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Le Scienze n. 581 PDF

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IN COPERTINA Sommario La fusione nucleare sarebbe una fonte di energia pulita senza controindicazioni. Ma nonostante decenni di ricerca di istituzioni pubbliche, l’obiettivo è ancora lontano. Ora entrano in campo i privati. (Immagine: Stefan Schiessl/SPL/Contrasto) gennaio 2017 numero 581 52 ENERGIA LINGUISTICA 28 Le nuove frontiere 60 Un nuovo modo della fusione di vedere il linguaggio di W. Wayt Gibbs di Paul Ibbotson e Michael Tomasello Alcuni fisici coraggiosi, in qualche caso finanziati da miliar- Gran parte della rivoluzione in linguistica operata da Noam dari, stanno esplorando strade più rapide ed economiche ver- Chomsky – compresa la spiegazione di come impariamo le so la fonte perfetta di energia pulita lingue – è messa in discussione INNOVAZIONE EVOLUZIONE 36 Idee che cambiano il mondo 66 Speciazione in corso di Annie Sneed, John Pavlus e Prachi Patel di Rüdiger Riesch Dieci grandi progressi con le potenzialità per risolvere proble- Le orche si stanno separando in specie diverse, forse perché le mi e migliorare la vita di tutti noi differenze culturali tra le popolazioni le stanno allontanando BIOLOGIA EPIDEMIOLOGIA 46 Organi umani da corpi animali 74 La prova del rischio di Juan Carlos Izpisúa Belmonte di Giulia Frezza e Mauro Capocci Gli scienziati stanno muovendo i primi passi verso la cresci- Un oncologo italiano e le sue innovazioni nello studio speri- ta di parti di ricambio per esseri umani nel corpo di maiali, mentale dei tumori sono stati cruciali per stabilire il legame mucche e altri animali tra una specifica molecola e i tanti casi di cancro tra gli ope- my Stock Photo 52 SICl IvENuZlEc DaEnLoLA a TlElReR Aporte di Roma rNaEi UdiR POorStCo IMENarZgEhera Ala di Fabrizio Marra 80 Disintossicarsi a ogni costo Giampiccolo/ Ld’eacrienae vdui lmcaingilciaai ad edii Caonlnlii ,A mlbaa nnoi nè èin i nuantoti vstaa. tEo odria q sutiae tdea dna- Ld’ii bJoagmaeisn Na,e ustnora sostanza contro le dipendenze che alcuni ri- Angelo dnoo spergivnii d di if roinsvdeagmlieon. tIo recenti allarmismi mediatici, però, so- tceondgipoennod peinùt ie dffii cqaucael sdiaesl im aelttraad toenraep, piao. tOrepbpbuer ec uurcacried eprilùi tossi- www.lescienze.it Le Scienze 3 Sommario Rubriche 7 Editoriale di Marco Cattaneo 8 Anteprima 9 Lavori in corso 10 Intervista Una tuta per tornare a camminare di Giovanni Spataro 14 Made in Italy Agricoltura intelligente di Letizia Gabaglio 16 Scienza e filosofia 17 Cosmologia e filosofia di Elena Castellani 17 Appunti di laboratorio Un sonno trasversale di Edoardo Boncinelli 18 Il matematico impertinente La drosofila assiomatizzata di Piergiorgio Odifreddi 19 La finestra di Keplero Un pianeta davvero speciale di Amedeo Balbi 20 Homo sapiens Sulle tracce dell’harem di Lucy di Giorgio Manzi 88 Coordinate Chi inquina di più negli Stati Uniti di Mark Fischetti 89 Povera scienza 89 Il motore impossibile targato NASA di Paolo Attivissimo 90 La ceretta di Occam Per avere occhi da cerbiatta di Beatrice Mautino 91 Pentole & provette Danni da congelamento di Dario Bressanini 92 Rudi matematici Le conseguenze della ginnastica di Rodolfo Clerico, Piero Fabbri e Francesca Ortenzio 94 Libri & tempo libero Arizona Goddard/ 90 2 2 2122 lpdUNAaeinur rmgf o olisvaanttmoourae ndrpraeiieo a cn roreearr ddla’ iupone irv le’ersnotanglement 2 22433 