigore imposte dalla ricerca scientifica e gli ideali artistici della cultura romantica2. Strenuo difensore del libero pensiero, Haeckel era infatti un intellettuale pubblicamente impegnato che lottava contro ogni dualismo umano e lo faceva con le armi che aveva forgiato per lui il padre dell’evoluzionismo, Charles Darwin. Un legame, quello tra Haeckel e il naturalista inglese così stretto da indurre lo storico della biologia Erik Nordenskiöld a scrivere nella sua imponente The Hystory of Biology che il darwinismo era sì nato in Inghilterra, ma con Haeckel aveva trovato accoglienza e dimora in Germania3. L’affermazione è certamente giustificata dal fatto che nei decenni successivi alla pubblicazione dell’Origin of Species4, la confederazione tedesca aveva assunto una posizione di leadership nell’ambito delle ricerche biologiche grazie al notevole sviluppo delle scienze di laboratorio e a una solida tradizione filosofica nazionale che, attenta ai problemi del mondo naturale, aveva preparato la ricezione dell’evoluzionismo, favorendone però una lettura tanto alterata quanto affascinante. Il pensiero haeckeliano è rappresentativo di tale temperie culturale, 1 H. Schmidt (a cura di), Was wir Ernst Haeckel verdanken. Ein Buch der Verehrung und Dankbarkeit, 2 voll., Leipzig, Verlag Unesma G.m.b.H., 1914. 2 Ivi, vol. 2, p. 357. 3E.Nordenskiöld, The History of Biology. A survey, New York, Tudor Publishing Co., 1936, vol. 1, p. 498. 4C. Darwin, On the Origin of Species by Means of Natural Selection on the Preservation of Favored Races in the struggle for Life, London, Murray, 1872; tr. it. a cura di C. Balducci, L’origine delle Specie per selezione naturale o preservazione delle razze privilegiate nella lotta per la vita, Roma, Newton Compton Editori, 2006. 7 non solo per la sua importanza storica e la popolarità che l’autore riuscì ad ottenere ma anche per l’eterodossia che contraddistingue il suo pensiero e che si traduce nel tentativo di armonizzare la teoria della selezione naturale di Darwin con interpretazioni che da decenni animavano il dibattito europeo sulle scienze del vivente: la teoria trasformista avanzata dal francese Jean-Baptiste Lamarck e, soprattutto, le teorie morfologiche sostenute dal grande poeta tedesco Johann Wolfgang Goethe, entrambi considerati da Haeckel precursori del naturalista inglese. Il problema centrale delle ricerche haeckeliane, infatti, fu comprendere l’ordine delle forme viventi e le leggi della loro metamorfosi; oggetto delle sue indagini, la sfera dell’apparire, il mostrarsi della vita in un’infinita molteplicità di forme; il suo metodo, l’osservazione, condotta sbirciando con un occhio nelle profondità del microscopio e disegnando con l’altro sul foglio bianco le simmetrie e le bellissime configurazioni delle «nascoste opere d’arte della natura»5. Un mondo – quello dei protisti e degli esseri unicellulari protagonisti delle sue illustrazioni naturalistiche – “sensibilmente” differente dal nostro, ma, proprio per questo, forse ancora più affascinante; un vero e proprio tesoro di capolavori artistici, «rari e difficilmente accessibili a un pubblico non specialistico»6, che Haeckel si propose di studiare e di far conoscere a tutti coloro che definisce “amici dell’arte e della natura”. Una vita quindi, quella del naturalista tedesco, vissuta in una tensione costante fra arte e scienza e che possiamo schematizzare in poche righe, affidandoci alle parole di Haeckel stesso: «affascinato fin da giovanissimo dalle Figura 1. E. Haeckel, Asteridea. incantevoli forme degli esseri viventi e occupato da mezzo Seesterne, particolare della Tavola 40 – Asterias dell’opera Kunstformen der secolo preferibilmente in studi morfologici, non mi sono Natur, 1899-1904. Fonte: Idem, Art Forms in Nature, op. cit., s.p solo sforzato di conoscere le leggi della loro formazione e 5 E. Haeckel, Die Natur als Künstlerin. Nebst Wilhelm Breitenbach: Formenschatz der Schöpfung. Mit 76 Bildertafeln, Berlin, Vita Deutsches Verlagshaus, 1913; tr. it. a cura di V. Maggiore, La Natura come artista, in Idem, Forme in evoluzione. Morfologia del vivente e psicologia cellulare, Milano, Mimesis Edizioni, 2016, p. 35. 