deFSaD lauiamlg ’stfiaiauneoSr trfednamlCtiuizt aneieIdor naiE enfszficaNicitiaZli eA s uNscEetWtibSilità 2 2226554 cBdRIEloim ri Ncenaoive nsimiaslis dinswiornidnimicedriire eeastl hrtecaesaa bslra ibc lcoih an em iècm ainin naorei in altoAndrew McNaughton/Getty Images (); cortesia NASA/al centroin bassoState University (); malyugin/iStockphoto () 4 Le Scienze 581 gennaio 2017 Editoriale Comitato scientifico Leslie C. Aiello M. Granger Morgan di Marco Cattaneo presidente, Wenner- docente, Carnegie Mellon Gren Foundation for University Anthropological Research Miguel Nicolelis Roberto Battiston condirettore, Center for professore ordinario di fisica Neuroengineering, Duke sperimentale, Università University di Trento Martin Nowak Roger Bingham direttore, Program for Inseguendo le stelle docente, Center for Brain Evolutionary Dynamics, and Cognition, Università Harvard University della California a San Diego Robert Palazzo Edoardo Boncinelli docente di biologia, docente, Università Vita- Rensselaer Polytechnic Salute San Raffaele, Milano Institute La fusione nucleare controllata è ancora una chimera Arthur Caplan Telmo Pievani L docente di bioetica, professore ordinario filosofia Università della Pennsylvania delle scienze biologiche, Vinton Cerf Università degli Studi di Padova a scoperta della fusione nu- dollari. Che nel frattempo sono diventa- CGhoioegf lIenternet Evangelist, Carolyn Porco cleare risale alla fine degli ti 20. Ma, peggio, nella migliore delle ipo- George M. Church leader, Cassini Imaging Science Team, e direttore, anni venti del Novecento tesi ITER «non sarà operativo prima del direttore, Center for CICLOPS, Space Science Computational Genetics, Institute – quasi un decennio prima 2035». Difficoltà analoghe le attraversa la Harvard Medical School Vilayanur S. della scoperta della fissione National Ignition Facility del Lawrence Li- Rita Colwell Ramachandran docente, Università del direttore, Center for Brain – quando Robert Atkinson e Fritz Houter- vermore National Laboratory, una macchi- Maryland a College Park e and Cognition, Università mans usarono le misure delle masse degli na da 4 miliardi di dollari sviluppata per JSochhnoso lH oof pPkuinbsli cB Hloeoamltbherg della California a San Diego Lisa Randall elementi più leggeri per ipotizzare che la la ricerca militare. Al momento, l’energia Richard Dawkins docente di fisica, Harvard fondatore e presidente, University fusione di nuclei leggeri avrebbe liberato prodotta dalla NIF dovrebbe aumentare di Richard Dawkins Foundation Carlo Alberto Redi Drew Endy enormi quantità di energia. Nel decennio 30.000 volte per compensare i laser usati docente di zoologia, docente di bioingegneria, Università di Pavia successivo Hans Bethe avrebbe elabora- per il confinamento dei minuscoli conteni- Stanford University Martin Rees Ed Felten to quantitativamente la teoria della fusio- tori di combustibile. docente di cosmologia e direttore, Center for astrofisica, Università di ne termonucleare, descrivendo i passi del Anche guardandoli con ingiustifica- Information Technology Cambridge Policy, Princeton University ciclo principale che alimenta le stelle. Gli to ottimismo, questi progetti mastodonti- Kaigham J. Gabriel John Reganold docente di scienza del suolo, studi per sfruttarla a scopo militare ebbe- ci non arriveranno a immettere elettricità presidente e CEO, Charles Washington State University ro inizio già con il Progetto Manhattan, e HaSrtaorlkd D Graaprenr eLarboratory Jeffrey D. Sachs direttore, The Earth Institute, portarono alla prima bomba H – «la super», direttore, divisioni sistemi e Columbia University informatica medici, docente, Eugenie C. Scott come la chiamava Edward Teller che ne fu Virginia Bioinformatics Institute, Virginia Tech Founding Executive Director, il più fervente sostenitore – sperimentata Michael S. Gazzaniga National Center for Science Education dagli Stati Uniti nel novembre 1952. In direttore, Sage Center for Terry Sejnowski the Study of Mind, Università quegli stessi anni furono avviati anche i della California a Santa docente e direttore del Barbara Laboratorio di neurobiologia primi studi sulla fusione termonucleare David Gross computazionale, Salk Institute for Biological controllata, che costituirebbe una fonte di docente di fisica teorica, Studies energia pulita e praticamente inesauribile. USannivtear sBiatàrb daerlala ( pCraelmifoiorn Niao ab el Michael Shermer per la fisica 2004) editore, rivista «Skeptic» Che non fosse un’impresa facile, lo si Danny Hillis Michael Snyder sapeva dall’inizio. Per sfruttare una fonte co-presidente, Applied docente di genetica, Minds, LLC Stanford University School of di energia così straordinaria occorre infatti Daniel M. Kammen Medicine generare un plasma e confinarlo a tempe- direttore, Renewable Giorgio Vallortigara and Appropriate Energy docente di neuroscienze, rature dell’ordine dei 100 milioni di gradi. Laboratory, Università della direttore associato, Centre Almeno. Un reattore, insomma, deve com- ViCnaolidfo Krnhiao as Blaerkeley fUonr ivMeirnsdit/àB drai iTnr eSnctioences, primere il plasma surriscaldato in uno spa- Partner, Khosla Ventures Lene Vestergaard Hau zio relativamente piccolo dentro una ca- in rete almeno fino a metà del secolo. Ep- Christof Koch dapocpelicnateta d, iH fiasrivcaar ed fUisnicivae rsity mera a vuoto e mantenervi i nuclei finché pure il sogno della fusione termonucleare de occoemntpeo drtia bmioelongtaiale c, ognitiva Michael E. Webber California Institute of direttore associato, Center avvengono le reazioni. controllata è così ambizioso da aver attrat- Technology for International Energy & Environmental Policy, Ma forse non molti pensavano che fos- to l’interesse di grandi investitori priva- Lawrence M. Krauss Università del Texas ad direttore, Origins Initiative, Austin se così difficile. Al punto che a distanza di ti, da Amazon a Microsoft fino a Goldman Arizona State University Steven Weinberg oltre sessant’anni dai primi studi non è an- Sachs. E neonate società come General Morten L. Kringelbach direttore, gruppo di ricerca direttore, Hedonia: teorica, Dipartimento di cora stato realizzato un prototipo di reat- Fusion, Tri Alpha o HyperV Technologies TrygFonden Research fisica, University del Texas tore funzionante con continuità, e dunque stanno sviluppando progetti meno colos- Group, Università di Oxford e ad Austin (premio Nobel per Università di Aarhus la fisica 1979) siamo molto lontani dal sogno di reattori sali, meno costosi e più pratici di quelli Steven Kyle George M. Whitesides commerciali. Le speranze si erano riacce- istituzionali. dapocpelicnateta d ei emcoannoamgeiam ent, dboioccehnimtei cdai ,c Hhiamrvicaard e se nel 2006, con il lancio del progetto in- Qualcuno nutre ancora molte speranze, Cornell University University Robert S. Langer Nathan Wolfe ternazionale ITER, la cui costruzione