6 Idem, Kunstformen der Natur. Erste Sammlung. Fünfzig Illustrationstafeln mit beschreibenden Text, Leipzig und Wien, Bibliographischen Institut, 1899; tr. it. a cura di D. De Rosa, Forme artistiche della natura, Torino, UTET, 1900, s.p. [ristampa delle tavole in Idem, Art Forms in Nature. The Prints of Ernst Haeckel, con testi di O. Breidbach e I. Eibl-Eibesfeldt, Munich – London – New York, Prestel Verlag, 1998]., s.p. (traduzione modificata). 8 evoluzione, ma anche, con il disegno e la pittura, di penetrare più a fondo nel segreto della loro bellezza»7. Arte e scienza, morfologia ed embriologia, letteratura e ricerca sul campo costituiscono perciò i fili di una trama teorica volta a comprendere congiuntamente, nella migliore tradizione goethiana, la complessità del reale e dell’uomo che la indaga. Non suscita pertanto alcuno stupore il fatto che la riscoperta del pensiero morfologico nel dibattito scientifico internazionale abbia posto nuova luce su quest’autore, né che tale interesse sia stato condiviso negli ultimi decenni anche dalla filosofia, sollecitata a cercare nuovi spunti di riflessione sulla natura dalla cresciuta sensibilità ecologica e dalla necessità di un confronto etico con i temi del bios. Haeckel, infatti, considerando le manifestazioni vitali troppo complesse per poter essere “semplificate” in rigide formule matematiche e troppo mutevoli per poter rintracciare nel loro esplicarsi un comportamento uniforme e invariabile, prendeva le distanze da ogni riduzionismo scientifico e invocava l’autonomia della biologia dalle scienze dure (fisica e matematica). A parere di chi scrive, tale via si mostra affine ai percorsi recentemente intrapresi da coloro che propongono un ampliamento della Sintesi Moderna, orientamento teorico dominante nel pensiero biologico novecentesco che, integrando la teoria darwiniana con le leggi di Mendel, eclissò il “darwinismo morfologico” haeckeliano, promuovendo un approccio popolazionale interessato alle mutazioni genetiche più che alle modificazioni formali. Attento lettore di Baumgarten, Kant e Humboldt, Haeckel può rappresentare altresì un riferimento filosofico importante al fine di riscoprire la solidità concettuale del vincolo fra forma e vita, estremi di un binomio su cui è stata edificata gran parte della riflessione estetica contemporanea. Il presente lavoro mira, dunque, ad approfondire il pensiero morfologico haeckeliano, adottando una prospettiva interdisciplinare, che consenta di tenere in considerazione non soltanto le riflessioni di carattere filosofico (in particolar modo estetico), ma anche quelle scientifiche. Cercheremo di comprendere la crescita intellettuale e il movimento di pensiero dell’autore, mettendo in luce i nuclei teorici alla base della sua riflessione e chiarendo il modo in cui questi ultimi si sono sviluppati in relazione al dibattito culturale dell’epoca. Per far ciò, rileggeremo con gli occhi di Haeckel le opere dei pensatori che maggiormente lo influenzarono in età giovanile (J.W. Goethe, I. Kant, J.