è in qualcuno è scettico. Ma la posta in gioco è docente, Massachusetts direttore, Global Viral corso a Cadarache, in Francia. Ma i pro- così alta che vale ancora la pena di investi- Institute of Technology Forecasting Initiative Lawrence Lessig Anton Zeilinger gressi sono lentissimi, e i costi lievitano. re nello sviluppo di una tecnologia che, a docente, Harvard Law School docente di ottica quantistica, Cortesia NIF C2n8aor,m el aen ceroal cs2tc0ro1un6zt,i oaa n Wuen .a Wvcoraesybtotb edG idi b1o1bv sum taio lip ataergrdmiin dia-i ucrihnme sa gencoeov aleonr ncdoaarnlaloa u isnlc afoe cpnheoirmmtaee drnaeo.i dperilnlac ifpuis ifoisnicei, JodiCmhooncmllee uPngn.tee oM, ldCoiogo miroanir,ce eWrlol ebUiinlol ilMvoegerisadi itecy al JoUdsnconiacievetnenhcrtseaei,t n àdH iadZ lerii vVtgatigerredan neiUna nciovmerpsuittyer www.lescienze.it Le Scienze 7 Anteprima Uno sguardo al nostro passato A febbraio Esperimenti naturali di storia, di Jared Diamond e James A. Robinson G li scienziati che volgono lo sguardo al passato nel toli, ciascuno dei quali ha autori diversi. Per confrontare il meto- tentativo di acquisire nuove conoscenze devono do comparativo con slo tile narrativo tradizionale degli storici, i fare i conti con un limite: non possono contare primi capitoli seguono proprio lo stile narrativo, mentre in quel- sul cosiddetto esperimento di laboratorio control- li successivi gli autori passano a studi quantitativi con analisi sta- lato, in cui il ricercatore manipola in modo diret- tistiche. Dunque nel primo capitolo gli autori si domandano per to le variabili. Questo tipo di esperimento è considerato un tratto quali motivi la colonizzazione da parte di un unico popolo an- distintivo del metodo scientifico, e di fatto è l’unico usato dal- cestrale, gli antichi Polinesiani, abbia portato a evoluzioni stori- le scienze dure di laboratorio (fisica, chimica e così via) e da al- che assai diverse in decine di isole del Pacifico. Oggetto di studio cuni ambiti della scienza della vita, per esempio la biologia mo- del secondo capitolo sono società di frontiera, con un confronto lecolare. È evidente però che l’esperimento controllato è di fatto tra sette di queste società dell’Ottocento: quelle negli Stati Uniti, i inaccessibile per ambiti co- cosiddetti British wests (Cana- me biologia evoluzionistica e da, Australia, Nuova Zelanda e paleontologia, e in alcuni casi Sudafrica), Argentina e Siberia. niente affatto rari di epidemio- Anche in questo caso lo studio logia, geologia e astronomia, mira a identificare eventuali per esempio. Il motivo è sem- fattori comuni che abbiano in- plice e lapidario: non possiamo fluito sull’evolversi delle rispet- manipolare il passato. tive storie. C’è tuttavia una soluzio- Il capitolo successivo con- ne, che va sotto il nome di fronta Stati Uniti, Messico e esperimento naturale o meto- Brasile, e origini ottocentesche do comparativo. In questo me- dei rispettivi sistemi banca- todo, lo scienziato confronta, ri. E dimostra che le differenze preferibilmente in modo quan- tra questi sistemi ebbero conse- titativo e con l’aiuto della sta- guenze importanti per le storie tistica, sistemi che siano simi- delle tre nazioni. Altro argo- li fra loro sotto molti aspetti ma mento di studio sono i fattori che differiscano per fattori di che hanno portato a una diffe- cui vuole investigare un even- renza clamorosa Haiti e Repub- tuale ruolo. È un approccio uti- blica Dominicana, che si divi- le anche per lo studio delle so- dono la medesima porzione di cietà umane, come mostra Esperimenti naturali di storia, libro a terra, l’isola di Hispaniola. Nel capitolo seguente Diamond si do- cura di Jared Diamond e James A. Robinson, allegato a richiesta manda perché l’isola di Pasqua è diventata l’isola più deforestata con «Le Scienze» di febbraio e in vendita per Codice Edizioni. del Pacifico, «con pesanti conseguenze per la sua società umana Diamond, docente di geografia all’Università della California dipendente dal legname». I capitoli conclusivi affrontano grandi a Los Angeles, noto al grande pubblico anche per best seller sul- perturbazioni, ovvero tratta degli schiavi africani, governo colo- la storia della popolazioni umane, e Robinson, oggi docente al- niale britannico in India e mutamenti istituzionali successivi alle la Harris School of Public Policy Studies dell’Università di Chica- conquiste della Rivoluzione francese, e le loro conseguenze stori- go, illustrano l’applicazione del metodo comparativo allo studio che su vaste aree geografiche. Il tutto con un unico obiettivo, che della storia umana recente presentando otto studi in sette capi- la storia sia maestra di vita con basi sempre più solide. RISERVATO AGLI ABBONATI GBindnualicib m ltauleibesolebrotofoe oi nlc1n paa9i rt n9ied op.ze7nzol8o lsae .sdb7 oSii2 lnsci.top7aie et8aind)c .(zi q0zeui8o ia6nslt4e ap .rer2ee 5t zei6 zvloe2o f6ldou6inm € aci n h8ddi,i 4o cL 0haai la ma €IdLdl aei c 9 1lols,a49ts e,tc03oso s i7lmnlaa cc anoleusafnfss eItei rmm dtlaeio a eè sndu pvgereaolalsla i eadd tlaed em lilp leseiefnp orsue nrctdiaociietzh painioe izùdnde aee6 .arr,ee2l tp4ie rv ecofizelsuznsomta dd iè ii ecc1inhhu5ciir,aalo6umm s2daaa ic )tts.eea cn adètt adtd orii e4eatul8elar, om4 r idocsiebp sniolcets a tdiatlit coe(Io VuasArltloa oi n armcli slmaupssoinsasiu)mt.at oP o( e IpVdriAe ùl la Galina Barskaya/Shutterstock 8 Le Scienze 581 gennaio 2017 Lavori in corso a cura di Giovanni Spataro Che tempo fa su mondi lontani Rilevati per la prima volta fenomeni meteo su un esopianeta gigante gassoso Forti venti e nuvolosità variabile nell’arco della giornata. È il bol- lettino meteo dell’esopianeta HAT-P-7 b emerso dai dati del tele- scopio spaziale Kepler della NASA, che per quattro anni ha mi- surato le variazioni dell’intensità luminosa di HAT-P-7 b. Come riportato su «Nature Astronomy» da David Armstrong dell’Uni- versità di Warwick e colleghi, autori del bollettino, osservare cam- biamenti irregolari nell’atmosfera di pianeti di altri sistemi stella- ri è ancora un obiettivo assai complicato da raggiungere (si veda Il clima degli esopianeti in «Le Scienze» n. 535, marzo 2013). Per la prima volta però è stata ottenuta una visione dell’evoluzione meteo per un gigante gassoso, come appunto HAT-P-7 b grande il 40 per cento in più del nostro Giove, la cui temperatura super- ficiale è di 1927 °C e orbita attorno alla stella madre in due gior- ni terrestri. Il posto della cellula un’altra di queste proteine, indicata Tre quasicristalli con la sigla CDC-42. C’è un nuovo membro nella picco- A essere precisi, da tempo era noto la famiglia dei quasicristalli naturali, il ruolo di CDC-42 nel permettere al- cioè strutture la cui struttura è a me- le cellule di distinguere il loro lato an- tà strada tra quella ordinata dei cri- teriore da quello posteriore e il sopra stalli veri e propri, per esempio i mi- dal