-B. Lamarck, A. von Humboldt e C. Darwin), oltre, ovviamente, ai lavori scientifici di quegli autori, come Rudolf Virchow e Johannes Müller (professori di Haeckel rispettivamente alle Università di Würzburg e Berlino), che egli definisce espressamente “i suoi maestri”. La presente trattazione si articola in due parti di cui la prima, intitolata Ernst Haeckel e la morfologia. Un pensiero che prende forma, è suddivisa in quattro sezioni che, rispettando la 7 Ibidem. 9 miglior tradizione haeckeliana, sono introdotte da una citazione di Goethe, guida indiscussa del cammino del nostro autore. Nella prima di tali sezioni, volta a chiarire le radici estetiche del pensiero morfologico, si cercherà di mettere in luce il percorso teorico che ha progressivamente condotto alla riduzione della definizione originaria di estetica, intesa come “teoria della sensibilità”, a quella di “filosofia dell’arte”. Analizzeremo le perdite teoriche derivanti da tale restrizione e indicheremo le motivazioni che, grazie alla sempre maggiore influenza delle discipline ecologiche sulle riflessioni filosofiche, hanno favorito il recupero della concezione originaria dell’Estetica nel dibattito contemporaneo. Si cercherà inoltre di evidenziare il rapporto di reciproca compenetrazione tra Estetica e Scienza Morfologica, soffermando l’attenzione soprattutto sul concetto di forma vivente e sulle ragioni che condussero la scienza della forma all’isolamento dalle altre discipline biologiche. Punto di partenza per le riflessioni ivi condotte sono le parole del padre dell’estetica, Alexander Gottlieb Baumgarten, le cui opere Haeckel aveva letto con zelo, ma anche gli scritti del morfologo svizzero Adolf Portmann e le argomentazioni presentate da Hannah Arendt nel primo capitolo della Filosofia della mente, la cui stesura fu fortemente influenzata dal pensiero di Portmann stesso. Il fine di tale analisi consiste nell’evidenziare il percorso teorico che nel dibattito biologico contemporaneo ha determinato la rivalutazione di quelle che il biologo statunitense Stuart A. Newman ha definito “le qualità carnali” della materia: prendendo le distanze dall’approccio matematico/statistico predominante nella scienza contemporanea, tenteremo di indicare un percorso filosofico alternativo che dal Kant dei Metaphysische Anfangsgründe der Naturwissenschaft, attraverso la mediazione goethiana, giunge allo stesso Haeckel e si fa portavoce dell’esigenza di una rivalutazione del φανερόv nelle metodologie scientifiche. Nella seconda sezione, intitolata Il biocentrismo romantico e la teoria della forma, ci soffermeremo sull’analisi di tre concetti filosofici (serialità, monismo e individuo) sui quali si fondano le indagini naturalistiche haeckeliane, presupposti che nascono da un sommovimento concettuale di cui non si può trascurare l’importanza e che consentono di comprendere perché il pensiero morfologico nasca proprio in Germania e perché i caratteri peculiari di tale atteggiamento teorico furono facilmente armonizzati da Haeckel con le teorie evoluzioniste. La terza sezione è, invece, dedicata alla comprensione della posizione e del significato della Morfologia nel sistema dei saperi. In essa ci proponiamo di chiarire, in un dialogo fra Haeckel e i padri fondatori della Morfologia (il già citato Goethe e il fisiologo tedesco Friedrich Burdach), le relazioni teoriche che tale disciplina intrattiene con le altre scienze del vivente, gli equilibri che il suo inserimento nel dibattito scientifico contribuisce a mettere in crisi e quelli che essa concorre a costruire. 10

Description:
una comprensione poetica del vivente che ci consente di accedere a quello che Georges Bataille ha definito “il carattere imperativo dell'aspetto”8. Morphological evolution: Epigenetic mechanisms, “Encyclopedia of Life Sciences”, Chichester, John Wiley and. Sons, 1999, consultabile on-line
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