sotto. Walck-Shannon e colleghi nerali, e quella disordinata osservata, hanno scoperto che questa proteina per esempio, nei materiali vetrosi (si gioca un ruolo fondamentale nell’or- veda Cristalli impossibili, o quasi in In movimento. Alcune delle chestrare lo sviluppo del tessuto Guida e cesoie. CRISPR- «Le Scienze» n. 522, febbraio 2012). cellule studiate mentre si connettivo embrionale, un processo Cas9 è composto da una guida a Il nuovo arrivato è stato identifica- Hardin, palolas ipziroonteainnoa aCl DpCos-4to2 g.iusto grazie stoo lèo sinta atop poattreennuztao cpaeor tiilc voe. rIml reis Cuhltaa-- RveNrAso c ihl ep uinndtoir idzzi ata fgolriob idcei pl DroNteAi.che ttoon d Uan Pivaeursl iStyt,e piniohnaierrdet ndeelllloa s Pturdinioc ed-i Cortesia NASA/ESA/G. Bacon, STScI (illutrazione HAT-P-7b); cortesia Elise Walck-Shannon e Jeff Università del Wisconsin-Madison (cellule); ibreakstock/Shutterstock (struttura CRISPR-Cas9) LpfnacmlcmdnsvScGdd’oetaohlaroooiiece a sneeodsnnser ic lno,ecldclnesaoc a ag’tnncueeuatsUv e rp oUacazs nptimtanrnileloleinosnerooua eci le eo»gna iv.e rpc dssl s n tp rtaeD noibipmee»rutannte rau.lua,alo ppl ls ro ftcre5ds qlc rr rpiEied uodtpgsoioe7opuooà:leiopnieh r3iaa lc oisclprpartidlutald o,i agemeeomoa c ui nesm lhpnn g o ebpde aelpdWeainen o,b artig,oWi rcnnir otc rill adgeselcfielnègiet ceocilieizerudls ztoaoca lroeiotlcuiioicom l noknt o ’r2eilorfsonaa dma-ienasdlas0o nllenSe esou lizmdna1èe p sinu h loimseroie o 6oia t orfaicniv c «isn o)draidf elnt.-nePthpiea nèilreicMnlOe n eoeiLl d «caa,uoet tutovor L(aeaorrttil a siSnnnoeoeoèoi-----,li eflèesnlELmcssvzsdcu’ieptoteoni vecaeelalaae»eeolirno al sdutttc itl t cldaàrna tsgntdeuhzuhaei o e oii.eiitcetdomea m oe ir t5u,d ncvarb genfscna7nreiiauuitd l taacoai ennana2 uin oi padmt aditlstl,gmird iaae saisucggi(aodeaCts latiatapepnc g ei aioR dtvn «nrelrooneuàv ereeeNiIoirD nlieznSs g ed,lr,asli g msmadema aaPr aèet2deeevat ntu R opnieibinsra0 vc srd.Lv-rdz tauoaet1,aiof ’Cao amismiC»letr6 nintu alesi dnayecnpa)ioitonts.o zr th troc alvnaa9L ii« eaa mueoaolvnaedL tc ln nlnrnlic loaeataCaeenl aehcals a ,u d lDo Sclhpn’e ksrslneotsehCtcreoi piuai,nntzo peci so-ec ie scptteae of4teecrirneoarse ilriili2aèoaè----------r laClNbuamfdltccPtcgoeouieoachleu nieRet g zmsoCcalttprae rlitIeoatpdol oehu Sor ooip aos ldnnlsreaLl Pp rlemguazs uaeaoi nudrR irtp,rlrleliennu lg oaeui el-alYe.lnopoeam ndepC o cUdia t r rmsveupscepuimaoionlfiast te o cri rsmsearachcatdoail eu9os lt cootatuaelvuel rti iee inn,nmci lolenl nc v elfir Y opeannlzreauiaoet iotevlzio aa osvarnilmmSuemnuanel er ramfP i ifel ai me acpeneue ediqDbfl ot ha i soseluutsicgzvab-nmeuzeirlenito1ee l eiema ar aderspirlnmn,ar.tiltn s no tseoaaroceeptoo outpvger hl Uri d e iclna.roèhopgelieneefidhi s cia ei ttst im baiieatvaeeucnztroab aareievdsm ocneli cteroerrltdoudeneeloseao uedriu dtr linbfrraiilletiliinnneeeaay------,. qntoSnsccttcgosnnsniloro itiroorsoi.uoileepbcea v i iism n p5e semd rirelloguèle letinr se4iiSrrsapii en prmttàmls lsm4thv l’ceavoriali inucae,ientaii lsase soleàsnuit odlcdttii ttdie tz ae ioe,ohsNeriuorcd icattuuvsso ictoltoioiinpeltmco so eetlhnrr iboF mteisdd ei rmnee,udate air ave eesrap; br uanlra pvde inte tKer rlpln ecitu t’inin iteacri fhrue vesai rc fdzef e inaalrsale 2tedieaetli c Lee ott ilralu0 2ny(amooauqoicl is st r1ftn 0 ntrcuumoicrikicpoii nn 3 ao1acevi hauoa e a nemn) aeas1s«.ilnn,Brm itetc .dLrto e ermom hiersloIeani fil ois iacra ttvp dteedrssrraqSLar a eeuinnuriet’ramutc. tiirr eettdtecrmo qaitutroeleg mae eu oesustq ip ni veltnrsr ioaoDleucusozuao’rtosnnUrenoaaaasrt iliooeeee»----------- www.lescienze.it Le Scienze 9 Intervista di Giovanni Spataro Una tuta per tornare a camminare L’ingegnere irlandese Conor Walsh ha sviluppato un dispositivo robotico soffice per sostenere la deambulazione in persone con disordini neurologici U n aiuto robotico per far tornare a camminare soggetti con problemi motori. L’idea è di Conor Walsh, trentacinquenne irlandese che fa ricerca alla Harvard University, e non è affatto peregrina. Ha già attirato l’attenzione di importanti finan- ziatori pubblici ed è stata da poco premiata con il Rolex Awards for Enterprise 2016 (si veda il box a p. 12), riconoscimento pensa- to per persone con idee originali che vogliono cambiare il mondo. In effetti l’approccio di Walsh è assai diverso da quello seguito finora in robotica. Scordatevi esoscheletri rigidi e pesanti, di quel- li, per intenderci, proposti in film di fantascienza. La soluzione di Walsh passa per una sorta di tuta, cioè un insieme di cavi, senso- ri, attuatori, unità di elaborazione dati e fasciature morbide che un soggetto può indossare senza sentirsi costretto in una struttura in- gombrante e fissa, senza interfacce che penetrino nel corpo. Gra- zie a questo sistema il soggetto può sperimentate una cammina- ta assistita, l’ideale per persone con difficoltà deambulatorie, per esempio pazienti colpiti da ischemia cerebrale – 15 milioni ogni anno secondo la World Heart Federation – al centro dell’attenzio- ne di Walsh e colleghi, tramite una collaborazione con l’Univer- sità di Boston. A proposito di colleghi, durante il giro ad Harvard, dove lo abbiamo incontrati di recente, il ricercatore irlandese ha sottolineato spesso il ruolo dei suoi circa 30 collaboratori nello sviluppo della tuta robotica: è un lavoro di gruppo, ha spiegato, in cui ognuno è importante. Come le è venuta in mente l’idea? Quando ero dottorando al Massachusetts Institute of Technology (MIT) lavoravo con esoscheletri rigidi e avevo capito che aumentare le capacità delle persone in salute con questo ap- proccio era una grande sfida. Così, quando in seguito sono diven- tato faculty member ad Harvard, ispirato da lavori di miei colleghi che lavoravano con la robotica soft, ho pensato che sarebbe sta- to bello rendere indossabile quella robotica soffice, in modo che potesse dare alle persone un impulso di energia al tempo giusto, e quindi farle muoversi e camminare in modo più efficiente. Gli aspetti chiave di questa tuta, la exosuit, sono emersi fin dall’inizio, quando c’era un programma della statunitense Defen- se Advanced Research Projects Agency (DARPA) mirato a propo- ste per la costruzione di un robot indossabile, grazie a cui aiutare le persone a camminare in modo più efficiente. Vista la mia espe- rienza al MIT con gli esoscheletri, mi sono detto: «Ehi, proviamo- ci! Possiamo possiamo fare qualcosa di interessante». L’idea è sta- ta una combinazione tra il mio arrivo ad Harvard, e quindi essere ispirato dai colleghi, e la richiesta della DARPA. È vero che stato ispirato anche da un articolo pubblicato su La tuta e le prove. La exosuit di Walsh e collaboratori montata su «Scientific American»? un manichino; a fronte un test di laboratorio alla Harvard University. 10 Le Scienze 581 gennaio 2017

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